giovedì 9 febbraio 2012

'ndrangheta, arrestati i familiari della pentita uccisasi con l'acido. - di Giuseppe Baldessarro




Secondo la procura la madre, il padre e il fratello di Maria Concetta Cacciola avrebbero portato la donna a suicidarsi "attraverso reiterati atti di violenza fisica e psicologica". Le avevano fatto scrivere sotto la minaccia di non farle più vedere i suoi figli una lettera di ritrattazione di quanto aveva raccontato ai magistrati antimafia.


'ndrangheta, arrestati i familiari della pentita uccisasi con l'acido
Maria Concetta Cacciola

REGGIO CALABRIA - L'hanno picchiata fino a rompergli le costole, le impedivano di uscire di casa e quando capitava la facevano seguire dai loro scagnozzi. Ma quel più le faceva male era quando la minacciavano di non farle vedere i suoi tre figli. Per questo Maria Concetta Cacciola ha deciso di farla finita bevendo l'acido muriatico. Per questo una donna di 31 anni che pure aveva iniziato a collaborare con la giustizia, aveva ritrattato tutto. Le avevano fatto scrivere sotto dettatura una lunga lettera pubblica e, come se non bastasse, le avevano fatto registrare un nastro audio nel quale confermava che le cose dette ai magistrati della Dda di Reggio Calabria erano false. Tutte false. Stamattina Michele e Giuseppe Cacciola, padre e fratello della donna, e la madre Anna Rosalba Lazzaro, sono stati arrestati. Contro di loro la Procura della Repubblica di Palmi muove un'accusa terribile: "Attraverso reiterati atti di violenza fisica e psicologica" l'avrebbero portata "a togliersi la vita".

La storia di Maria Concetta affonda le sue radici nella sua adoloscenza, quando a 13 anni sposa un uomo che non ama e da cui non è amata. Appartiene ad una famiglia contigua ai clan della 'ndrangheta di Rosarno. Una che insomma ha per anni respirato l'aria dei padrini della Piana di Gioia Tauro. Una vita di sofferenze e privazioni che lei stessa descrive in alcune lettere inviate alla madre il giorno in cui decide di lasciare Rosarno per affidarsi ai magistrati. Sceglie ad un certo punto della sua vita di seguire le orme di sua cugina, di Giuseppina Pesce, l'altra pentita della cosca riuscita a sfuggire assieme ai figli dalla Calabria solo pochi mesi prima. Maria Concetta parte, ma compie un errore. Affida alla madre i tre ragazzini, confidando nella solidarietà tra donne. E' un errore perché i bambini diventano lo strumento di pressione psicologica attraverso cui la famiglia la farà tornare a casa. 

Ed è qui che scattano le ritorsioni, feroci. La Cacciola tenta più volte di chiamare i carabinieri a cui chiede di andarla a prendere assieme ai figli. Ma c'è sempre gente in casa, è sempre circondata. E per le forze dell'ordine non è possibile fare irruzione in quella casa. Lei stessa aveva detto agli uomini del Ros che non voleva andarsene in presenza della madre contro cui si sarebbe scatenata l'ira del resto della famiglia. Deve essere lei a uscire volontariamente in un momento in cui non è vista. E' questo l'accordo preso il 18 agosto scorso con le forze dell'ordine. Qualcosa però non va per come sperato e la donna si uccide. Nel più atroce dei modi. Bevendo l'acido muriatico, il 20 agosto.

Scrive il Gip di Palmi, Fulvio Accurso, nell'ordinanza di custodia cautelare: "Se le pagine del processo che saranno a breve esaminate non fotografassero una realtà brutale e soffocante, si potrebbe credere di leggere l'appassionante scenografia di un film, nella quale una giovane donna di soli 31 anni, madre di tre figli e costretta a vivere una vita che non le appartiene, decide in un anonimo pomeriggio di fine estate di togliersi la vita, ingerendo acido muriatico, nella disperata illusione di poter riacquistare la tanta sognata libertà". All'alba, mentre polizia e carabinieri eseguivano l'ordine di custodia cautelare contro i familiari della donna, la Dda di Reggio Calabria faceva eseguire agli uomini del Ros e del Comando provinciale altri 13 fermi. In manette sono finiti altri affiiati della cosca guidata da Ciccio Pesce. E contro di loro saranno usati anche i contenuti degli unici tre verbali di dichiarazioni lasciate ai magistrati da Maria Concetta.



http://www.repubblica.it/cronaca/2012/02/09/news/arresti_famiglia_pentita-29577508/?ref=HREC1-1

LA STREGA CATTIVA. - di Eugenio Benetazzo



Eugenio Benetazzo

Ho avuto modo recentemente all'interno di una piccola e media impresa della marca trevigiana di ascoltare la filippica di un sindacalista durante una giornata di sciopero sindacale, condita di informazione e critica contro il governo tecnico di Mario Monti e le strategie messe in atto dallo stesso per il rilancio del paese, soprattutto sul piano occupazionale. Sentirlo esporre le sue ragioni e preoccupazioni sul piano sindacale penso sia stata una delle migliori lectio magistralis a cui ho assistito durante la mia vita. Se non fosse che ad un certo punto mi è vibrato il cellulare per una chiamata e d'improvviso mi sono ricordato che eravamo nel 2012 e non nel 1950. Sono stato particolarmente colpito quando, menzionando le proposte di politica occupazionali di Elsa Fornero, la si è soprannominata la strega cattiva. Che triste destino che attende questo paese, soprattutto per le sue genti e la loro forma mentis, più che per la situazione pericolante dei suoi conti pubblici.
 
Ancora oggi ci sono lavoratori e rappresentanti degli stessi che non hanno ben compreso cosa sta accadendo attorno a loro: una trasformazione epocale dell'economia occidentale che nessun sindacato potrà mai fermare o invertire nella rotta. Forse non lo sapete ma se quantificassimo pari a cento il costo del welfare sociale di tutto il mondo (assistenza, previdenza e sostegno al reddito in tutte le sue forme) il sessanta per cento di questo costo sarebbe sostenuto in Europa, con l'Italia in prima fila a vantare il primato mondiale. Quando sentite parlare di riforme strutturali per il paese (e ne applaudite all'idea) per sganciarlo da quelle logiche medioevali di protezionismo viscerale significa anche ridefinire e riformare quasi completamente il mercato del lavoro. In un paese in cui la curva demografica è girata verso il basso, solo la ricerca della piena occupazione può consentire la generazione di gettito fiscale e di risorse previdenziali per la preservazione del grado di coesione sociale della sua popolazione così come la conosciamo.
 
Perciò non si tratta di una strega cattiva che vuole sottrarre qualcosa a qualcuno per cattiveria, ma di riformare quei diritti e privilegi acquisiti nel settore del lavoro dipendente che hanno creato nel tempo l'ennesima casta nel nostra paese. Per questo motivo in Italia esportiamo eccellenze intellettuali e importiamo manodopera extracomunitaria di basso profilo desindacalizzata: chi vuole e potrebbe assumere non rischia a farlo, chi ha bisogno di maestranze docili punta a disperati disposti a tutto pur di lavorare e migliorare il proprio status sociale. In un paese in cui esiste una giungla di contratti di lavoro (se ne stimano quasi quaranta) che ha prodotto causa deregulation una massa di lavoratori troppo protetti ed un'altra priva di quasi tutto, la exit strategy per il rilancio occupazionale passa proprio per una profonda liberalizzazione, se non desindacalizzazione della forza lavoro al fine di mettere le imprese in grado di riassumere con velocità, dinamismo e senza costi impliciti assurdi. Gran parte del tanto osannato modello scandinavo infatti si basa proprio su questo.

Il futuro del mercato del lavoro deve pertanto portare ad una democratizzazione del rischio di impresa, coinvolgendo tutti i soggetti con essa correlati e collegati, non si può più ipotizzare una responsabilità solo in senso unico, ma anche le maestranze saranno chiamate a partecipare all'alea dell'insuccesso, della competizione e del rischio imprenditoriale. Purtroppo questo cambiamento (se non un vero e proprio stadio pupale) che avrebbe dovuto verificarsi in due decenni per consentire l'adattamento di tutti i soggetti coinvolti nel mondo del lavoro si dovrà verificare in appena due anni, generando le più grandi tensioni e rivalità che il nostro paese abbia mai vissuto in precedenza. Le prossime proposte di legge che verranno adottate andranno quindi in questa direzione, con la triste consapevolezza che la nuova medicina produrrà maggiori benefici non per chi si trova in età lavorativa oggi ma per chi si trova ancora sui banchi di scuola. 


















mercoledì 8 febbraio 2012

Onorevoli calciatori alla partita benefica «Veniamo a giocare ma solo se spesati».







La nazionale del Palazzo non ha voluto versare un euro, nemmeno per l'acquisto di tre carrozzine per disabili.

MILANO – Come delle star: arrivano, si concedono e stanno attenti a non pagare il conto. La nazionale di calcio dei nostri parlamentari è reduce da una delle sue migliori perfomance in campo, ma soprattutto fuori dal campo. Invitata per un torneo di beneficenza a Catania si è concessa, ma tenendo bene a precisare che doveva essere «totalmente spesata». Di fronte alle insistenze degli organizzatori gli onorevoli hanno accettato di pagarsi solo il biglietto aereo (per il quale sono comunque già rimborsati). Tutto il resto doveva essere, ed è stato, rigorosamente gratis. A coprire i costi ci hanno pensato alcuni sponsor. Persino quando si sono ritrovati al ristorante i 15 parlamentari si sono guardati bene dal pagare il conto, ritenendo naturale che arrivasse il sindaco o qualche assessore a saldare per gli illustri ospiti. Fino a quando un loro collega catanese, Giuseppe Berretta (Pd), per evitare la magra figura ha pagato per tutti.
I deputati Gioacchino Alfano e Maurizio Paniz I deputati Gioacchino Alfano e Maurizio Paniz
CAMPIONI DI CARITÁ - Ma il meglio i nostri onorevoli-calciatori l’hanno offerto al termine del triangolare che li ha visti gareggiare con la squadra dei politici locali e quella dei magistrati. A fine torneo un funzionario della polizia municipale ha fatto il giro degli spogliatoi per chiedere un contributo finalizzato all’acquisto di tre carrozzine per i bambini disabili assistiti dalle «Sorelle della carità». Costo: 700 euro l’una. I loro colleghi locali hanno messo mano al portafoglio, altrettanto hanno fatto i magistrati mentre i parlamentari, ancora una volta, non hanno cacciato un solo euro. A scanso di fraintendimenti la richiesta è stata esplicitamente fatta direttamente ad alcuni parlamentari e a Remo De Bellis, che della Camera è commesso. Risultato: non è stato raccolto un solo euro. Tranne il solito Berretta che ancora una volta ha cercato di rimediare tirando fuori 100 euro.
DUE GIORNI AL SOLE - Finita la trasferta qualcuno si è pure trattenuto a Catania un giorno in più per evitare la neve di Roma e godersi i 16 gradi e lo spettacolo che dall’Hotel Nettuno offre il golfo di Ognina. Quindi tutti alla Camera in attesa della prossima tournee interamente spesata. La giustificazione dei nostri onorevoli-campioni suona più o meno così: «Non è possibile sostenere ogni trasferta a nostre spese». Sconosciute invece le ragioni per cui non hanno contributo alla colletta per i bambini malati.
VALORI IN CAMPO - A guidare la compagine parlamentare era l’onorevole Maurizio Paniz (Pdl) che con oltre 1 milione e 800 mila euro l'anno è più pagato persino del suo collega Ghedini. E ancora deputati ed ex di tutti gli schieramenti. Dal finiano Luigi Muro al leghista Franco Gidoni all’ex Michele Cappella (Pd). Ma la palma d’oro per la coerenza spetta a Gioacchino Alfano del Pdl. Della sua passione calcistica non ha mai fatto mistero. Tanto che sul suo sito campeggia una foto in brache e maglietta azzurra della nazionale parlamentari. Quindi il motto: «Quando gli ideali scendono in campo». Appunto.

Straordinario!




Donna Indiana dà alla luce 11 bambini contemporaneamente !!



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martedì 7 febbraio 2012

Si apre una voragine, evacuato un palazzo a Roma.

Si apre una voragine, evacuato un palazzo a Roma

(AGI) - Roma, 7 feb. - Una voragine di circa 4 metri si e' aperta questa mattina in via Tarcento nel quartiere Torpignattara a Roma. La voragine ha fatto sprofondare un marciapiede e per questo e' stata evacuata una palazzina di sei piani con circa trenta famiglie. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco e gli agenti di Polizia per le verifiche. Non si esclude che la voragine sia stata causata da una perdita d'acqua. (AGI) .


http://www.agi.it/in-primo-piano/notizie/201202071247-ipp-rt10108-si_apre_voragine_evacuata_palazzina_a_roma

Io sono figlio di Papino...Giovanni Monti - Business Development at Parmalat - Vice President presso Morgan Stanley - Vice President presso Citigroup - Associate Consultant presso Bain and Co.



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Io sono figlio di Papino...Prof. Giulio NAPOLITANO Ordinario dell’Università di Roma Tre, Direttore del Master



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