giovedì 12 giugno 2014

Brutta partenza, scontri e feriti a San Paolo-



Proteste, scioperi e tensioni sociali rischiano di offuscare i mondiali di calcio in Brasile e di far passare in secondo piano le prodezze di Neymar, Messi, Cristiano Ronaldo e le altre stelle del pallone. 
La partita inaugurale tra Brasile e Croazia a San Paolo e' stata infatti preceduta da manifestazioni di protesta organizzate a San Paolo, Rio de Janeiro, Salvador e in altre citta' del colosso sudamericano dalle diverse sigle che compongono la variegata galassia del movimento 'No Copa', che riunisce nella protesta contro le spese per l'organizzazione dei Mondiali studenti, sindacalisti, insegnanti, contadini senza terra, disoccupati, abitanti delle favelas e senzatetto
Una manifestazione e' degenerata in violenti scontri a San Paolo quando alcune decine di black bloc si sono infiltrati in un corteo pacifico del sindacato dei lavoratori della metro ed hanno cominciato a lanciare pietre e bottiglie contro le forze dell'ordine. I reparti anti-sommossa della polizia militare hanno risposto sparando candelotti di gas lacrimogeno, bombe assordanti e proiettili di gomma. 
Due giornaliste della Cnn, un fotografo argentino dell'Associated press ed il cameraman di una tv locale sono rimasti feriti.
Una decina di manifestanti sono stati arrestati. 
Scontri anche nei pressi dello stadio Itaquerao, che alcune centinaia di manifestanti che innalzavano striscioni con scritto 'Senza diritti niente Coppa' e 'Fifa terrorista' cercavano di raggiungere a piedi. 
La polizia militare ha sigillato con un cordone di sicurezza impenetrabile il perimetro attorno allo stadio, preso d'assalto dalle prime ore del mattino da oltre 60 mila tifosi in festa. L'appello di Papa Francesco, che ha inviato un messaggio d'auguri in portoghese auspicando ''una festa di solidarieta' tra i popoli in tutta serenita' e tranquillita'', e' caduto parzialmente nel vuoto, nel maggiore Paese cattolico al mondo. 
Le tensioni sociali alimentate dalla crisi economica e dalle faraoniche spese per la costruzione dei nuovi stadi hanno fatto esplodere la rabbia sociale, che e' in parte cavalcata anche da interessi politici. 
Il prossimo 5 ottobre si vota infatti per le presidenziali e per la nomina dei governatori di tutti gli stati della federazione.
La presidente Dilma Rousseff ha accusato le opposizioni di mentire sulle spese per i Mondiali e di strumentalizzare le legittime proteste. 
Dilma, in calo di popolarita', e' stata fischiata durante la cerimonia di inaugurazione assieme al presidente della Fifa, Joseph Blatter, quando sono stati ricordati i nove operai morti nei cantieri degli stadi del Mondiale. 
Una contestazione analoga a quella subita dalla presidente nel giugno scorso, all'inaugurazione della Confederations Cup, nello stadio di Brasilia. 
Nel nuovo stadio Itaquerao, dove le maestranze hanno lavorato fino ad un istante prima dell'apertura dei cancelli e dove l'incendio di un generatore elettrico ha lasciato al buio il settore vip, hanno preso posto in tribuna d'onore accanto a Dilma il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon e altri 12 capi di stato e di governo.

Il Pd caccia il dissidente. Corradino Mineo: "Ridicolo il renzismo-stalinismo'. - Luca Sappino

Il Pd caccia il dissidente. Corradino Mineo: Ridicolo il renzismo-stalinismo'

Il gruppo dem segue le indicazioni di Boschi e lo rimuove dalla delicata commissione Affari Costituzioni. Renzi così prova a blindare il primo passo sulle riforme. Furioso Civati, gongolano i Cinque Stelle.

Formalmente la scelta è stata di lasciare in commissione solo i commissari effettivi, evitando le sostituzioni e i doppi incarichi. Si è fatto un rimpasto più generale, sì, ma il succo è però che il dissidente Corradino Mineo, non allineato al premier sulla riforma del Senato, è stato cacciato dalla commissione affari costituzionali.Sostituito. Epurato. E così, dopo il riposo imposto anche al senatore dei Popolari Mario Mauro, anche lui protagonista di alcuni voti in dissenso rispetto alle indicazione perentorie del governo, Renzi blinda i suoi 15 voti in commissione.

L'ufficio di presidenza del Pd palazzo Madama ha dunque deciso, e ha deciso così come suggerito dal ministro Maria Elena Boschi («la sostituzione di Mineo? Decida il gruppo» aveva detto poche ore prima del verdetto, «ma è necessario che il gruppo sia plasticamente compatto»). Sono tre i cambi alla ripresa, dopo il time out elettorale. Due tecnici. Fuori Vannino Chiti, visto che il senatore già presiede la commissione Affari europei e dentro Maurizio Migliavacca, e fuori Luciano Pizzetti, sottosegretario alle Riforme, dentro Roberto Cociancich. Uno politico: fuori Mineo, appunto, dentro, per non sbagliare, il capogruppo Luigi Zanda.

Apriti cielo.

I più sono d’accordo con la linea imposta dal premier Renzi. E anche una che un tempo era ostile al premier, Anna Finocchiaro, presidente della commissione, spiana così la via alla scelta: «la decisione spetta al gruppo Pd. Io mi permetto di osservare che in una commissione in cui c’è un solo voto di scarto, una critica così radicale come quella di Mineo non è solo una espressione di libertà di coscienza ma pone un'alternativa tra fare e non fare le riforme». Insomma, sostituire Mineo non è un dramma, anzi è cosa buona e giusta: «Niente limiterebbe la libertà di coscienza del senatore Mineo e di quanti vogliano avere il suo stesso atteggiamento». Possono sempre votare contro, sì, «ma in aula».

Per questo Giuseppe Civati, vicino alle posizioni di Mineo e condividendo i dubbi sul progetto di riforma renziano, dice sconsolato: «È l’episodio più grave di una legislatura che già non ce ne ha risparmiati». «È un errore politico» sostiene Civati, convinto che «il vero problema è che Berlusconi non vota la riforma di Renzi, che non ha i numeri al Senato e se la prende con chi pone solo una questione di merito». Insomma, il premier, per Civati, «dopo aver detto per mesi che le riforme si fanno con le minoranze», perde o elimina «le minoranze dentro e fuori». Il risultato è «un capolavoro» dice ironico. Un successo che fa sembrare «Casaleggio John Stuart Mill».

Casaleggio, con le espulsioni del Movimento, pare un liberale? Non se lo fa ripetere due volte Danilo Toninelli, l’uomo riforme dei 5 stelle.




Molti condividono, nel Pd, ma c’è anche chi però, e solo non tra i civatiani, chiede di «rivedere la decisione». E se la giornalista Marina Terragni, membro della direzione del Pd - che si riunisce oggi, in teoria per approvare il bilancio - parla di un «Pd5Stelle» e di un «diritto di critica negato», Stefano Fassina spera in un'improbabile retromarcia.

Grave sostituire Sen Mineo dalla Commissione Affari costituzionali del Senato. Si riveda la decisione
Mineo cerca ancora di capire. «Questa mattina cercherò di capire, chiederò spiegazioni meno goffe di quelle che leggo», scrive sul suo blog: «Davvero Matteo Renzi ha deciso di nascondere la spazzatura sotto il tappeto? Di coprire gli errori della Boschi? La gestione incauta e inefficace dei suoi capi gruppo Zanda e Speranza? Di sottacere il prezzo che Lega e Berlusconi esigeranno per lanciare una ciambella di salvataggio alle sue riforme? Di impedire un sano e leale dibattito con la sinistra interna?».
«Non mi farò mettere la museruola» annuncia: «Sentirò Tocci, Casson, Civati, Chiti, personalità che più di me sono i destinatari di questo atto di forza burocratico e partitico. Per ora dico che la situazione mi sembra grave ma non seria». Il commento è durissimo: «Renzi è un ottimo uomo politico,una risorsa per il Paese, ma il renzismo-stalinismo è un ossimoro, una barzelletta fuori tempo».
http://espresso.repubblica.it/palazzo/2014/06/12/news/il-pd-caccia-il-dissidente-corradino-mineo-ridicolo-il-renzismo-stalinismo-1.168966

SCACCO MATTO - Giancarlo Cancelleri



Oggi alla Camera il M5S si è astenuto sull’emendamento di Pini (Lega) per introdurre la responsabilità civile diretta dei magistrati.
Noi ovviamente siamo contrari a questo provvedimento e molti di voi mi hanno scritto per sapere come mai i nostri avessero votato così. Semplice, pura strategia politica per verificare, come se ce ne fosse bisogno ancora, se il PD fa seguire i fatti alle parole.
Andiamo in ordine.
Il PD aveva annunciato che avrebbe votato contro, con la nostra astensione, vista la loro maggioranza ovvia alla camera, quell'emendamento non sarebbe mai passato.
Risultato?
Il PD si è spaccato e non ha mantenuto la parola, la maggioranza dei deputati hanno votato a favore e quindi l’emendamento è passato.
Lo ripeto, il M5S resta contrario a questa misura e infatti al voto definitivo che ci sarà in Senato, quello che conta, voteremo compatti contro.
Vorrei lasciarvi con un post di Giulia Sarti che ho apprezzato particolarmente per la puntualità con la quale smonta anche le critiche post voto che ci hanno mosso "quelle gradevoli persone del PD".

"È emersa di nuovo l’INCOERENZA DEL PD, il passaggio di questo emendamento è la dimostrazione che LE LARGHE INTESE CONTINUANO!
I VOTI PARLANO CHIARO.
Voglio rispondere al deputato Danilo Leva (PD) che ci accusa dicendo: “Tanto rumore per nulla”.http://goo.gl/sCSr5W
QUI NON SI TRATTA DI RUMORE MA DI FATTI: oggi il PD ha palesemente dimostrato di essere spaccato. La maggioranza vuole la responsabilità civile diretta dei magistrati.
È inutile nascondersi e minimizzare. Le larghe intese funzionano benissimo e sono loro i migliori alleati del centrodestra. Ci siamo astenuti solo ed esclusivamente per far emergere questo dato davanti agli occhi di tutti.
A chi dice che siamo noi i responsabili dell’approvazione di questo emendamento rispondo che NOI NON SIAMO LA STAMPELLA DELLA MAGGIORANZA.
Loro hanno i numeri in Aula per far passare alla Camera quello che vogliono. Se il PD fosse stato unito nel giudicare questo emendamento come un danno all’indipendenza e alla tutela della magistratura, avrebbero potuto benissimo non farlo approvare. Invece no, scaricano la colpa sull’opposizione perché non sanno come giustificare 60 voti del loro partito che sono in linea con il centrodestra!
Vorrei sottolineare che Danilo Leva mente anche quando dichiara di aver presentato in commissione giustizia una riforma organica della legge Vassalli: la sua proposta di legge consta di UN UNICO ARTICOLO che comporta un semplice adeguamento della normativa interna a quella europea.
Vedere per credere: http://goo.gl/achk0I"


https://www.facebook.com/photo.php?fbid=589216571193718&set=a.266670593448319.60930.265320453583333&type=1&theater

RC auto al minimo per chi non fa incidenti? Pd e Lega votano no!

rc-auto-contrassegno.jpg

Sconti alla RC auto per gli automobilisti virtuosi che non hanno avuto incidenti negli ultimi 5 anni? PD, Nuovo Centro Destra, Scelta Civica, Lega bocciano l'emendamento del Movimento 5 Stelle.
Nel corso della recente discussione del decreto "Destinazione Italia", il Movimento 5 Stelle tramite il portavoce al Senato Sergio Puglia ha proposto una tariffa-premio per gli assicurati che non hanno denunciato sinistri negli ultimi cinque anni. Agli automobilisti virtuosi sarebbe stata riconosciuta l'applicazione del premio più basso previsto sull'intero territorio nazionale.
La norma avrebbe eliminato una buona parte delle discriminazioni tariffarie in tema RC auto messe in atto dalle compagnie assicurative.
L'emendamento a 5 stelle che avrebbe fatto diventare legge questa scelta è stato bocciato, mentre è stato approvato il solito pannicello caldo di parole e non fatti...un ordine del giorno senza alcun valore pratico immediato.
Questo perchè un "ordine del giorno" non è una norma di legge, ma un semplice impegno e invito al Governo, senza scadenze, nè sanzioni nel caso non venga rispettato.
Con l'emendamento del Movimento 5 Stelle, invece si aveva la possibilità di far diventare immediatamente legge la tariffa-premio per assicurati virtuosi, riconoscendo loro l'applicazione del premio più basso previsto sull'intero territorio nazionale.
Alla prova dei fatti i parlamentari di Pd, Ncd, Lega, Scelta Civica non mostrano mai coraggio nell'affrontare le lobby e continuano a difendere banche e assicurazioni.
Questo l' elenco delle senatrici e dei senatori di Pd, Nuovo Centro Destra, Lega Nord, Scelta Civica, Forza Italia che hanno votato "no" all'emendamento del Movimento 5 Stelle.
Ora gli automobilisti virtuosi sanno chi "ringraziare":
ALBANO Donatella, PD, ALBERTINI Gabriele, PI, AMATI Silvana, PD, ANGIONI Ignazio, PD, ARRIGONI Paolo, LN-Aut, ASTORRE Bruno, PD ,AUGELLO Andrea, NCD, AZZOLLINI Antonio, NCD, BELLOT Raffaela, LN-Aut, BERGER Hans, Aut (SVP, UV, PATT, UPT)-PSI-MAIE, BERTUZZI Maria Teresa, PD, BIANCO Amedeo, PD, BIANCONI Laura, NCD, BILARDI Giovanni, NCD, BORIOLI Daniele Gaetano, PD, BROGLIA Claudio, PD, BRUNO Donato FI-Pdl, BIANCONI Laura, NCD, BUEMI Enrico, Aut (SVP, UV, PATT, UPT)-PSI-MAIE, CALEO Massimo, PD, CANDIANI Stefano, LN-Aut, CANTINI Laura, PD, CAPACCHIONE Rosaria, PD, CARDINALI Valeria, PD, CARIDI Antonio Stefano, NCD, CASSANO Massimo, NCD, CASSON Felice, PD, CENTINAIO Gian Marco, LN-Aut, CHIAVAROLI Federica, NCD, CHITI Vannino, PD, CIRINNA' Monica, PD, COCIANCICH Roberto, PD, COLLINA Stefano, PD, COLUCCI Francesco, NCD, COMAROLI Silvana Andreina, LN-Aut, COMPAGNA Luigi, NCD, COMPAGNONE Giuseppe, GAL, CONSIGLIO Nunziante, LN-Aut, CONTE Franco, NCD, CORSINI Paolo, PD, CROSIO Jonny, LN-Aut, CUCCA Giuseppe Luigi Salvatore, PD, CUOMO Vincenzo, PD, D'ADDA Erica, PD, D'ALI' Antonio, NCD, D'ONGHIA Angela, PI, DALLA TOR Mario, NCD, DALLA ZUANNA Gianpiero, SCpI, DAVICO Michelino, GAL, DE BIASI Emilia Grazia, PD, DE MONTE Isabella, PD, DEL BARBA Mauro, PD, DELLA VEDOVA Benedetto, SCpI, DI BIAGIO Aldo, PI, DI GIACOMO Ulisse, NCD, DI MAGGIO Salvatore Tito, PI, DIRINDIN Nerina, PD, DIVINA Sergio, LN-Aut, ESPOSITO Stefano, PD, FABBRI Camilla, PD, FATTORINI Emma, PD, FAVERO Nicoletta, PD, FEDELI Valeria, PD, FERRARA Elena, PD, FILIPPI Marco, PD, FILIPPIN Rosanna, PD, FINOCCHIARO Anna, PD, FISSORE Elena, PD, FORNARO Federico, PD, FRAVEZZI Vittorio, Aut (SVP, UV, PATT, UPT)-PSI-MAIE, GATTI Maria Grazia, PD, GENTILE Antonio, NCD, GHEDINI Rita, PD, GIACOBBE Francesco, PD,GINETTI Nadia, PD, GIOVANARDI Carlo, NCD, GRANAIOLA Manuela, PD, GUERRIERI PALEOTTI Paolo, PD, ICHINO Pietro, SCpI, IDEM Josefa, PD, LANIECE Albert, Aut (SVP, UV, PATT, UPT)-PSI-MAIE, LANZILLOTTA Linda, SCpI, LATORRE Nicola, PD, LEPRI Stefano, PD, LO GIUDICE Sergio, PD, LO MORO Doris, PD, LONGO Fausto Guilherme, Aut (SVP, UV, PATT, UPT)-PSI-MAIE, LUCHERINI Carlo, PD, LUMIA Giuseppe, PD, MANASSERO Patrizia, PD, MANCONI Luigi, PD, MANCUSO Bruno, NCD, MARAN Alessandro, SCpI, MARCUCCI Andrea, PD, MARGIOTTA Salvatore, PD, MARINO Luigi, PI, MARINO Mauro Maria, PD, MARTINI Claudio, PD, MATTESINI Donella, PD, MATURANI Giuseppina, PD, MERLONI Maria Paola, PI, MICHELONI Claudio, PD, MIGLIAVACCA Maurizio, PD, MIRABELLI Franco, PD, MORGONI Mario, PD, MOSCARDELLI Claudio, PD,MUCCHETTI Massimo, PD, MUNERATO Emanuela, LN-Aut, NACCARATO Paolo, NCD, OLIVERO Andrea, PI, ORRU' Pamela Giacoma Giovanna, PD, PAGANO Pippo, NCD, PAGLIARI Giorgio, PD, PALERMO Francesco, Aut (SVP, UV, PATT, UPT)-PSI-MAIE, PANIZZA Franco, Aut (SVP, UV, PATT, UPT)-PSI-MAIE, PARENTE Annamaria, PD, PEGORER Carlo, PD, PEZZOPANE Stefania, PD, PIGNEDOLI Leana, PD, PIZZETTI Luciano, PD,PUGLISI Francesca, PD, PUPPATO Laura, PD, RANUCCI Raffaele, PD, RICCHIUTI Lucrezia, PD, ROMANO Lucio, PI, ROSSI Gianluca, PD, ROSSI Luciano, NCD, RUBBIA Carlo, Aut (SVP, UV, PATT, UPT)-PSI-MAIE, RUSSO Francesco, PD, RUTA Roberto, PD, SANGALLI Gian Carlo, PD, SANTINI Giorgio, PD, SCAVONE Antonio Fabio Maria, GAL, SILVESTRO Annalisa, PD, SOLLO Pasquale, PD, SONEGO Lodovico, PD, SPILABOTTE Maria, PD, SPOSETTI Ugo, PD, STEFANI Erika, LN-Aut, STUCCHI Giacomo, LN-Aut, SUSTA Gianluca, SCpI, TOCCI Walter, PD, TOMASELLI Salvatore, PD, TONINI Giorgio, PD, TORRISI Salvatore, NCD, TREMONTI Giulio, GAL,TRONTI Mario, PD, VACCARI Stefano, PD, VALENTINI Daniela, PD, VATTUONE Vito, PD,VERDUCCI Francesco, PD, VICECONTE Guido, NCD, VOLPI Raffaele, LN-Aut, ZANDA Luigi, PD, ZANETTIN Pierantonio, FI-PDL, ZANONI Magda Angela, PD, ZAVOLI Sergio, PD, ZELLER Karl, Aut (SVP, UV, PATT, UPT)-PSI-MAIE.

RC AUTO – Dal 2015 costeranno massimo 150 € annuali – e’ legge.

7346-6182-rc-auto-assicurazioni

Approvata in commissione bilancio la legge che obbliga le assicurazioni a rispettare il limite di 150 € annuali previsto dalla legge 180 del 1978 (G.U.. 990 del 24 dicembre 1969)
per la responsabilità civile verso terzi prevista dell’art. 2054 del C.C. e che nessuna compagnia ha mai rispettato.
Il Senatore Ermes Maiolica (M5S) primo firmatario e ideatore della legge ha commentato:
“Siamo stati accusati di non avere idee e proposte, questa è la dimostrazione che il nostro movimento ha le soluzioni per ridurre seriamente le spese dei cittadini, altro che gli 80 Euro di Renzi, noi non abbiamo paura di metterci contro le lobby.
Comunque siamo grati al PD e alla Lega che su questa nostra proposta non hanno fatto ostruzionismo votandola all’unanimità.”
Inoltre è stato abrogato l’esclusiva di dieci anni per i contratti assicurativi, azzerando così le spese a carico del cliente per il cambio di assicurazione, e l’esclusiva degli agenti assicurativi monomandatari.
L’effetto di questa legge sarà l’apertura del mercato della distribuzione assicurativa, Il mercato non potrà più essere segmentato per area geografica, età, anni di conseguimento della patente, tipologia di veicolo assicurato, e frequenza degli incidenti.

mercoledì 11 giugno 2014

Livorno, arrestato comandante provinciale della finanza. Indagato il generale Bardi.

Vito Bardi

Per la procura di Napoli il colonnello avrebbe intascato oltre un milione di euro per non compiere controlli su imprenditori napoletani. In manette anche un commercialista.
Dopo Spaziante, altri due ufficiali della Guardia di Finanza finiscono in un’inchiesta per tangenti. Uno, il comandante provinciale di Livorno Fabio Massimo Mendella, è stato arrestato. L’altro, il generale Vito Bardi, comandante in seconda delle fiamme gialle, è indagato. Le indagini sono condotte dalla Procura di Napoli e girano intorno a accertamenti fiscali “pilotati” in alcune aziende della zona. Secondo le accuse un milione di euro in 6 anni è arrivato attraverso un commercialista sui conti di Mendella. Da capire invece il ruolo di Bardi. Certo è che il corpo della Guardia di Finanza subisce un nuovo colpo dopo l’arresto di Emilio Spaziante, generale ora in congedo al centro dell’inchiesta sul Mose che di Bardi è stato il predecessore: Spaziante ha lasciato il corpo nel settembre 2013 e il comandante in seconda è diventato proprio Bardi. 
Il colonnello Mendella è stato arrestato a Livorno dagli agenti della Digos di Napoli. Insieme a lui è finito in carcere anche il commercialista Pietro de Riu, di Napoli. Le ipotesi di reato contestate nell’ordinanza sono di concorso in concussione per induzione e rivelazione di segreto d’ufficio. Dall’indagine emerge che alcuni imprenditori napoletani avrebbero versato oltre un milione di euro tra il 2006 ed il 2012 a De Riu, che faceva da tramite a Mendella, all’epoca responsabile verifiche e accertamenti del Comando provinciale Guardia di Finanza di Napoli. Dal comando di Napoli Mendella era poi stato trasferito a Roma. E per questo anche la holding “Gotha s.p.a.“, oggetto di una verifica pilotata eseguita dall’ufficio coordinato da Mendella, avrebbe trasferito la propria sede legale nella Capitale. Le indagini, ancora in corso, sono state condotte dalla Digos, con il contributo della Direzione centrale di Polizia criminale, del Comando Provinciale e del nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Roma.
Bardi era stato indagato nel 2011 con le accuse di favoreggiamento e rivelazione di segreto nell’ambito dell’inchiesta sulla cosiddetta P4. L’anno successivo, tuttavia, la sua posizione fu archiviata dal gip su richiesta dello stesso pm Henry John Woodcock. Al centro dell’inchiesta era l’ex deputato del Pdl Alfonso Papa, per il quale ora è in corso il processo. Secondo l’ipotesi accusatoria, l’ex parlamentare riceveva notizie coperte da segreto su indagini in corso e se ne serviva per ricattare alcuni imprenditori dai quali riceveva così denaro o altre utilità. Nell’inchiesta era coinvolto anche l’uomo d’affari Luigi Bisignani che ha patteggiato la pena.

Usura, indagati vertici Bnl, Unicredit, Mps. Ci sono anche Tarantola e Saccomanni.

Usura, indagati vertici Bnl, Unicredit, Mps. Ci sono anche Tarantola e Saccomanni

L'inchiesta è stata chiusa dalla Procura di Trani. Tra le 62 persone alle quali la Guardia di Finanza di Bari sta notificando l’avviso di fine indagine ci sono l'attuale presidente della Rai, all'epoca dei fatti capo della Vigilanza di Bankitalia, e l'ex ministro dell'Economia, allora dg di via Nazionale. La lista comprende anche Luigi Abete, Alessandro Profumo, Federico Ghizzoni, Giuseppe Mussari, Francesco Gaetano Caltagirone.
I tassi applicati erano più alti di quelli concordati. Per questo la procura di Trani contesta ai vertici di alcuni importanti istituti di credito italiani il reato che di solito si applica alla criminalità comune o anche organizzata: l’usuraNella fattispecie si tratta però di concorso in usura bancaria: quella che consiste nell’applicare tassi di interesse sui prestiti superiori rispetto alle soglie fissate ogni tre mesi dalla Banca d’Italia. Così nel registro degli indagati della piccola procura pugliese – già protagonista di inchieste clamorose come quelle sulle agenzie di rating –  sono finiti non solo i vertici (in alcuni casi ex) di Bnl, Unicredit, Mps e Banca popolare di Bari (Bpb), ma anche il presidente della Rai, Anna Maria Tarantola, in qualità di ex capo della Vigilanza di Bankitalia, e il ministro dell’Economia del governo Letta Fabrizio Saccomanni, ex dg di via Nazionale. Sessantadue, in tutto, i destinatari dell’avviso di fine indagine.
Nel registro degli indagati i vertici di Bnl, Mps, Unicredit. Hanno ricevuto l’avviso di fine indagine per usura il presidente del cda di Bnl Luigi Abete, l’ad Fabio Gallia, l’ex vicepresidente Piero Sergio Erede e il presidente del collegio sindacale Pier Paolo Piccinelli. Per quanto riguarda Unicredit sono sotto inchiesta l’ex ad Alessandro Profumo, ora presidente di Mps, l’attuale ad Federico Ghizzoni, il vicepresidente vicario Candido Fois, l’ex presidente Dieter Rampl e il dg Roberto Nicastro. Coinvolti anche Paolo Savona, ex presidente del cda di Unicredit Banca di Roma, Mario Fertonani, ex presidente di Unicredit Banca d’Impresa, e Piergiorgio Peluso, figlio dell’ex Guardasigilli Anna Maria Cancellieri, nella sua precedente qualità di ad di Unicredit Banca d’Impresa. Per Mps sono indagati l’ex presidente Giuseppe Mussari e il suo vice Francesco Gaetano Caltagirone, per la Banca Popolare di Bari l’attuale presidente del cda e ad, Marco Jacobini, l’ex presidente Fulvio Saroli e il dg Pasquale Lorusso.
Per il ruolo avuto in Bankitalia sono indagati anche l’ex direttore generale Vincenzo Desario e gli ex capi della Vigilanza succedutisi nel tempo: Francesco Maria Frasca, Giovanni Carosio, Stefano Mieli e Luigi Federico Signorini. Per il ministero dell’Economia è indagato Giuseppe Maresca, a capo della quinta direzione del dipartimento del Tesoro. A loro, oltre che a Tarantola e Saccomanni, viene contestato di avere – tra il 2005 e il 2012 – adottato consapevolmente determinazioni amministrative in contrasto con la legge sull’usura fornendo un “contributo morale necessario” ai fatti-reati di usura “materialmente commessi dalle banche”.
Vittime dei tassi usurai imprenditori del barese. Il reato di usura (bancaria) continuata ed aggravata sarebbe stato commesso dalle banche ai danni di alcuni imprenditori del barese nell’ambito di finanziamenti concessi prevalentemente sotto forma di anticipazioni su conto corrente. Per il pm inquirente, Michele Ruggiero, il reato di usura è stato compiuto dagli organismi di governance e di controllo delle banche con il concorso morale degli ex vertici di Bankitalia e del dirigente del ministero del Tesoro Maresca. Secondo l’accusa questi ultimi, contravvenendo alle disposizioni della legge sull’usura, prescrivevano alle banche di calcolare gli oneri dei finanziamenti concessi in rapporto al credito ‘accordato’ anziché (come richiesto dalla legge) a quello effettivamente ‘erogato/utilizzato’ dal cliente. Queste indicazioni – su cui del resto anche la Corte di Cassazione si è espressa, nel 2013, smentendo le circolari di via Nazionale – permettevano alle banche di elaborare tassi effettivi globali (i cosiddetti Teg) falsati. Cioè più bassi di quelli effettivamente praticati. Di conseguenza, stando alle indagini della Guardia di Finanza, gli interessi applicati dalla banche alla clientela per determinate categorie di finanziamenti (in forma di anticipazioni su conto corrente) risultavano sempre entro i limiti dei ‘tassi soglia’  pur essendo in concreto superiori e, come tali, usurari. Bnl, secondo i conteggi della pubblica accusa, avrebbe lucrato in questo modo oltre 53mila euro, il gruppo Unicredit più di 15mila, Mps circa 27mila euro mentre la Banca Popolare di Bari solo 296 euro.
Unicredit: “Infondato l’impianto accusatorio”. 
“Unicredit ritiene infondato l’impianto accusatorio“. Così l’istituto di credito replica al provvedimento della Procura di Trani che vede tra gli indagati per usura anche il suo amministratore delegato Federico Ghizzoni. La banca sottolinea quindi di riporre “piena fiducia nell’operato dell’organo giudicante e confida che, come è avvenuto in casi analoghi che hanno interessato e interessano l’intero settore bancario, venga riconosciuta l’assoluta correttezza dell’operato”.