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martedì 27 agosto 2019

Il ribaltato.- Tommaso Merlo



Salvini si è ribaltato da solo. Altro che ribaltone. Affermare che ci fosse un accordo col Pd dietro le quinte, è una vigliaccata degna del personaggio. La solita mossa per buttarla in cagnara. Si dà il caso che mentre lui cazzeggiava in giro per raccattar voti, il Movimento lavorasse seriamente e col Pd ci ha fatto a botte per anni. È Salvini che aveva in testa il tradimento da tempo. Lo hanno ammesso molti gerarchi leghisti che volevano rompere già dopo le europee per incassare poltrone. Ma Salvini ha temporeggiato. Probabilmente per colpa dell’ingordigia. Voleva essere sicuro di vincere con largo margine. Voleva continuare a sfruttare il Viminale per fare campagna elettorale. E così ha fatto, dopando i sondaggi a livelli inauditi a furia di girare in auto blu e aerei di stato da un comizio all’altro e trattando il governo del paese come se fosse roba sua. Ubriaco fradicio di onnipotenza, Salvini si è deciso a sferrare la pugnalata nella schiena di Conte sotto il solleone. Improvvisa. Secca. Poi il finimondo. Salvini era certo che Conte si sarebbe congedato dalla porta di servizio in silenzio e con la testa bassa. Ed invece Conte ha reagito con veemenza costringendo Salvini a risponderne in aula. Una figuraccia immonda davanti al mondo intero. Lui che veniva considerato anche all’estero il cavallo di razza del populismo nero al punto da convincere addirittura i russi a puntarci sopra rubli. Lui che sembrava lanciato in un galoppo inarrestabile verso la vetta, si è ritrovato con la coda tra le gambe come un brocco qualunque. Comunque vada a finire la crisi, Salvini ne esce male. Altro che purosangue invincibile, il solito vecchio politicante spregiudicato e sleale con in testa solo consensi e poltrone. Il solito vecchio politicante che al di là delle panzane che va a raccontare in giro, pensa solo al proprio tornaconto e a comandare per imporre le proprie idee retrograde e liberticide. Altro che balle populiste, altro che fare l’interesse del popolo, altro che ‘uno di noi”. Il solito cialtrone all’italiana che per troppa smania di gloria, si è ribaltato da solo. Ed oggi, da ipocrita che è, dà la colpa agli altri. Ad aver tradito è lui. Tradito Conte, tradito il Movimento, tradito il contratto, tradito il cambiamento che diceva di volere, tradito i cittadini che contavano su una svolta, tradito le riforme in itinere. Spergiuro. È da pochi giorni che il ronzino meneghino nitrisce in disparte e già si respira aria più fresca. Era dal 4 marzo che Salvini era diventato una persistente ed ossessiva flatulenza nazionale. Un interminabile rutto sullo scibile. E affinché non torni ad echeggiare più nauseabondo di prima, se il nascituro vedrà la luce, dovrà avere in serbo dei buoni colpi. Provvedimenti che fiacchino l’avanzata del populismo nero e che abbiano una portata tale da far passare la sbornia salviniana alle italiche genti. Salvini si è ribaltato da solo, ma nella vita non ha fatto altro e non sa far altro che campagna elettorale. Il suo rutto non si placherà mai.

https://infosannio.wordpress.com/2019/08/27/il-ribaltato/?fbclid=IwAR2fFa0fGel0sBSUQLNTq0goQgMneDVzpjwA_bUUh0cnrw-81apnJFkWWWc

mercoledì 14 agosto 2019

L'incubo. -i Marco Travaglio il Fatto Quotidiano del 14 Agosto:

L'immagine può contenere: 3 persone, persone che sorridono

Dopo molte notti insonni, Salvini si coricò e, complici sette mojito e una cannetta furtiva, si addormentò. Sognò se stesso in Senato, ma non più ai banchi del governo. Assisteva impotente alla nascita del Conte-2, con ministri incensurati di M5S, Pd e sinistra e un Contratto innovativo: legalità, politiche sociali, investimenti nella green economy, nel turismo, nel riassetto del territorio e nella cultura anzichè nelle grandi opere inutili tipo Tav, gestione rigorosa e integrata dell’immigrazione, meno tasse al ceto medio e carcere agli evasori, patrimoniale ecc. Renzi, salvata la truppa, se ne stava nascosto con i Lotti e le Boschi. I 5Stelle non litigavano col centrosinistra che non litigava coi 5Stelle e – ciò che era più stupefacente – neppure al proprio interno. La coalizione lavorava molto e parlava poco, ben avviata a reggere fino al 2023 e, prima, a rieleggere Mattarella. Gli italiani, felicemente sorpresi da tanta anomala normalità, non cercavano più uomini della Provvidenza. Conte, al 90% di popolarità, andava d’amore e d’accordo con la Von der Leyen, che gli concedeva un po’ di flessibilità, anche perché ora la prima a chiederla era la Germania. M5S e Pd veleggiavano nei sondaggi sul 30 ciascuno, mentre la Lega era tornata al 17.
Lui, Salvini, continuava a fare dirette Facebook, ma le vedevano quattro gatti (dalla Bestia alla Bestiolina), con i like in picchiata. L’iPhone, prima rovente per le richieste di interviste, era mestamente muto. Le ultime due chiamate lo avvertivano che un emissario di Putin aveva chiesto di parlare urgentemente con i pm di Milano e che il Parlamento li aveva autorizzati a sequestrare e aprire il pc di Siri. Poi ne arrivò una terza: Giorgetti, Zaia, Fontana e un redivivo Bossi lo convocavano per un processo pubblico sul prato di Pontida: “Cazzaro che non sei altro! Fino a luglio da vicepremier eri il padrone d’Italia col 36%, avevi ministeri importanti, i 5Stelle ti avevano approvato perfino quella boiata del Sicurezza-bis, stavi per strappare il commissario Ue, le autonomie regionali e la Flat Tax. I pieni poteri li avevi per davvero. Ora, da quando li hai chiesti, non conti più un cazzo: ci hai trascinati all’opposizione, hai perso tutto e l’hai fatto perdere pure a noi. A parte quei 50 disgraziati che abbiamo eletto all’Europarlamento per spaccare tutto e non servono a una mazza, visto che non se li fila manco Orbàn. Hai fallito: non sei più il segretario della Lega, però puoi fare il presidente onorario del Papeete Beach”. Qui Salvini si svegliò tutto sudato. Afferrò il primo rosario che aveva a tiro e subito si rincuorò: “Fortuna che il Pd è il Pd e il M5S è il M55, sennò era tutto vero!”.

https://www.facebook.com/TutticonMarcoTravaglioForever/photos/a.438282739515247/2698863616790470/?type=3&theater

I traditori. - Tommaso Merlo


Risultati immagini per egoismo

Salvini ha tradito il cambiamento, prima di tutto. Il vecchio regime Salvini non lo vuole riformare, lo vuole comandare. L’’unico cambiamento che gli interessa è quello della sua poltrona, vuole quella da Presidente del Consiglio. Vuole scarrozzare il suo bulimico ego in giro per il mondo a spese del contribuente imbrattando la reputazione dell’Italia come da migliore tradizione e vuole servire il suo idolo Putin nello sfasciare l’Europa. Un vero traditore. Salvini ha firmato un contratto con l’unica forza davvero riformatrice e quando ha capito che il Movimento stava facendo sul serio arrivando a toccare i punti nevralgici del vecchio regime come la giustizia e i conflitti d’interesse, ha guardato i sondaggi e braccato dagli scandali ha fatto saltar tutto. Altro che cambiamento. Salvini ha firmato il contratto col Movimento solo per rifarsi una verginità, per strappare la poltrona da Ministro dell’Interno e con essa sfruttare l’isterismo di massa sull’immigrazione per incamerare consensi. Ottenuto lo scopo, è passato a puntare alla poltrona successiva, quella da capo del governo. Dei cittadini, delle riforme, del bene comune, ai politicanti del vecchio regime come Salvini non è mai fottuto nulla e mai gli fotterà. L’unica cosa che hanno in testa è se stessi, è la politica intesa come conquista del potere, come modo per sfogare le proprie manie di grandezza ed imporre le proprie malsane visioni. L’unica differenza tra Salvini e i politicanti del passato è la pericolosità. Salvini ed i suoi sono stati presi col sorcio in bocco a farsela coi russi e dietro ai falsi sorrisini da selfie, hanno idee autoritarie e liberticide. S’ispirano al regime sovietico e ai loro alleati europei di ultradestra sui diritti civili, la famiglia e la società. Una deriva pericolosissima. L’idea che Salvini conquistasse il potere da solo ha fatto tremare l’Italia come cent’anni fa. Ed è per rassicurare gli animi che oggi Salvini blatera di centrodestra ed ammicca a Berlusconi. Un governo ultraconservatore guidato dal solo traditore Salvini non reggerebbe al putiferio che si scatenerebbe nelle strade ed avrebbe imprevedibili conseguenze anche all’estero e sui mercati. Salvini spera così di portare a compimento la sua ascesa al potere camuffando l’operazione nel vecchio schema del centrodestra. E così, con la sfacciataggine che lo caratterizza, Salvini torna dal traditore principe del popolo italiano, quel Berlusconi che pur di non finire in galera e salvare le sue aziende ha tradito per decenni gli italiani raccontando fregnacce. Oltre a fungere da rassicurante gonfalone, il malconcio ex cavaliere ha poi qualcosa che serve a Salvini, soldi e televisioni e frotte di giornalai pronti a perorare la sua causa. A conferma di come la Lega non sia altro che una pennellata di verde sul vecchio e marcio regime italiano. C’è solo un terzo incomodo che potrebbe far saltar tutto. Il popolo italiano che si ritrova davanti all’ennesima prova di maturità. Vedremo quanti cittadini che hanno abboccato a Salvini come paladino del cambiamento lo manderanno a quel paese. Vedremo quanti cittadini che hanno creduto al cambiamento si arrenderanno a questo mesto ritorno al passato. Vedremo quanti cittadini capiranno la gravità della situazione e torneranno a seguire la politica e ad occuparsi del proprio paese che sta rischiando di finire nella mani dell’ennesimo traditore e per giunta pericoloso.

https://infosannio.wordpress.com/2019/08/13/i-traditori/?fbclid=IwAR1e6AUcZIWt2D8d04sucGulOxGEHEDKrCWHNFWIAWBUVWdn9tquSazA5kM