martedì 31 luglio 2012

Giovane Italia.



Il giornalista Gramellini coglie un particolare tutto italiano

Denuncia il malaffare: sospeso dal Pd, diventa l’eroe dei giovani del partito. - Vincenzo Iurillo

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Carmine Parisi



Il 24enne Carmine Parisi, militante di Agropoli, ha subito un intervento disciplinare per aver scritto del sacco edilizio del Cilento, senza risparmiare i big democratici della Provincia di Salerno. Ma ha finito per diventare un idolo per le nuove leve, riuniti a parlare di legalità.

Un eroe per i coetanei dei Giovani Democratici, che lo hanno applaudito a lungo quando ha raccontato la sua storia e le sue battaglie contro il sacco edilizio del Cilento a una tre giorni di dibattiti sulla legalità organizzati dai Gd lombardi a Eupilio (Como). Un “rompicoglioni” non degno di far parte del partito dei ‘grandi’, secondo la commissione disciplinare del Pd che lo ha sospesoper tre mesi e fa ostruzionismo sulla richiesta di rinnovo della tessera.
Chissà se Pierluigi Bersani ne sa qualcosa. “Gli abbiamo scritto, nessuna risposta”. Carmine Parisi, 24 anni, militante Gd di Agropoli (Salerno), sorride su questa sua condizione di vittima della scoraggiante schizofrenia della politica. E tira fuori un pacco di carte che riempirebbe un faldone di Tribunale. Copie di delibere, ritagli di giornale, atti giudiziari a corredo delle iniziative con le quali Parisi ha denunciato la longa manus delle lobby edilizie sul governo di Agropoli e di intere fette del Cilento, la terra difesa fino alla morte (e purtroppo non è una metafora) da Angelo Vassallo, il sindaco Pd di Pollica-Acciaroli ucciso la sera del 5 settembre 2010.
Parisi ha illustrato, documenti alla mano, i conflitti di interesse di politici titolari di ditte edili che fanno affari con la pubblica amministrazione, nel vuoto della mancanza di strumenti urbanistici. Ma si è macchiato agli occhi del Pd, di un delitto gravissimo: ha fatto opposizione a una giunta capeggiata da un democrat, l’ex assessore provinciale di Salerno ai Lavori Pubblici Francesco Alfieri, avvocato, in ottimi rapporti con il sindaco Pd di Salerno Vincenzo De Luca nonché fratello del presidente della Banca di Credito Cooperativo del Cilento, Lucio Alfieri, che cura la Tesoreria del Comune. Un sindaco capace di essere rieletto a maggio con l’88% dei consensi al primo turno. Uno che conta, nello scacchiere del potere locale e provinciale.
Tra Davide e Golia, il Pd si è schierato con Golia senza prendere in considerazione le ragioni di Davide. Dimostrando poca attenzione alle vicende della cronaca. Perché mentre deliberava la sospensione di Parisi e dell’ex sindaco Ds di Agropoli Antonio Domini, con la motivazione di non essere acquiescenti all’amministrazione a guida Pd, sono avanzate alcune inchieste della Procura di Salerno che hanno dato ulteriori validi argomenti alle tesi dei sospesi. Due in particolare. La prima: ‘Strade fantasma’, scattata sulle denunce di Vassallo; interi lotti di strade provinciali mai costruiti, ma regolarmente pagati, mentre la politica sonnecchiava, incapace di accorgersi dell’imbroglio. La seconda, la più recente e devastante: ‘Due Torri’, l’inchiesta sul sistema Citarella, dal nome dell’imprenditore edile e presidente della Nocerina calcio capace di formare un cartello di ditte che per quasi dieci anni si sarebbe spartito gli affari della Provincia di Salerno truccando gli appalti e corrompendo tecnici e funzionari: 15 arresti, oltre 300 indagati, 302 ditte coinvolte. Tra gli indagati per turbativa d’asta c’è un assessore ed ex capogruppo del Pd di Agropoli.
E da giorni le locandine dei giornali locali (“quando non le coprono con le cartoline” dice Parisi) sparano la notizia che Citarella in carcere ha cantato e ha tirato in ballo l’ex assessore provinciale ai Lavori Pubblici. Francesco Alfieri, per l’appunto. Alfieri non è indagato e per il momento ha scelto la linea del silenzio. I papaveri del Pd salernitano lo difendono: “Non ha avuto nemmeno un avviso di garanzia” spiega il segretario provinciale Nicola Landolfi “se e quando lo avrà ne discuteremo”. Per anni Parisi e Domini queste cose le hanno raccontate tramite un loro giornalino, ‘Trasparenza e Legalità’. Il numero del 7 settembre 2011 fece rumore e guarda caso coincise più o meno coi tempi del provvedimento disciplinare. Pubblicò un reportage sui “signori del cemento che dominano la politica agropolese”. Seguiva dettagliato elenco dei consiglieri, degli assessori e dei parenti di pubblici amministratori titolari di ditte, e gli appalti aggiudicati con i relativi importi, gli incarichi di progettista, tecnico, collaudatore. Il patto del mattone. Una copia del giornale finì sulla scrivania del presidente della commissione nazionale di garanzia del Pd, Luigi Berlinguer, che per lettera promise un interessamento diretto “vista la gravità dei fatti denunciati”.
Ma poi si è fatto vivo? “No” risponde Parisi, che non smette mai di sorridere mentre spiega vicende capaci di far infuriare chiunque. E il giornale? “Abbiamo smesso di mandarlo in stampa: nessuno voleva farci più pubblicità perché temevano ritorsioni, e i direttori si sono dimessi lamentando un clima di intimidazione. Troppe querele”. Peccato. Il giornalino vantava un piccolo scoop: la pubblicazione di un’inserzione di vendita del’antico Castello di Agropoli per un milione di euro, quando la giunta Alfieri se lo è comprato, successivamente, pagandolo 3 milioni. “Fu un errore si stampa” si difesero i diretti interessati il giorno dopo.
Le carte sono in Procura, allegate a un esposto dell’ex sindaco Domini. Che argomenta così le origini del dissenso interno al Pd agropolese: “Io ero espressione dei Ds, venni sfiduciato nel 2006 attraverso una manovra orchestrata dalla Margherita di Alfieri e del presidente della Provincia dell’epoca, Angelo Villani. In questo modo mi impedirono di portare a termine l’adozione del Piano regolatore, lasciando in vigore tuttora un piano di fabbricazione del 1972. Quando non c’è un piano regolatore, si sa, aumenta la discrezionalità… Mi ricandidai da Ds contro il candidato della Margherita, Alfieri. Così in consiglio ho fatto opposizione. E l’ho proseguita anche con la nascita del Pd, perché ero espressione di una lista di minoranza, e non ho aderito al gruppo Pd. Mi hanno sospeso per questo. E perché ovviamente insieme ai Gd ho denunciato quel che ora sta emergendo con chiarezza”.
Parisi ascolta e si scusa, ma deve correre a dare una mano all’organizzazione della festa nazionale Gd, in corso sul lungomare della vicina Acciaroli. Viene Massimo D’Alema, uno dei capi storici di un Pd che invece di incoraggiare i giovani preparati e documentati come Parisi preferisce cacciarli fuori perché danno fastidio. E Parisi sorride anche su questo.

Laboccetta della fortuna e l'onestà del computer. - Aldo Grasso


Mi chiamo Cleaner, risolvo problemi. Questa incredibile storia ha per protagonista un computer di nome «Francesco», un deputato del Pdl proveniente da An, ovvero l'on. Laboccetta Amedeo, componente della Commissione Antimafia, Francesco Corallo, un imprenditore di slot machine e videopoker, però anche ambasciatore presso la Fao dell'isola caraibica di Dominica, una banca, la Bpm, inquisita per presunto finanziamento irregolare. Insomma, una tipica storia italiana, una delle tante, dove si dimostra che le bugie hanno il computer corto.
Amedeo Laboccetta (Ansa/Fusco)Amedeo Laboccetta (Ansa/Fusco)
Ecco i fatti. All'inizio di quest'anno la Guardia di finanza si presenta nell'abitazione di Corallo, la cui società Atlantis, che si occupa di macchine per il gioco d'azzardo legale, aveva ricevuto un controverso prestito di 148 milioni di euro dalla Bpm, per intercessione di Ponzellini. I finanzieri sono tenuti fuori della porta con la scusa dell'immunità diplomatica dell'imprenditore. Poi arrivano quattro avvocati. Poi arriva l'on. Laboccetta Amedeo, diploma di istituto tecnico commerciale: tira fuori il tesserino da deputato, contrassegno dell'immunità parlamentare, dichiara che il pc è suo, se lo mette sotto braccio e saluta la compagnia. Per farla breve: le indagini della Procura di Milano hanno documentato che il pc «Francesco» è stato sbianchettato.
Grazie al programma «Cleaner» sono state depennate le tracce in profondità «al fine di occultare la effettiva proprietà del pc in capo a Francesco Corallo». Amara conclusione degli inquirenti: «Il proposito criminoso è andato, per la più parte, a buon fine perché, al di là delle vicende manipolative chiaramente emerse, non è stato possibile recuperare dal pc i dati cancellati». II pc «Francesco» ha cambiato identità ed è come se fosse diventato il pc «Amedeo», prendendo altre strade.
Questo succede quando l'immunità viene confusa con l'impunità. Questo succede quando l'onorevole Cleaner «ripulisce» il senso delle istituzioni.
Diceva Isaac Asimov che la disumanità del computer sta nel fatto che, una volta programmato e messo in funzione, si comporta in maniera perfettamente onesta. Appunto, al contrario degli uomini.

lunedì 30 luglio 2012

Napolitano: “Legge elettorale, partiti sfuggenti. Voto anticipato? Decido io”.


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“Nei giorni scorsi anziché chiarirsi e avvicinarsi, le posizioni dei partiti (sulla legge elettoralendr) da tempo impegnati in consultazioni riservate, sono apparse diventare più sfuggenti e polemiche. Debbo dunque rinnovare il mio forte appello a un responsabile sforzo di rapida conclusiva convergenza in sede parlamentare”. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è tornato sul tema che lo ha visto richiamare le forze politiche da mesi, fino alla nota del 9 luglio scorso quando ha descritto il tema come “non più rinviabile”. Napolitano poi ha anche bacchettato la stampa sulle tempistiche e le modalità del voto anticipato: “In quanto a ipotesi che appaiono sulla stampa di possibile anticipazione delle elezioni politiche normalmente previste per il prossimo aprile, ritengo di dover sollecitare la massima cautela e responsabilità in rapporto all’esercizio di un potere costituzionale di consultazione e decisione che appartiene solo al presidente della Repubblica”. 
Il capo dello Stato ha contestato ai partiti di non aver proceduto ad una riforma elettorale, nei tempi che lui ha auspicato: ”Negli incontri che ho avuto nei giorni scorsi con il presidente del Senato e il presidente della Camera abbiamo constatato come a distanza di oltre 20 giorni lo sforzo da me sollecitato con lettera del 9 luglio non abbia purtroppo prodotto i risultati attesi”. Il presidente della Repubblica infatti ha sottolineato che sono trascorse altre settimane, “senza che abbia avuto inizio in Parlamento l’esame di un progetto di legge elettorale sulla base dell’intesa, pure annunciata come imminente da parte dei partiti rappresentanti attualmente la maggioranza e aperta al confronto tra tutte le forze politiche”. Napolitano ha poi sottolineato che questa è una questione che non interessa solo l’Italia ma anche la comunità internazionale, perché, “corrisponderebbe con tutta evidenza al rafforzamento della credibilità del paese sul piano internazionale in una fase di persistenti gravi difficoltà e prove”. 

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/07/30/napolitano-su-legge-elettorale-partiti-sfuggenti-serve-anche-per-credibilita-italia/311052/

Zio Nappy ha perso il lume della ragione, forse avrà fatto amicizia con zio Alzheimer...
Questo è il novello e moderno modo di interpretare la "Nuova Democrazia"....Quanto mi manca Pericle con il suo discorso agli ateniesi...461 AC.
Cetta.

Nucleare Casini, non ho cambiato idea dopo Giappone.



Cetta dice:
Questo inutile personaggio forse non sa che il popolo sovrano ha fatto un referendum per abolire anche l'idea del nucleare... Ma poi, con il suo miserevole 7%, che cosa pensa di decidere?


Giovanni Ruffini dice:
 L'affaraccio e grosso DRAMMA dei PUPI come CASINI, sta in chi li MUOVE (i CALTAGIRONE nello specifico..SUOI DATORI di LAVORO molto esigenti...NDR)) da dietro le quinte...la ELITE necessita' di CHIACCHERONI ANALFABETI sul Nucleare o qualsiasi altro affare e la FIABA della Maggioranza NUMERICA che vince, non ESCLUDE la MINORANZA che decide e VERAMENTE comanda in moltissimi Paesi..una ELITE sempre piu' FINANZIARIAMENTE SOLIDA....che usa la FINANZA come prima usava l'atomica......gli SCRUPOLI non esistono nella logica della CASTA e loro PADRONI...


Cetta dice: 
Sappiamo che lui è solo un portavoce della Caltagirone&C., altrimente sarebbe NESSUNO, ma da qui a dargli Importanza ce ne vuole....


Cetta dice:
Ma questo inutile personaggio pensa "veramente" che noi si possa credere ancora alle bugie della politica affaristica e venduta  come la sua? E pensare che ha l'appoggio della Santa Sede pur essendo divorziato...tutto merito dell'appartenenza alla Caltagirone Family?



La legge elettorale e i ladri di Pisa.

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Napolitano è in pressing per una nuova legge elettorale. Il motivo di questa fretta improvvisa dopo sette anni di letargo al Quirinale, il call center di Mancino, dove i boom non si sentono mai, è apparentemente ignota. I partiti di governo eseguono gli ordini del presidente della Repubblica nell'"interesse del Paese". La "grande coalizione" pdl, pdmenoelle, udc che tiene in vita Monti vuole cambiare le carte in tavola. Sono come dei vecchi bari colti sul fatto. L'obiettivo non è migliorare il Porcellum che fu da loro voluto e applicato nelle elezioni del 2006 e del 2008. Infatti, né Prodi, né Berlusconi hanno mai messo all'ordine del giorno la sua abolizione. L'obiettivo è far quadrare i conti senza l'oste, senza il MoVimento 5 Stelle. La legge elettorale dovrebbe essere materia di referendum, non discussa in segrete stanze. Il conflitto di interessi è palese: chi viene eletto decide come farsi eleggere, il tutto a pochi mesi dalle elezioni. Sono come i ladri di Pisa che litigavano di giorno e la notte andavano a rubare insieme. Le discussioni sulla nuova legge sono incomprensibili, più complesse della teoria del Bosone di Higgs e della relatività generale. Ci volevano talenti puri, teorici istituzionali del livello di Bersani e Letta (il nipote), di Alfano e Fini, per concepirla.
"L'idea (è) del premio di maggioranza, ma agganciato ai voti presi dal singolo partito... stiamo ragionando di un premio del 10 o 15%. Si potrebbe riflettere su un'ipotesi di premio di maggioranza in percentuale ben più alta, ma agganciato ai voti presi dal singolo partito. Questo risponderebbe anche alle obiezioni della Corte Costituzionale sul Porcellum. Per esempio si potrebbe pensare al 33% di premio rispetto al consenso conquistato" con l'assicurazione "sull'entità del premio penso che un accordo si possa trovare anche in tempi ragionevolmente brevi". Angelino Alfano.
"Una legge uninominale a turno unico o doppio, è lo stesso, ma in cui chi arriva primo è eletto e chi arriva secondo salta un giro, senza quei recuperi che sanno tanto di nomenklatura di partiti che cercano di salvare se stessiGianfranco Fini.
"Se il Pdl accoglie i collegi uninominali, al posto delle liste bloccate, si può fare l'accordo sulla riforma della legge elettorale già stasera". Dario Franceschini. "Il Pd è pronto alla riforma della legge elettorale e pone solo due condizioni: un premio "ragionevole" di governabilità e la possibilità di scegliere i parlamentari attraverso un meccanismo di collegi. "Non intendo sottrarmi, anzi incalzo: per noi c'è il doppio turno di collegio.Pierluigi Bersani (detto l'incalzatore).
Il Sole24 ore è intervenuto per spiegare meglio la materia agli italiani: "Possibile "scambio" tra Pd da una parte e Pdl e Udc dall'altra. Lo "scambio" potrebbe essere proprio preferenze-premio: il Pd cede sul premio, accettando che sia al solo primo partito, e Pdl e Udc cedono sulle preferenze, accettando il sistema dei collegi uninominali. Si tornerebbe dunque alla bozza ABC sottoscritta prima dello tsunami amministrative dagli sherpa di Pdl, Pd e Udc, ossia il cosiddetto modello ispano-tedesco o tedesco corretto: 50% di collegi, 50% di proporzionale con liste bloccate e sbarramento al 5%, premio di governabilità del 10%. Con in più l'aggiunta "spagnola" delle piccole circoscrizioni che premiano i grandi partiti e quelli molto radicati sul territorio come la Lega."
Casini, uno degli artefici del Porcellum alla cui abolizione non ha mai pensato sinora, sembra diventato una donna di facili costumi che d'improvviso voglia farsi suora, ma in un convento di frati. "Noi vogliamo la nuova legge elettorale e la vogliamo subito senza furberie o rinvii. Auspichiamo che sia largamente condivisa tra i partiti che sostengono il governo". L'Italia, nel frattempo, affonda.
Ci vediamo in Parlamento. Sarà un piacere.



http://www.beppegrillo.it/2012/07/la_legge_elettorale_e_i_ladri_di_pisa.html

Il Secolo d'Italia sta con il pdl.




Il Secolo d'Italia sta "con il Pdl" come è riportato nella sua testata. E anche un po' con Alemanno. E' il giornale dei record. Da Wikipedia: "La distribuzione è di 20.000 copie su tutto il territorio nazionale tranne le isole, secondo i dati della FIEG le rese rappresentano l'87% della tiratura e le copie effettivamente vendute sono 3.000 circa.". Con questi numeri da portento, il Secolo ha ricevuto finanziamenti pubblici di 2.433.356 euro (per il 2010). Il Secolo costa ai contribuenti più di 3 euro a copia venduta. Un affare di Stato. Eia, eia, alalà!


http://www.beppegrillo.it/2012/07/il_secolo_dital/index.html