mercoledì 22 dicembre 2021

Legge di Bilancio, ok in commissione, ora all’esame dell’Aula del Senato. Superbonus, via il tetto Isee sulle villette. Tutte le novità.

 

Lo scoglio del bonus rischiava di rallentare ulteriormente l'iter del testo: oggi, infatti, la commissione deve chiudere i lavori per trasmettere la legge all'Aula, in tempo per portarla al voto giovedì. Maratona notturna per approvare gli altri emendamenti.

La commissione Bilancio del Senato ha terminato l’esame della manovra, approvando gli emendamenti, ed ha dato mandato ai relatori che ora riferiranno in Aula. La commissione ha dato via libera a tutti gli emendamenti del governo. Da quello ‘omnibus’, che introduce in manovra il taglio di Irpef e Irap (senza modifiche), la rateizzazione delle bollette, riscrive il patent box e rifinanzia il bonus tv, a quelli su delocalizzazioni e stabilizzazione delle toghe onorarie. Si sblocca quindi la situazione in commissione dopo la maratona notturna, più volte sospesa. Il governo si attende a questo punto che il via libera al Senato alla legge di Bilancio venga approvato in prima lettura al Senato tra il 23 e il 24 dicembre.

Tra le misure principali e più attese c’è il via libera al Superbonus del 110% senza alcun tetto Isee. La commissione Bilancio del Senato ha votato l’emendamento alla legge di bilancio che modifica la norma eliminando il vincolo dei 25.000 euro di reddito per le villette unifamiliari. La battaglia è stata portata avanti da tutta la maggioranza che è riuscita ad ottenere il via libera del governo alla cancellazione del paletto per accedere al credito d’imposta al 110%.

Il testo riformulato nella notte cancella il tetto Isee per le le villette e applica il Superbonus anche agli impianti solari fotovoltaici fino a 48mila euro di spesa. Detrazioni al 75% nel 2022 sono inoltre previste per gli interventi con cui si eliminano barriere architettoniche. Ma in questa riformulazione, avevano lamentato i gruppi di maggioranza, il meccanismo del decalage dopo il 2023 non era soft come richiesto, in particolare dal M5s.

C’è poi un secondo aspetto di conflitto che riguardava gli immobili con il teleriscaldamento, per i quali non è prevista l’applicazione degli interventi agevolati. Un problema di classificazione energetica che la maggioranza contava di sanare con un emendamento interpretativo, per includere anche questo tipo di immobili fra quelli a cui si applica il Superbonus. Nell’emendamento è incluso anche un bonus del 75% per abbattere le barriere architettoniche. Si prevede una detrazione da scontare in 5 anni per le spese sostenute dal 1 gennaio al 31 dicembre 2022, con tetto a 50mila euro per le villette, 40mila ad appartamento per i piccoli condomini e 30mila per le abitazioni nei palazzi oltre le 8 unità. Il bonus serve per installare ad esempio ascensori o montacarichi, e sarà esteso anche a “interventi di automazione degli impianti degli edifici”, comprese le spese di smaltimento dei vecchi impianti.

Ecco le altri principali novità della legge di bilancio:

Prolungamento dei tempi per le cartelle – Il termine per il pagamento delle cartelle notificate nel primo trimestre del 2022 è prolungato da 60 a 180 giorni. Come si legge nella relazione tecnica, l’intervento non determina oneri per la finanza pubblica perché “a pari del termine ordinariamente previsto di 60 giorni dalla notifica, il nuovo termine di 180 giorni ricade comunque nell’anno 2022”.

Stop all’iva per il terzo settore fino al 2024 – La norma è contenuta in un emendamento alla legge di bilancio riformulato e blocca gli effetti del decreto legge fiscale per due anni. Dal primo gennaio del 2022, secondo quanto prevede il dl, gli enti non profit che non svolgono attività commerciale avrebbero dovuto aprire la partita Iva. Con la proposta di modifica si rinvia l’entrata in vigore della norma fino al 2024.

Regole per i tirocini – Un riordino delle regole per i tirocini e una stretta contro l’uso “distorto” di uno strumento che deve essere finalizzato “all’orientamento e alla formazione professionale”: la commissione Bilancio del Senato ha approvato nella notte una norma contro gli abusi sui tirocini, dando 180 giorni a governo e Regioni per stilare delle nuove linee-guida, che prevedano tra l’altro “indennità” di partecipazione e multe da 1000 a 6000 euro per chi non le paga. I tirocini non curriculari andranno indirizzati “in favore di soggetti con difficoltà di inclusione sociale”. Andranno fatti “bilanci delle competenze” acquisite dai tirocinanti.

Fondo per i disturbi alimentari – Viene istituito un Fondo per il contrasto dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione. Caterina Bini, sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento, precisa su Twitter che il fondo, istituito presso il Ministero della Salute, avrà una “dotazione di 25 milioni per il biennio 2022/23”.

Prolungato lo stop alla tassa sui tavolini all’aperto – Con la manovra arriva lo stop al pagamento della cosiddetta “tassa sui tavolini” per i primi tre mesi del 2022: è stato infatti approvato dalla commissione Bilancio del Senato l’emendamento riformulato, su cui hanno trovato un’intesa maggioranza e governo. Si tratta dell’azzeramento nel primo trimestre del Cup (canone unico patrimoniale, vale a dire l’ex Tosap/Cosap) e vale anche per i commercianti ambulanti.

Fondo di solidarietà per i proprietari di immobili occupati abusivamente – Fondo di solidarietà da 10 milioni di euro per il 2022 a favore dei proprietari di immobili residenziali non utilizzabili perché occupati abusivamente. Lo prevede un emendamento riformulato, approvato dalla commissione Bilancio del Senato. Un impegno in questo senso era stato richiesto al governo da parte di Fratelli d’Italia. Secondo la norma, le modalità di attuazione saranno dettate con decreto del Ministero dell’Interno, di concerto con quello della Giustizia e con quello dell’Economia, entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge di Bilancio.

Esame di maturità, possibile da remoto  Passa anche l’emendamento alla manovra che consente al ministro dell’Istruzione, per esigenze legate al Covid, di modificare con ordinanza la valutazione degli apprendimenti e le modalità di svolgimento dell’esame di Stato. La norma, dopo l’opposizione di Italia viva, è stata approvata con una modifica: sulle ordinanze del ministro sarà comunque necessario un passaggio davanti alle commissioni parlamentari competenti. Il potere di modificare l’esame di maturità con ordinanza è previsto dalla norma solo per l’anno scolastico in corso, 2021-2022.

Stretta contro la produzione delle pellicce naturali – Scatta il divieto di allevamento, riproduzione in cattività e uccisione di visoni, volpi, procioni, cincillà e animali di qualsiasi specie utilizzati per ricavarne pelliccia. La misura consente in deroga agli allevamenti di mantenere gli animali già presenti nelle strutture non oltre il 30 giugno 2022. Sono stanziati 3 milioni di euro per il 2022 per indennizzare gli allevamenti.

Proroga per interinali – Arriva una proroga per i lavoratori interinali impiegati nell’esame delle domande per la regolarizzazione dei migranti, introdotta nel 2020 con il decreto Rilancio. La commissione Bilancio del Senato ha approvato nella notte un emendamento che consente di allungare fino a 18 mesi questi contratti e stanzia per il 2022 altri 20 milioni.

https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/12/21/legge-di-bilancio-maggioranza-ancora-in-stallo-sul-superbonus-ecco-le-altre-principali-novita-approvate-nella-notte/6433226/

martedì 21 dicembre 2021

Meloni, meno lagne e pensi (molto) di più alla classe dirigente. - Andrea Scanzi

 

In una involontariamente comica intervista concessa due giorni fa a La Stampa, Donna Giorgia Meloni ha dato nuovamente il meglio (?) di sé. Ripercorriamola insieme.

Silvio al Quirinale. Così Meloni: “Penso che Berlusconi sia stato l’uomo più processato della storia d’Italia, e credo che in questo abbia avuto un ruolo il suo impegno politico. Al mio identikit (di patriota al Quirinale, nda) corrisponde, poi bisogna vedere se ci sono i numeri perché quelli del centrodestra non bastano”. Berlusconi, secondo Meloni, ha il record di processi, ma Donna Giorgia si dimentica di dire per cosa sia stato processato (e in alcuni casi condannato). Giova poi sottolineare come per la Meloni, che fino all’altroieri riteneva (giustamente) Paolo Borsellino espressione massima di “patriota”, lo sia anche Berlusconi. Una curiosa concezione inclusiva del concetto di “patriota”. È però anche vero che la Meloni è la stessa che votò Ruby nipote di Mubarak. Ed è sempre la stessa che propose Vittorio Feltri al Quirinale. Quindi vale tutto.

Aperitivi sbagliati. “Dovevo cacciare Chiara Valcepina perché è andata a un aperitivo con le persone sbagliate?”. Questa cosa dell’“aperitivo sbagliato” è meravigliosa. Meloni, quando vuole, caccia. È appena successo due giorni fa nei confronti di tal Raj Ducci (ex) responsabile del circolo di Fratelli d’Italia di Fino Mornasco (Como) che aveva scritto un post schifoso e vomitevole. Brava Meloni. Su Valcepina, però, il suo comportamento è imbarazzante. Valcepina, avvocatessa eletta in consiglio comunale a Milano, nell’inchiesta di Fanpage non aveva “sbagliato aperitivo”. Aveva pronunciato battute sessiste; aveva fatto il saluto romano; aveva dimostrato feeling totale con Jonghi Lavarini; e aveva riso all’ipotesi di un suo interlocutore che aveva appena proposto di risolvere il problema migranti facendoli saltare in aria. Questo non è “sbagliare aperitivi”, ma sbagliare tutto. E tenere ancora dentro il partito certa gente squalifica interamente Fratelli d’Italia.

Il fior fiore. Gran finale: “La verità è che c’è il fior fiore del giornalismo italiano che passa le giornate a esaminare qualsiasi profilo Facebook vicino a Fratelli d’Italia. Se lo facessero con gli altri cosa troverebbero?”. Un altro passaggio sublime, perché tradisce tutto il fastidio della Meloni per questo tema. Ringrazio anzitutto per quel “fior fiore”, che a volerlo tradurre letteralmente suona così: “C’è perfino gente come Scanzi che spulcia i nostri social e poi ci scrive sopra i libri, gne gne gne!”. Vorrei poi rassicurarla: tutte le pagine vengono esaminate, non solo quelle di Fratelli d’Italia. E infatti, di casi umani, se ne trovano in continuazione. Tra i renziani (ove esistenti), tra i 5 Stelle, nel Pd. Ma solo nelle pagine di Fratelli d’Italia, oppure della Lega, oppure di figuri legati alla destra, si trovano (non sempre, ma neanche così di rado) esimi gaglioffi che fanno il saluto romano; che pronunciano battute antisemite; che non festeggiano il 25 aprile; che non si dichiarano antifascisti; che esultano per la morte di Gino Strada, che flirtano con la frangia più criminale no-vax. Eccetera. Cara Meloni, un consiglio: frigna di meno e seleziona di più (e soprattutto meglio) la tua classe dirigente. Se attorno a te hai così tanti impresentabili moralmente, la colpa non è del fior fiore della stampa, ma tua. Una “colpa” ben ponderata, perché quel tuo cadere ogni volta dal pero (facendo poi la brava democratica una volta l’anno ad Atreju) ti porta voti. E lo sai bene, perché tutto sei fuorché impreparata o scema. Ossequi.

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2021/12/21/meloni-meno-lagne-e-pensi-molto-di-piu-alla-classe-dirigente/6433065/

In attesa...

 

Ieri, in attesa che mio figlio facesse la terza dose di vaccino, mi sono seduta su di una panchina posta al di fuori del padiglione. Accanto a me s'è seduta una signora che ha trascorso tutto il tempo al telefono.
Intanto ho dovuto dirle di rispettare le distanze e che avrebbe dovuto alzare la mascherina fin sopra il naso. Non deve averla presa bene, anche se le ho chiesto tutto con molto garbo, perchè mi ha chiarito di essersi regolarmente vaccinata, al che le ho risposto che anche io lo avevo fatto, compreso il booster, ma che, nello stesso tempo, facevo attenzione ad eseguire i consigli dettati dalla logica.
Di lei, che chiamerò signora "ciccina" perchè chiamava così tutti gli interlocutori telefonici, ora so tutto, so come e dove trascorrerà le feste natalizie, che questa mattina sarebbe andata a "farsi le mani" e nel pomeriggio avrebbe accompagnato i bambini a fare il vaccino, quali regali comprerà e dove, cosa preparerà per il pranzo....
Mi mancava di apprendere che cosa avrebbe indossato per l'occasione perchè, nel frattempo, fortunatamente, mio figlio è uscito dal padiglione con il suo booster fatto e siamo andati via...

cetta.

Alla ricerca del pass per il Colle. - Antonio Padellaro

 

L’obbligo vaccinale è l’ultimo rifugio di chi non sa più che pesci prendere. Compreso Alessio D’Amato, assessore alla Sanità del Lazio – regione modello nella somministrazione delle fiale – che sollecita un atto d’imperio del governo per arginare la variante Omicron e l’offensiva no-vax. Peccato che, come per tutti gli estremi rimedi, bisognava pensarci un attimino prima, quando i mali non erano così estremi. Quando, cioè, si accertò che nella campagna di vaccinazione passavano i mesi ma non si riusciva a coprire quella quota del 20 per cento indifferente se non apertamente ostile a ogni sollecitazione della medicina e dei poteri costituiti. Eravamo all’inizio di agosto e si preferì aggirare lo scoglio con l’istituzione del Green pass che, tuttavia, non fece altro che duplicare i problemi e gli argomenti dei protestatari. Poiché a chi contestava la presunta dittatura sanitaria si unirono, Costituzione alla mano, i combattenti delle libertà conculcate, a loro avviso, dal passaporto verde. Fu l’autunno dell’assalto fascista alla sede della Cgil, dei portuali di Trieste convinti di girare il seguito della corazzata Potëmkin, dei cortei nei centri storici osteggiati dai negozianti imbufaliti. Tutte manifestazioni rientrate in casa complice l’arrivo di un inverno piuttosto inclemente. Con qualche eccezione, tipo l’irruzione dei medici no-vax nella sede dell’Ordine di Roma, rinfocolato a quanto sembra da ruggini pregresse tra gli iscritti. Tutto questo per dire che se alla richiesta dell’assessore D’Amato dovessero seguire i fatti, no-vax e no-pass avrebbero uno straordinario pretesto per tornare a fare un casino triplo. E poi siamo sicuri che il campione del mondo dei rospi ingoiati Matteo Salvini possa mandarne giù anche uno di tali dimensioni? Senza contare che un obbligo è tale se viene fatto rispettare. Controlli a campione, si dice, e se non ti sei vaccinato paghi un’ammenda. Figuriamoci che paura. Con l’avanzata di Omicron molto probabilmente ci si limiterà a dare un’altra stretta al Green pass. Difficile prevedere qualcosa di più energico, e impopolare, con l’elezione del nuovo capo dello Stato alle porte. Quirinal pass.

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2021/12/21/alla-ricerca-del-pass-per-il-colle/6433060/

Cosa fatta capo non ha. - Marco Travaglio

 

Roma, domenica pomeriggio: una donna-iena insulta due ragazzi che, in una strada semideserta del centro, osano camminare senza mascherina. Quelli accennano a rispondere che sono all’aperto senza folla intorno. Ma poi, terrorizzati dal climax vocale dell’erinni, estraggono di tasca l’ffp3, mentre quella si allontana maledicendo la gioventù di oggi. Uno mi riconosce e mi chiede chi ha ragione. Panico. Controlliamo sul loro smartphone (io ho un vecchio Nokia), digitando su Google le parole chiave. Apriti cielo: c’è tutto e il contrario di tutto. Il sindaco che annuncia l’obbligo di mascherina, ma solo nelle vie dello shopping e nei giorni delle feste; articoli che dicono che è già in vigore, altri che lo sarà, altri che scatta tra poco; dichiarazioni dell’assessore regionale che chiede al governo di fare di più (ma di più rispetto a cosa? boh). Alla fine facciamo la media e ci regoliamo sul buonsenso: mascherina solo in luoghi affollati, con buona pace di Mrs. Iena.

Quando si insediò il governo Draghi, ci fu assicurato che questi erano Migliori, mica come i peggiori di prima: questi parlano solo a cose fatte, basta annunci, detti e contraddetti, cacofonie di esperti veri o presunti che vanno in tv a spacciare opinioni per leggi e disorientano la gente. Invece, mai visto tanto casino. Ah, quelle belle conferenze stampa quotidiane di Borrelli, affiancato ora da Brusaferro, ora da Locatelli, ora da Rezza! E quegli appuntamenti serali o notturni con Conte che, a ogni dpcm, ci metteva la faccia e veniva a spiegarci cosa aveva fatto e perché, cosa dovevamo fare e perché. Ora Draghi fa piovere tutto dall’empireo, forse perché nessuno riuscirebbe a spiegare – restando serio – astruserie come il combinato disposto fra Green Pass per lavorare (o Super turbo diesel) e il tampone per vaccinati alle frontiere. Meglio non metterci la faccia per non perderla e mandare avanti i ministri che non decidono nulla. E briglia sciolta al Cts, dove non si trovano due scienziati che la pensino uguale; più il viceministro Costa e il sottosegretario Sileri (cane a gatto); più i consulenti di Speranza: Ricciardi (mai d’accordo con Speranza) e Zampa (sempre d’accordo con Speranza); più Rasi, “consulente di Figliuolo” (tra virgolette per evitare querele dall’interessato, che si spera non sia mai d’accordo col generalissimo, ma non ce lo dica per carità di patria); senza contare l’esercito di virologi ed epidemiologi sfusi. A sentirli parlare, c’è chi s’è convinto che da settembre abbiamo l’immunità di gregge, che siamo primi al mondo per vaccini e ultimi per morti e contagi, che il vaccino rende invulnerabili e i tamponi sono una cosa brutta. Infatti ora sente parlare di tamponi ai vaccinati e sta pensando seriamente al suicidio.

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2021/12/21/cosa-fatta-capo-non-ha/6433022/

sabato 18 dicembre 2021

Miseria fatale nel “Paese dell’anno”. - Antonio Padellaro

 

Fra poco è Natale, le vetrine illuminate, i doni per i più piccini, gli zampognari nelle vie e, come da tradizione, arriva il maxi-emendamento del governo, quel superpanino farcito a strati dove si trova di tutto e di più. Ma non era in odore di incostituzionalità, puntualmente deplorato dai vari inquilini del Quirinale? Certo che sì, ma la tradizione va rispettata, ci mancherebbe.

Fra poco è Natale, in tv stanno per ridare La vita è meravigliosa di Frank Capra e tutti ci sentiamo più buoni. Infatti, in un campo nomadi del Foggiano, fratello e sorella di 4 e 2 anni muoiono carbonizzati nell’incendio di una baracca. Andata a fuoco come tutte le altre innumerevoli baracche, che con il freddo, in questi luoghi abbandonati e dimenticati, si accendono improvvisamente in scoppiettanti falò. Anche in questo caso il papà era nei campi a raccogliere gli ortaggi, arruolato da quelle consuetudinarie figure che popolano il nostro amato Sud: i caporali provvisti di agganci ministeriali.

Nel rispetto della più limpida tradizione, anche la protesta del sindaco che “aveva portato a conoscenza delle Autorità competenti la situazione”, ricevendone il tradizionale chissenefrega. Fra poco è Natale, e nel mentre addobbiamo l’alberello e prepariamo devoti il santo presepe, ci giunge notizia di altri incidenti sul lavoro con quattro morti (due erano operai in nero).

Una tradizione questa che ci accompagna per tutto l’anno a rammentarci il costume di casa: girare la testa dall’altra parte (possibilmente senza casco protettivo).

Chissà che non sia questo il vero e più profondo significato del premio con cui l’Economist ha incoronato l’Italia “il Paese dell’anno”. Ovvero, la nostra incomparabile capacità di mostrarci cambiati agli occhi degli altri rimanendo immutabilmente noi stessi.

Nel rispetto delle feste comandate e delle tradizioni. Moderni, sì, ma restando sempre antichi. Ora come allora. Perché, come cantava Renato Carosone: “Mò vene Natale, nun tengo denare, me leggio ’o giornale, e me vado ’a cucca’”.

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2021/12/18/miseria-fatale-nel-paese-dellanno/6430412/

La sentenza e i tifosi. - Marco Travaglio



Accusati di essere troppo cattivi con Mimmo Lucano, dalle motivazioni della sua condanna a 13 anni e 2 mesi scopriamo di essere stati troppo buoni. Avevamo definito l’ex sindaco di Riace un gran pasticcione. Invece i giudici del Tribunale di Locri lo considerano un gran furbacchione, dotato di “furbizia travestita da falsa innocenza”. La sentenza ne ha per tutti: per chi, a destra, aveva scambiato la condanna di Lucano per quella del suo sistema di integrazione, che invece i giudici elogiano (“encomiabile progetto inclusivo dei migranti… invidiato e preso a esempio da tutto il mondo”); e per chi, a sinistra, non si limitava a criticare la pena eccessiva senza attenuanti, ma sproloquiava di complotti politici e persecuzioni giudiziarie senza aver letto una riga delle carte. Che invece ai giudici che le han lette e valutate fanno dire tutt’altro: il sindaco, “resosi conto che gli importi elargiti dallo Stato erano più che sufficienti” per i progetti di accoglienza dei migranti, “piuttosto che restituire ciò che veniva versato” in sovrappiù, “aveva pensato di reinvestire in forma privata gran parte di quelle risorse, con progetti di rivalutazione del territorio, che, oltre a costituire un trampolino di lancio per la sua visibilità politica, si sono tradotti nella realizzazione di plurimi investimenti”. Sono, appunto, i reati per cui è stato processato e condannato in primo grado: peculato, truffa, falso, fatture fittizie, abuso e associazione a delinquere.

I fondi pubblici eccedenti (dello Stato e dell’Ue), dietro lo schermo di fatture fasulle e falsi giustificativi, venivano trasformati in “illeciti profitti” e investiti per finalità “private”: un viaggio in Argentina con la compagna e soprattutto “l’acquisto di un frantoio e di numerosi beni immobili da destinare ad alberghi per turisti”. Con due obiettivi: “Strumentalizzare il sistema dell’accoglienza a beneficio della sua immagine politica” e del “sostegno elettorale” e assicurarsi “una forma sicura di suo arricchimento personale, su cui egli sapeva di poter contare a fine carriera, per garantirsi una tranquillità economica che riteneva gli spettasse, sentendosi ormai stanco per quanto già realizzato… come dallo stesso rivelato nelle (intercettazioni) ambientali esaminate”. Segue la lista degli infiniti magheggi per camuffare le spese con fondi pubblici: un quadro desolante di mala amministrazione che nulla ha a che fare con l’accoglienza, anzi la sfrutta e la infanga. Ora le opposte tifoserie resteranno coi loro pregiudizi. Speriamo almeno di non sentir più ripetere che è tutto un complotto, che stata punita la solidarietà, che è giusto truccare appalti e agguantare milioni pubblici con false fatture “a fin di bene”. Altrimenti tagliamo la testa al toro e mandiamo B. al Quirinale.

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2021/12/18/la-sentenza-e-i-tifosi/6430368/