Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
martedì 16 ottobre 2012
Pianeta con quattro soli scoperto da due astronomi sconosciuti
WASHINGTON - Una squadra internazionale di astronomi ha annunciato ieri sera la scoperta di un pianeta illuminato da quattro soli, il primo sistema stellare del genere mai osservato finora.
Ph1. Il pianeta, battezzato PH1, si trova a circa 5.000 anni luce dalla Terra (1 anno luce = 9.461 miliardi di km) ed è in orbita attorno a due soli, con altre due stelle che ruotano intorno ad essi. Sono soltanto sei i pianeti attualmente conosciuti che orbitano intorno a due soli, senza comunque altre stelle orbitanti attorno al loro sistema solare.
La scoperta. Il sistema planetario circumbinario doppio di PH1 è stato inizialmente scoperto da due astronomi amatoriali americani, Kian Jek e Robert Gagliano, utilizzando il sito web Planethunters.org. Alcuni astronomi professionisti americani e britannici hanno quindi effettuato osservazioni e misure con il telescopio Keck, situato sul monte Mauna Kea, alle Hawaii.
Il pianeta di puro diamante. L'annuncio della scoperta arriva poco dopo quello relativo al pianeta con il cuore di puro diamante a 40 anni luce dalla Terra (leggi).
http://www.ilmessaggero.it/tecnologia/scienza/pianeta_quattro_soli_scoperto/notizie/225848.shtml
La guida alle nuove mini detrazioni Cosa cambia con la dichiarazione 2013. - Francesca Basso Gino Pagliuca
La stretta sulle detrazioni colpisce gli interessi sul mutuo per la prima casa, le spese per l'asilo nido.
MILANO - Le novità in materia di deduzioni e detrazioni contenute nella Legge di Stabilità rappresentano il primo passo verso quella riduzione delle agevolazioni fiscali su cui il governo Monti è al lavoro da tempo e che ha come obiettivo finale il recupero di risorse per far quadrare i conti dello Stato. L'effetto immediato per i contribuenti con un reddito imponibile superiore ai 15 mila euro è che per alcune deduzioni e detrazioni sarà introdotta una franchigia di 250 euro e che lo sconto fiscale massimo per alcune detrazioni sarà in tutto di 570 euro. Infatti d'ora in avanti il 19% sarà applicabile a un tetto complessivo massimo di 3 mila euro.
Cosa vuol dire per un bilancio familiare? Che si contrae la possibile riduzione della base imponibile su cui si calcolano le tasse e dunque si assottiglia lo «sconto» fiscale, perché ad ogni voce interessata andrà applicata la franchigia di 250 euro e per le detrazioni anche il tetto. Se confermato in Aula alla Camera, il taglio di deduzioni e detrazioni colpirà i redditi del 2012 con effetto retroattivo. Dunque le spese già fatte nell'anno corrente, sulle quali si considerava un certo «risparmio» fiscale, avranno un peso diverso sul bilancio familiare rispetto a quanto preventivato.
Gli oneri deducibili a cui sarà applicata la franchigia sono quelli previsti dall'articolo 10 del Testo Unico delle imposte sui redditi (quelle indicate dal comma 1, lettere a, b, c, d, e-ter, f, g, h, l-bis, l-ter, l-quater). Mentre le detrazioni «minori» interessate dal provvedimento sono quelle elencate dall'articolo 15 sempre del Tuir. Non rientrano nella franchigia i contributi previdenziali e assistenziali, né quelli per la previdenza complementare e quelli per le colf. Mentre non vanno a costituire il tetto massimo dei 3 mila euro le spese sanitarie, che restano detraibili al 19% senza limite ma che vedono la franchigia salire da 129,11 euro a 250 euro.
Rientrano invece nella nuova regola le deduzioni per gli assegni al coniuge, le spese mediche e di assistenza per i disabili, i contributi ai fondi integrativi del Servizio sanitario nazionale, i contributi alle Ong per i Paesi in via di sviluppo, le erogazioni liberali a favore di istituzioni religiose, di università e fondazioni universitarie. La stretta sulle detrazioni colpisce gli interessi sul mutuo per la prima casa, le spese per l'intermediazione immobiliare sull'acquisto dell'abitazione principale, le spese per l'asilo nido, per l'istruzione (superiore e università) e per l'attività sportiva dei figli di età compresa tra i 15 e i 18 anni (poiché ora la detrazione è per importi non superiori ai 210 euro, con la franchigia salta del tutto), le spese per l'affitto degli studenti fuori sede, le spese funebri, quelle veterinarie e per le erogazioni liberali (Onlus, associazioni sportive e di promozione sociale), le assicurazioni sulla vita e contro gli infortuni.
Istruzione
Limiti ai contributi versati per università e scuole superiori private
Il doppio limite di 250 euro per voce di spesa e 3.000 euro per il complesso delle detrazioni penalizza chi spende per l'istruzione dei figli o per promuovere attività culturali. In particolare, le spese per istruzione sono detraibili anche quando sono sostenute per pagare l'iscrizione in una scuola secondaria o in un'università privata, ma la detrazione deve essere commisurata a quanto previsto per le tasse dell'istruzione pubblica e qui il contribuente deve darsi da fare per conto suo perché non esistono tabelle ministeriali di riferimento. Sono detraibili i contributi pagati per le scuole superiori, per le università e i master post laurea, e anche le scuole superiori e i corsi universitari frequentati all'estero. A questo proposito il ministero ha precisato che per il calcolo delle detrazioni bisogna fare riferimento ai costi delle scuole o degli atenei che in Italia offrano un corso di studi analogo, prendendo a riferimento l'offerta formativa nel Comune più vicino a quello di residenza fiscale del contribuente.
Gino Pagliuca
Limiti ai contributi versati per università e scuole superiori private
Il doppio limite di 250 euro per voce di spesa e 3.000 euro per il complesso delle detrazioni penalizza chi spende per l'istruzione dei figli o per promuovere attività culturali. In particolare, le spese per istruzione sono detraibili anche quando sono sostenute per pagare l'iscrizione in una scuola secondaria o in un'università privata, ma la detrazione deve essere commisurata a quanto previsto per le tasse dell'istruzione pubblica e qui il contribuente deve darsi da fare per conto suo perché non esistono tabelle ministeriali di riferimento. Sono detraibili i contributi pagati per le scuole superiori, per le università e i master post laurea, e anche le scuole superiori e i corsi universitari frequentati all'estero. A questo proposito il ministero ha precisato che per il calcolo delle detrazioni bisogna fare riferimento ai costi delle scuole o degli atenei che in Italia offrano un corso di studi analogo, prendendo a riferimento l'offerta formativa nel Comune più vicino a quello di residenza fiscale del contribuente.
Gino Pagliuca
Erogazioni liberali
Nel mirino donazioni a partiti, movimenti e anche alle Onlus
Se sarà confermato l'impianto del decreto i partiti perderanno una fonte di gettito legale. La normativa previgente infatti prevedeva la possibilità di versare tra 51,65 e 10 mila euro a favore dei movimenti politici, purché i beneficiari abbiano o abbiano avuto in passato almeno un parlamentare alla Camera o al Senato. Significa che in teoria sarebbe stato possibile ottenere uno sgravio fiscale fino a 1.900 euro; con le nuove regole il massimo ottenibile, e purché non vi siano altri oneri detraibili, scende a 570 euro. Per avere un termine di paragone, il tetto massimo di spesa detraibile per le Onlus è di 2.065 euro. Per ottenere la detrazione è necessario che il versamento sia stato effettuato in posta o in banca su un conto corrente creato ad hoc e che il contribuente nell'anno precedente quello cui si riferisce la dichiarazione non abbia presentato conti in perdita. È lecito pensare che questo taglio non è tra quelli che più preoccupano i contribuenti.
Nel mirino donazioni a partiti, movimenti e anche alle Onlus
Se sarà confermato l'impianto del decreto i partiti perderanno una fonte di gettito legale. La normativa previgente infatti prevedeva la possibilità di versare tra 51,65 e 10 mila euro a favore dei movimenti politici, purché i beneficiari abbiano o abbiano avuto in passato almeno un parlamentare alla Camera o al Senato. Significa che in teoria sarebbe stato possibile ottenere uno sgravio fiscale fino a 1.900 euro; con le nuove regole il massimo ottenibile, e purché non vi siano altri oneri detraibili, scende a 570 euro. Per avere un termine di paragone, il tetto massimo di spesa detraibile per le Onlus è di 2.065 euro. Per ottenere la detrazione è necessario che il versamento sia stato effettuato in posta o in banca su un conto corrente creato ad hoc e che il contribuente nell'anno precedente quello cui si riferisce la dichiarazione non abbia presentato conti in perdita. È lecito pensare che questo taglio non è tra quelli che più preoccupano i contribuenti.
Morte del procuratore Caperna, slittano i funerali: la famiglia chiede l'autopsia.
ROMA - Slittano a giovedì i funerali di Alberto Caperna, il procuratore aggiunto di Roma deceduto ieri a 61 anni per attacco cardiaco e responsabile delle inchieste su Lusi e Fiorito.. La decisione è dovuta alla richiesta della familiari di effettuare un accertamento medico sulla salma del magistrato. Come da prassi è stato quindi informato il pm di turno a Perugia che ha dato delega per l'effettuazione dell'esame autoptico, che si svolgerà nell'ospedale Villa San Pietro domani pomeriggio. Mercoledì quindi verrà allestita in tribunale la camera ardente. Giovedì alle 10,30 nella chiesa di San Bellarmino, in piazza Ungheria, a Roma, le esequie.
Elezioni Sicilia, Miccichè e il comizio nella piazza vuota
Una piazza desolatamente vuota e un gruppo di contestatori con tanto di striscione (“17 anni con Lombardo, Cuffaro, Dell’Utri, Berlusconi. Miccichè, togliti da..le liste elettorali”) hanno accolto l’ultimo comizio di Gianfranco Miccichè, leader di“Grande Sud” e candidato alla presidenza della Regione Sicilia. Il triste scenario, documentato da Officina93018 e rilanciato da Beppe Grillo nel suo blog, si è presentato a Santa Caterina Villarmosa, in provincia di Caltanissetta.
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2012/10/15/sicilia-micciche-comizio-nella-piazza-vuota/207573/
lunedì 15 ottobre 2012
Stato-mafia, Napolitano: 'Insinuati sospetti su me, ora riformare la giustizia'.
SCANDICCI (FIRENZE) - "Si è tentato di mescolare" la mia richiesta di conflitto di attribuzione con "il travagliato percorso delle indagini giudiziarie", "insinuando nel modo più gratuito il sospetto di interferenze da parte della Presidenza della Repubblica". Lo ha detto Giorgio Napolitano in un discorso sulla giustizia.
Bisogna "collegare" l'autonomia e l'indipendenza della magistratura a "imperiose necessità di riforma e rinnovata efficienza del sistema giustizia".
Il conflitto di attribuzione presso la Consulta è stata "una decisione obbligata per chi abbia giurato davanti al Parlamento di osservare lealmente la Costituzione". Napolitano ha sottolineato che la sua decisione è stata ispirata "a trasparenza e coerenza".
COLPISCONO LEI PER COLPIRE ME - "L'affetto e la stima che le ho dimostrato in questi anni restano intangibili, neppure sfiorati dai tentativi di colpire lei per colpire me". Così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitanosi rivolgeva al suo più stretto collaboratore, Loris D'Ambrosio, il 19 Giugno 2012. Era appena scoppiato il caso Mancino.
"Non ho mai esercitato pressioni o ingerenze che, anche minimamente potessero tendere a favorire il senatore Mancino". E' quanto aveva scritto a Napolitano il 18 giugno scorso il consigliere giuridico del Quirinale Loris D'Ambrosio.
"Le sue condotte sono state ineccepibili; e assolutamente obiettiva e puntuale è la sua denuncia dei comportamenti perversi e calunniosi - funzionali a un esercizio distorto del proprio ruolo - di quanti, magistrati giornalisti o politici, non esitano a prendere per bersaglio anche lei e me". Così continua nella lettera il presidente Napolitano. La lettera è pubblicata in un volumi di scritti del Presidente sulla giustizia.
"La rigorosa osservanza delle leggi, il più severo controllo di legalità, rappresentano un imperativo assoluto per la salute della Repubblica, e dobbiamo avere un massimo rispetto per la magistratura che è investita di questo compito essenziale", ha sottolineato il presidente della Repubblica.
D'Ambrosio nella lettera al presidente Napolitano premette di essersi comportato con i magistrati "con lo stesso rispetto" che ha ispirato tutti i suoi comportamenti. Ma ha aggiunto che proprio la delicatezza delle indagini richiede "il ripudio di metodi investigativi non rigorosi, o almeno non sufficientemente rigorosi nella ricerca delle prove e nella loro verifica di affidabilità". Nella missiva a Napolitano datata 18 giugno 2012, e resa pubblica oggi a Scandicci a margine dell'inaugurazione della nuova Scuola per i magistrati alla presenza dello stesso capo dello Stato, si sottolineava anche la necessità "'dell'abiura di approcci disinvolti" da parte di alcuni magistrati, "non di rado più attenti agli effetti mediatici che alla finalità di giustizia".
Sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia in tanti sono d'accordo nell'affermare che esistono "gravi contrasti" tra le diverse Procure che stanno indagando. E' quanto scriveva Loris D'Ambrosio, consigliere giuridico del Quirinale, in una lettera al presidente Napolitano il 18 giugno 2012. Il consigliere, poi deceduto, citava a sostegno di questa tesi il procuratore generale della Cassazione, quello antimafia, il Csm e la Commissione parlamentare antimafia.
D'Ambrosio scriveva a Napolitano che era opinione diffusa che "le criticità ed i contrasti esistono e sono gravi, ma che a essi non si riesce a porre rimedio". "Mi ha turbato leggere nei resoconti di un'audizione all'Antimafia le dichiarazioni di chi ammette che - aggiungeva D'Ambrosio - della cosiddetta trattativa Stato-mafia uffici giudiziari danno interpretazioni diversificate e spesso confliggenti, ma che ciò è fisiologicamente irrimediabile. Come se fosse la stessa cosa - notava lo stretto collaboratore del Presidente - trattare lo stesso soggetto da imputato o da testimone o parte offesa, da fonte attendibile o da pericoloso e interessato depistatore".
Ho sempre detto che "le criticità ed i contrasti" nei procedimenti sulle stragi "non giovano al buon andamento di indagini che imporrebbero, per la loro complessità, delicatezza e portata, strategie unitarie, convergenti e condivise oltre che il ripudio di metodi investigativi non rigorosi", sottolineava D'Ambrosio.
Bisogna "collegare" l'autonomia e l'indipendenza della magistratura a "imperiose necessità di riforma e rinnovata efficienza del sistema giustizia".
Il conflitto di attribuzione presso la Consulta è stata "una decisione obbligata per chi abbia giurato davanti al Parlamento di osservare lealmente la Costituzione". Napolitano ha sottolineato che la sua decisione è stata ispirata "a trasparenza e coerenza".
COLPISCONO LEI PER COLPIRE ME - "L'affetto e la stima che le ho dimostrato in questi anni restano intangibili, neppure sfiorati dai tentativi di colpire lei per colpire me". Così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitanosi rivolgeva al suo più stretto collaboratore, Loris D'Ambrosio, il 19 Giugno 2012. Era appena scoppiato il caso Mancino.
"Non ho mai esercitato pressioni o ingerenze che, anche minimamente potessero tendere a favorire il senatore Mancino". E' quanto aveva scritto a Napolitano il 18 giugno scorso il consigliere giuridico del Quirinale Loris D'Ambrosio.
"Le sue condotte sono state ineccepibili; e assolutamente obiettiva e puntuale è la sua denuncia dei comportamenti perversi e calunniosi - funzionali a un esercizio distorto del proprio ruolo - di quanti, magistrati giornalisti o politici, non esitano a prendere per bersaglio anche lei e me". Così continua nella lettera il presidente Napolitano. La lettera è pubblicata in un volumi di scritti del Presidente sulla giustizia.
"La rigorosa osservanza delle leggi, il più severo controllo di legalità, rappresentano un imperativo assoluto per la salute della Repubblica, e dobbiamo avere un massimo rispetto per la magistratura che è investita di questo compito essenziale", ha sottolineato il presidente della Repubblica.
D'Ambrosio nella lettera al presidente Napolitano premette di essersi comportato con i magistrati "con lo stesso rispetto" che ha ispirato tutti i suoi comportamenti. Ma ha aggiunto che proprio la delicatezza delle indagini richiede "il ripudio di metodi investigativi non rigorosi, o almeno non sufficientemente rigorosi nella ricerca delle prove e nella loro verifica di affidabilità". Nella missiva a Napolitano datata 18 giugno 2012, e resa pubblica oggi a Scandicci a margine dell'inaugurazione della nuova Scuola per i magistrati alla presenza dello stesso capo dello Stato, si sottolineava anche la necessità "'dell'abiura di approcci disinvolti" da parte di alcuni magistrati, "non di rado più attenti agli effetti mediatici che alla finalità di giustizia".
Sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia in tanti sono d'accordo nell'affermare che esistono "gravi contrasti" tra le diverse Procure che stanno indagando. E' quanto scriveva Loris D'Ambrosio, consigliere giuridico del Quirinale, in una lettera al presidente Napolitano il 18 giugno 2012. Il consigliere, poi deceduto, citava a sostegno di questa tesi il procuratore generale della Cassazione, quello antimafia, il Csm e la Commissione parlamentare antimafia.
D'Ambrosio scriveva a Napolitano che era opinione diffusa che "le criticità ed i contrasti esistono e sono gravi, ma che a essi non si riesce a porre rimedio". "Mi ha turbato leggere nei resoconti di un'audizione all'Antimafia le dichiarazioni di chi ammette che - aggiungeva D'Ambrosio - della cosiddetta trattativa Stato-mafia uffici giudiziari danno interpretazioni diversificate e spesso confliggenti, ma che ciò è fisiologicamente irrimediabile. Come se fosse la stessa cosa - notava lo stretto collaboratore del Presidente - trattare lo stesso soggetto da imputato o da testimone o parte offesa, da fonte attendibile o da pericoloso e interessato depistatore".
Ho sempre detto che "le criticità ed i contrasti" nei procedimenti sulle stragi "non giovano al buon andamento di indagini che imporrebbero, per la loro complessità, delicatezza e portata, strategie unitarie, convergenti e condivise oltre che il ripudio di metodi investigativi non rigorosi", sottolineava D'Ambrosio.
Finmeccanica: le carte di Haschke il mediatore dello 0,5 per cento. - Marco Lillo
Quando il 23 aprile scorso è stato perquisito nella sua villa con vista sul lago di Lugano, alla presenza dei pm di Napoli Henry John Woodcock e Vincenzo Piscitelli, il consulente di Finmeccanica Guido Ralph Haschke, sospettato di essere l’uomo della mazzetta indiane per aggiudicarsi la fornitura di elicotteri, ha avuto un improvviso malore e si è steso sul letto, in stato catatonico.
Con un po’ di fatica gli inquirenti svizzeri e italiani sono riusciti a farlo alzare scoprendo che, proprio sotto il letto, Haschke nascondeva carte delicate. Il documento più interessante però Guido Ralph Haschke, un professionista originario di Torino ma da tempo residente in Svizzera, lo aveva nascosto a casa della mamma. I carabinieri arrivano a colpo sicuro. Haschke e Gerosa parlavano tranquillamente nella Audi A6 del consulente italo-svizzero, mentre una cimice dei carabinieri registrava tutto in diretta. Il 3 marzo Haschke dice: “Io, comunque, già da mesi, tutta la documentazione dove c’è il nome AgustaWestland l’ho fatta sparire dall’ufficio, contratti compresi, e ho dato tutto a mia mamma”. E Gerosa perfeziona il quadro: “Dobbiamo riguardare anche i contratti che abbiamo in cassaforte… meglio tenerli in casa o in una cassetta di sicurezza”. Non manca un accenno che ha portato gli inquirenti a indagare anche sul referente indiano Kaitan Gautam definito così da Haschke: “È la nostra linea del Piave… gli ordini di riciclaggio li davamo noi, ma il riciclaggio lo faceva lui. È veramente un’associazione a delinquere”. Haschke organizza anche un incontro con Gautam e l’altro indiano coinvolto nell’affare, Baksi Praveen con i legali, a Lugano.
Ma è tutto inutile. Dentro una valigia nell’appartamento della mamma gli inquirenti trovano tanti documenti sui rapporti con AgustaWestland per l’affare indiano e soprattutto una lettera scritta in inglese, datata 18 gennaio 2010 che si intitola: “Oggetto: 25 gennaio avvio dei collaudi/prove ALTAMENTE RISERVATO”. Il documento (depositato nell’indagine per corruzione internazionale sul presidente di Finmeccanica Giuseppe Orsi e su altri manager e mediatori) per i carabinieri del Noe “è un memorandum e rivela le pattuizioni degli associati per aggiudicarsi la gara d’appalto internazionale dei 12 elicotteri tra l’Agusta-Westland International Ltd e il governo indiano, a fronte di 5 milioni di dollari di tangente, richiesti dal Brig. (generale) indiano, responsabile del team tecnico di valutazione dei requisiti tecnici e dei collaudi e prove degli elicotteri, costituenti lo 0,5 per cento dell’importo della commessa di 556 milioni milioni di euro, al fine di garantire l’aggiudicazione della gara”. A rileggerla si comprende l’entusiasmo degli investigatori dopo la trasferta svizzera del 23 aprile:
“Il colonnello dell’esercito Siddhu è stato l’uomo che ha ribaltato le sorti dei collaudi/prove a favore dei francesi. Egli era ovviamente il loro uomo. Ora è stato sostituito dal Brig. (generale, ndr) Saini che guiderà il gruppo (team) dei collaudi/prove, che è composto come di seguito: esercito, 3 piloti, 1 ingegnere (…) Egli ha preso contatti e ha offerto le sue prestazioni allo scopo di aiutare a eliminare la competizione su campi/argomenti tecnici. Secondo la sua opinione (come anche secondo tutti) i Russi sono i concorrenti più duri e tenaci per le loro condizioni di vantaggio sui prezzi. In seguito all’incontro di orientamento tenutosi a Bangalore il 16, ha fornito le seguenti informazioni: [seguono una sequenza di problematiche tecniche che interessano gli indiani, ndr]. Se si raggiunge un accordo con Saini, le questioni di cui sopra diventeranno irrilevanti. Inoltre i collaudi e le prove saranno condotti in modo da favorire i suoi (di Saini) sponsor. La sua richiesta: 0,5% pari ad approssimativamente 5 milioni di dollari Usa pagabile sul rilascio della relazione tecnica finale, se i contenuti sono come promessi. Egli è molto entusiasta di questo essendo il suo ultimo importante incarico prima della pensione”. Il generale Saini ha fretta: “Ha richiesto una risposta per domani 19 gennaio (2010, ndr) gli abbiamo detto che deve essere un po’ più paziente. E che gli daremo una risposta alla chiusura dell’affare mercoledì 20 gennaio”.
Se il generale Saini abbia incassato davvero i 5 milioni di euro è uno dei nodi dell’indagine del procuratore capo di Busto Arsizio, Eugenio Fusco, al quale il fascicolo è passato per competenza. Ma il punto più delicato per i risvolti politici interni è un altro: che fine hanno fatto i milioni pagati ad Haschke?
Il consulente, il 2 maggio, confida all’amico: “Ma se me li fossi intascati tutti io, quei 51 milioni, non eravamo già più qui, no?”. Nella loro informativa al pm, i carabinieri definiscono i due interrogatori di Haschke del 23 aprile e 23 maggio “entrambi di estremo interesse per l’attività di indagine”. Mentre Haschke e Gerosa, quando parlano tra loro, sembrano sicuri. Secondo loro, quand’anche l’inchiesta andasse avanti, “prima che troveranno i soldi alle Mauritius passeranno almeno altri dieci anni”.
I carabinieri ritengono che “Orsi, Spagnolini [amministratore delegato di Agusta, ndr] e altri dirigenti hanno la piena responsabilità e complicità nell’operazione”. Poi scrivono di “operazioni fittizie che ‘transitano’ dalla Tunisia” e che “il denaro finisce ‘all’isola delle Mauritius’, dopo operazioni di riciclaggio”. Non ci vorrà molto a capire chi ha ragione.
MORTO PROCURATORE ALBERTO CAPERNA. GIOVEDI’ I FUNERALI AI PARIOLI.
E’ morto il procuratore di Roma, Alberto Caperna. Il magistrato, di 61 anni, è stato stroncato domenica sera da un infarto. Originario di Veroli, in provincia di Frosinone, Caperna era il responsabile della squadra dei reati contro la pubblica amministrazione e si stava occupando tra gli altri delle indagini relative a fatti su corruzione, peculato ed altri reati e quindi anche dei casi Maruccio e Fiorito.
Al suo vaglio, anche l’inchiesta giudiziaria legata al caso Lusi. Solo pochi mesi fa, la morte improvvisa del capo del pool antiterrorismo della Procura Pietro Saviotti.
FUNERALI – Da mercoledì, slittano a giovedì i funerali del procuratore. La cerimonia funebre si terrà nella chiesa di San Roberto Bellarmino in piazza Ungheria nel quartiere Parioli. La decisione è dovuta alla richiesta della familiari di effettuare un accertamento medico sulla salma del magistrato.
- Pietro Saviotti, capo del pool anti-terrorismo della Procura di Roma. Aveva 56 anni, è morto per un infarto l'11 gennaio 2012;
- Loris D'Ambrosio, consigliere giuridico del Quirinale, muore d'infarto il 26 luglio 2012 all'età di 65 anni;
- Alberto Caperna, procuratore di Roma, 61 anni, muore d'infarto il 14 ottobre 2012.
La cosa mi puzza un tantino....
- Loris D'Ambrosio, consigliere giuridico del Quirinale, muore d'infarto il 26 luglio 2012 all'età di 65 anni;
- Alberto Caperna, procuratore di Roma, 61 anni, muore d'infarto il 14 ottobre 2012.
La cosa mi puzza un tantino....
Se poi ci aggiungiamo il giudice Barillaro, morto in un incidente stradale mentre era in vacanza a Namibia...
Cetta.
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