martedì 17 maggio 2011

Ora a Milano è gelo tra Lega e Pdl. E Bossi si chiude in un “silenzio irritato”. - di Mario Portanova.


Il Carroccio perde voti per colpa del Pdl. Dalle prime indiscrezioni, sarebbe questo il pensiero che passa per la testa del Senatur. Mentre i suoi colonnelli, Calderoli e Castelli, definiscono il successo di Pisapia come una "anomalia" e sottintendono l'appoggio alla Moratti, il leader per adesso tace

E Umberto Bossi? Che cosa fa? Che cosa pensa? Domande che corrono di bocca in bocca nella sede nazionale della Lega nord in via Bellerio a Milano. Per tutto il pomeriggio e tutta la sera il leader padano è rimasto chiuso in un ufficio al secondo piano, inaccessibile ai giornalisti che riempivano la sala stampa in attesa di una presa di posizione ufficiale del partito che vede il proprio candidato sindaco, la mal digerita Letizia Moratti, sei-sette punti indietro a Giuliano Pisapia, sostenuto dal centrosinistra.

Una “anomalia”, per dirla con Roberto Castelli, che nessuno alla vigilia del voto si aspettava. Se ballottaggio doveva essere, tutti pensavano che il punteggio avrebbe premiato la Moratti. Fino a un paio di settimane fa i sondaggi, anche quelli in possesso del centrosinistra, dicevano 47 a 43, ma per il sindaco uscente.

Di Bossi sono filtrate soltanto alcune indiscrezioni: “sorpreso”, “irritato”. In passato il Pdl vinceva grazie alla Lega, ora la Lega perde per colpa del Pdl, pare abbia ragionato. E un dieci per cento scarso di voti di lista nella capitale della Padania non è un grande affare, rispetto al quasi 15 delle regionali di un anno fa. Che ne sarà ora della rodata coppia Bossi-Berlusconi, saldamente legata da dieci anni abbondanti dopo la pur clamorosa rottura dell’era 1994- 1999?

Per tutta la campagna elettorale Bossi ha palesato insofferenza verso i tentativi di Silvio Berlusconi di estremizzare il voto milanese nel solito referendum “o con me o contro di me”. Dai manifesti che paragonavano i magistrati alle Brigate rosse alla boutade dell’ultimo minuto sui trascorsi “estremisti” di Pisapia, la Lega non ha mai mandato giù la tattica del fumo adottata da tanti esponenti del Pdl e sempre pienamente sostenuta dal suo leader. Ora i risultati sembrano dargli ragione su tutta la linea.

In via Bellerio ancora qualcuno aspetta che il segretario leghista, noto nottambulo nonostante i problemi di salute, scenda a dire la sua. Per il momento la linea l’hanno abbozzata due colonnelli,Roberto Castelli e Roberto Calderoli: una mobilitazione dell’elettorato per impedire che siano “gli estremisti di sinistra” a governare Milano, una “anomalia” senza precedenti. Dunque “la partita non è chiusa”, con una sottointesa promessa leghista di non lasciare Letizia Moratti sola al suo destino. Ma l’imprimatur del capo, quello ancora manca.



Napoli, caos e sospetti di voto di scambio.



A Napoli, il voto amministrativo si chiude tra le polemiche. I rappresentanti dei partiti denunciano il clima di tensione nei quartieri più a rischio di infiltrazione della Camorra. Davanti ad un seggio di Scampia le denunce di semplici cittadini sulle irregolarità nella campagna elettorale e il voto di scambio. La Polizia è vigile di fronte alle scuole, sedi di seggio, e cerca di garantire la regolarità del voto. Interviene quando vi sono i casi di segnalazioni di violazioni delle leggi. Alla Scuola Montali, un presidente di seggio ha sorpreso un cittadino a fotografare la scheda già compilata. Subito è scattata la denuncia. Il Pd regionale lancia l’allarme: ”Quest’anno nei seggi si sta creando un problema: ci sono oltre che i rappresentanti di lista anche quelli dei candidati singoli. Questo – continua – comporta la presenza di oltre 20 persone in un seggio. I casi di liti sui voti saranno molteplici”. Il Comitato dell’Idv campano aggiunge: “Abbiamo segnalazioni di minacce, pressioni, compravendite di voti in zone come la Marianella, Secondigliano, Sanità, Bagnoli”.
Servizio di David Perluigi e Nello Trocchia, riprese e montaggio Paolo Dimalio



Milano, Berlusconi al seggio.



http://www.ilfattoquotidiano.it - Milano - Nessuna dichiarazione alla stampa. Il premier Silvio Berlusconi è arrivato al seggio di via Scrosati a Milano a mezzogiorno, dove si è intrattenuto con alcuni elettori per poi chiudersi in cabina elettorale. Tra i rappresentanti di lista che controllavano le operazioni di voto al seggio 502 anche la giovane Sara Giudice, ex Pdl e candidata per il terzo Polo. "Dallo sguardo ho capito che mi ha riconosciuta", ha detto la Giudice. di Franz Baraggino . (ulteriori informazioni)
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lunedì 16 maggio 2011

I Quaderni de L'Ora/Il sommario del numero 4.wmv. - di Vittorio Corradino



Il video sommario del numero 4 de I Quaderni de L'Ora," Fragalà, Intrigo Internazionale, in edicola dal 14 maggio.

di Vittorio Corradino



Gli adepti di Media-Setta. - di Gabriele Romagoli.


COME è possibile essere ancora berlusconiani?

Non dico di (centro) destra, conservatori, anticomunisti, liberalpapisti o qualunque altra definizione ci si voglia dare per stare da quella parte politica.

La domanda è: come si può ancora credere (di credere) a Silvio Berlusconi? Alla legittimità dei suoi comportamenti, al fondamento meritocratico delle sue nomine, alla soglia minima di logica delle sue giustificazioni e perfino all' opportunità delle sue "cosiddette" espressioni verbali?
Si dirà: per tornaconto personale.
I fedeli sono stati comprati, promossi, promessi e (loro sì) mantenuti.
Può esser vero, ma non per tutti e non per tutto.
È una spiegazione semplicistica.
Ha il difetto di troppe argomentazioni anti-berlusconiane: non ragiona "a contrario", ma come lui.
Non cerca un punto di vista laterale e nitido. Da cui capire se c' è una motivazione più profonda dietro il fatto che alcune signore si alzano a comando dalle sedie dei talk show e altre no, che alcuni corifei cantano ogni mattina e altri da qualche tempo tacciono.
Che cosa induce i primi a restare sulla nave?

La risposta, per molti di loro, ha a che fare con una condizione particolare nella quale si sono messi. Per comprenderla bisogna sfogliare l' album della memoria e rivedere almeno due fotografie illuminanti.

Una fu scattata alle Bahamas: Silvio Berlusconi corre, seguito dai i suoi uomini più fidati. Tutti sono vestiti alla stessa maniera, rigorosamente di bianco.

L' altra fu presa su uno yacht, ai tempi spensierati della signora Ariosto: lì Silvio Berlusconi è al centro e gli altri intorno. Di nuovo tutti hanno la stessa maglietta, in questo caso a righe.

Sono due dei tanti indizi che portano a considerare il rapporto tra il premier e i suoi (non a caso ho già usato questa parola) fedeli, come quello che si crea all' interno di una setta. Lui è il guru, loro gli adepti.
Altri segnali?
La pretesa di una dedizione assoluta e cieca: chi contrasta il guru viene prima accusato di eresia, poi allontanato, infine coperto di nefandezze.
La ritualità degli incontri, la loro scansione cerimoniale, per quanto bislacca: lo stesso cibo, la stessa musica, lo stesso relax. Il volonteroso sacrificio delle vestali, in guerra tra loro per sedere sulle ginocchia del guru (il sommo Rael, per dire, aveva appeso alla parete la foto delle preferite, con tanto di stellette al merito).

MediaSetta, ecco cosa.
A cui votarsi, a maggior ragione se questo particolare guru, invece di prendere e basta, elargisce: non solo illusioni, stili di vita, risposte al vuoto, ma anche beni materiali, cariche, appalti. Con questo, davvero chi ne beneficia è convinto, al netto del tormentone sulla persecuzione giudiziaria, che il suo guru non abbia passato il segno, non stia dicendo cose prive di ogni fondamento, prima che politico o giuridico, logico? Chi ha conosciuto personalmente alcuni dei suoi restanti scudieri è perplesso nell' apprendere che uomini di una trascorsa raffinatezza estetica hanno sceso gli scalini che portano a una qualsivoglia tavernetta, o nel seguire le peripezie retoriche di chi ha prestato il proprio intelletto a cause più degne. Ha comunque una certezza: questi, quando vanno a letto la sera, nel momento esatto in cui spengono la luce, sanno. Lo sanno: che il re è nudo, che il guru ha una tunica bianca sempre più trasparente e sotto, niente di niente.

E allora perché si svegliano, si alzano e recitano ancora la stessa improbabile preghiera?

Molti anni fa incontrai un uomo, in Svizzera. Era un dentista. Soprattutto, era l' unico sopravvissuto al suicidio di massa della Setta del Sole. Arrivato sul luogo dell' incontro con il vecchio guru ormai disperato e gli altri adepti (banchieri, musicisti, scrittori) aveva avuto una sensazione di disagio ed era tornato indietro, salvandosi dal rogo finale. Gli chiesi se non avesse mai avuto prima quella sensazione, se avesse sempre creduto ciecamente.
Rispose che un anno prima, frugando nel magazzino della villa in cui il guru ospitava i seguaci, aveva trovato il proiettore con cui creava l' ologramma spacciato per soprannaturale apparizione e si era reso conto di tutto. Domandai allora perché, a quel punto, non avesse lasciato la setta.
Rispose: ero andato troppo lontano, da tutti gli altri e soprattutto da me stesso; avevo rinnegato tutto quello in cui avevo creduto prima per un' immagine fasulla, ma non potevo tornare indietro, non avevo niente a cui tornare, il me stesso di prima non c' era più.

Ci sono molti personaggi pubblici nella condizione di quel dentista. Sono andati troppo lontano, soprattutto da se stessi. Liberisti che hanno giustificato il monopolio.
Censori bigotti che hanno chiuso gli occhi davanti alla trave dopo aver gridato per la pagliuzza.
Professionisti della stampa che ne han fatto coriandoli.
Perfino gli avvocati, che per dovere provano a puntellare ogni possibile versione dei fatti, anche loro: come possono proporci un alibi per la notte del 32 gennaio?
L' incantesimo è passato, alcuni l' hanno affermato dopo 16 anni nella MediaSetta, ha dell' incredibile, ma pazienza, almeno son scappati, come il dentista prima del rogo. Questi che restano avendo visto non solo il proiettore nel magazzino, ma la diavolina accendifuoco in tutte le stanze, devono essere davvero convinti di non poter avere una vita migliore fuori da lì. Forse pensano di ricoprire alti incarichi senza altri meriti che la disponibilità. Forse credono (di credere) davvero nel raggio di luce che squarcerà il cielo, indicherà il guru, lo solleverà al colle e loro con lui. Poi spengono la luce e si danno la buonanotte da soli.

GABRIELE ROMAGNOLI



Strauss-Kahn resta in carcere, no alla cauzione: nuova udienza il 20 maggio.



New York - (Adnkronos/Ign) - Secondo i difensori, il direttore dell'Fmi, arrestato a New York per molestie sessuali, avrebbe lasciato l'albergo un'ora prima della violenza. Il giudice dovrà decidere se liberarlo su cauzione. Incastrato dal cellulare, ora spunta un'altra aggressione. Ue: ''Nessun impatto su programmi per Grecia, Portogallo e Irlanda''. Berlino: successore dovrebbe essere europeo. L'arresto sui quotidiani d'Oltralpe. 'Dsk' e le donne, rapporto nell'occhio del ciclone.

New York, 16 mag. (Adnkronos/Ign) - I legali di Dominique Strauss-Khan hanno proposto il pagamento di una cauzione da un milione di dollari per la scarcerazione del loro assistito, respingendo ogni accusa a suo carico. La proposta è stata negata dal giudice che ha fissato una nuova udienza per il 20 maggio. Il direttore generale dell'Fmi resta così in carcere.

Si è dunque conclusa la prima apparizione in tribunale per il capo del Fmi arrestato dalla polizia di New York, dopo essere stato accusato di aggressione sessuale, tentato di strupro e sequestro da una cameriera dell'albergo Sofitel di Manhattan dove alloggiava. Strauss-Kahn ha lasciato in manette domenica sera il commissariato di Harlem dove era stato portato dopo l'arresto.

I legali, riferisce l'emittente Rmc, senza citare fonti, starebbero lavorando su un alibi. Strauss-Kahn avrebbe infatti "lasciato l'albergo a mezzogiorno, cioè un'ora prima dell'aggressione alla cameriera", si legge sul sito dell'emittente in cui si precisa che avrebbe raggiunto la figlia per il pranzo in un ristorante di New York, su cui ci sarebbero prove e testimonianze.

Ma, a quanto scrive il quotidiano 'Liberation', la polizia di New York ha anticipato alle 12 l'ora del presunto stupro - inizialmente si era parlato di un'aggressione avvenuta alle 13 - quindi, il nuovo orario mette in difficoltà la difesa del direttore del Fondo monetario internazionale che, scrive il sito Atlantico.fr citando un rapporto diplomatico francese trasmesso a Parigi, avrebbe sul petto dei graffi, riscontrati nel corso dei test medici effettuati per conto della polizia di New York in relazione all'accusa.

Secondo il 'Wall Street Journal', ad incastrarlosarebbe stato il suo telefonino. Il direttore generale dell'Fmi ha infatti telefonato all'hotel per farsi portare in aeroporto il cellulare che aveva dimenticato nella stanza, fornendo alla polizia di New York le informazioni che hanno permesso il suo arresto a bordo di un aereo in partenza. La notizia è stata confermata dal portavoce della polizia di New York, John Grimpel.

Secondo un deputato francese, Strauss-Kahn avrebbe aggredito in passato altre donne nello stesso albergo, ma la direzione dell'hotel aveva inizialmente scelto di passare la cosa sotto silenzio, contro il parere dei dipendenti. C'è infatti un'altra donna che sostiene di essere stata vittima di un'aggressione sessuale nel 2002.

Il rinvio di un giorno della comparsa in tribunale è stato determinato dal fatto che Strauss-Kahn ha accettato di sottoporsi ai test richiesti dalla polizia, ha spiegato il suo legale, William Taylor. L'altro avvocato, Benjamin Brafman, ha giurato di difenderlo con decisione, insistendo sull'innocenza del suo cliente.

Sul fronte politico la notizia dell'arresto ha sconvolto la Francia dove era dato come favorito in tutti i sondaggi sulle presidenziali francesi del 2012, anche se non aveva ancora sciolto la riserva su una sua possibile candidatura. Ora la possibilità che Strauss-Kahn si presenti sembra sfumare completamente, anche per una semplice questione di tempi tecnici, come spiega Jeremie Saland, avvocato di New York, citato dal sito francese 'Le Te'le'gramme.com.

"La presentazione delle candidature alle primarie socialiste si svolgerà dal 28 giugno al 13 luglio ed è quasi impossibile" che il caso sia in un qualche modo chiuso entro quella data. "Di solito bisogna contare sei o sette mesi prima che si svolga un processo. Ci sono due possibilità perché l'ingranaggio si arresti: che Strauss-Kahn decida di dichiararsi colpevole e sia possibile trovare un accordo con la vittima o che il Grand Jury, il collegio popolare che sarà chiamato in causa nel caso decida che questo possa essere abbandonato per mancanza di elementi sufficienti. Da quello che ho potuto leggere, nessuna di queste ipotesi mi sembra possibile".

Dal canto suo il partito socialista assicura che le accuse a Strauss-Kahn non determineranno alcuna modifica al calendario delle tappe verso le elezioni 2012. Le primarie si svolgeranno nelle date previste, ha detto il numero due del partito, Harlem De'sir: "Il Ps sarà all'appuntamento dell'alternanza nel 2012". Il partito prende le distanze da quanto accaduto e si rifiuta di mostrarsi distrutto: "Il Ps non è decapitato, né indebolito. Ha una leader, Martine Aubry". Proprio il segretario del partito socialista francese si è detta "sconvolta" per le immagini di Strauss-Kahn in manette. "Per fortuna siamo in un Paese in cui, grazie alla presunzione d'innocenza, non si possono mostrare uomini e donne in manette a questo stadio della procedura. E' profondamente umiliante" ha affermato.

Per quanto riguarda il successore all'Fmi, "nella situazione attuale in cui il Fondo è impegnato, nel gestire le crisi nella zona euro, sussistono valide ragioni per trovare un buon candidato europeo". Lo ha affermato Steffen Seibert, portavoce del cancelliere tedesco Angela Merkel, durante il consueto briefing con la stampa a Berlino.





I pazzi siete voi.


è partita giovedì la protesta estrema di Giorgio, Alessandra, Pierpaolo, Luca, Silvio, Alice e Marco. Per un mese vivranno rinchiusi in un rifugio come se fosse esplosa una centrale nucleare.

Al chiuso, niente cibi freschi, solo internet per comunicare. Hanno un obiettivo: convincere le persone a votare Sì al Referendum del 12 e 13 giugno. La loro protesta ha un nome: "I pazzi siete voi"

Nel rifugio anti-radiazioni i ragazzi, proprio come succede ai loro coetanei nel distretto di Fukushima, seguono precise regole di radioprotezione: porte e finestre sigillate, niente insalata, niente latte, formaggio, carne o pesce freschi.

Non usciranno fino al giorno del Referendum, quando il nucleare potrà essere bloccato per sempre dalla volontà dei cittadini.

Greenpeace ha deciso di sostenere questi ragazzi perchè di fronte a un governo che vuole rubarci il Referendum e toglierci la possibilità di scegliere, un atto estremo come quello di rinchiudersi in un rifugio è più che mai necessario.

La protesta di Giorgio, Alessandra, Pierpaolo, Luca, Silvio, Alice e Marco avrà senso soltanto se riuscirà a crescere ogni giorno di più.

http://www.ipazzisietevoi.org/public/