venerdì 29 ottobre 2021

Siamo alle solite, Calimero!


Siamo alle solite, Calimero!

Qualcuno non deve aver capito che, se è stato eletto in Parlamento, è successo solo perchè noi cittadini gli avevamo concesso il compito di amministrarci sia economicamente che legiferando coscientemente per salvaguardare e proteggere noi e i nostri bisogni.
Noi avremmo provveduto a produrre, con il lavoro, il contante necessario, loro avrebbero amministrato il nostro denaro per assicurarci benessere.

E loro che fanno?
Vanno in Parlamento e, dimenticando qual'è il compito loro assegnato, da arroganti irresponsabili quali sono, approfittando del potere accordatogli, cominciano a fare ciò che più gli aggrada:
- agevolando i potenti di turno;
- fregandosene di noi e dei nostri bisognosi;
- tartassandoci a dismisura;
- varando leggi inopportune e scandalose per proteggere se stessi e quelli come loro;
- auto investendosi di immunità parlamentari assurde, ma necessarie a scudarli legalmente nel caso si trovassero a commettere reati amministrativi, agendo a proprio vantaggio, senta tema di controlli;
- aumentando il divario economico e sociale tra loro, stipendiati da noi, e noi, loro datori di lavoro;
- creando fazioni tra le fila di quel luogo che dovrebbe essere il centro della risoluzione dei problemi ed è diventato, per la loro cattiva direzione, un posto di diatribe tra fazioni, di dispetti, di rivalse fra loro, di complicazioni di cose semplici.

S'era fatta una proposta, con il ddl Zan, che avrebbe provveduto a salvaguardare la vita e la dignità di persone con attitudini diverse dalla consuetudine ma, allo stesso tempo, naturali, riscontrabili in diverse forme di vita, che è stata bocciata perchè proposta da una fazione in contrasto con i convincimenti e le elucubrazioni mentali dell'altra fazione...

Siamo tornati bambini, ci facciamo i dispetti, incuranti di ciò che è necessario fare per rendere la vita del posto in cui viviamo più accogliente e sicura.
Ieri abbiamo perso la dignità.
Ieri si è spezzato il filo che ci legava alla solidarietà, che avremmo dovuto salvaguardare; ieri la solidarietà, unico baluardo salvavita del mondo, è morta.
Stiamo andando verso una deriva che prevede ben poco di buono per il futuro del pianeta e di chi ci vive: la deriva del menefreghismo, dell'egoismo, dell'odio, dei personalismi, dell'arrivismo...
Stiamo attraversando un'era buia e quel piccolo punto di luce che intravedevamo in fondo al tunnel, si è ristretto così tanto da essersi chiuso, forse, per sempre.
E dimentichiamo paroloni come democrazia, politica, dignità, onestà, che non hanno più alcun valore o significato perché disattesi da tempo immemore.
Dobbiamo riprenderci la nostra sovranità, dobbiamo costringere chi si è assunto il compito di governarci che lo faccia, ma con la responsabilità del bravo genitore.
Non ci sono alternative.

cetta.

mercoledì 27 ottobre 2021

Lavoro.




































Grazie alla legge Biagi, il lavoro divenne un'utopia, una chimera che favoriva solo i datori di lavoro. Lo sapevano quelli che l'hanno proposta, quelli che l'hanno approvata, quelli che l'hanno varata.
Presidente del consiglio dei ministri dell'epoca, anno 2003, era niente poco dimeno che: Berlusconi!
Con Renzi, suo accanito ammiratore, il concetto di lavoro venne ulteriormente massacrato, imbastardito, anche se la legge Biagi fu abrogata.
Eppure la Costituzione spiega, senza possibilità di fraintendimenti o diverse interpretazioni, che la nostra è una Repubblica fondata sul lavoro.

L'articolo 1 recita:
"L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione."

Quali punti di questo articolo è stato rispettato dai nostri amministratori?
Lo dico io: NESSUNO!
Ed è per questi motivi che dovremmo scendere in piazza a manifestare, non contro l'obbligo di mostrare i green pass o per esercitare un diritto male interpretato di sottoporsi o meno alla somministrazione di vaccini, peraltro sacrosanta!
Ci hanno turlupinato, ci hanno traditi, ci prendono continuamente per i fondelli, ci hanno privato di ogni diritto, e noi glielo abbiamo permesso.
La colpa di ciò che gli permettiamo di fare è nostra, noi siamo il popolo, noi siamo i sovrani della nostra nazione, noi ne reggiamo le sorti, l'economia... ma sono solo loro a goderne dei frutti!

cetta


 

martedì 26 ottobre 2021

Un cacciatore a Venezia, spara ad una lepre, ma colpisce un padre con il figlioletto in braccio.

 

Mentre un padre passeggia nel giardino della sua casa con il figlioletto in braccio, un cacciatore spara ad una lepre e lo colpisce.

Che tragedia sarebbe avvenuta se il cacciatore avesse colpito il bambino? E se avesse ucciso il padre?

Io sono del parere che la caccia vada abolita.

Prima di tutto perché non ritengo che sia giusto che un uomo, munito di fucile, spari ad un animale disarmato, poi perché mi piacerebbe incontrare qualche lepre correre nei campi come succedeva un tempo ormai remoto.

Infine, va preso in seria considerazione il fatto che gli uomini che vanno a caccia in prossimità di luoghi abitati sono incapaci, superficiali, irresponsabili...teste di... non gli vanno concessi, pertanto, la licenza di caccia ed il porto d'armi.

cetta

Disagio ambientale, economico, morale.



Oggi leggo che una madre, a Verona, ha ucciso le due figlie ed è fuggita; 

- un padre, nel padovano, ha ucciso i due figli adolescenti e poi si è ucciso.

C'è molto malessere in giro, dovremmo soffermarci a comprendere perché avvengono queste atrocità.
Non crederò mai che un padre od una madre possano uccidere i propri figli senza un motivo di pressante disagio.

Solo la frustrazione, la mancanza di ciò che è necessario nella vita di un essere umano: la dignità di un lavoro, e, pertanto, l'impossibilità di dare ai propri figli l'indispensabile, porta l'uomo a commettere questi atti estremi.

cetta

domenica 24 ottobre 2021

Povero Renzi!... Ne azzeccasse una! Open, (o Close?).

 

Immunità si, o immunità no?

Questo è il dilemma.

Dipende da chi è l'eventuale usufruitore: se altri si deve procedere, se si tratta di se stessi no.

Con la fondazione Open - creata per raccogliere fondi da utilizzare per le sue iniziative politiche e ora caduta sotto il mirino della magistratura per: finanziamento illecito ai partiti, traffico di influenze, corruzione e riciclaggio,- rischia un processo, quindi, tramite i suoi avvocati, chiede che venga applicato l'art. 68 della Costituzione, che recita:

"I membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell'esercizio delle loro funzioni.

Senza autorizzazione della Camera alla quale appartiene, nessun membro del Parlamento può essere sottoposto a perquisizione personale o domiciliare, né può essere arrestato o altrimenti privato della libertà personale, o mantenuto in detenzione, salvo che in esecuzione di una sentenza irrevocabile di condanna, ovvero se sia colto nell'atto di commettere un delitto per il quale è previsto l'arresto obbligatorio in flagranza.

Analoga autorizzazione è richiesta per sottoporre i membri del Parlamento ad intercettazioni, in qualsiasi forma, di conversazioni o comunicazioni e a sequestro di corrispondenza."

per evitare che la magistratura usufruisca delle intercettazioni telefoniche e delle email delle quali è entrata in possesso.

Ma il procuratore aggiunto dell'indagine, Luca Turco, ha risposto che, poichè il materiale raccolto proviene da altri indagati che non godono di tale agevolazione, la documentazione raccolta verrà usata in tribunale, per cui il povero Matteo ha dovuto chiedere al Senato che si pronunci sulla sua immunità parlamentare.

A prescindere dal fatto che tale articolo andrebbe cancellato perché crea una differenza di trattamento tra membri del governo, quindi personaggi pubblici designati da noi cittadini perché guidino lo stato e dimostrino una specchiata onestà ed onorabilità, e noi cittadini, in contrasto con quanto recitato dalla Costituzione nell'art. 3:

"Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale [cfr. XIV] e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso [cfr. artt. 29 c. 237 c. 148 c. 151 c. 1], di razza, di lingua [cfr. art. 6], di religione [cfr. artt. 819], di opinioni politiche [cfr. art. 22], di condizioni personali e sociali.

E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese."

Ed a prescindere dal fatto che in passato lui stesso chiese ai suoi colleghi in Parlamento di non usufruire di tale prerogativa perchè lui non l'aveva, con quale coraggio ora la chiede per se stesso?

Ma pensando a Renzi come parlamentare, ricordando che:

- ha militato nella corrente di sinistra con idee di destra;

- ha fatto varare leggi di destra;

- ha proposto di abolire il Senato e si è fatto eleggere al  Senato;

- ha concluso accordi con tutti i partiti di destra; 

- ha fatto cadere un governo di sinistra eletto dal popolo pur dichiarandosi democratico;

... c'è da aspettarsi di tutto, tranne qualcosa di buono, di intelligente e di accettabile.

cetta

Squid Game va bloccata? Non sono in pochi a chiederlo. - Andrea Scanzi

 

Squid Game va bloccata? Non sono in pochi a chiederlo.

“Mio figlio ha picchiato la sua amichetta mentre giocava a Squid Game"; "A mia figlia hanno rovesciato lo zaino fuori dalla finestra dell'aula perché ha perso a Squid Game, non vuole più uscire di casa”.

La serie Squid Game sta puntualmente cortocircuitando e rincoglionendo l’umanità. A partire dai più giovani. E così una petizione online lanciata su Change.org e diretta alla Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza dalla “Fondazione Carolina”, chiede di fermare la serie tivù.

La fondazione Carolina è dedicata a Carolina Picchio, la prima vittima acclarata di cyberbullismo in Italia. Si tolse la vita nel 2013 per l’umiliazione di vedersi in un video mentre, priva di coscienza, alcuni suoi coetanei giocavano con il suo corpo mimando atti sessuali.

A prescindere dal fatto che sia giusto o meno bloccare una serie tivù che sta facendo tanti proseliti quanti danni, emerge una volta di più il quadro di un’umanità totalmente scriteriata, debole, schizofrenica, ignorante e pazza. 

Come siamo messi male.

Andrea Scanzi


Non sarà facile spiegare a queste mamme che la serie alla quale fanno riferimento è vietata i minori di 14 anni, e che loro  hanno l'obbligo di controllare ciò che vedono i figli; quindi loro, solo loro sono le colpevoli di ciò che sta succedendo ai loro figli.

Se dedicassero più tempo ai figli che ad altre cose meno importanti dell'educazione degli stessi, forse il mondo sarebbe migliore di ciò che è diventato. 

Oltretutto, è importante far valere i propri diritti, ma è ancora più importante rispettare quelli degli altri, cosa che, a quanto pare, risulta essere diventata una mera utopia.

cetta

A Scopello - sogno


Sono in vacanza a Scopello, debbo andare a prendere mia figlia, la più piccola che, nel frattempo, è con mia cognata. Guardiamo la casa affittata per l'occasione, non è male, ma ha una mensola malandata, attaccata alla parete con dei chiodi; è messa male, per cui il tavolo della cucina non entrando sotto, dove dovrebbe stare, si può posizionare solo al centro o al lato, ma non sotto. Sono in compagnia di una collega che abita a Scopello e mi può consigliare meglio.

La mia collega è Elisabetta, morta già da qualche anno.

Andiamo in giro, e decidiamo di mangiare qualcosa in un fast food, tutto è bianco e polveroso. Io mi sento a disagio perchè dovrei andare a prendere mia figlia e non dovrei spendere soldi, ma decido ugualmente di restare. Prendo un tavolinetto per me e la mia collega, qualcuno, un signore giovane e distinto, vestito anche lui di bianco, mi fa notare che il tavolinetto era già stato prenotato da lui, decidiamo di utilizzarlo in tre, non ve ne sono altri, io ho un tailleur bianco, mi siedo coprendomi le gambe, non voglio assolutamente che fraintendano o che mi giudichio disponibile, ho altri pensieri per la testa. 

Incomincio a preoccuparmi per la bambina, e cerco di telefonarle con l'orologio, ma, non trovando l'elenco nominativo, me lo sfilo per aprirlo e cercare il benedetto elenco telefonico. Accanto a me, ad aiutarmi, c'è un ragazzetto, forse Manfredi. Mentre cerco di telefonare, arriva mia cognata con la bambina in lacrime, l'abbraccio e cerco di calmarla e, poichè si è buttata a terra, le spolvero il terriccio dai capellie dal viso.

Ha un abitino rosso, i capelli corti sul rossiccio ed un fiocco in testa.

La scena cambia, io sono vestita diversamente  e difronte a me c'è Brad Pitt messo in un angolo, non vuole che gli si tocchino i capelli, ma io, nonostante tutti non credono che possa riuscirci, riesco ad accarezzarglieli senza che lui se la prenda. 

Poi mi sono svegliata.

Attori: Elisabetta sorella di Giusi, Manfredi, mia cogata Anna, mia figlia e Btrad Pitt.

30 gennaio 2011.

cetta