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mercoledì 26 gennaio 2022

Michele Ainis: “Se Draghi va al Quirinale si rischia un cortocircuito”. - Silvia Truzzi

 

IL COSTITUZIONALISTA - “Nel vuoto delle norme, il premier non dovrebbe scegliersi il successore”.

C’è la politica. E poi ci sono le regole, dentro cui la politica si dovrebbe muovere, anche se pare che il perimetro delle manovre sia più quello delle eccezioni. I partiti sembrano arresi agli scatoloni del presidente Mattarella, e dunque si ragiona – al di là delle rose più o meno sfiorite – attorno al nome di Mario Draghi. Ipotesi che pone problemi di “igiene costituzionale”. Su Repubblica Michele Ainis, costituzionalista di Roma Tre, ne ha analizzato uno, che riguarda la successione a Palazzo Chigi.

Professore, secondo una legge del 1988, in caso di impedimento temporaneo del presidente del Consiglio la supplenza spetta, in mancanza di diversa disposizione da parte del premier, al ministro più anziano. È il momento di Brunetta? O deciderà Draghi?

La stanza dei bottoni deve sempre avere una guida. La legge disciplina l’impedimento temporaneo, ma se Draghi si dimette perché eletto – non può assumere entrambe le cariche contemporaneamente – sarebbe un impedimento definitivo. Possiamo applicare per analogia la regola che lei ha citato. Ma qui tutto non torna. Per ragioni sistemiche: il presidente del Consiglio non può revocare i ministri e quindi non può nemmeno designare il suo successore come premier. Si introduce un elemento di personalizzazione del potere che ci fa rimbalzare all’antica Roma, quando l’imperatore sceglieva il suo successore. C’è una lacuna enorme.

Le consultazioni le farebbe Mattarella?

Anche qui c’è un problema. La Costituzione prevede l’ipotesi di proroga o supplenza del presidente della Repubblica. La proroga è prevista nel caso in cui le Camere siano sciolte e la supplenza in caso di impedimento temporaneo o permanente. Io penso che sia preferibile la proroga, perché non vedo l’impedimento personale del presidente.

Però anche la proroga è tipizzata: si può estendere per analogia?

È vero. In ogni caso, le consultazioni le farà il nuovo presidente della Repubblica: sarebbe, da parte di Mattarella, uno sgarbo costituzionale sottrarre al suo successore il potere di dirimere la crisi di governo.

Ci potremmo trovare in una situazione di questo tipo: Draghi va al Colle, sceglie il suo successore per la supplenza, sempre lui – sentiti i partiti – individua il premier incaricato. Un cortocircuito costituzionale?

Sì, formalmente è possibile. Ma lo ritengo improbabile: è vietato sposarsi con se stessi! Come sarebbe una scorrettezza da parte di Mattarella sottrarre al nuovo presidente il potere di fare il nuovo governo, così sarebbe una scorrettezza da parte di Draghi scavalcare l’automatismo della supplenza del ministro più anziano, scegliendosi il successore.

Sono comunque molti poteri in capo a una persona sola…

Siccome non era mai accaduto, si pensava non potesse accadere: nessuno ha pensato di disciplinare l’eventualità.

Si fanno nomi di premier tecnici. La politica non si sente molto bene…

Bisogna capirsi: se per tecnico intendiamo solo chi non appartiene ai partiti, abbiamo una brutta idea della politica. L’articolo 49 della Carta dice che i partiti “concorrono” a determinare la vita politica del Paese. Fa politica chi si occupa della polis. Comunque, il presidente della Repubblica rappresenta l’unità nazionale: è più facile per i cittadini riconoscersi in una persona che non ha indossato per 50 anni la maglia di un partito.

Draghi al Quirinale a guidare da fuori, un Parlamento dove quasi non c’è l’opposizione: i contrappesi sono saltati?

In parte è vero. Tutto dipende dalla debolezza della politica. E quando la politica è fragile, il presidente è forte. Perciò la scelta del presidente è la scelta di un uomo forte in un habitat politico spossato. Il Parlamento è senza maggioranze, composto com’è da una maggioranza di minoranze: come si diceva una volta, la situazione è balcanizzata. La forza della candidatura di Draghi dipende dalla debolezza delle alternative.

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2022/01/26/se-draghi-va-al-quirinale-si-rischia-un-cortocircuito/6468631/

giovedì 13 maggio 2021

Servizi: Draghi nomina Elisabetta Belloni a capo del Dis.

 

Ambasciatrice sostituisce Vecchione. Sequi nuovo segretario generale della Farnesina; Parente prorogato alla direzione dell'Aisi.


Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha nominato l'ambasciatore Elisabetta Belloni Direttore generale del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, in sostituzione dell'attuale Direttore generale, prefetto Gennaro Vecchione. Il Presidente Mario Draghi ha preventivamente informato della propria intenzione il Presidente del Copasir, Raffaele Volpi, e ha ringraziato il prefetto Vecchione per il lavoro svolto a garanzia della sicurezza dello Stato e delle istituzioni.

La nomina è disposta sentito il Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica.  

L'ambasciatore Ettore Sequi, attualmente capo di gabinetto del ministro degli Esteri Luigi Di Maio, è il nuovo segretario generale della Farnesina dopo la nomina di Elisabetta Belloni al Dis. Lo apprende l'ANSA da fonti informate.

Il direttore del Dis Mario Parente è stato prorogato alla guida dell'Agenzia di sicurezza interna. Sarebbe scaduto a giugno.

"Rivolgo i miei sentiti e sinceri complimenti all'ambasciatore Elisabetta Belloni per il nuovo incarico alla direzione del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis). La vasta esperienza professionale ed il profilo umano sono doti che consentiranno un contributo saldo e costante alla sicurezza nazionale. Al Prefetto Mario Parente confermato alla guida dell'Aisi ribadisco la mia stima certo che possa dare continuità all'ottimo lavoro che sta svolgendo. A tutti e due i migliori auguri di buon lavoro nel comune supremo interesse della nostra Italia" Così il presidente del Copasir Raffaele Volpi.

"Buon lavoro a Elisabetta Belloni, donna di valore nominata ai vertici del DIS, e buona prosecuzione al generale Mario Parente". Così il leader della Lega, Matteo Salvini, su twitter.

Soddisfazione per la nomina di Elisabetta Belloni e per la conferma del Generale Mario Parente. Per la Lega sono buone notizie perché, come successo per Domenico Arcuri, sono l'ennesimo segnale di discontinuità rispetto alle scelte di Conte e dei 5Stelle. E' quanto fanno sapere fonti della Lega.

"La nomina di Elisabetta Belloni alla guida del DIS è un'ottima scelta per le Istituzioni italiane. E il fatto che si commissari ANPAL, rimandando in Mississippi il padre del reddito di cittadinanza e dei navigator è un'ottima notizia. Due passi in avanti". Lo scrive sui social il leder di Iv, Matteo Renzi, commentando le nomine del governo.
   

ANSA

mercoledì 18 novembre 2020

Un prontuario per scegliere il commissario. - Antonio Padellaro.

 

Peccato perché mal comune mezzo Gaudio era un titolo perfetto (senza contare che l’altro mezzo si chiama Strada, una festa per i giornali). Però al terzo flop governativo nella ricerca del commissario sanitario calabrese (che eguaglia i tre presidenti peruviani in una settimana), smettiamola di criticare e proviamo a dare una mano al ministro Speranza con un breve prontuario per non toppare la quarta volta. 

1) Accertarsi che non soffra di sdoppiamento della personalità, di perdite di conoscenza e di sonnambulismo. Evitare che colleghi invidiosi iscritti alla massoneria, e/o alla ’ndrangheta non gli somministrino di soppiatto droghe e/o allucinogeni onde convincerlo di essere Ezechiele Lupo o il Mago di Oz. 

2) Informarsi sulle pubblicazioni del candidato per verificarne il valore scientifico: per esempio, se 15 minuti di lingua in bocca servano come detonatore per misurare la carica virale, o rappresentino un’innocente vanteria erotica. 

3) Individuato il possibile nome, consultare il casellario giudiziario e il bollettino dei protesti, indagare anche sui siti di scommesse e pornografici. 

4) Interpellare il coniuge del prescelto (ma anche figli e congiunti, come da relativo Dpcm) sulle preferenze riguardo alla città di residenza. Registrare eventuale gradimento sulle località di vacanza: mare, lago, montagna, campagna. 

5) Come da protocollo del presidente Spirlì, investigare sull’origine calabrese doc dell’esaminando, fino alla terza generazione: la consumazione continuativa di piatti a base di nduja e peperoncino fanno punteggio. 

6) Da escludere i medici di riconosciuta fama internazionale, che hanno operato in zona di guerra, privi di padrinati politici e con trascorsi giovanili di sinistra.

7) Nel caso questi requisiti non fossero riscontrabili, recuperare i picchiatelli e gli stravaganti e i perditempo di cui sopra. Di sanità pubblica non sapranno una mazza, ma almeno ci fanno divertire.

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/11/18/un-prontuario-per-scegliere-il-commissario/6007441/?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=oggi-in-edicola&utm_term=2020-11-18

venerdì 12 aprile 2013

Piero Grasso nomina all’Apem il senatore D’Alì, imputato per concorso esterno in associazione mafiosa.


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E' una di quelle notizie che ti fanno storcere il naso e corrugare la fronte.
E non certo perché un parlamentare sia imputato con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa (che, a dirla tutta, non fa più notizia), ma perché a confermare Antonio D'Alì – su indicazione del Pdl – come rappresentante del nostro parlamento, all' Assemblea parlamentare euro mediterranea, è stato l'ex procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, neoeletto presidente del Senato. D'Alì, ricoprirà l'incarico di Vicepresidente della Commissione Economica e di componente della Commissione Energia ed Ambiente.
Posto che vige il principio di non colpevolezza fino a sentenza di condanna irrevocabile e che il processo è ancora in corso con il rito abbreviato dinanzi al gup di Palermo,  la questione è, come sempre, tutta su un piano diviso tra morale e opportunità.