martedì 3 giugno 2025

La Russia dovesse essere distrutta. - Giuseppe Salamone

 

Le parole di Lula, presidente del Brasile, che ha rilasciato oggi un'intervista a Le Monde, avrebbero dovuto invadere il dibattito pubblico. Sono gravissime e ci fanno capire qual è stato l'obiettivo della guerra alla Russia sin dal primo momento:
"Joe Biden, con cui ho parlato a lungo, pensava che la Russia dovesse essere distrutta. E l'Europa, che per lungo tempo ha incarnato una via di mezzo nel mondo, ora si è allineata a Washington e sta spendendo miliardi per il riarmo. Questo mi preoccupa. Se parliamo solo di guerra, non ci sarà mai la pace."
Praticamente ciò che sostenevamo da tempo, altro che guerra non provocata, lotta di liberazione o difesa della democrazia. Questi hanno in testa di sconfiggere la Russia, una follia totale. Il problema oggi, molto grave, è che la volontà di Biden e della sua cerchia si è spostata in Europa. Grazie a Regno Unito, Germania e Ursula su tutti. E lo dice Lula, che non è un personaggio qualsiasi, senza mezzi termini.
Intanto oggi, mentre ci raccontavano che la Russia sabotava i negoziati, Zelensky metteva in scena l'ennesimo attentato terroristico facendo esplodere il ponte di Crimea. In un solo giorno Lula dice pubblicamente che l'obiettivo di Washington e Bruxelles è quello di distruggere la Russia, l'Ucraina compie l'ennesimo attentato terroristico, però Mosca non vuole la pace. Questo è il livello. Un livello talmente basso che fa molta paura. Perché ci fa capire come ci metteranno tre secondi, quando sarà il momento, a far accettare all'opinione pubblica le bombe sulla testa per avere la pace.
In effetti, già lo stanno facendo...

Frenesia bellica sconfitta certa. - Fabio Mini - generale

 

Un articolo del generale Fabio Mini(*) sul Fatto del 27 maggio, tremendo, ma da leggere assolutamente per capire dove stiamo andando.

Sotto la superficie apparentemente piatta, o in stallo, dei negoziati e delle operazioni militari, scorre un ruscello carsico che si presta a diventare un fiume tranquillo, o in devastante piena, quando e se riemergerà.
Intanto il ruscello non sembra avere acqua limpida, ma una melma carica d’illusioni, irrazionalità e ipocrisia. L’illusione è forse la parte più pulita del corso e riguarda le pseudo speranze che i negoziati portino alla pace, che le forze ucraine riescano a riprendersi, che i russi si ritirino e che l’Europa riesca a liberarsi dalla dipendenza militare degli Stati Uniti e possa tornare a prosperare anche senza le risorse russe. Sono illusioni, appunto, costruite per i molti nostri concittadini che si abbeverano all’informazione cosiddetta occidentale incardinata nell’ideologia della pace giusta e duratura e nella retorica dell’aggressore e l’aggredito, del bene e del male assoluti. Russia e Ucraina hanno deciso lo scambio di prigionieri e stanno organizzando il nuovo round di colloqui diretti. La Russia sta preparando il memorandum di base per la ripresa dei colloqui interrotti nel 2022, partendo però dal punto concordato allora con le varianti sopravvenute durante il conflitto. Un documento semplice e chiaro che ripete ciò che chiede da anni prima e dopo l’invasione: la neutralità ucraina, il riconoscimento delle autonomie delle popolazioni russofone (in pratica la fine della guerra in Donbass), la denazificazione del governo e delle istituzioni (allontanamento di tutti gli elementi neonazisti ed estremisti che, sostenuti dagli americani e dalla Nato, non pensano agli ucraini, ma proteggono gli oligarchi più biechi del globo). Anche gli ucraini, sostenuti dalla burocrazia e da volenterosi bellicisti europei, ripetono ciò che da alcuni mesi sono stati indotti ad affermare: vogliono la tregua incondizionata di almeno 30 giorni, non come oggetto dei colloqui, ma come condizione per iniziarli. A scanso di equivoci, il presidente Zelensky e i suoi amici americani ed europei hanno già fissato i paletti della loro pace: nessun territorio ai russi, nessun vincolo al riarmo ucraino, confische dei beni russi, risarcimenti da pretendere per i danni di guerra e tribunale internazionale per i leader politici e militari russi. In pratica chiedono la capitolazione militare, politica ed economica della Russia. Una posizione talmente irrazionale che essi stessi sanno non potrà essere accettata dai russi proprio mentre stanno vincendo la guerra. Non solo sul campo. E, da che mondo è mondo, l’unico risultato delle guerre esistenziali e territoriali è la ridefinizione dei confini alle condizioni dei vincitori.
Con una buona dose di ipocrisia, Ucraina e volenterosi europei intendono usare la tregua incondizionata per prendere tempo. Come a Minsk. Tempo per riarmare l’Ucraina, intervenire con gli eserciti europei in territorio ucraino con un pretesto (per esempio, il solito “controllo” del rispetto della tregua) e riarmare l’Europa per affrontare e battere la Russia in maniera definitiva. La difesa e la deterrenza sbandierate come elementi passivi del riarmo sono in realtà le maschere per la guerra preventiva che la Nato sta già pianificando. “Dobbiamo battere il nemico al primo colpo, perché se non ci riusciamo dovremo affrontare 15 anni di guerra di logoramento”, ha detto il comandante supremo della Nato. L’Ucraina non vuole la pace con la Russia, ma la guerra permanente contro la Russia combattuta con gli Stati Uniti e, nel dubbio che con Trump si sfilino dall’impegno assunto da Biden, con gli europei della Nato e non. Gli Stati Uniti non vogliono la pace, ma il disaccoppiamento fra Russia e Cina ed Europa. Al distacco tra Europa e Russia già ci pensano i volenterosi mentre quello con la Cina è tutto da costruire. L’Europa si appresta al blocco navale nel Baltico con lo scopo di inchiodare la flotta militare russa e impedire il transito o sequestrare le navi mercantili di qualsiasi bandiera da o per i porti russi. La Russia ha già avvertito che difenderà e proteggerà tutto il traffico mercantile che la riguarda e che si muove in acque internazionali o in quelle territoriali russe. L’Europa, che nel frattempo deve affrontare l’offensiva economica dei dazi voluti da Trump, ha varato il 17° pacchetto di sanzioni contro la Russia. Le ultime novità delle sanzioni riguardano altre 189 navi mercantili che si aggiungono alle 153 già sanzionate portando a 342 il totale di navigli della cosiddetta flotta fantasma che sta aiutando la Russia.
Il vero rischio di queste operazioni non è l’inefficacia nella riduzione delle esportazioni russe, e nemmeno lo stimolo al ricorso al cambio di nome e appartenenza delle navi. Una procedura che le agenzie degli Stati bandiera registrano e autorizzano con una email durante la navigazione. Non è neppure la ulteriore contrazione degli affari britannici sui noli e le assicurazioni di cui la City londinese non è più monopolista. Più grave è invece il rischio che l’ampliamento dei soggetti sanzionati aumenti il numero di contenziosi in mare o nei porti e dei pretesti per il conflitto armato. Inoltre, come gli Usa, l’Europa minaccia anche sanzioni economiche e punizioni politiche (e non solo) per i paesi che commerciano con la Russia, il che significa allargare all’intero globo il quadro dell’instabilità e dell’ostilità. La commissione europea insiste che le sanzioni funzionano e che la Russia è in crisi grazie a esse. Non si spiega però perché si sia dovuti arrivare a 17 pacchetti e si stiano già preparando 18° e 19°. Non si spiega come la guerra stia aumentando d’intensità e la situazione ucraina peggiorando. E che stia peggiorando è evidente proprio dalla frenesia bellica che domina l’Europa nel suo progetto d’intervento in Ucraina.
Non c’è quindi da meravigliarsi se la Russia stessa sembri ignorare le sanzioni, che comunque riesce ad eludere, e guardi con interesse agli effetti delle sanzioni “secondarie”. India e Cina ne dovrebbero essere i principali destinatari ma non meno importanti sono i paesi con i quali la Russia ha stretto o rinsaldato i rapporti nonostante o proprio grazie alla guerra. Sono paesi che importano e pagano profumatamente i prodotti europei, sono esportatori di risorse e sono paesi attivi nella ricerca di un nuovo ordine globale multilaterale. Le sanzioni su di loro, oltre ad essere aggirabili o ininfluenti, sono cariche di effetti boomerang proprio ai danni dell’Europa. Con intima soddisfazione anche degli americani. Infine, le manovre ipocritamente dilatorie dell’Europa per guadagnare tempo si scontrano con una realtà diversa: il tempo non gioca a favore di nessuno. Trenta giorni servono a poco e già si pensa a un rinnovo periodico e indefinito delle tregue per assicurare quei 5 anni di preparazione alla guerra preventivati dall’Europa. Ma cinque anni sono troppi per garantire la sorpresa di quell’attacco preventivo e risolutivo. La Russia non può concedere tempo ed essa stessa è soggetta alle pressioni americane per regalare un successo qualsiasi a Trump e al proprio interno che chiede maggiore fermezza e intransigenza. Il partito dei cosiddetti falchi sta acquisendo consensi e i vertici militari russi stanno facendo di tutto per dimostrare che la questione ucraina non è risolvibile con il negoziato, ma con le armi. Insistono sul fatto che la fascia di sicurezza, demilitarizzazione e denazificazione che la Russia chiede e che l’Europa nega potrà essere acquisita con la forza, ma senza perdere altro tempo. In Europa vige la stessa convinzione nei riguardi della sconfitta russa, ma mancano risorse e tempo. Intanto l’agitazione bellicista europea favorisce i soli interessi delle lobby politico-industriali del breve periodo e accelera la degenerazione e l’ampliamento del conflitto, il quale a sua volta è destinato a polverizzare le risorse umane e materiali e i sogni europei di prosperità per decenni a venire.

(*)Fabio Mini è un militare e saggista italiano, già comandante NATO della missione KFOR in Kosovo dal 2002 al 2003. Wikipedia

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Travaglio racconta la storia di Israele e Palestina.

Grande donna!

 

Quando la Germania ha detto addio a questa grande donna,l'ha detto con sei minuti di applausi calorosi, per le strade, balconi, finestre, in televisione, nei bar ,tutto il Paese ha applaudito per 6 minuti un esempio spettacolare di leadership a difesa dell'umanità e dei diritti civili ovunque nel Mondo.
Il popolo l'ha eletta per guidarlo e ha guidato 80 milioni di tedeschi per 18 anni con abilità, dedizione e sincerità. Non ha detto sciocchezze. Non è apparsa nei vicoli di Berlino per essere fotografata. È stata soprannominata "La Signora del Mondo" ed è stata descritta come l'equivalente di sei milioni di uomini.
Durante questi diciotto anni della sua guida nel suo paese, nessuna trasgressione è stata registrata contro di lei o qualcuno dei suoi ministri ,i tedeschi non perdonano i trasgressori. Non ha assegnato a nessuno dei suoi parenti un posto di governo.
Non ha affermato di essere una creatrice di glorie.
Non ha ricevuto milioni di dollari in pagamento di appalti o altro, nessuno ha applaudito la sua esibizione, non ha ricevuto statue Oscar o promesse, non ha combattuto coloro che sono venuti prima di lei.
La Merkel ha lasciato la posizione di leadership del partito e l'ha consegnata ai suoi successori, la Germania e il suo popolo tedesco sono nelle migliori condizioni in Europa e nel mondo.
La Germania ha detto addio al suo leader, un fisico chimico che non è stato tentato dalla moda o dall'illuminismo e non ha acquistato immobili, automobili, yacht e aerei privati, sapendo che "lei viene dall'ex Germania dell'Est.
Ha lasciato il suo posto dopo aver lasciato la Germania al vertice. Se n'è andata e i suoi parenti non hanno chiesto di più.
Diciotto anni e non ha mai cambiato guardaroba.
Possa Dio premiare questa leader silenziosa.
In una conferenza stampa, un giornalista ha chiesto alla Merkel: ``Notiamo che indossi lo stesso abito, non ne hai uno diverso? Lei ha risposto: "Sono una dipendente, del mio popolo, del governo e non una modella"
In un'altra conferenza stampa, gli hanno chiesto: hai delle domestiche che puliscono la casa, preparano i pasti, ecc.?
La sua risposta è stata: "No, non ho servitori e non ne ho bisogno. Mio marito ed io facciamo questo lavoro a casa ogni giorno da 30 anni.
Poi un altro giornalista ha chiesto: chi lava i panni, tu o tuo marito? La sua risposta: "Dispongo io i vestiti, ed è mio marito che fa funzionare la lavatrice, e di solito lo faccio di sera tardi, perché l'elettricità è più disponibile e non c'è pressione, la cosa più importante è prendersi cura del possibile inconveniente per i vicini fortunatamente il muro che separa il nostro appartamento dai vicini è spesso. Ha detto loro: "Mi aspettavo che mi chiedeste dei successi o dei fallimenti del nostro lavoro nel governo??"
La signora Merkel vive in un appartamento normale come qualsiasi altro cittadino. “Ha vissuto in questo appartamento prima di essere eletta Cancelliere della Germania,ha fatto sempre la spesa da sola.
Non l'ha lasciato e non possiede ville, servitù, piscine o giardini».
La signora Merkel, l'ormai ex Cancelliere tedesco della più grande economia d'Europa!!
Per favore condividi per illuminare ed educare la nostra gente all'onestà, alla trasparenza,servire il popolo e non servirsi del popolo,questa e la vera politica.

DICHIARAZIONE PUBBLICA DEL PRESIDENTE VLADIMIR PUTIN.

 

Cari cittadini della Federazione Russa,
Oggi sono obbligato a rivolgermi a voi in un momento molto importante per il destino e la nostra sicurezza nazionale.
Nelle prime ore del mattino, le forze ucraine hanno effettuato un attacco diretto alle nostre basi aeree strategiche, dove si trova una parte vitale della nostra componente di difesa.
Questo atto non è semplicemente una provocazione militare. Questo è un chiaro segnale da parte del regime di Kiev che non è pronto per nessuna strada di pace. Hanno scelto l'escalation, l'aggressione e essenzialmente la distruzione.
Conducendo questo attacco alla nostra strategia aerea, hanno superato ogni linea rossa. E come ho già detto, chiunque tenti di minacciare la sicurezza russa - affronterà una risposta mai vista nella sua storia.
Niente più linee rosse. Non ci sono più avvisi. Le decisioni sono state prese.
Cittadini russi, vi chiedo di capire l'importanza di questo momento. Non combattiamo solo per territorio o interesse geopolitico. Combattiamo per il nostro diritto di esistere come nazione sovrana, per proteggere la nostra storia, la nostra cultura e i nostri bambini.
Nelle prossime ore e giorni, le Forze Armate della Federazione Russa prenderanno misure straordinarie, per neutralizzare ogni minaccia futura e per dare una risposta che sarà ricordata a lungo.
Siamo uniti. Abbiamo un diritto storico e morale con noi. E non ci fermeremo.
Gloria alla Russia.
Gloria al nostro popolo indistruttibile.
Il presidente della Federazione Russa,

Vladimir Putin 

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Gli scienziati vaporizzano i tumori avanzati usando il suono.

 

Gli scienziati vaporizzano i tumori avanzati usando il suono. Nessuna chirurgia, nessuna cicatrice, nessun tempo di recupero
In uno studio clinico innovativo, i ricercatori dell'Università del Michigan hanno cancellato con successo i tumori al fegato in stadio avanzato pelle. L'arma? Suono.
Questa tecnica rivoluzionaria, chiamata istotripsia, utilizza impulsi ultrasuoni ad alta ampiezza precisamente focalizzati per generare bolle di gas microscopiche all'interno del tessuto canceroso. Mentre queste bolle si espandono e collassano, liqueficano meccanicamente i tumori in innocui detriti cellulari. A differenza degli ultrasuoni tradizionali che visualizza, l'istotripsia è terapeutica, trasformando l'energia in distruzione con precisione millimetrica.
Niente bisturi. Nessuna radiazione. Niente chemioterapia. Nessun danno collaterale.
Poiché l'istotripsia si basa sulla cavitazione meccanica piuttosto che sul calore o sulle sostanze chimiche, lascia i tessuti sani circostanti praticamente intatti. Sono qualità non termiche, non invasive e notevolmente precise che finora sono state elusive nella cura del cancro.
Nel trial, una singola seduta ha distrutto fino all'80% della massa tumorale mirata, e ciò che è rimasto è diventato un faro per il sistema immunitario del corpo, scatenando un robusto attacco secondario. I primi risultati suggeriscono che l'istotripsia non solo elimina i tumori, ma potrebbe innalzare il sistema immunitario a dare la caccia alle cellule tumorali residui in tutto il sistema
L'investigatore capo Dr. Zhen Xu, un pioniere sul campo, ha dichiarato:
"Questo non è solo un nuovo trattamento. È un cambiamento di paradigma. Stiamo smontando i tumori e risvegliando i sistemi di difesa del corpo, tutto senza bisturi. ”
Le implicazioni sono enormi. Sono già in corso i test per tumori al pancreas, al seno e al cervello, notoriamente difficili da trattare con mezzi convenzionali. Senza cicatrici e convalescenza minima, l'istotripsia potrebbe ridefinire l'aspetto e la sensazione del trattamento per il cancro.
Il suono non è più solo per la diagnostica, ma sta diventando il futuro della guarigione.

lunedì 2 giugno 2025

Se al posto della Russia ci fossero stati gli USA.

 

Non so quanti Paesi al mondo, oggi, al posto della Russia, si sarebbero presentati al tavolo negoziale con l'Ucraina dopo quello che ha combinato ieri Zelensky. Attaccando, attraverso il terrorismo di Stato, prima i ponti e poi le basi strategiche nucleari russe, distruggendo alcuni bombardieri. Non 40 come recita la propaganda, ma molti di meno.
Se al posto della Russia ci fossero stati gli USA, oggi l'Ucraina sarebbe il nuovo deserto del Nevada europeo. Invece la Russia non solo non ha risposto a un attacco gravissimo, come quasi tutti ci aspettavamo, ma si è presentata a Istanbul per continuare i negoziati.
Questo, badate bene, non è un segno di debolezza, ma un segno di forza di dimensioni enormi. Dimostra che Mosca ha il coltello dalla parte del manico e, cosa non scontata, nella vittoria riesce a essere anche razionale. Riesce a sbugiardare ogni qualvolta ce ne sia bisogno i guerrafondai ucraini e chi li tiene in vita.
È un bene per tutti, perché qualora Mosca dovesse davvero perdere pazienza, lucidità e razionalità – qualità che nei governanti occidentali scarseggiano da anni – sarebbero caxxi amari per tutti. Invece erano lì, a Istanbul, per parlare di come mettere fine alla guerra.
Nonostante anche le condizioni di Zelensky, che ha perso la guerra, che ricorre al terrorismo ma che detta condizioni, fossero pura propaganda. Condizioni che non avranno mai sbocco perché sembrano quasi che la guerra l'abbia vinta lui, non la Russia.
La Russia ancora una volta ha risposto presente, con diplomazia e realismo politico. Ed è bene sottolineare una cosa: questi comportamenti contano oggi ma conteranno anche in futuro. Perché, nelle relazioni internazionali, una delle cose più importanti è la fiducia. Dopo quello che sta succedendo, secondo voi, un qualsiasi Paese del mondo si fiderà di più della Russia o di un Paese occidentale?