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venerdì 3 ottobre 2025

MERITATE L'ESTINZIONE COME ESSERI UMANI!!! - FRANCESCO FORTI

Sento sempre più spesso della gente comune che dice " HO VOTATO LA MELONI PER FAR TOGLIERE IL REDDITO DI CITTADINANZA"

Io al posto vostro mi vergognerei per simili affermazioni e per simile cattiveria verso quelle persone che non trovavano lavoro se non a nero, e che grazie al REDDITO hanno potuto sopravvivere in una società dove il mondo del lavoro è sempre stato di estremo sfruttamento!
Se penso che esiste gente che vota un partito per fare un dispetto ad un altro, alllora si che mi vengono i brividi....forse neanche la stessa Meloni sa di questa cosa....
A PROPOSITO, quando e se toglieranno il reddito, ricordatevi che con quei soldi la gente veniva nei VOSTRI NEGOZI A FARE LA SPESA!!!.....e che quando lo toglieranno VOI TUTTI quei soldi NON LI VEDRETE PIÙ nei vostri negozi!!!
SIETE CAPACI DI VOTARE UN PARTITO pur di vedere " morire " di fame un altro cittadino, con in più per assurdo la perdita stessa economica dei soldi che fino ad oggi sono girati in più nell'economia dei NEGOZI stessi.....
In poche parole siete contenti di prenderla nel cu*o in automatico pur di vedere tolto alla gente il reddito.
A PROPOSITO, DOVE ANDRANNO A FINIRE QUEI SOLDI DEL REDDITO? .....Nelle tasche di qualche politico?
POVERI ILLUSI E STUPIDI ITALIOTI!!!
E poi vi sento giustificare i vostri pensieri dicendo che è colpa del Reddito se la gente non va a lavorare più!!!!
VACCI TU A LAVORARE PER 500 EURO AL MESE SOTTO IL SOLE.....e poi ne parliamo!
Vacci tu a lavorare come cameriere per pochi soldi e con buste false, mentre il tuo datore di lavoro ti passa avanti con la Porsche e le sue vacanze in Sardegna!
SIETE UN POPOLO DI STUPIDI perché sareste disposti a tutto pur di vedere star peggio pure il vicino di casa che si è comprato le gomme nuove della panda....magari a rate.
Io starò sempre dalla parte dei più deboli e degli indifesi, non certamente dalla parte di chi pur avendo un posto di lavoro, o pur vivendo una vita agiata, sta a guardare e a sperare su come far togliere un sussidio ad un cittadino meno fortunato.
Volete la guerra tra ricchi e poveri, prego accomodatevi, perché è esattamente questo quello che state realizzando!

Postato su FB da Viviana Vivarelli alle h 9.15 dell'1 ottobre c.a.

domenica 15 agosto 2021

No alla sfiducia: soccorso di Renzi al fascioleghista. - Gia. Sal

 

La posizione ufficiale è che se ne parlerà al ritorno dalle vacanze e quando si riuniranno i capigruppo di Camera e Senato. Ma l’indirizzo è già chiaro: Italia Viva non ha intenzione di votare la mozione di sfiducia individuale che sarà presentata a settembre da Pd, M5S e LeU contro il sottosegretario leghista Claudio Durigon. E non tanto perché nel partito di Matteo Renzi non si ritengano gravi le parole del fedelissimo di Matteo Salvini che il 4 agosto ha proposto di reintitolare il parco di Latina ad Arnaldo Mussolini (fratello del duce) invece che a Falcone e Borsellino. Tant’è che i maggiori esponenti del partito – da Teresa Bellanova (“bruttissima pagina di politica”) a Davide Faraone (“offendere due eroi antimafia dovrebbe essere reato”) – hanno attaccato a testa bassa Durigon. No, il problema, secondo i renziani, è che una mozione di “censura” contro Durigon – unico strumento per chiedere formalmente al premier di revocargli le deleghe – sarebbe una mozione contro il governo Draghi.

La posizione è stata espressa ieri su La Stampa da Ettore Rosato, presidente del partito renziano, che ha fatto sapere che i voti di Italia Viva non ci saranno perché la mozione di “censura” sarebbe di fatto contro Draghi. Una posizione confermata da fonti di Italia Viva secondo cui a decidere dovrebbe essere prima il presidente del Consiglio Draghi, in un caso o nell’altro. Anche Luciano Nobili, deputato romano molto vicino a Renzi lo dice dritto: “Le parole di Durigon sono inaccettabili e vanno condannate – spiega – ma non spetta a noi decidere se deve dimettersi. Per me il caso è chiuso”. Anche il deputato renziano Camillo D’Alessandro, spesso critico nei confronti di Renzi, spiega: “Vedremo cosa fare e Durigon ha detto una cosa grave: ma non l’ha detta rappresentando il governo quindi l’esecutivo non dovrebbe essere investito in questa vicenda”.

La posizione di Italia Viva mette in difficoltà Pd, M5S e LeU che speravano di poter contare su numeri larghi una volta calendarizzata la mozione. Senza i renziani, infatti, i giallorosa non solo non hanno la maggioranza al Senato ma rischierebbero di non averla nemmeno alla Camera dove Iv ha 28 deputati e senza di essi il centrosinistra può contare su 281 parlamentari: per arrivare alla maggioranza di 315 dovrebbe sperare nei 15 ex grillini de “L’Alternativa C’è” che hanno fatto una lunga battaglia contro Durigon e nella ventina di ex 5S che non sono iscritti a nessun gruppo. Numeri risicati, a meno che non arrivi qualche sostegno dal centrodestra. Ipotesi irrealistica visto che né Coraggio Italia né Azione hanno intenzione di sostenere la mozione Pd-M5S: “Durigon dovrebbe dimettersi ma votare la sfiducia in Parlamento vuol dire creare problemi seri al governo” dice Carlo Calenda.

I segnali del soccorso di Iv alla Lega c’erano già: Renzi è l’unico leader a non aver detto una parola sul caso Durigon. Eppure, di occasioni ne ha avute eccome: due presentazioni del libro “Controcorrente” ­e due e-news. Nel frattempo ha dedicato i suoi tweet a qualunque cosa: il reddito di cittadinanza, le Olimpiadi, il ritiro di Valentino Rossi, la guerra in Afghanistan. Ma su Durigon non una parola. Anche Draghi tace. “Ogni giorno chiederemo al premier di ritirargli le deleghe” dice il senatore Sandro Ruotolo.

ILFQ

Il fatto non dovrebbe suscitare meraviglia; è da quando ha perso il referendum che Renzi fa il contrario di ciò che andrebbe fatto come una sorta di vendetta messa in atto nei confronti di chi, noi italiani, non lo ha osannato approvando la sua "schiforma" costituzionale. 

Da quel momento lui si è presentato alle elezioni per il Senato che voleva abolire, ha approvato e appoggiato leggi presentate dalla destra, commette incongruenze malcelando la sua impunità, ha fatto cadere un governo eletto dal popolo...

E' come se volesse dimostrare che chiunque al suo posto può fare le stranezze più assurde senza subire alcun danno.

Basterebbe, forse, non dargli la linfa vitale della quale si nutre, la pubblicità, per spomparlo e privarlo della sfrontatezza della quale fa mostra.

c.