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martedì 16 ottobre 2012

La guida alle nuove mini detrazioni Cosa cambia con la dichiarazione 2013. - Francesca Basso Gino Pagliuca

(FotogrammaBergamo)

La stretta sulle detrazioni colpisce gli interessi sul mutuo per la prima casa, le spese per l'asilo nido.


MILANO - Le novità in materia di deduzioni e detrazioni contenute nella Legge di Stabilità rappresentano il primo passo verso quella riduzione delle agevolazioni fiscali su cui il governo Monti è al lavoro da tempo e che ha come obiettivo finale il recupero di risorse per far quadrare i conti dello Stato. L'effetto immediato per i contribuenti con un reddito imponibile superiore ai 15 mila euro è che per alcune deduzioni e detrazioni sarà introdotta una franchigia di 250 euro e che lo sconto fiscale massimo per alcune detrazioni sarà in tutto di 570 euro. Infatti d'ora in avanti il 19% sarà applicabile a un tetto complessivo massimo di 3 mila euro.
Cosa vuol dire per un bilancio familiare? Che si contrae la possibile riduzione della base imponibile su cui si calcolano le tasse e dunque si assottiglia lo «sconto» fiscale, perché ad ogni voce interessata andrà applicata la franchigia di 250 euro e per le detrazioni anche il tetto. Se confermato in Aula alla Camera, il taglio di deduzioni e detrazioni colpirà i redditi del 2012 con effetto retroattivo. Dunque le spese già fatte nell'anno corrente, sulle quali si considerava un certo «risparmio» fiscale, avranno un peso diverso sul bilancio familiare rispetto a quanto preventivato.
Gli oneri deducibili a cui sarà applicata la franchigia sono quelli previsti dall'articolo 10 del Testo Unico delle imposte sui redditi (quelle indicate dal comma 1, lettere a, b, c, d, e-ter, f, g, h, l-bis, l-ter, l-quater). Mentre le detrazioni «minori» interessate dal provvedimento sono quelle elencate dall'articolo 15 sempre del Tuir. Non rientrano nella franchigia i contributi previdenziali e assistenziali, né quelli per la previdenza complementare e quelli per le colf. Mentre non vanno a costituire il tetto massimo dei 3 mila euro le spese sanitarie, che restano detraibili al 19% senza limite ma che vedono la franchigia salire da 129,11 euro a 250 euro.
Rientrano invece nella nuova regola le deduzioni per gli assegni al coniuge, le spese mediche e di assistenza per i disabili, i contributi ai fondi integrativi del Servizio sanitario nazionale, i contributi alle Ong per i Paesi in via di sviluppo, le erogazioni liberali a favore di istituzioni religiose, di università e fondazioni universitarie. La stretta sulle detrazioni colpisce gli interessi sul mutuo per la prima casa, le spese per l'intermediazione immobiliare sull'acquisto dell'abitazione principale, le spese per l'asilo nido, per l'istruzione (superiore e università) e per l'attività sportiva dei figli di età compresa tra i 15 e i 18 anni (poiché ora la detrazione è per importi non superiori ai 210 euro, con la franchigia salta del tutto), le spese per l'affitto degli studenti fuori sede, le spese funebri, quelle veterinarie e per le erogazioni liberali (Onlus, associazioni sportive e di promozione sociale), le assicurazioni sulla vita e contro gli infortuni.
Istruzione
Limiti ai contributi versati per università e scuole superiori private
Il doppio limite di 250 euro per voce di spesa e 3.000 euro per il complesso delle detrazioni penalizza chi spende per l'istruzione dei figli o per promuovere attività culturali. In particolare, le spese per istruzione sono detraibili anche quando sono sostenute per pagare l'iscrizione in una scuola secondaria o in un'università privata, ma la detrazione deve essere commisurata a quanto previsto per le tasse dell'istruzione pubblica e qui il contribuente deve darsi da fare per conto suo perché non esistono tabelle ministeriali di riferimento. Sono detraibili i contributi pagati per le scuole superiori, per le università e i master post laurea, e anche le scuole superiori e i corsi universitari frequentati all'estero. A questo proposito il ministero ha precisato che per il calcolo delle detrazioni bisogna fare riferimento ai costi delle scuole o degli atenei che in Italia offrano un corso di studi analogo, prendendo a riferimento l'offerta formativa nel Comune più vicino a quello di residenza fiscale del contribuente.
Gino Pagliuca
Erogazioni liberali
Nel mirino donazioni a partiti, movimenti e anche alle Onlus
Se sarà confermato l'impianto del decreto i partiti perderanno una fonte di gettito legale. La normativa previgente infatti prevedeva la possibilità di versare tra 51,65 e 10 mila euro a favore dei movimenti politici, purché i beneficiari abbiano o abbiano avuto in passato almeno un parlamentare alla Camera o al Senato. Significa che in teoria sarebbe stato possibile ottenere uno sgravio fiscale fino a 1.900 euro; con le nuove regole il massimo ottenibile, e purché non vi siano altri oneri detraibili, scende a 570 euro. Per avere un termine di paragone, il tetto massimo di spesa detraibile per le Onlus è di 2.065 euro. Per ottenere la detrazione è necessario che il versamento sia stato effettuato in posta o in banca su un conto corrente creato ad hoc e che il contribuente nell'anno precedente quello cui si riferisce la dichiarazione non abbia presentato conti in perdita. È lecito pensare che questo taglio non è tra quelli che più preoccupano i contribuenti.

martedì 9 ottobre 2012

"La legge di stabilità sarà da 10 miliardi" la Camusso: "Risposte o sarà sciopero"



Il ministro dell'Economia Grilli spiega il provvedimento agli Enti locali: 6,5 miliardi serviranno per non aumentare l'Iva e 3,5 saranno destinati a produttività e detrazioni fiscali. Tagli da 1,5 miliardi per la sanità. Vertice con le parti sociali. Cgil sul piede di guerra, ma Monti resta ottimista: "Discussione proficua".

ROMA - Il ministro dell'Economia Vittorio Grilli assicura: "Non sarà una nuova manovra", tuttavia, il governo, spiegando la legge di stabilità per il nuovo anno, ha prospettato agli enti locali tagli da circa 10 miliardi di euro di cui 6,5 miliardi per evitare l'aumento dell'Iva e 3,5 miliardi destinati a produttività e detrazioni fiscali. Lo ha detto il coordinatore degli assessori al bilancio delle province, Antonio Rosati al termine dell'incontro a Palazzo Chigi. 

Tra i provvedimenti inseriti nel provvedimento, stando alla bozza in circolazione in queste ore, lo stop all'affitto e all'acquisto di nuovi immobili (se non per realizzare un vantaggio) da parte di tutte le amministrazioni pubbliche. Ma anche all'acquisto e il leasing di autovetture. La Legge di Stabilità introduce poi una stretta anche per l'acquisto di arredi e per le spese di consulenze informatiche. Gli aumenti salariali aziendali dati "in relazione a incrementi di produttività, innovazione ed efficienza organizzativà" saranno tassati nel 2013 al 10% entro il limite di 3.000 euro lordi. E' previsto uno stanziamento massimo di 1.670 milioni nel 2013 e 526 milioni nel 2014. Nella bozza sono previsti anche tagli da 1,5 miliardi per la sanità mentre per i dipendenti pubblici è confermato il blocco dei contratti fino al 2014 ma per il 2013-2014 non sarà erogata neanche l'indennità di vacanza contrattuale.

Il governo, dopo aver incontrato anche le parti sociali, approverà il provvedimento nel corso di un consiglio dei Ministri.

Prima della riunione Susanna Camusso si è fatta precedere da dichiarazioni di fuoco. "L'impressione - ha detto il segretario della Cgil - è che la legge di stabilità è una manovra mascherata. Se non ci saranno risposte su reddito e lavoro sarà sciopero generale".

Più disponibile la Cisl.  "E' giusto evitare l'aumento dell'Iva, ma è necessario anche che si abbassino le tasse sui redditi di lavoratori e pensionati per far ripartire i consumi, oggi troppo bassi", ha detto  il segretario Raffaele Bonanni, intervenendo durante l'incontro con il governo. Parlando anche della produttività, Bonanni ha sottolineato che "sarebbe importante diminuire le tasse a chi lavora meglio". 

Al termine dell'incontro il giudizio del presidente del Consiglio è stato positivo. Monti ha parlato di "discussione proficua" sulla legge di stabilità e si è rallegrato per il clima di disponibilità dimostrata e per l'avvicinarsi di una conclusione sul negoziato sulla produttività.