venerdì 1 maggio 2020

Salvini, Meloni, Renzi, l'accozzaglia politica che avanza spedita verso il baratro...

Adesso Salvini e la Meloni incalzano Renzi: "Metta fine a governo ...

I tre fanno parte di schieramenti diversi, Salvini e Meloni di destra e Renzi di sinistra, ma, stranamente, la pensano allo stesso modo e votano le stesse leggi.
Esaminiamo le loro personalità.

- Salvini - è il classico grezzo, cresciuto e pasciuto in politica, senza arte, nè parte (cultura e intelligenza, che non dico che non abbia, ma che applica poco) non saprebbe che altro fare fuori dal contesto parlamentare, e non inteso in senso materiale, perchè è un accanito assenteista, ma in senso di convenienza. Una volta vinto il biglietto della lotteria, è difficile rinunciarvi, a meno che, prendendo ad esempio l'operato di alcuni suoi predecessori, approfittando opportunisticamente della politica, non riesci a crearti un businnes che ti dia la possibilità di far quattrini a volontà anche fuori dal quel contesto.

- Meloni - di lei so molto poco, come se non esistesse, anche se pare che abbia un buon seguito; dalla sua ha il fatto di essere cresciuta, politicamente parlando, sotto la guida del Berlusca, buon mentore se non fosse per le sue pessime frequentazioni, per il liberalismo eccessivo e per i suoi molteplici vizietti. Di lei ho impresso il tono fastidioso della voce quando arringa le folle, gli occhi sgranati, la nullità dei suoi slogan, e la volgarità che emana. 


- Renzi - lui è un caso a parte, fuori da ogni contesto logico; ha rivestito cariche di una certa importanza da sindaco di Firenze - è non è poco - a segretario di un partito del quale non ha capito nulla, a Presidente del Consiglio. Ammiratore sfegatato del Berlusca, che ha cercato di emulare senza averne le basi (intelligenza) e gli appoggi economici (Banca Rasini&C.), ama frequentare personaggi altolocati: ha partecipato anche ad una riunione del gruppo Bilderberg.
Peccato, però, che la sua famiglia non gli sia d'aiuto commettendo svariati reati penali che speravano sarebbero rimasti impuniti grazie alle sue millantate influenze in magistratura..
A questo punto mi sorge il sospetto che non sia stato lui a voler uscire dal partito per crearne uno suo, ma che sia stato il partito a defenestrarlo. viste le svariate performance negative prodotte. Ha, oltretutto, una scarsa conoscenza della Costituzione e non si riesce a comprendere come abbia potuto conseguire una laurea in giurisprudenza pur essendo a digiuno degli elementi basilari della stessa. E' un flop, questa è la definizione che gli si addice maggiormente. Non ha più un seguito, tranne quei pochi che si sono fusi e bruciati con lui. 

Infine c'è da.... dire che. che non ha più niente da.... dire, e non si può....dire che prima lo facesse.
Cetta.

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