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martedì 15 settembre 2020

Referendum, Formigoni e il comizio per il No al taglio durante le due ore di libertà dai domiciliari: il giudice respinge la richiesta.


L'ex governatore era stato annunciato tra i relatori della maratona 'Dieci ore per in No' al referendum sulla taglio dei parlamentari. L'ex presidente lombardo sta ancora scontando la pena di 5 anni e 10 mesi per corruzione ai domiciliari: ha presentato una richiesta al Tribunale di Sorveglianza per poter partecipare al comizio, durante le due ore di libertà quotidiane. Il giudice La Rocca, però, ha bocciato la sua istanza.

Niente comizio per il No al referendum sul taglio dei parlamentari. Roberto Formigoni, non potrà, come invece aveva richiesto, parlare in piazza San Babila a Milano, dove sabato 12 settembre è in programma la maratona contro la riforma costituzionale. L’ex governatore avrebbe voluto tornare a parlare davanti a un platea durante le due ore in cui può uscire di casa durante il giorno. Formigoni, infatti, sta ancora scontando la condanna a cinque anni e cinque mesi per corruzione per la vicenda Maugeri-San Raffaele: dopo i primi mesi nel carcere di Bollate, dal luglio del 2019 ha ottenuto i domiciliari. Il magistrato di Sorveglianza Gaetano La Rocca, però, ha respinto l’istanza avanzata dal “Celeste” di partecipare al comizio per il No al referendum.

Formigoni era stato annunciato tra i relatori della maratona ‘Dieci ore per in No’ al referendum sulla taglio dei parlamentari. Si è saputo, però, che l’ex presidente lombardo ha presentato una richiesta al Tribunale di Sorveglianza per poter partecipare, ma il giudice La Rocca l’ha bocciata. L’ex governatore, infatti, può utilizzare le due ore al giorno fuori di casa solo per esigenze di vita quotidiana, come il fare la spesa, e non certo per tenere un comizio pubblico.

“Meno parlamentari vuol dire più potere ai capibastone dei partiti”, aveva detto l’ex governatore al Corriere, per spiegare il suo No al referendum dall’alto dei suoi sei mandati tra Camera e Senato e quattro al vertice del Pirellone. Ma uno che è ai domiciliari dopo una condanna per corruzione non teme contestazioni ad andare in piazza per difendere i mille posti dei parlamentari? “Se capiterà, capiterà. Mi è successo tante volte…Sono un vecchio leone”, ma “mi auguro però che non ci siano problemi. Non per me, ma per non danneggiare una causa giusta”, aveva sostenuto. Il rischio, dopo il No del giudice, non ci sarà.

https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/09/10/referendum-formigoni-e-il-comizio-per-il-no-al-taglio-durante-le-due-ore-di-liberta-dai-domiciliari-il-giudice-respinge-la-richiesta/5926924/

martedì 27 agosto 2019

Il meschino veto su Conte. - Tommaso Merlo



Zingaretti non vuole Conte. Davvero sfacciato. Erano decenni che non compariva sulla scena politica italiana un alieno come Conte. Una persona stimata in Italia e all’estero che ha raggiunto un consenso da capogiro. Un vero presidente perché capace di rappresentare sensibilità diverse con umiltà e competenza. Eppure Zingaretti lo vuole far fuori. Il perché è ovvio. Zingaretti non vuole ombra, non vuole un presidente del consiglio che ridurrebbe lui ed i suoi amichetti del Pd a misere comparse. Zingaretti vuole la strada spianata per ritrovare brandelli di sole. Vuole un governo di “svolta” ma nel senso di un governo che si metta a sfasciare il più possibile quanto fatto dai gialloverdi. Un governo che costringa il Movimento a rimangiarsi i suoi stessi provvedimenti perdendo così altri pezzi per strada. Un’operazione che può riuscire solo senza Conte tra i piedi. L’avvocato del popolo è troppo amato e soprattutto è una persona troppo preparata e seria per cancellare leggi che portano la sua firma solo da qualche mese. L’avvocato del popolo è difficile da prendere per i fondelli e soprattutto è impossibile da ricattare. Per Zingaretti è molto meglio qualche anonimo parruccone. Qualche manipolabile trombone. Altro che “cose da fare”, altro che sacrificio per il bene del paese. Nomi e poltrone e veti sul migliore presidente del consiglio degli ultimi decenni. A conferma di come Zingaretti voglia il voto subito e ancora ci speri. Ha urgenza di ripulire il Pd dai renziani prima che finisca male e si aggiunga all’infinita lista di segretari impallinati da fuoco amico. Questa trattativa Zingaretti l’ha dovuta subire controvoglia e quindi alza la posta impuntandosi addirittura sul nome di Giuseppe Conte. Roba che dovrebbe sciacquarsi la bocca prima di nominarlo. Il Pd come premier e ministri vari ha sfornato solo frotte di megalomani e ciarlatani. Orde di dinosauri riciclati fino allo sfibramento. E adesso Zingaretti fa lo schizzinoso con quell’arroganza tipica che è stata la rovina del mondo ex comunista. Vedremo se Zingaretti si rimangerà tutto di nuovo. Del resto a comandare davvero è Renzi che invece è disposto anche a vendere l’anima al diavolo pur di evitare le urne e tornare a contare qualcosa. Ma la trattativa è partita molto male. Il meschino veto di Zingaretti su Conte conferma le lacerazioni interne al Pd che lo rendono un partito del tutto inaffidabile per farci un governo assieme. E dimostrano la malafede di Zingaretti. Pretendere che Conte si faccia da parte vuole dire avere intenzioni distruttive e non costruttive. Vuol dire fregarsene dell’opinione dei cittadini che hanno apprezzato la persona e l’operato del premier. Vuol dire avere un’agenda nascosta che è quella di colpire i dannati nemici a cinque stelle. La solita vecchia politica che si riempie la bocca di parolone altosonanti, ma poi si riduce ad una mera questione di teste e di poltrone al servizio di miseri interessi personali e di clan.

https://infosannio.wordpress.com/2019/08/24/il-meschino-veto-su-conte/?fbclid=IwAR3u2MqB5Yk0Oj23ODh_3CAO6NnhLxhPbNcKm3aUofT_3iBpNnLhreqU6C0

venerdì 6 ottobre 2017

Fine vita, la vergogna dell'Italia. - Carlo Troilo



Mentre in Belgio 15 ospedali cattolici dicono sì all'eutanasia, respingendo il tentativo di veto del Vaticano, in Italia tutto è immobile sul biotestamento per la valanga di emendamenti dei fedelissimi di Alfano.

I 15 ospedali cattolici belgi che fanno riferimento alla congregazione dei “Fratelli della carità” e che applicano l’eutanasia anche su pazienti psichiatrici non terminali hanno risposto picche al Vaticano (e allo stesso Papa Bergoglio), che li hanno formalmente invitati a desistere da questa pratica. Ad agosto il Vaticano aveva fatto giungere un ultimatum, minacciando sanzioni canoniche per i religiosi che avessero partecipato o avallato le decisioni di eutanasia. I Fratelli della Carità hanno risposto che l’eutanasia è il linea con la pietas cristiana. Pur riconoscendo che scopo principale è la “difesa della vita”, essi sostengono la necessità di tenere in considerazione “la sofferenza insopportabile” e quindi la richiesta dei pazienti di ricorrere all’eutanasia, che viene concessa “solo se non esiste più possibilità di fornire una prospettiva di trattamento ragionevole” ma anche se i malati non sono in fase terminale.

La vicenda si inserisce nel processo incessante di distacco dei cittadini belgi dal Cattolicesimo: a Bruxelles solo 12 cittadini su 100 professano la religione cattolica, contro 19 mussulmani. Come ha documentato il quotidiano “La Libre”, metà delle Chiese storiche cattoliche rischiano la chiusura o la vendita e la ristrutturazione per scopi non religiosi. 

In Belgio la commissione governativa di controllo sulla attuazione della legge che nel 2014 ha legalizzato l’eutanasia per i minori rende noto che in tre anni vi sono stati solo 2 casi di messa in atto della legge (entrambi nel 2016): l’eutanasia  è possibile solo per i minori che siano malati terminali.  Dati simili dall’Olanda, dove si sono verificati solo 5 casi in 10 anni dalla approvazione della norma sulla eutanasia per minori.

In Italia, benché i promotori della legge sul biotestamento abbiano rinunciato alla eutanasia, la legge in materia, già approvata alla Camera, rischia seriamente di non essere approvata in Senato perché sommersa da tremila emendamenti, metà dei quali presentata da due senatori facenti capo ad Alfano, che pure alla Camera aveva votato a favore della legge: ostruzionismo e ricatto politico i vista delle elezioni di primavera.

Eppure si tratta di una legge equilibrata, che porterebbe a tre risultati molto positivi.

1) Renderebbe vincolanti per i medici, cum grano salis, le dichiarazioni di volontà contenute nelle DAT (nella sigla la “D” non sta più per “dichiarazioni”, come è stato per anni, ma per “disposizioni”: una dicitura molto più pregnante dal punto di vista giuridico).

2) Cadrebbe l’eterna disputa su alimentazione e idratazione artificiali, che non possono più essere considerate come “sussidi vitali” ma sono definite “terapie”, in quanto tali rinunciabili dal malato in forza dell’articolo 32 della Costituzione, per il quale “nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario”.

3) Il medico può ricorrere alla sedazione profonda continua “in presenza di sofferenze refrattarie ai trattamenti sanitari”, in associazione con la terapia del dolore e con il consenso del paziente. 

Se questa legge fosse già stata in vigore, grazie alla norma del punto 2) non si sarebbero verificati gran parte dei casi clamorosi degli ultimi dieci anni (Welby ed Englaro, per citare solo i due più noti) e grazie a quella di cui al punto 3) si sarebbero evitati molti dei mille suicidi di malati che si verificano ogni anno in Italia. Infatti, trattandosi per lo più di malati terminali, essi avrebbero potuto morire serenamente nel proprio letto grazie ad una sedazione, anziché essere spinti dalla disperazione al loro gesto estremo. 

Pur condividendo in pieno la legge sullo “ius soli”, mi chiedo perché il governo, volendo rischiare la crisi su una battaglia su diritti civili, non ponga la fiducia sul biotestamento, sapendo che l’80% degli italiani è a favore della legge. 


http://temi.repubblica.it/micromega-online/fine-vita-una-vergogna-italiana/

Dove ci sono i pochi a comandare, e contro la volontà dei cittadini, non c'è democrazia, ma oligarchia.
In Italia, purtroppo, abbiamo un governo prono ai poteri forti come chiesa e potere economico, pertanto, non abbiamo alcuna speranza di vedere migliorare il nostro quotidiano e, pertanto, anche chi non è cattolico deve sottostare ai crudeli dogmi clericali....