La rappresentazione artistica di un buco nero.
Quando i buchi neri inghiottono grandi quantità di materia (gas e polveri) non passano certo inosservati agli astronomi, perché in queste occasioni irradiano grandi quantità di raggi X generati dal riscaldamento del materiale aspirato dal buco nero stesso.
La loro intensità è così elevata da potersi rilevare fin dalla Terra. Ma fin qui, nulla di nuovo. Ciò che invece è inusuale è che uno di essi, a un certo punto, inizi a farlo a cadenze regolari. È quanto hanno rilevato gli astronomi l'anno scorso per un buco nero che si trova nel cuore di una galassia a 250 milioni di anni luce da noi: ogni nove ore, un bagliore a raggi X molto intenso seguito da assenza di emissioni e così via.
LA SOLUZIONE! Ora, dopo uno studio durato mesi, l'astronomo Andrew King dell'Università di Leicester nel Regno Unito pensa di aver identificato la causa: si tratterebbe di una stella "morta", che è stata catturata e intrappolata su un'orbita ellittica attorno al buco nero, vicino al quale si ritrova a passare ogni nove ore. A ogni passaggio ravvicinato, il buco nero assimila un po' del materiale della stella: "un po'", si fa per dire, perché in realtà a essere letteralmente strappata via dalla stella è un'enorme quantità di gas che va a finire nel disco di accrescimento che si trova intorno al buco nero. Ogni volta che accade, si produce un lampo di raggi X.
Il buco nero in questione si trova nel nucleo della galassia chiamata GSN 069 ed è relativamente "leggero" se confrontato con altri buchi neri che si trovano al centro di galassie possiede una massa di "appena" 400.000 volte la massa del Sole. Per avere un'idea, buchi neri simili hanno in genere masse pari a decine di milioni di volte la massa del Sole. Ma anche se si tratta di un esemplare di taglia ridotta, il buco nero è di quelli attivi, circondato da un disco caldo di materiale in accrescimento.
E DOPO, CHE SUCCEDERÀ? Stando a King la stella che passa accanto al buco nero era una "gigante rossa", ossia una stella molto evoluta, simile alle condizione che raggiungerà il nostro Sole tra 3 o 4 miliardi di anni; il periodico passaggio ravvicinato ha accelerato l'evoluzione finale verso la fase di "nana bianca", che possiamo immaginare come il nucleo ormai morto di una stella che ha terminato tutto il combustibile nucleare e che oggi ha una massa pari a 0,21 volte quella del Sole. Secondo lo scienziato la stella dovrebbe rimanere in questa orbita per miliardi di anni, perdendo continuamente massa a causa dell'azione del buco nero, finché assumerà la massa come quella di un pianeta come la Terra o Venere.
Qui sotto, la "danza" di due buchi neri, in una recente animazione prodotta dalla Nasa: