martedì 11 aprile 2023

Movimento 5 stelle - Scanzi, Vivarelli, me.


ANDREA SCANZI. scrive:

... cosa è rimasto di quel Movimento 5 Stelle nato il 4 ottobre 2009, fondato proprio da Casaleggio (e Grillo)? Poco e nulla.
Questo è inevitabile e per vari aspetti positivo: il M5S attuale è più normalizzato, istituzionale e con una matrice ideologica (di sinistra, o quantomeno progressista) assai più chiara di dieci o più anni fa, quando i 5 Stelle raccolsero qualsivoglia forma di protesta: di sinistra, di destra, di centro.
Oggi tutto o quasi è cambiato, ed è verosimile che i 5 Stelle attuali piacerebbero pochissimo a Gianroberto Casaleggio, come del resto non piacciono ai “casaleggiani della prima ora”...
Domanda: chi ancora vota M5S, e su scala nazionale non sono certo pochissimi, perché lo fa? Due risposte.
Per Conte. Se non ci fosse Giuseppe Conte, i 5 Stelle non arriverebbero al 10% (e forse neanche al 5%).
Conte ha risollevato un Movimento quasi morto, dopo il suicidio dell’appoggio a Draghi, e, se si fosse votato a ottobre, avrebbe toccato il 20% e superato con agio il Pd... brava persona, per distacco uno dei migliori presidenti del Consiglio della storia repubblicana..., uomo perbene e per questo inviso al palazzo...A l tempo stesso, la trasformazione di un movimento nato come emblema del collettivismo ha mutato radicalmente il M5S. Se in meglio o in peggio, spetta a voi dirlo.
I 5 Stelle nacquero come forza che voleva essere votata in quanto “migliore” delle altre, e non “meno peggio”. C’è riuscita nel 2013 e ancor più nel 2018, mentre non ci sta riuscendo adesso.
Chi oggi vota 5 Stelle lo fa principalmente perché tutti gli altri sono percepiti come peggiori: il cdx (compreso il pulviscolo dei Renzenda), e questo è ovvio, ma pure il csx, o perché equivoco (Pd) o perché velleitario (la cosiddetta sinistra radicale).
I 5 Stelle hanno ancora una classe dirigente troppo spesso imbarazzante (anche se le Chiara Appendino non mancano) e le loro battaglie identitarie sono meno nette di un tempo.
Conte si è ritagliato un ruolo dominante come “pacifista”, ma su altri temi – questione morale, ambiente, sociale – il M5S appare isolato e afono.
Un po’ per colpa sua e un po’ perché gli italiani non gli hanno perdonato la legislatura passata, durante la quale i 5 Stelle hanno governato con chiunque (persino Renzi, Salvini e Berlusconi!) tranne Meloni, che infatti ha stravinto le elezioni.
Concludendo: Conte dovrà fare i miracoli, perché – come insegnava Franco Battiato – “gli orizzonti perduti non ritornano mai”.

Viviana Vivarelli
commenta:

Gae: ...Proprio quando Conte stava realizzando punti programmatici validi e strutturali (legge anticorruzione, Rdc, Bonus 110% etc.) gli hanno stroncato le gambe per far posto, complice Mattarella, al banchiere per antonomasia allo scopo di restaurare l’anciem régime. D’altronde non si poteva continuare a tenere il punto a forza di vaffançulo che andava bene nella iniziale fase di rottura degli argini del conformismo. Ora si tratta non di ritornare a quei tempi irripetibili ma di lavorare su piattaforme solide di politica riformista in tutti i campi sensibili, partendo dal non disprezzabile zoccolo duro del 15%, per arrivare almeno al 20%. Tra un 33% iniziale ma volatile e un solido 20%, io preferisco quest’ultimo perché ti consente di costruire su buone fondamenta. Sul piano della proposta politica di qualità, specie sulla guerra, bisogna battere 3 a 0 la Schlein immobilizzata dalla lotta interna (caxxi suoi!). Se invece noi giochiamo a carte scoperte, mentre il Pd se le tiene in mano bleffando… beh… il gioco andrà a nostro favore. L’importante che Conte tiri fuori del tutto le OO senza ambiguità.

Io obietto:

Io credo, invece, che il 5s di Conte basi la sua filosofia sull'ideologia, quella che è l'essenza del progetto iniziale, e sul "meglio pochi ma puri" e non su "vengano tutti purché portino voti". E' il sistema che è sbagliato; è l'aver dato la possibilità a chi commette reati di non dover subire pene e di potersi ricandidare che ha corrotto la purezza delle ideologie, spesso solo usate più come propaganda che come linea di condotta. Oltretutto, noi italiani non siamo ancora pronti a combattere per gli ideali senza ricevere compensi o riconoscimenti, ci siamo imbastarditi, adeguati ai tempi che corrono: apparire più che essere, usare la furbizia più che l'etica. 

Inoltre, era anche nelle previsioni che i tanti aspiranti 5s non fossero tutti onestamente attirati più dal progetto che dalla carica che avrebbero assunto. 

E non so se il tempo ci cambierà in meglio o in peggio... ma, continuando su questa scia, propendo ad ipotizzare che sia più facile il verificarsi della seconda ipotesi.

cetta.

lunedì 10 aprile 2023

Pasqua 2023. - Casale Valle Agnese - Godrano

 

Pasqua trascorsa con figli e nipoti presso il "Casale Valle Agnese" a Godrano.

Paesaggio incantevole, prodotti locali, pietanze gustosissime.

Giornata trascorsa in serenità con i propri cari.

Ottima esperienza.







cetta

sabato 8 aprile 2023

L’ennesima buffonata. - Alessandro Orsini


Siccome in Italia la libertà d’informazione sulla sicurezza internazionale è pari a quella in Iran, Egitto e Corea del Nord, i media dominanti continuano a manipolare l’opinione pubblica affermando che la Cina potrebbe fare qualcosa per fermare la guerra in Ucraina.

La Cina non può fare niente giacché non può rimuovere le cause profonde della guerra: cause che possono essere rimosse soltanto dalla Nato e dagli Stati Uniti. Per fermare la guerra, occorre dare qualcosa in cambio alla Russia. La Cina non può dare ai russi la fine dell’espansione della Nato ai loro confini e, come conseguenza di ciò, non può ottenere la fine della penetrazione della Nato in Georgia, Finlandia e Ucraina. Non può nemmeno proteggere con il proprio esercito i russi del Donbass dalle bombe di Kiev o le basi russe in Crimea dai missili della Nato. State pur certi di questo: qualunque giornalista o conduttore radiofonico italiano affermi che la Cina potrebbe porre fine alla guerra, se lo volesse, è soltanto un manipolatore dell’opinione pubblica. Serve per nascondere il fatto che Biden vuole la guerra a tutti i costi e che la Commissione Europea è un gruppo di servitori della Casa Bianca. Serve a spostare l’attenzione dell’opinione pubblica dai veri responsabili occidentali di questa tragedia; dalle politiche criminali che hanno condotto in Ucraina tra il 2014 e il 2022.
Non costruiremo un futuro migliore per i nostri figli fino a quando l’informazione sulla politica internazionale in Italia sarà quasi esclusivamente nelle mani di un gruppo di volgari manipolatori dell’opinione pubblica. Il viaggio di Ursula von der Leyen in Cina, con relativa richiesta a Xi Jinping di fermare la guerra, è soltanto l’ennesima buffonata della presidente della Commissione europea.
Cara Ursula von der Leyen, sei tu che devi fermare la guerra e non Xi Jinping. Lavora, proteggi l’Europa, guadagnati il posto che ricopri.
Risorga il movimento pacifista attraverso la diffusione della conoscenza. La cultura come mezzo di liberazione degli oppressi. I più oppressi sono coloro che subiscono le guerre. Voltate le spalle a Ursula von der Leyen, delegittimatela totalmente. Ursula von der Leyen non è la mia presidente.

Natalità e mortalità in Italia.

 

(Prologo) La natalità in Italia è al minimo storico e la mortalità resta ancora elevata: meno di 7 neonati e più di 12 decessi per 1.000 abitanti. È quanto emerge dagli indicatori demografici dell’Istat. Nel 2022 i nati sono scesi, per la prima volta dall’unità d’Italia, sotto la soglia delle 400mila unità, attestandosi a 393mila. Dal 2008, ultimo anno in cui si registrò un aumento delle nascite, il calo è di circa 184mila nati, di cui circa 27mila concentrate dal 2019 in avanti.(IlSole24Ore)

Quando nulla funziona come dovrebbe succede che nessuno mette al mondo figli e i bisognosi di cure muoiono; i figli costano e hanno bisogno di strutture inesistenti, gli ammalati muoiono perché la sanità funziona malissimo. Siamo alle solite, quando al governo ci sono incapaci il risultato non può essere diverso dall'attuale.
“Albert Einstein diceva: ”Il mondo è quel disastro che vedete, non tanto per i guai combinati dai delinquenti, ma per l’inerzia dei giusti che se ne accorgono e se ne stanno lì a guardare”. …
Abbiamo quel che meritiamo...

cetta

Sistema Sanitario - Giuseppe Conte

 

“La fine del Sistema sanitario nazionale pubblico e universalistico porterà a un disastro sociale ed economico senza precedenti. Ma temo che nessuno se ne renda conto”. Nella Giornata mondiale della Salute è doveroso prendere in forte considerazione l'allarme lanciato nelle scorse settimane da Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe.
Mentre il Governo continua a puntare sull’aumento delle spese militari, battendosi perché siano scorporate dai vincoli di bilancio, i problemi quotidiani che i cittadini vivono sulla propria pelle rimangono sullo sfondo, privi di risposta.
Nella sanità la situazione sta diventando drammatica.
Le liste di attesa aumentano, i pronto-soccorso scoppiano, mentre medici specialisti e infermieri scarseggiano. Le stime dei sindacati di settore calcolano una carenza di oltre 60.000 infermieri nell’organico del nostro sistema sanitario nazionale, mentre le dimissioni dei medici dalle strutture pubbliche nel biennio 2020-2021 sono state circa 7 al giorno, e sono in costante aumento. Chi può si rifugia nelle strutture private, di qui la crescita della spesa sanitaria privata, che ha superato il 25% di quella complessiva, per un importo di 623 euro a persona. Con il risultato che si acuiscono le diseguaglianze già esistenti: si oscilla da un massimo 849 euro pro-capite a un minimo di 335 euro, con un’ovvia sperequazione tra le regioni del Nord e le regioni del Sud.
Il Governo in carica non fa nulla per invertire questa deriva che sta portando ad abbassare il livello delle prestazioni e ad aumentare i tempi delle liste di attesa. In base ai documenti di bilancio il Governo ha programmato una spesa sanitaria per il 2025 del 6,1% del Pil, mentre nel 2019 era del 6,4%. Molte Regioni hanno già denunciato che saranno costrette a tagliare i servizi sanitari e ad alzare i tributi locali.
Quando ragioniamo dei principi e dei valori a cui deve ispirarsi la nostra democrazia consideriamo anche questo: per la nostra Costituzione la guerra è un male che va ripudiato, la salute è l’unico diritto esplicitamente qualificato come fondamentale. Incrementare le spese militari e tagliare i servizi sanitari significa operare un completo ribaltamento dei nostri principi costituzionali.

venerdì 7 aprile 2023

Povera Patria - Francesco Battiato










Povera Patria

Schiacciata dagli abusi del potere
Di gente infame, che non sa cos'è il pudore
Si credono potenti e gli va bene quello che fanno
E tutto gli appartiene
Tra i governanti
Quanti perfetti e inutili buffoni
Questo paese devastato dal dolore
Ma non vi danno un po' di dispiacere
Quei corpi in terra senza più calore?
Non cambierà, non cambierà
No cambierà, forse cambierà
Ma come scusare
Le iene negli stadi e quelle dei giornali?
Nel fango affonda lo stivale dei maiali
Me ne vergogno un poco e mi fa male
Vedere un uomo come un animale
Non cambierà, non cambierà
Sì che cambierà, vedrai che cambierà
Si può sperare
Che il mondo torni a quote più normali
Che possa contemplare il cielo e i fiori
Che non si parli più di dittature
Se avremo ancora un po' da vivere
La primavera intanto tarda ad arrivare

*********
Battiato diceva giusto... e io la dedico a Renzi, neodirettore del "Riformista"
c.

Berlusconi.

 

Poverino, mi fa quasi pena, ma la pena che provo non fa diminuire il disgusto e il disprezzo che provo ogni volta che lo vedo.
Continuerò a pensare che sia una pessima persona che ha accettato di gestire un patrimonio di ambigua provenienza, che non abbia mai mostrato rispetto per qualcuno e che abbia messo in evidenza la sua natura maschilista della peggiore specie.
Credo, inoltre, che la pantomima che stanno perpetrando a reti unificate, altro non sia che il tentativo di far riemergere in superfice il suo partito che ha perso consensi e che ha creato troppi danni alla nazione, primo fra tutti, quello alla giustizia manipolata a suo discernimento e piacimento con la compiacenza di persone indegne come lui.
Non posso neanche propormi di esprimere un requiescat in pace quando sarà morto, perchè il perdono, in questo specifico caso, è deleterio, non ha senso.

cetta