Il direttore accusato di comportamento antisindacale dalla redazione: "Impensabile continuare in queste condizioni". Tra le cause il rifiuto di leggere in diretta il comunicato della Fnsi che solidarizzava con lo sciopero dei poligrafici contro la manovra del governo Monti. Saviano: "E' un fuoriclasse. Ce n'è bisogno"
ROMA - Il direttore del Tg La7 Enrico Mentana si è dimesso. Lo ha reso noto lui stesso dopo aver appreso la notizia di "essere stato denunciato alla magistratura ordinaria da parte del Cdr della testata" per comportamento antisindacale. "Ieri pomeriggio - ha spiegato Mentana, protagonista del rilancio della testata 1- ho appreso dalle agenzie di essere stato denunciato alla magistratura ordinaria dal mio Cdr. Ho atteso 24 ore per verificare eventuali ravvedimenti, che non ci sono stati. Essendo impensabile continuare a lavorare anche solo per un giorno con chi mi ha denunciato, rassegno da subito le dimissioni dalla direzione del Tg La7".Alla notizia immediato il brusco peggioramento in borsa per il titolo Telecom Italia Media, la società che controlla La7. Il titolo, che ha perso fino al 6,59% con la notizia dell'addio, cede ora il 3,80% a 0,16 euro. La società, in una nota, comunica inoltre di "non aver ancora ricevuto alcuna comunicazione ufficiale circa la decisione di Enrico Mentana" e esprime peraltro "la più ampia solidarietà per le azioni sproporzionate intraprese dagli organismi di rappresentanza sindacale locale e nazionale".
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Ma Stefano Ferrante, membro del Cdr di la7, smentisce: "Il Cdr non ha denunciato Mentana alla magistratura ordinaria, questo deve essere chiaro". La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata il rifiuto del direttore di leggere durante il Tg il comunicato della Fnsi che solidarizzava con lo sciopero dei poligrafici, indetto nell'ambito della mobilitazione di Cgil-Cisl-Uil e Ugl contro la manovra del governo Monti. Ferrante ha spiegato che "la Fnsi ha mandato un comunicato chiedendo di pubblicarlo, e il Cdr ha fatto solo da tramite con il direttore, che non ha ritenuto di leggere il comunicato durante il Tg. Ma da noi non è partita nessuna denuncia".
Il comunicato di Stampa Romana. L'associazione Stampa Romana, d'intesa con il Comitato di Redazione, ha dato mandato all'avvocato Bruno Del Vecchio di sporgere denuncia per comportamento antisindacale (articolo 28 della legge 300/1970) contro l'emittente La7 e il direttore del Tg Enrico Mentana. Si legge sul sito di Stampa Romana: "L'Asr, dopo ripetuti tentativi di conciliazione, si vede costretta a questo atto per le ripetute violazioni dell'articolo 34 del Cnlg da parte della direzione del Tg de La7 che si rifiuta categoricamente di intrattenere corrette relazioni con il Comitato di Redazione".
Il rifiuto per Stampa Romana è "irricevibile e contrario a quanto previsto dagli accordi collettivi di lavoro". "Non possiamo consentire ad alcuno - ha affermato il segretario dell'Asr Paolo Butturini - di contravvenire alle regole sindacali. I dati di ascolto o l'innegabile professionalità di un direttore non possono fare da schermo alla violazione delle norme che la categoria, alla quale anche Mentana appartiene, si è data per garantire la propria autonomia e la difesa dei propri diritti".
Le reazioni. Su Twitter nel frattempo la notizia si diffonde a macchia d'olio in poche ore. Roberto Saviano scrive: "Mentana dimesso. Spero La7 non rinunci a un fuoriclasse come lui, del suo tg c'è bisogno", e il deputato dell'Udc Roberto Rao commenta: "Enrico Mentana è il candidato naturale alla direzione del Tg1". Per il direttore di 'Libero', Maurizio Belpietro: "Mentana ha ragione, ha perfettamente ragione. Io al suo posto terrei il punto". Anche il Codacons dal canto suo esprime profonda amarezza per le dimissioni: "I telespettatori perdono un grande direttore, che ha saputo realizzare un telegiornale equo e attento alle notizie e ai cittadini - ha detto il presidente Carlo Rienzi - Mentana ha pagato per aver compiuto un gesto coraggioso e più che normale in altri paesi civili: rifiutare la lettura di un comunicato". "Siamo a favore delle lotte dei lavoratori, ma lo strapotere dei sindacati e delle federazioni dei giornalisti non può influire sul servizio al telespettatore, imponendo la lettura di comunicati che tolgono spazio a notizie più importanti. Se i sindacati vogliono imporre i propri comunicati - ha concluso Rienzi - acquistino spazi pubblicitari all'interno dei tg o sui giornali come fanno tutti gli altri soggetti".
"Queste dimissioni ci sembrano una reazione iperbolica", ha detto il segretario della Fnsi, Franco Siddi. "Mentana - ha detto Siddi- è un eccelelnte direttore e a mio avviso deve continuare a fare il suo mestiere, su cui forse è un fuoriclasse. Ma irritarsi per un documento sindacale di sottolineatura dell'unità sindacale e delle criticità denunciate dalle organizzazioni dei lavoratori rispetto alla manovra del governo, di cui si chiedeva di dare notizia nel Tg secondo i doveri contrattuali (e quindi anche profesisonali), è davvero esagerato". "Il sindacato nazionale - ha concluso Siddi- è pronto a favorire un recupero serio di relazioni in un luogo di gestione che appartiene a organismi diversi, Cdr e Asr, per portare tutto al giusto grado di importanza e di giusta composizione".
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