giovedì 25 giugno 2020

Palamara: “Dirò la verità sul ‘ricatto’ Woodcock”. - Antonio Massari

Palamara: “Dirò la verità sul ‘ricatto’ Woodcock”

È la notte tra il 28 e il 29 maggio 2019. Luca Palamara si sfoga a lungo con l’ormai ex vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini. E ha già l’istinto dell’animale ferito che lo accompagnerà fino a questi giorni. Pensa di parlare ai giornalisti, se possibile con Lucia Annunziata, e annuncia a Legnini cosa vorrebbe raccontare in tv: il motivo per cui il processo disciplinare di Henry John Woodcock è slittato alla nuova consiliatura del Csm.
“È una cosa che vorrei di’, questa, cioè che il processo Woodcock non è stato fatto per ‘sto motivo…”, dice Palamara a Legnini. Non si tratta di una frase senza peso. Soprattutto, come vedremo, per il seguito del discorso.
E quindi: qual è il vero motivo per cui è stato rinviato il disciplinare su Woodcock?
Il sospetto è che Palamara stia inviando “messaggi” e “pizzini”. Se vuole raccontare tutto quel che sa, se davvero ha delle verità da rivelare, potrebbe spiegare perché, in più di un’occasione – parlando per esempio con il parlamentare del Pd Luca Lotti – lega la parola “ricatto” al procedimento disciplinare su Woodocock: “Cioè Luca… è un ricatto da febbraio duemila… cioè anzi.. da pre-Woodcock… cioè questo è uno dei motivi per cui non ci fanno chiudere Woodcock…”. Qual è il ricatto? E qual è il motivo per cui non gli fanno “chiudere” Woodcock?
Il Fatto ha chiesto a Palamara di spiegare il senso delle sue parole. “Non avrò difficoltà a riferire nelle sedi istituzionalmente competenti il significato della mia conversazione con Giovanni Legnini” risponde Palamara. Palamara dice di essere pronto a spiegare. Vedremo se davvero Palamara si muove per amore di verità o se sta invece inviando messaggi ai naviganti. E vedremo se qualcuno, a livello istituzionale, ha interesse ad ascoltarlo. Intanto, per comprendere il livello della vicenda in questione, ricostruiamo il suo dialogo con Legnini.
“È una cosa che vorrei dì, questa, cioè che il processo Woodcock non è stato fatto per ’sto motivo…” esordisce Palamara. E Legnini lo interrompe: “No, non lo puoi dì”. Ecco: cos’è che Palamara non può dire?
“Lo so” risponde Palamara, “però Giovà, ho capito, non to vo (sembra dire “non ti voglio”, ndr)…”. Legnini lo interrompe ancora: “Dentro pure me”. Perché “pure” Legnini finirebbe “dentro” questa storia? Palamara gli risponde: “No, ma senza mettere in mezzo te, senza mettere in mezzo te, che questa cosa già girava quando (inc.)… e ma io lo devo dì…”.
Legnini – mentre Palamara gli dice di temere che, rivelando questa storia, avrebbe problemi con il Fatto Quotidiano – torna a dargli un consiglio: “Io la vicenda Woodcock non la sfruculerei, mentre invece sulle incertezze investigative, su Scafarto, vicende della Procura cioè, la parte Csm, mo’ non mi riferisco solo, ma io non la toccherei, anche perché noi abbiamo fatto esattamente il nostro dovere, alla fine abbiamo rinviato, e abbiamo fatto bene a farlo, certo per quel motivo, però (…) alla fine era anche una decisione ragionevole quella un (inc.) scadenza ehhh era giusto”.
In quest’ultima frase, non solo Legnini conferma che i due stanno parlando dei rinvii del disciplinare su Woodcock, ma dimostra che – accanto alla “decisione ragionevole” dovuta al Csm in “scadenza” – c’era dell’altro: “abbiamo fatto bene a farlo… certo, per quel motivo”. Di quale motivo sta parlando?
Lungi dal creare problemi con il Fatto Quotidiano, la domanda è stata formulata sia a Palamara, sia a Legnini. Ecco la sua risposta: “Gli sconsigliai – dice Legnini – di parlare con la stampa di presunti complotti riguardanti il procedimento Consip, che era stato condotto in modo del tutto trasparente, come può ricavarsi dai verbali delle numerose udienze. Non ci fu alcun condizionamento né su di me né sugli altri componenti del collegio, che decisero in assoluta autonomia”. E ancora: “Ignoro il presunto ‘ricatto’ di cui si parla in altre intercettazioni. Ripeto: ho presieduto il collegio disciplinare sul caso Woodcock libero da qualunque condizionamento. Il procedimento non si concluse poiché ne fu deciso il rinvio al nuovo Consiglio, deliberato in Camera di consiglio in assoluta libertà e autonomia di tutti i suoi componenti, su richiesta della difesa del magistrato incolpato. Eravamo a settembre 2018, prima della scadenza della consiliatura fissata per il 24 di quel mese, e i nuovi consiglieri erano stati già eletti tra giugno e luglio”.

Ingrati. - Massimo Erbetti

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Ingrati, siamo tutti degli ingrati, siamo persone meschine, senza un minimo di gratitudine,. Dovremmo tutti vergognarci. Siamo esseri spregevoli. Perché lo siamo? Come, non lo sapete? Non avete sentito Gallera cosa ha detto?...Chi è Gallera? Ma si dai, ve lo ricordate...quello che diceva che per infettarci dovevamo incontrare contemporaneamente due positivi..si si proprio lui. Ieri ha dichiarato: “Ospedali privati da ringraziare per aver aperto stanze di lusso a pazienti ordinari”
Capito? Esseri ingrati, pazienti di serie B che non siete altro? Gli ospedali privati aprono a voi, plebe, le loro lussuose stanze...e voi neanche ringraziate? Che persone squallide siete, anzi siamo, perché anche io, come voi, non avevo pensato a questa cosa, e a dire il vero un po me ne vergogno. La sanità privata concede le proprie lussuose strutture, a noi, pazienti ordinari, pazienti normali, pazienti qualsiasi...a noi plebe e noi neanche una parola di ringraziamento.
Forse e dico forse...al signor Gallera, sfugge un piccolo particolare, una cosetta da niente, un piccolissimo dettaglio: gli ospedali privati non ci danno niente gratis, li paghiamo e anche profumatamente con le nostre tasse, ognuno di quei "lussuosi" posti letto, che dovrebbero andare a pazienti di serie A, sono stati concessi, a noi, pazienti "ordinari" dietro un profumato pagamento...per cui non dobbiamo ringraziare proprio nessuno, anzi se c'è qualcuno che deve ringraziare, quel qualcuno è la sanità privata, che grazie ai nostri soldi e alle scelte scellerate della politica delle privatizzazioni, ha potuto realizzare quelle "lussuose" stanze, dedicate a pazienti "eletti".


https://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2020/06/24/fieg-de-alessandri-presidente-della-categoria-agenzie-di-stampa-_2e94006a-718e-449e-b172-6dd004b6446e.html

Gallera dovrebbe ringraziare noi che manteniamo lui e gli ospedali di lusso...C.

"Ho appena finito di guardare la diretta di Giuseppe Conte..." Rita Cutugno su Fb


Allora.... ho appena finito di guardare la diretta di Giuseppe Conte e, anche se ogni giorno mi riprometto di non scrivere più nulla di politica, devo assolutamente precisare un paio di cose, perché mi bolle il sangue quando leggo certi commenti. Ai detrattori a prescindere, quelli che pretendono e basta, vorrei chiedere: Quando abbiamo avuto un presidente che LAVORA 24 ORE AL GIORNO E OGNI GIORNO CI FA IL RESOCONTO DEL LAVORO SVOLTO NONOSTANTE LA SUA EVIDENTE STANCHEZZA? QUANDO ABBIAMO AVUTO UN PRESIDENTE CHE LAVORA PER RISOLVERE TUTTI I PROBLEMI DELL’ ITALIA, COMPRESI I TRENI IN SICILIA, DEI QUALI A NESSUNO È MAI IMPORTATO NIENTE? QUANDO ABBIAMO AVUTO UN PRESIDENTE CHE ASCOLTA TUTTI, MA PROPRIO TUTTI E FA TUTTO QUELLO CHE PUÒ PER AIUTARE? QUANDO ABBIAMO AVUTO UN PRESIDENTE ONESTO, AL DI SOPRA DI OGNI PARTITO, COLTO, INTELLIGENTE E GARBATO? Un’altra domanda: voi, al posto di Conte, avreste già risolto problemi che risalgono a un trentennio fa? Non credo proprio. Continuate a dare a Conte la colpa di tutto, pur sapendo che la situazione attuale è stata creata da altri personaggi politici, peraltro molto discutibili, e continuate, impuniti, ad inneggiare a tutti i politici ladri, bugiardi e disonesti che abbiamo in Italia. MA NON VI VERGOGNATE MAI DI VOI STESSI? VI SIETE VENDUTI COME GIUDA, MA PER MENO DI TRENTA DENARI. MAI VISTO UN SIMILE SCHIFO. Pensate quello che volete di me, a questo punto della mia vita non me ne importa più nulla e, anzi, sono quasi contenta di aver scoperto la vera essenza di molte persone ma... non commentate quanto ho scritto rispondendo con le vostre banalità perché vi garantisco che vi eliminerò immediatamente dalle mie amicizie e vi bloccherò. Sono stufa di ideologie prive di fondamento e ragionamento. A me piace Conte? Oh sì, eccome. Mi piace perché NON HA COLPA della disastrosa situazione italiana e, anzi, cerca di risolverla, mentre voi vigliacchi incolpate lui. A voi detrattori perché NON piace? Perché NON È disonesto come i vostri idoli? Ovvio. Vorrei vedere voi a capo del governo, di un governo tanto instabile e fallimentare come il nostro, quanto sareste bravi a risolvere i problemi in UN GIORNO, come pretendete faccia Conte. Continuate a chiedere soldi, è tipico degli italiani, anziché muovere il sedere e agire. Conte non sbaglia mai? Certo che non è così, ma fa quello che va fatto e che gli viene permesso di fare, in una situazione disastrosa. Sono sicura che voi, nessuno di voi, sappia risolvere un solo problema della sua famiglia, però è convinto che saprebbe guidare uno Stato. Questa è l’Italia e questi sono gli italiani. Nel mio piccolo, io mi sono chiarita le idee su molte persone e ne sono contenta. Una cortesia... non fingete di essermi amici, di essere d’accordo con me o, addirittura, di volermi bene. Adesso ho tutto chiaro e so distinguere. Volete pensare che, invece, ho la mente annebbiata e non so quello che dico? Benissimo, accomodatevi ... è quello che penso io di molti....

Da Rita Cutugno. Copiato ed incollato.

https://www.facebook.com/cristina.turco.71/posts/3120390011378046

mercoledì 24 giugno 2020

Torna l’educazione civica. La Azzolina invia alle scuole le Linee guida. “Studio della Costituzione, sviluppo sostenibile, cittadinanza digitale sono i tre assi portanti. Fondamentale la formazione del personale”.

LUCIA AZZOLINA

Il Ministero dell’Istruzione ha inviato a tutte le scuole le Linee guida per l’insegnamento dell’Educazione civica. A partire dal prossimo anno scolastico, questo insegnamento, trasversale alle altre materie, sarà infatti obbligatorio in tutti i gradi dell’istruzione, a partire dalle scuole dell’infanzia. Le Linee guida rappresentano un documento agile e di facile consultazione, spiega il Miur, attraverso il quale i dirigenti scolastici e gli insegnanti potranno dare seguito alle regole che entreranno in vigore a settembre. Secondo quanto previsto dalla legge 92 del 2019, infatti, l’insegnamento di Educazione civica avrà, dal prossimo anno scolastico, un proprio voto, con almeno 33 ore all’anno dedicate. Tre gli assi attorno a cui ruoterà l’Educazione civica: lo studio della Costituzione, lo sviluppo sostenibile, la cittadinanza digitale.
Studentesse e studenti “approfondiranno lo studio della nostra Carta costituzionale e delle principali leggi nazionali e internazionali. L’obiettivo sarà quello di fornire loro gli strumenti per conoscere i propri diritti e doveri, di formare cittadini responsabili e attivi che partecipino pienamente e con consapevolezza alla vita civica, culturale e sociale della loro comunità”. Gli alunni, inoltre, saranno formati su “educazione ambientale, conoscenza e tutela del patrimonio e del territorio, tenendo conto degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU. Rientreranno in questo asse anche l’educazione alla salute, la tutela dei beni comuni, principi di protezione civile. La sostenibilità entrerà, così, negli obiettivi di apprendimento”.
Agli studenti saranno dati gli strumenti “per utilizzare consapevolmente e responsabilmente i nuovi mezzi di comunicazione e gli strumenti digitali. In un’ottica di sviluppo del pensiero critico, sensibilizzazione rispetto ai possibili rischi connessi all’uso dei social media e alla navigazione in Rete, contrasto del linguaggio dell’odio”. Nella scuola dell’infanzia, si dovrà prevedere, attraverso il gioco e le attività educative e didattiche, “la sensibilizzazione delle bambine e dei bambini a concetti di base come la conoscenza e il rispetto delle differenze proprie e altrui, la consapevolezza delle affinità, il concetto di salute e di benessere. Ci saranno apposite misure di accompagnamento e supporto per docenti e dirigenti scolastici”.
“In questi giorni – ha detto la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina – stiamo lavorando senza sosta alle Linee guida per la riapertura delle scuole nel prossimo mese di settembre, un lavoro complesso che stiamo portando avanti con gli stakeholder della scuola, con le Regioni e gli Enti locali e che chiuderemo questa settimana. So che sono molto attese. Stiamo tutti collaborando per il bene dei nostri studenti. Ma la riapertura – sottolinea – non è fatta solo di misure di sicurezza e di prevenzione del contagio. Stiamo guardando anche oltre. Dal prossimo settembre, troverà applicazione la legge sull’Educazione Civica. Vogliamo che le scuole siano preparate”.
L’obiettivo, ha aggiunto la ministra, è fare in modo che “le ragazze e i ragazzi, fin da piccoli, possano imparare principi come il rispetto dell’altro e dell’ambiente che li circonda, utilizzino linguaggi e comportamenti appropriati quando sono sui social media o navigano in rete”. “Realizzare questo documento e inviarlo alle scuole – ha detto ancora Azzolina – è un atto non solo amministrativo, ma anche profondamente simbolico. Ci dice che l’avvio del nuovo anno scolastico sarà non solo il momento del ritorno in classe, ma anche l’inizio di un nuovo cammino per portare la scuola nel futuro, rendendola più moderna, sostenibile, ancora più inclusiva. Essenziale sarà anche la formazione degli insegnanti, sarà quindi una delle priorità su cui lavoreremo per l’avvio del nuovo anno scolastico – aggiunge la Ministra -. Solo così le difficoltà che stiamo affrontando a causa della pandemia saranno non solo un ostacolo da superare, ma un’occasione di miglioramento, uno stimolo a guardare avanti, per tutti”.

La maggioranza gioca con successo a sabotarsi da sola. - Andrea Scanzi

Gori (Pd): "Zingaretti? Lo stimo, ma con lui nessuna svolta"

Nel Pd devono avere provato molta gelosia nei confronti del Movimento 5 Stelle. Hanno sentito Di Battista parlare da Lucia Annunziata, hanno visto il casino che è montato tra i grillini e a quel punto si son detti: “Dai, facciamo così anche noi!”. Ci ha pensato Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, in un’intervista a Repubblica: “Ho simpatia e stima personale nei confronti di Zingaretti, e nessun pregiudizio. Non voglio affatto personalizzare la questione. Osservo però la difficoltà del Pd a essere una forza davvero riformista”. Una bomba in piena regola, lanciata (con encomiabile tempismo masochistico) contro un leader di per sé diversamente carismatico. “Io sono per l’unità, ma la concordia non può essere né un feticcio né un fine ultimo. E non può sequestrare il dibattito interno. Nessuno auspica un voto adesso, ma non possiamo accontentarci. Non credo d’essere il solo a pensare che serve un cambio di marcia e che si debba spingere sul lavoro. È un punto di vista molto diffuso tra i militanti e gli elettori del Nord”. 

Ne deriva, per Gori, l’esigenza irrinunciabile del mitologico “congresso subito”. Ovviamente con un nuovo segretario. Gori, da ex craxiano ed ex (ex?) renziano, spera che il Pd torni a essere quello del 2014 (auguri). Altri, dentro al partito, sognano Bonaccini o Sala. Senz’altro il Pd di oggi (ma pure di ieri) non è carne né pesce. Senz’altro la difesa del governo non significa immobilismo. E senz’altro Zingaretti ha una propensione all’assenza al cui confronto Mina è una gran presenzialista. Ciò non toglie che l’uscita di Gori sia politicamente suicida e suoni come l’ennesimo assist alla destra. Nonché come l’ennesima coltellata a Conte. Difficile confutare le parole di Andrea Orlando: “È scritto nei manuali. Se dopo una pandemia (forse non ancora conclusa) nel pieno di una crisi economica e dopo due scissioni un partito riesce quasi a raggiungere la principale forza avversaria la cosa migliore da fare è una discussione su un congresso che non c’è. #astuzia”. 

Bettini e Rossi hanno difeso Zingaretti, ma non è che nel Pd si siano stracciate le vesti per proteggere l’attuale segretario e la sua linea (ove esistente) politica. Dentro questo gran casino c’è una sola certezza: mentre Salvini annaspa come un pugile suonato e sbaglia tutto tra mascherine vilipese e ciliegie trangugiate, la maggioranza gioca con successo (degli altri) a sabotarsi da sola. Il M5S è diviso tra governisti e movimentisti. Il Pd è dilaniato tra zingarettiani e no. E quel che resta dei renziani, cioè meno di niente, pensa bene di calare la pregiatissima carta Scalfarotto come governatore della Puglia (povera Puglia). Scalfarotto ha detto di voler combattere i populismi di destra e grillini, dimenticandosi con ciò almeno quattro cose. 
1) Nessuno è più populista di Renzi e renziani. 
2) I grillini populisti sono gli stessi con cui Scalfarotto governa e grazie ai quali è (purtroppo) Sottosegretario agli Esteri. 
3) Uno come Scalfarotto non lo vota manco il gatto. 
4) Con questa mossa, appoggiata dalla regina delle elezioni Bonino e da quel Calenda che parla malissimo di Renzi ma poi ci si accorda, Scalfarotto fa un regalo a Fitto. Indebolendo Emiliano (che Renzi odia) e agevolando il centrodestra (di cui Renzi fa sentimentalmente parte). Il governo gode della fiducia della maggioranza degli italiani e Conte è per distacco il politico più amato, stando almeno ai sondaggi, ma tre partiti governativi su quattro passano il tempo a prendersi a schiaffi da soli. Con viva gioia di una delle peggiori destre d’Europa. Complimenti!

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/06/23/la-maggioranza-gioca-con-successo-a-sabotarsi-da-sola/5844425/?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=commenti&utm_term=2020-06-23

Giorgio Mulè: "Non serve adesso tagliare l'Iva, due punti di Iva non inciderebbero affatto sul rilancio dei consumi."

Regionali, Forza Italia: "L'On. Mulè sempre in prima linea per gli ...

Mi rivolgo a quel genio di Giorgio Mulè, FI, che a SkyTG24 ha criticato il governo per l'intenzione di abbassare le aliquote dell'Iva mettendo in evidenza che chi deve acquistare una maglietta che costa 120€ non viene invogliato a comprarla perchè con l'abbassamento di 2 punti di Iva risparmierebbe poco o nulla, per spiegargli che ciò che vuole fare il Governo non è abbassare l'Iva solo sulle magliette, ma su altri prodotti più costosi come auto, elettrodomestici ed altro, per sbloccare quel tipo di commercio che, per ora, è in stallo. 

E mi rivolgo anche a chi, possibilmente, ha assentito ascoltando l'intervento, chiedendogli di riflettere per non farsi abbindolare da questi falsi profeti, demagoghi in cerca di consenso popolare.

Questo tipo di persone, prestate alla politica per mero interesse personale, infatti, non può permettere che siano altri a decidere come impiegare la gran mole di denaro che sta per arrivare dalla UE. Il fatto che, molto probabilmente e come spero che avvenga, non potranno mettere le mai sul denaro in arrivo li manda nel pallone e farà di tutto, con tutti i mezzi possibili, legali ed illegali, per far cadere il Governo e tuffarsi nel ben di Dio.

Cetta.

GOVERNO A RISCHIO- Viviana Vivarelli.


Con le ultime due defezioni dal M5S della Ermellini e della Riccardi il governo è a rischio. Il Senato balla.

Il governo giallo rosa ha solo 160 voti quando il numero che occorre per essere maggioranza è 162. Il Governo si salva e arriva a 168 con i voti dei senatori a vita (che però sono quasi sempre assenti) e di qualcuno del Gruppo Misto ma basta qualche assenza per farlo saltare.
Al Senato sostengono il governo:
95 di M5S
35 del Pd
17 di Italia viva
5 di Liberi e uguali
2 di Maie e 6 delle Autonomie. Siamo a 160 voti. Mancano 2 voti.
A questi si può aggiungere qualche ex 5 stelle dal gruppo misto. Il Corriere della Sera però assegna un senatore in più in appoggio al governo nel MAIE e uno in più nelle Autonomie. E si arriva a 162.
Ma la situazione può aggravarsi perché tra i parlamentari a rischio cacciata figurano ci sono 2 senatori, Marinella Pacifico (ferma a maggio 2019) e Fabio Di Micco (in ritardo di dieci mesi). E potrebbe andare peggio, perché ce ne sono in bilico altri 3 e altri rischiano l’espulsione per le mancate restituzioni. Di certo la prima da recuperare è Tiziana Drago, che qualche settimana fa si era astenuta nel voto sulla mozione di sfiducia per Bonafede.
Repubblica invece stima l’attuale maggioranza a 167, 6 in più della maggioranza assoluta.
In corso c’è un'offensiva del cdx per andare al voto prima della fine dell’estate. Salvini punta a far cadere il governo perché sa che dopo sarebbe più difficile (la Lega ha già perso 10 punti).
Per evitarlo, Conte, dovrebbe mettere a segno due o tre mosse azzeccate.
Per questo il cdx preme su Alitalia ad Autostrade passando per Ilva e decreti Salvini, rimasti sul tavolo.
Intanto Davide Casaleggio punta su Di Battista perché, se vince la linea della direzione collegiale, questa non sarà scelta dalla Piattaforma Rousseau, togliendo importanza a Davide Casaleggio.


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Io temo anche il tradimento di Italia viva che vota spesso con l'opposizione ed è intimamente libertario. Non sarà facile, anche se, contrariamente a quanto si vocifera, non credo ai sondaggi che danno il centrodestra vincente. Staremo a vedere. mai perdere le speranze.c.