Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
martedì 12 agosto 2025
Marco Travaglio - Europa
Mi sento schiacciata, inerme, l'Europa è diventata la servetta di burocrati senza coscienza che predicano democrazia, ma solo a parole, poichè esercitano potere, dettando leggi inique che esautorano, di fatto, chi è costretto ad applicarle.
cetta.
domenica 10 agosto 2025
Giudice Esposito i giornalisti che lo diffamarono riconoscono la loro non correttezza e chiedono scusa.
Sul Fatto del 09/08/2025
Un’altra vittoria per il giudice Antonio Esposito, presidente del collegio che in Cassazione rese definitiva, nel 2013, la condanna per frode fiscale di Silvio Berlusconi.
Nel 2020 fu oggetto di un violento attacco diffamatorio da parte dei giornali e delle tv berlusconiane che definivano la sua una “sentenza politica” espressa da un “plotone di esecuzione”.
Sono già arrivate le condanne in sede civile ai giornalisti di Libero, al direttore del Giornale e del Riformista nonché ad Alessandro Sallusti e Pietro Sansonetti per le dichiarazioni rese nel programma condotto da Nicola Porro Quarta Repubblica.
Oggi un lungo elenco di giornalisti chiude la partita in sede penale sottoscrivendo il seguente comunicato che riceviamo e pubblichiamo dal dottor Esposito, allegato all’atto di transazione: “I giornalisti di Libero, Pietro Senaldi (all’epoca direttore), Fausto Carioti, Vittorio Feltri, Fabrizio Cicchitto Fabrizio, Azzurra Barbuto, Renato Farina e Cristiana Lodi e i giornalisti del Giornale, Alessandro Sallusti (direttore) e Stefano Zurlo, tutti imputati in un procedimento penale per diffamazione a mezzo stampa ai danni del dottor Esposito pendente al Tribunale di Roma, hanno riconosciuto in una lettera indirizzata al dott. Esposito, la non correttezza e la ingenerosità delle accuse di cui il magistrato è stato fatto oggetto su articoli di stampa e nel corso di trasmissioni televisive, confermando che la funzione giurisdizionale dallo stesso esercitata è stata regolare e corretta.
Il dott. Esposito, preso atto dei chiarimenti, si è impegnato a rimettere le querele a suo tempo presentate”.
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La ruta.
Vi siete mai chiesti perché nei vecchi orti di pietra dei monasteri raccoglievano una particolare pianta sempre a mani nude? La ruta. Una pratica che sembrava quasi un rituale.
I nostri antenati erano convinti che questa pianta fosse come uno scudo invisibile, una protezione contro malattie e malefizi. La coltivavano nei loro piccoli orti protetti da muretti di pietra, la raccoglievano senza guanti, con una reverenza che oggi ci farebbe sorridere.
Ma ecco la cosa incredibile che la scienza moderna ha scoperto.
La ruta contiene davvero composti chimici potentissimi: flavonoidi e alcaloidi con proprietà antinfiammatorie reali. Quello che i nostri nonni chiamavano "scudo invisibile" era in realtà una protezione chimica naturale che funzionava davvero.
Pensate un po': secoli prima dei laboratori e delle analisi molecolari, avevano già capito qualcosa che noi stiamo riscoprendo solo ora. Non era superstizione, era conoscenza empirica tramandata di generazione in generazione.
Forse dovremmo ascoltare di più la saggezza di chi ci ha preceduto. A volte dietro quello che chiamiamo "credenza popolare" si nasconde una verità scientifica che aspetta solo di essere spiegata.
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