Funzione solenne: l'urna sostenuta da 12 frati lascia la chiesa del santuario di Santa Maria delle Grazie.
BARI - È cominciata la cerimonia di traslazione del corpo di san Pio da Pietrelcina. Al suono della campana del convento, l’urna con le reliquie, sostenuta da 12 frati, ha lasciato il santuario di Santa Maria delle Grazie, dov’è rimasta per 42 anni (dal 26 settembre 1968, giorno della tumulazione del frate con le stimmate), e viene portata in processione sino alla chiesa dedicata al santo.
Qui verrà collocata in un nuova cripta al piano inferiore. La cerimonia è presieduta dall’arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, monsignor Michele Castoro, e vi partecipano numerose rappresentanti delle istituzioni locali.
PROCESSIONE - Durante la processione, lungo un percorso transennato ai cui lati sono assiepate migliaia di fedeli, vengono intonati canti liturgici, fra i quali l’Inno a San Pio. Fin dalle prime ore del mattino la chiesa del santuario di Santa Maria delle Grazie si è riempita di fedeli che hanno reso omaggio all’urna con le reliquie di san Pio da Pietrelcina.
LA VIRTU' DEL SANTO - «Anche oggi, venerando le reliquie del santo cappuccino, siamo spronati a imitarne le virtù cristiane, riconducibili ad un’unica grande strada: quella dell’amore, amore verso Dio e verso il prossimo», ha detto l’arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, monsignor Michele Castoro, prendendo la parola nella chiesa superiore di san Pio dove poco fa è stata trasportata l’urna con le reliquie del santo, che sarà collocata nella nuova cripta. «Padre Pio - ha sottolineato l’arcivescovo - attirava sulla via della santità con la sua stessa testimonianza, indicando con l’esempio il binario che ad essa conduce: la preghiera e la carità. Ce lo ha ricordato papa Benedetto XVI durante la sua visita pastorale a San Giovanni Rotondo». A conclusione del discorso dell'arcivescovo, l’urna con le reliquie è stata trasferita in processione nella nuova cripta della chiesa inferiore per la celebrazione eucaristica, che comprenderà la consacrazione dell’altare e la collocazione dell’urna nel pilastro centrale.