venerdì 23 maggio 2025

Groenlandia: un tesoro nascosto nell’Artico (chiave per il futuro)!

 

La Groenlandia, l’isola più grande del mondo (2,166 milioni di km²), custodisce una ricchezza naturale inimmaginabile. I suoi vasti giacimenti minerari, risorse energetiche e biodiversità unica la rendono un punto strategico fondamentale nel XXI secolo.
Minerali strategici:
L’isola possiede abbondanti depositi di terre rare, essenziali per la tecnologia verde (come turbine eoliche e batterie). Inoltre, contiene grafite e litio, materiali chiave per la produzione di batterie di nuova generazione.
Energia del futuro:
Groenlandia è un vero tesoro energetico. Con riserve di petrolio, gas e carbone, e un enorme potenziale idroelettrico, potrebbe diventare un gigante energetico nei prossimi decenni.
Biodiversità unica:
Nonostante le condizioni estreme, la Groenlandia ospita una ricca biodiversità. La sua fauna marina, con balene e foche, e la flora della tundra, con licheni e muschi, sono ecosistemi unici al mondo.
Acqua dolce e ghiaccio:
Il ghiaccio groenlandese rappresenta una potenziale fonte di acqua dolce e un bene strategico per la navigazione in un’epoca in cui le rotte artiche stanno diventando sempre più accessibili.
Groenlandia non è solo ghiaccio e silenzio: è una chiave geopolitica ed ecologica per il futuro del nostro pianeta.

Le teste colossali olmeca. - @ndrea Milanesi

 

La ricerca dell'immortalità attraverso l'arte e la memoria rappresenta un desiderio universale che affonda le sue radici nelle profondità dell'animo umano. Fin dai tempi antichi, civiltà come gli olmeca, gli egizi e i greci hanno cercato di lasciare tracce durature di sé, attraverso monumenti, scritti e opere d’arte, come se la nostra esistenza fosse imperfettamente legata a un bisogno di perpetuare il proprio nome oltre i limiti del tempo. Questa spinta verso l’immortalità rivela un bisogno intrinseco di lasciare un segno e di sfidare l’oblio, una volontà di essere riconosciuti e ricordati nel continuum della storia.
Le testimonianze materiali del passato influenzano profondamente la nostra percezione del presente e del futuro, in quanto costituiscono le fondamenta della nostra identità culturale e collettiva. La memoria storica, rappresentata dai monumenti, dalle opere d’arte e dalle narrazioni tramandate, ci permette di conoscere le radici delle civiltà, di comprendere chi siamo e di proiettare un senso di continuità attraverso i secoli. Attraverso queste tracce, il passato diventa un ponte che ci collega alle generazioni precedenti, arricchendo il nostro presente di significato e di consapevolezza.
Infine, la costruzione di monumenti epici e imponenti riflette un duplice desiderio: quello di esercitare un controllo sul tempo e di vivere oltre la morte. Questi monumenti sono come scheletri di memorie che sfidano l’effimero dell’esistenza, incarnando una volontà di eternità che si manifesta nel desiderio di essere ricordati e venerati anche dopo il nostro scomparire. Essi rappresentano un atto di resistenza contro l’oblio, un tentativo di afferrare un frammento di eternità attraverso la tangible testimonianza della nostra presenza nel mondo.
In questo senso, l’arte e l’architettura diventano strumenti di immortalità, veicoli di un desiderio di trascendenza che accompagna l’umanità fin dai tempi più remoti. La nostra stessa natura ci spinge a cercare un senso oltre il limite temporale, a voler lasciare un’impronta che sfidi il trascorrere delle ere. La memoria collettiva, dunque, non è solo un patrimonio storico, ma un atto filosofico che rivela la nostra incessante aspirazione a superare i confini dell’effimero, a trovare un senso nell’eternità.
@ndrea Milanesi

Le teste colossali olmeca rappresentano uno dei simboli più affascinanti e enigmatici dell'antica civiltà mesoamericana. Questi monumenti di pietra, scolpiti oltre 2.500 anni fa tra il 1400 e il 400 a.C., testimoniano non solo le capacità tecniche degli artigiani olmeca, ma anche le profonde credenze religiose e sociali di una delle prime grandi civiltà delle Americhe. Situate principalmente presso San Lorenzo, La Venta e Tres Zapotes nello stato di Veracruz in Messico, queste teste sono state probabilmente commissionate dai sovrani che desideravano lasciare un'impronta eterna della loro potenza e divinità.
Il fatto che ogni testa sia unica, con caratteristiche somatiche che probabilmente rappresentano specifici sovrani o figure divine, ci invita a riflettere sulla percezione dell'identità e del potere. La più grande, alta 3,4 metri e pesante 40 tonnellate, scolpita da un unico masso di basalto, non è solo un capolavoro di ingegneria, ma anche un simbolo di immortalità e di una cultura che aspirava a trascendere il tempo. Questi manufatti ci ricordano come le società antiche cercassero di comunicare con il divino attraverso l'arte e la scultura, e come il potere si manifestasse attraverso simboli tangibili.
L'origine stessa del loro scopo e il metodo di trasporto di questi enormi blocchi di pietra, spesso per lunghe distanze, continuano a alimentare leggende e teorie, alimentando il mistero che le circonda. La testa di Tres Zapotes, ad esempio, viene spesso considerata tra le prime, e rappresenta un ponte tra il passato e il presente, tra il tangibile e l'ignoto.
Questi monumenti ci invitano a considerare non solo la storia e la tecnica, ma anche il senso più profondo della nostra esistenza: come le civiltà antiche cercano di lasciare un'eredità eterna, come il potere e la spiritualità si intrecciano, e quale ruolo abbia l'arte come veicolo di memoria e di identità collettiva.
Domande filosofiche da riflettere:
La ricerca dell'immortalità attraverso l'arte e la memoria è un desiderio universale dell'umanità?
In che modo le testimonianze materiali del passato influenzano la nostra percezione del presente e del futuro?
La costruzione di monumenti epici riflette un bisogno di controllo sul tempo o una volontà di vivere oltre la morte?
Questi interrogativi ci spingono a interrogare il senso profondo del nostro essere e del nostro lasciar traccia nel mondo.

giovedì 22 maggio 2025

LO SCANDALO PIÙ GRAVE DELLA STORIA – Il Dossier che fa Tremare l'Europa

INTERESSANTE STORIA UNIVERSALE! LaSfinge

Sapevi che la Grande Sfinge di Giza in Egitto è la più grande statua monolitica mai scolpita da un unico blocco di pietra al mondo?
Questo edificio imponente misura 73,5 metri di lunghezza, 19,3 metri di larghezza e 20,22 metri di altezza, ed è stato scolpito direttamente da una gigantesca formazione di calcare sull'altopiano di Giza.
Misteriosa e imponente, la Sfinge ha affascinato le civiltà per millenni e ancora oggi suscita curiosità per il suo simbolismo e le tecniche costruttive.
È uno dei monumenti più iconici dell’antichità.
Ecco alcuni aspetti straordinari:
Costruzione monolitica: la Sfinge è stata scolpita da un’unica cresta calcarea, dimostrando l’avanzata maestria scultorea degli antichi Egizi.
Allineamento preciso: il monumento è perfettamente allineato con i punti cardinali, a testimonianza della profonda conoscenza astronomica dei costruttori e della loro abilità nel tradurla in architettura.
Durabilità e conservazione: nonostante secoli di erosione naturale e attività umana, la Sfinge ha resistito alla prova del tempo, a riprova dell’efficacia delle tecniche edilizie egizie.
Tecniche ingegneristiche innovative: la sua costruzione richiese metodi ingegneristici avanzati, incluso il trasporto e la disposizione dei materiali, nonché la gestione di un cantiere monumentale con strumenti rudimentali ma straordinariamente efficaci.
Ancora oggi, la Sfinge continua a custodire misteri legati alla sua origine, funzione e significato… e ad alimentare il fascino per una delle civiltà più affascinanti della storia.

martedì 20 maggio 2025

Due ore di telefonata tra Trump e Putin. - Giuseppe Salamone

 

Due ore di telefonata che fanno ancora a pezzi i governanti dell'Unione Europea, dove Putin ha acconsentito, tra l'altro, anche alla tanto agognata tregua, ma solo a determinate condizioni.
Solo che, per la tregua, le condizioni non le detta Macron e nemmeno Meloni, le detta chi ha vinto la guerra. Volevano mettere all'angolo la Russia, ma sono andati a chiedere con la lingua di fuori una tregua strumentale, volta al riarmo dell'Ucraina e a sventolare una falsa voglia di pace.
Anche Trump, che le ha provate tutte per dire di aver vinto e di aver imposto alla Russia le condizioni, ha fatto marcia indietro. Ci può essere la tregua, ci può essere la fine di tutto, ma bisogna considerare chi la guerra l'ha vinta, chi l'ha persa, chi l'ha causata, chi l'ha alimentata e chi non vuole che finisca.
Questi ultimi vedono in prima fila i governanti dell'UE, che senza guerra gli si rompe il giocattolino, e danno l'inizio della fine della figura più becera e vergognosa mai vista nell'ambito delle relazioni internazionali. Resta il fatto che, come dicevamo noi spie del Cremlino, gli USA hanno usato l'Ucraina per seppellire ciò che rimaneva dell'Unione Europea.
Qualche accordo molto probabilmente uscirà, e a trarne benefici saranno su tutti la Russia. Poi gli USA, che hanno raggiunto l'obiettivo di staccare la Russia dai Paesi dell'UE e ora puntano ad allontanare Russia e Cina, nemica numero uno di Trump. Perde l'Ucraina su tutti i fronti e l'Unione Europea, che oltretutto si farà carico delle spese accogliendo con la fanfara Kiev tra le stanze di Bruxelles. Dei fenomeni proprio!

lunedì 19 maggio 2025

Ma mi faccia il piacere. - Marco Travaglio

 



NON È STATO PUTIN A INIZIARE LA GUERRA, L'OCCIDENTE SCORDA IL MASSACRO DEI RUSSI NEL DONBASS E I MILIARDI SPESI PER ARMARE I NEONAZISTI UCRAINI

 

Generale Fabio Mini:
«Il falso è che la guerra sia cominciata con l’invasione russa dell’Ucraina.
Questo in realtà è un atto nemmeno finale di una guerra tra Russia e Ucraina, cominciata nel 2014 con l’insurrezione delle provincie del Donbass poi dichiaratesi indipendenti.
Da allora le forze ucraine hanno martoriato la popolazione russofona ai limiti del massacro e nessuno ha detto niente. Per quella popolazione in rivolta contro il regime ucraino non è stata neppure usata la parola “guerra di liberazione o di autodeterminazione” così cara a certi osservatori internazionali.
E’ bastato dire che la “Russia di Putin” voleva tornare all’impero zarista per liquidare la questione».
«L’ipocrisia è l’atteggiamento della propaganda occidentale pro-Ucraina che, prendendo atto che esiste una guerra, finge di non sapere chi e che cosa l’ha causata e si stupisce che qualcuno spari, qualcun altro muoia e molti siano costretti a fuggire.
Ipocrisia ancor più grave della propaganda è il silenzio omertoso di coloro che tacciono sul fatto che dal 2014 Stati Uniti e Nato hanno riversato miliardi in aiuti quasi interamente destinati ad armare l’Ucraina e migliaia di professionisti della guerra per addestrare e arricchire i gruppi estremisti e neo-nazisti».

https://www.facebook.com/photo/?fbid=10087382704646061&set=a.117911198259978

Antichi "angeli" di Buckhorn Wash? - Andrea Milanesi

 

Nello Utah 🇺🇸, nelle spettacolari pareti di Buckhorn Wash, si trovano misteriose pitture rupestri risalenti a circa 2.000-4.000 anni fa. Queste figure, dette anche "spettri" della Barrier Canyon Style, sono alte fino a 2,4 metri e raffigurate con corpi allungati, occhi vuoti e spesso senza braccia. Alcune mostrano forme che ricordano ali, alimentando l’ipotesi di una connessione con esseri ultraterreni o “angelici”, sebbene il concetto di angelo, come oggi lo conosciamo, sia nato molto più tardi.

https://x.com/histories_arch/status/1923783389540491308?s=46

Il vero significato di queste enigmatiche opere resta avvolto nel mistero: erano spiriti, dei, antenati o entità sciamaniche? Quello che è certo è che queste pitture testimoniano una profonda spiritualità e una ricca immaginazione nelle antiche popolazioni native.

📍 Luogo: Buckhorn Wash, Utah
⏳ Datazione: 2.000–4.000 anni fa
🎨 Stile: Barrier Canyon Style (Great Gallery)
🤔 Ipotesi: Figure spirituali, entità sciamaniche o esseri sovrannaturali

#Archaeohistories #StoriaAntica #ArteRupestre #BuckhornWash #Utah #MisteriAntichi #ArtePreistorica #NativeAmericanHistory

https://www.facebook.com/photo/?fbid=2481374465557852&set=a.951487251879922

Derinkuyu - Cappadocia, Turchia

 

Non ha mura visibili, né torri né porte d’ingresso. Eppure è una delle città più incredibili mai costruite dall’uomo.
Si chiama Derinkuyu e si trova in Cappadocia, in Turchia.
Scoperta per caso nel 1963, quando un uomo stava ristrutturando casa e ha trovato una strana apertura dietro un muro, Derinkuyu è una città sotterranea scavata interamente nella roccia vulcanica, fino a una profondità di 85 metri.
Dentro c’era tutto: case, magazzini, stalle, chiese, cantine, pozzi e persino scuole. Un sistema di ventilazione ingegnosissimo forniva aria anche ai livelli più profondi.
Si stima che potesse ospitare fino a 20.000 persone. Intere comunità vi si rifugiavano per mesi, protette da invasioni e guerre.
Le enormi ruote di pietra usate per sigillare i corridoi dall’interno sembrano uscite da un film.

Oleksandr Shyrshyn, comandante ucraino. - Giuseppe Salamone

Vi ricordate quando ci raccontavano a reti unificate che l'invasione di Kursk avrebbe "cambiato la guerra"? Vi ricordate che, quando dicevamo che sarebbe stata un fallimento e una mattanza di ucraini che non spostava una virgola, ci accusavano di essere delle spie del Cremlino?

E vi ricordate quando la donna, madre e cristiana sbraitava e scommetteva sulla vittoria dell'Ucraina? Ecco, leggete queste parole non di un membro dei servizi segreti russi, ma di uno dei migliori comandanti ucraini, Oleksandr Shyrshyn:

"Non ho mai ricevuto incarichi più stupidi di quelli attuali. Vi racconterò i dettagli in futuro, ma la perdita di personale è stata stupida. Tremare davanti al fatto che un generale incompetente non porti ad altro che fallimenti. Sono capaci solo di rimproveri, indagini, imposizione di sanzioni. Andranno tutti all’inferno. Grazie Stato Maggiore delle Forze Armate dell’Ucraina! Spero che anche i vostri figli siano in fanteria e svolgano i vostri compiti."

Questa è la dimostrazione lampante di come abbiano usato gli ucraini come carne da macello per far avanzare gli interessi di Washington e della Nato ai confini della Russia. Questa è la dimostrazione di quello che abbiamo sempre detto. Due cose su tutte: che la Russia non potesse essere sconfitta e che l'esercito ucraino fosse usato come carne da cannone. Adesso lo dicono anche loro, i comandanti ucraini. Però poi i cattivi sarebbero sempre gli altri...

P.S: stasera ne parleremo con Roberto Iannuzzi, grande analista coraggioso, su YouTube.

T.me/GiuseppeSalamone

https://www.facebook.com/photo/?fbid=1083325117162162&set=a.390859653075382

domenica 18 maggio 2025

Kuelap è una fortezza pre-Inca nel Perù settentrionale.

 

Kuelap è una fortezza pre-Inca nel Perù settentrionale, precisamente nel distretto di Tingo, a Chachapoyas.
È una grande struttura fortificata, spesso chiamata il "Machu Picchu del Nord", ed è considerata uno dei monumenti antichi più grandi e importanti della regione andina. Costruito dalla cultura Chachapoya, è un sito pre-Inca con imponenti mura e strutture in pietra, situato sulle Ande a un'altitudine di oltre 3.000 metri.
Curiosità: seppellivano i loro morti nella casa in cui vivevano, in una buca nel terreno.
Li mummificavano, li mettevano in posizione fetale e li impilavano uno sopra l'altro.

sabato 17 maggio 2025

La Russia, caratteristiche .

 

Sapevi che la Russia è il paese più grande del mondo, che si estende su due continenti e attraversa ben 11 fusi orari? Con una storia che spazia dagli zar all'era sovietica fino alla Russia moderna, questo vasto territorio è un vero e proprio mosaico di culture, paesaggi estremi e monumenti iconici.

La Russia in numeri:

• Popolazione: circa 144 milioni
• Lingua ufficiale: russo
• Superficie: circa 17.098.246 km²
• Capitale: Mosca

Curiosità:
Un gigante territoriale: la Russia è quasi il doppio del Canada, il secondo paese più grande del mondo. Il suo territorio spazia dalla tundra ghiacciata alle vaste pianure fertili e alle imponenti catene montuose.
Ricchezza culturale: Mosca ospita l'iconica Piazza Rossa, mentre San Pietroburgo ospita il Museo dell'Ermitage, una delle più grandi e importanti collezioni d'arte al mondo.
Lago Bajkal: la "Perla della Siberia" è il lago più profondo e antico del mondo, famoso per le sue acque cristalline e per la foca nerpa, l'unica foca d'acqua dolce del pianeta.
Inverni estremi: in luoghi come Ojmjakon, le temperature possono scendere così in basso che è necessario lasciare le auto accese per evitare il congelamento.
Pionieri nello spazio: la Russia ha ereditato l'eredità spaziale sovietica e ha fatto la storia nel 1961, quando Yuri Gagarin è diventato il primo uomo a viaggiare nello spazio.
La Russia è un paese di affascinanti contrasti, dove storia, scienza e natura si incontrano in uno dei territori più suggestivi del pianeta.

IL PACCO GENTILONI - Marco Travaglio - F.Q. 17 maggio

 

Quando, nel 2016, Gentiloni detto Er Moviola subentrò a Renzi come premier dopo la disfatta referendaria, una nota conduttrice televisiva mi confidò divertita: “Per il nostro talk show è una perdita inestimabile. Non come prima scelta: come panchinaro. Quando un ospite ci dava buca all’ultimo, telefonavamo a Gentiloni e lui rispondeva all’istante a qualunque ora e si presentava in studio nel giro di cinque minuti. Come se fosse già nei paraggi in attesa di una chiamata”.
Il tempo di svegliarsi momentaneamente dal letargo esistenziale ed era subito lì.
Paolo Gentiloni Silveri, conte di Filottrano, Cingoli, Macerata e Tolentino è stato maoista, verde, portavoce di Rutelli, democristiano margheritico, ministro delle Comunicazioni di Prodi perché piaceva a Confalonieri, infine pidino. Nel 2013 provò a fare il sindaco di Roma, ma alle primarie arrivò terzo su tre col 15% (dietro a Marino e a Sassoli).
Tutti pensarono che la sua carriera politica fosse finita senza essere iniziata. Ma mai disperare: divenne renziano, dunque ministro degli Esteri al posto dell’altro ectoplasma Mogherini.
Infine premier al posto di Renzi e da quel momento, con gran sorpresa sua e di chi lo conosceva, non si fermò più: presidente del Pd e commissario europeo agli Affari Economici grazie a Conte, che infatti detesta e contribuì a rovesciare nel 2021 per regalarci Draghi.
Cinque mesi fa finì il lungo pisolino europeo e rientrò in Italia fra i rulli di tamburi e le trombette dei giornaloni, che rischiarono di svegliarlo proponendolo come “federatore del Campo Largo”, qualunque cosa significhi.
Poi si scoprì che il Campo Largo era come l’Agenda Draghi – una creazione fantasy – e che nessuno ambiva a farsi federare da lui. I giornaloni, ansiosi di trovargli una collocazione (ha appena 70 anni e non sia mai che vada in pensione), lo proposero come candidato premier, per la gioia dei bradipi e dei ghiri, un po’ meno degli elettori.
Infatti non se ne parlò più, anche se Rep e Corriere ci sperano ancora: essendo un ottimo anestetico locale, potrebbe rappresentare la via ipnotica al progressismo.
Lui, nell’attesa, iniziò a scrivere per Rep, ma ovviamente nessuno se ne accorse. E ora si dà al lobbismo, come speaker della società di consulenze aziendali European House Ambrosetti.
Le regole europee vietano per due anni agli ex commissari di fare lobbying nel proprio settore. Ma il cosiddetto Comitato etico della Commissione gli ha dato il via libera dopo soli cinque mesi. E dal Pd e dai media non s’è levato neppure un pigolio per commentare l’ennesimo caso di commistione incestuosa fra politica e affari.
C’è chi può e chi non può.
E Gentiloni può. Oppure, essendo in letargo prima, si presume che ci resti anche dopo.