Della letterina di babbo Tiziano al figlio Matteo su “Carrai uomo falso” e la “Banda Bassotti (Bianchi, Bonifazi, Boschi) che hanno lucrato senza ritegno dalla posizione di accoliti tuoi”, si occupa da par suo Padellaro. Noi ci limitiamo a proporre di affiggerla in tutte le bacheche del Tribunale di Firenze, di cui la famiglia Renzi è fornitore ufficiale: per indagini e processi a carico e per le querele e le cause civili intentate a giornalisti. Che di solito vengono denunciati, e talvolta financo condannati, per aver detto o scritto un millesimo di quello che i membri del Giglio Magico si dicono a vicenda. È noto ormai che i peggiori nemici dei renziani sono quelli che li conoscono meglio: i renziani. Nel 2017 l’Innominabile trattava il povero genitore al telefono come un bugiardo matricolato su Consip: “Non voglio essere preso in giro… non puoi dire bugie o ‘non mi ricordo’… Devi ricordarti tutti gli incontri e i luoghi (con l’ad di Consip Marroni, ndr), non è più la questione della Madonnina e del giro di merda di Firenze per Medjugorje… Non ti credo.. non è credibile che non ricordi di aver incontrato uno come Romeo… La verità non l’hai detta a Luca e non farmi aggiungere altro”; e definiva le accuse “una cosa molto seria”, per cui “andrai a processo” e “stai distruggendo un’esperienza” (la sua). E in pubblico definiva l’inchiesta Consip un complotto del pm deviato Woodcock, dei carabinieri golpisti del Noe e del “Falso quotidiano”.
Chi scrive ha perso due cause civili per aver accostato babbo Tiziano a una “bancarotta” (infatti è sotto processo con la moglie per bancarotta) e ipotizzato un conflitto d’interessi fra il padre che traffica su appalti Consip e il figlio premier che nomina i vertici Consip. Figurarsi se avessi detto “Banda Bassotti”. O ripetuto l’epiteto sessista usato da Bianchi in un appunto sulla Boschi e il suo sfogo contro l’Innominabile per i “2 milioni spesi per quel referendum del cazzo e i social, senza averli”. O i suoi smadonnamenti quando Matteo accollò alle casse (vuote) di Open un volo privato Ciampino-Washington per commemorare per 2 minuti l’incolpevole Bob Kennedy, noleggiando un jet Dessault Falcon 900 alla modica cifra di 134.900 euro. Bianchi: “134.900???! Ma ha perso la testa?”. Lotti: “Non ho parole. Io gli ho detto che senza copertura non si può”. In attesa che il Parlamento, nella settimana dei tre giovedì, approvi la legge contro le querele temerarie e distingua tra critiche e fatti falsi, facciamo così: o Renzi padre e figlio, Boschi, Bianchi, Bonifazi & C. ritirano le querele ai giornalisti che li hanno trattati molto meglio di quanto non si trattino loro e ci lasciano scrivere almeno quello che si dicono tra loro; oppure si querelano da soli.
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