Ghe pensa lù. “Disabile multato in un bar. Salvini: ‘Pagherà la Lega’” (Giornale, 31.1). In comode rate nell’arco di ottant’anni.
Sano garantismo. “Il magistrato vieta al detenuto il libro di Marta Cartabia” (Il Dubbio, 29.1). Pareva eccessivo anche come pena accessoria.
Gombloddo. “Dopo giorni di fango contro di noi, tutto è più chiaro. Non è Italia Viva ad aver aperto una crisi” (Matteo Renzi, segretario Iv, 26.1). E io ho un alibi di ferro: ero in Arabia Saudita sotto i piedi di Bin Salman.
Il baluardo. “Il regime saudita è un baluardo contro l’estremismo islamico” (Renzi, Corriere della sera, 31.1). Lo combatte finanziandolo.
Permesso di soggiorno. “Un premier europeo per l’Italia”, “Il premier che serve al Paese deve dunque essere davvero europeo” (Maurizio Molinari, direttore Repubblica, 31.1). Giusto: non come quell’extracomunitario di Conte.
C’è un limite a tutto/1. “Il sindaco di Scandicci: ‘Non accostate il Comune a Renzi’” (Verità, 26.1). Passi per Pacciani, però adesso non esageriamo.
C’è un limite a tutto/2. “Su Rai3 Travaglio paragona Renzi al terrorista Bin Laden, con un rancore che non dovrebbe avere nulla a che fare col servizio pubblico. Se non arrivano prese di distanza da Conte, andrebbe interrotta ogni trattativa di governo” (Michele Anzaldi, deputato Iv, Twitter, 13.1). Nell’attesa, giunge voce di una presa di distanze di Bin Laden.
Fuori uno. “La proposta di Berlusconi: ‘Larghe intese con i migliori’” (Giornale, 30.1). Però: umile a tirarsi fuori subito.
Fuori due. “Ora il governo dei migliori” (Antonio Tajani, vicepresidente FI, Messaggero, 31.1). Carino a non volerci entrare nemmeno lui.
Fuori tre. “Emma Bonino: ‘Sì a una donna premier, se autorevole e competente” (Repubblica, 29.1). E niente, ci siamo giocati pure la Bonino.
Venghino, siori. “Ma quale Conte3, il trio Cartabia, Cottarelli, Draghi ci salverà” (Marco Bentivogli, ex sindacalista, Riformista, 28.11). E Giovanni Rana dove lo mettiamo?
Io so’ io… “Focolaio a Rebibbia: 75 positivi al Covid. Domiciliari a Verdini” (Il Dubbio, 30.1). Gli altri si fottano.
Colpa di Virginia. “Tangenti sui lavori stradali: ‘Buche, materiali scadenti’. Il periodo in cui sono circolate le mazzette è compreso tra il 2010 e il 2015” (Corriere della sera- cronaca di Roma, 30.1). Allora governavano Gianni Alemanno e Ignazio Marino. Poi nel 2016 arrivò Virginia Raggi. Quindi è colpa sua.
Tagliando. “Dopo il Covid sto meglio di prima. Due mesi in terapia intensiva, la fisioterapia mi ha rifatto nuovo” (Roberto Giacobbo, conduttore, Libero, 25.1). Mi sa che questo, anziché in ospedale, è passato in carrozzeria.
Vieni avanti, gretino. “Due donne coraggiose, Greta Thunberg come Anna Frank” (Giuseppe Sala, Pd, sindaco di Milano, 23.1). E questi sono i competenti. Poi ci sono gli incompetenti.
Muro del pianto. “I governatori leghisti fanno muro con Fontana: ‘Roma cambi i criteri’” (Verità, 26.1). E gli regali il libretto di istruzioni per il pallottoliere.
Machiavelli. “Errori da matita blu. Conte ha sbagliato tutto” (Pierferdinando Casini, ex Udc ora Pd, Corriere della sera, 27.1). Ha parlato quello che non ne ha mai azzeccata una.
Facci ridere/1. “Marconiglio e il complotto delle forze del male. La disperazione del direttore del Fatto” (Paolo Guzzanti, Riformista, 27.1). Dài, Paolo, parlami ancora della commissione Mitrokhin e di Scaramella, così smetto di disperarmi.
Facci ridere/2. “C’è ancora il giornalismo in Italia? No: c’è Travaglio” (Piero Sansonetti, Riformista, 30.1). Ma non tutto è perduto: c’è pure Sansonetti.
Il confratello. “Tutti gli errori di Zingaretti; il Pd succube dei Cinque stelle” (Fabrizio Cicchitto, Riformista, 30.1). Anziché di Licio Gelli.
Cassandro colpisce ancora. “Le varianti sono un pericolo, tutti in zona rossa per un mese” (Walter Ricciardi, consulente del ministero della Salute, che invece porta 15 Regioni in giallo e 5 in arancione, Messaggero, 25.1). Pazienza, Walterino, anche stavolta non ti si sono filati. Però ritenta, sarai più fortunato.
Dilemmi esistenziali. “Capelli lunghi o caschetto?” (Alessia Morani, Pd, sottosegretario Sviluppo economico, su Facebook con allegata foto della nuova acconciatura, 31.1). Le siamo vicini nell’ora della massima prova.
Il titolo della settimana/1. “Consip, Renzi testimone. Anche in questa crisi, solite toghe a orologeria” (Luca Fazzo, Giornale, 27.1). In effetti, per un’inchiesta partita appena nel 2015, c’è una fretta sospetta.
Il titolo della settimana/2. “È ancora Salvini il più popolare sul web” (Libero, 27.1). Contando anche gli insulti. Ma allora l’Innominabile non lo batte nessuno.
Il titolo della settimana/3. “Letizia Moratti è la nostra Lady di ferro” (Libero, 28.1). Facciamo di latta.
Il titolo della settimana/4. “Salviamo la democrazia” (Sabino Cassese, Corriere della sera, 31.1). Mo’ me lo segno.
https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2021/02/01/ma-mi-faccia-il-piacere-217/6085456/