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sabato 26 marzo 2022

Tank show. - Marco Travaglio

 

Gustavo Zagrebelsky cita spesso un aforisma contro la guerra attribuito a Karl Kraus: “Quando squillano le trombe, si fanno avanti le trombette”. Il che spiega il titolo del Corriere sul no di Conte al quasi raddoppio delle spese militari: “Escalation anti armi del capo M5S” (a saperlo, Orwell l’avrebbe aggiunto agli slogan della neolingua del Ministero della Verità: “La guerra è pace”, “La libertà è schiavitù”, “L’ignoranza è forza”). Ma spiega anche la presenza nei talk di Nathalie Tocci, che l’altra sera a Piazzapulita linciava Alessandro Orsini mentre Fu(r)bini e Calabresi lo tenevano fermo. Testuale: “Orsini non ha mai messo piede in Russia, non ha amici né colleghi russi, quindi non so perché parli di Russia”. Direttrice dello Iai (fondato dall’incolpevole Altiero Spinelli, che non ebbe la prontezza di portarselo nella tomba) e Cda dell’Eni, esperta di Russia e Ucraina perché c’è stata o ha amici in loco (probabilmente benzinai), la signora parlava “in veste di ricercatrice” (dell’Eni, il che fa di lei la meno titolata per parlare e sgasare di Russia). Infatti ha spalancato alla ricerca scientifica nuove frontiere inesplorate, abolendo la storia, la storia della letteratura e dell’arte, ma anche l’astrofisica. Come si permette un Canfora di scrivere biografie di Giulio Cesare senz’averlo mai conosciuto? E di che cazzo parlano tutti questi dantisti fuori tempo massimo se con l’Alighieri non hanno preso neppure un caffè (anche perché nei bar di Firenze non era ancora arrivato)? Per non dire del Papa, che parla di Dio senz’averlo mai visto neppure in cartolina, anche se molti vorrebbero anticipargli l’incontro.

All’ovvia obiezione di Orsini che, allora, nessuno può parlare di Napoleone o di guerre mondiali (e, a maggior ragione, puniche), la ricercatrice per insufficienza di prove ha risposto che infatti lei non parla di Napoleone né di guerre mondiali, dimostrando di non aver afferrato il concetto (ma lo sta ricercando). Dunque si confronterà sulla Russia solo con tour operator, oligarchi, fotomodelle, piloti, steward e hostess della rotta Roma-Mosca. Senza dimenticare B., Salvini e Savoini. Non vediamo l’ora di un bel talk (anzi tank) show per soli competenti: cioè la Tocci con Al Bano e Romina, Toto Cutugno, Pupo e la Muti, che in Russia erano di casa, la qual cosa fa di loro automaticamente degli esperti di geopolitica. Orsini invece no, anche se fu tra i primi (insieme a Giulietto Chiesa) a prevedere l’invasione russa in Ucraina già nel 2018 e, da putiniano doc, raccomandò all’Occidente di mantenere le sanzioni a Putin. Un altro grande umorista, non avendo fatto in tempo a conoscere la Tocci, disse che nessuno dovrebbe parlare di ippica se non è un cavallo. Ma per gli asini avrebbe fatto senz’altro un’eccezione.

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2022/03/26/tank-show/6538063/

venerdì 12 febbraio 2021

Vogliamo i competenti. - Marco Travaglio

 

Se prima bastava leggere i giornaloni per sapere che mai i poteri marci avrebbero consentito al governo Conte, il più “sociale” e lontano dalle lobby mai visto in Italia, di gestire i 209 miliardi del Recovery Fund, ora basta leggere i giornaloni e vedere i talk show per sapere che cosa ci aspetta nei prossimi mesi. Non sono trascorsi 10 giorni dalla crisi di governo e tutti già fingono di dimenticare chi l’ha scatenata. Cianciano di “crisi di sistema”, come se un bulletto col 2% facesse capoluogo. Sproloquiano di “fallimento della legislatura populista” e “vittoria dei competenti sugli incompetenti”, come se prima del 2018 l’Italia fosse stata governata da competenti, come se dal 2018 a oggi fosse stata governata da incompetenti e come se ora l’indubbia competenza di Draghi (in fatto di economia e finanza, non di altro) si estendesse automaticamente a tutti i rami dello scibile umano e, per contagio, a tutti i suoi futuri ministri. Di cui nessuno sa ancora nulla, ma a cui tutti (salvo FdI), hanno già garantito la fiducia. Al buio. Uscendo dalle consultazioni con le mani alzate e le braghe calate. Ora che anche 6 iscritti su 10 dei 5Stelle si son bevuti la supercazzola di Grillo sul Superministero della Transizione Ecologica e hanno dato il via libera al suicidio del M5S, oggi sposo di B. dei 2 Matteo, sapremo finalmente tutto del governo che “salverà l’Italia”. Poi magari scopriremo da chi e da cosa, visto che abbiamo i contagi meno peggiori dei grandi Paesi Ue, la campagna vaccinale più efficiente d’Europa e un Recovery Plan depositato in Parlamento in attesa che chi l’ha sequestrato per cacciare Conte, incassato il riscatto, lo rilasci e vi aggiunga gli ultimi dettagli.

Noi, incompetenti come siamo, non abbiamo alcun titolo per suggerire alcunché. Ma, interpretando il desiderio dei tanti “colleghi” che si riempiono le boccucce a cul di gallina di “crisi di sistema”, “discontinuità”, “ritorno della competenza” e “nuova èra”, auspichiamo che Super Mario si sbarazzi al più presto di tutti i lasciti del Triennio dell’Incompetenza. E colmi il vuoto con i migliori scampoli di competenza del tempo che fu. Cestini il Recovery Plan di Conte e Gualtieri e lo rifaccia da capo, aggiungendovi – si capisce – il mitico Mes. Cancelli brutture tipo Spazzacorrotti, Bloccaprescrizione, manette agli evasori, Reddito, dl Dignità ecc. Ripristini il Jobs Act e la Buona scuola, rimpiazzando le incompetenti Catalfo e Azzolina con Fornero e Fedeli (falsa laureata, ma tecnica a prescindere). Riporti i parlamentari da 600 a 945 e restituisca loro i vitalizi. Licenzi Arcuri e Speranza col loro fallimentare piano vaccini, sostituendoli con Bertolaso e Nicole Minetti. Che è igienista dentale: più tecnica di così si muore.

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2021/02/12/vogliamo-i-competenti/6098748/

giovedì 16 aprile 2015

G8, “il mio piano sicurezza fu stravolto da Scajola”. - Marco Menduni

Bianco replica all’ex ministro: “Dice il falso”

Enzo Bianco, oggi sindaco di Catania e presidente del Consiglio nazionale dell’Anci, era ministro dell’Interno nel governo Amato che preparò il G8 di Genova. Quaranta giorni prima passò la mano a Claudio Scajola. 
Scajola ha affermato che trovò il piano dell’ordine pubblico già predisposto dal precedente governo, senza poter cambiare nulla
«Semplicemente non è vero. Il piano predisposto alcuni mesi prima dell’evento fu letteralmente stravolto. 
Era stato previsto che attorno all’area rossa riservata esclusivamente al vertice ci fosse una zona gialla che doveva servire da “cuscinetto”, dove si poteva circolare ma non manifestare, e poi un’ampia zona verde, dove erano consentite le manifestazioni». Queste disposizioni furono modificate? «La zona gialla fu incredibilmente eliminata dall’allora ministro Claudio Scajola a seguito di una “trattativa” con gli organizzatori delle contestazioni. Fu creata di fatto una pericolosa contiguità fra la zona del vertice e quella dei cortei». Nei giorni scorsi è arrivata la condanna di Strasburgo per le «torture» della polizia. 
«Vorrei sottolineare all’ex ministro Scajola che la condanna all’Italia espressa dalla Corte europea dei diritti dell’uomo non riguardava certo l’organizzazione logistica del G8 di Genova ma il vergognoso pestaggio dei manifestanti nella Diaz. 
E fu grave la presenza di alcuni autorevoli esponenti del governo all’interno degli uffici operativi delle forze di p olizia». 
Poi sono seguite le polemiche su De Gennaro. «Per quanto riguarda la sua nomina a capo della polizia, confermo che fui io a proporla con un generale consenso. De Gennaro era un vero servitore dello Stato, a partire dagli anni di impegnativa e spesso rischiosa collaborazione con Giovanni Falcone, e lo ha dimostrato durante la sua lunga carriera. Insieme con lui proposi la nomina ai massimi vertici di Antonio Manganelli, Alessandro Pansa e Luigi De Sena. Il fatto che per 15 anni abbiano guidato nel generale apprezzamento di tutte le forze politiche e sociali la polizia dimostra che quelle scelte furono lungimiranti».
http://www.sicurezzacgs.it/g8-il-mio-piano-sicurezza-fu-stravolto-da-scajola-di-marco-menduni-la-stampa/#sthash.cs22MND7.45juIjQE.dpuf