Tutto avremmo immaginato, nella vita, fuorché di concordare in pieno con Dario Franceschini: “Avviso ai naviganti: la smania quotidiana di visibilità logora i governi. Già visto tutto. Si inventano litigi sull’Iva, quando nessuno vuole aumentarla, solo per avere qualche riflettore acceso”. Ce l’ha con i renziani e alcuni M5S che han montato una polemica sul nulla, come se qualcuno volesse aumentare l’Iva e loro no. In realtà l’impegno di sterilizzare l’aumento dell’Iva dal 22 al 25% sarà rispettato.
Ma, siccome c’è anche quello di tagliare le tasse sul lavoro (sciaguratamente chiamato “cuneo fiscale”) e le coperture non ci sono, Conte e il Tesoro vorrebbero aumentare l’Iva dell’1-1,5% a chi paga in contanti oltre una certa soglia: per dare più soldi ai lavoratori e incentivare i pagamenti con carta (a costo zero), disincentivare il cash e recuperare evasione.
L’aumento sarebbe volontario: se tutti pagano “tracciabile”, l’Iva non sale per nessuno. Apriti cielo.
Risultato: chi pensava di lucrare per il suo ego e la sua bottega ha convinto milioni di italiani che il neonato governo sia già in crisi e regalato a Salvini&C. il pretesto per strillare al “governo delle tasse”, mentre gli onesti ne pagheranno un po’ meno e i disonesti un po’ di più.
È il morbo della “salvinite”, perché il re della sparata da titolo è Salvini, che però fa solo quelle che gli portano consensi, mentre i giallorosa sono specializzati in quelle che portano consensi a lui. O perché dicono cazzate, o perché dicono cose anche sensate, ma nei tempi e nei modi sbagliati. Fioramonti si candida a nuovo Toninelli con le trovate di tassare le merendine e levare i crocifissi dalle scuole. Che possono avere un senso in tempi normali, ma buttate lì senza prepararle né spiegarle, nel mondo dell’istruzione che ha ben altre urgenze, sono autogol da 2 a 0 per Salvini. Idem per Letta che lancia il voto ai sedicenni, subito cavalcato da 5S, Pd e Lega: davvero bastano un milione di studenti ambientalisti in piazza per abbassare l’età elettorale? Poi c’è l’auto-tripletta di Pisapia, che intima al governo di abolire i dl Sicurezza, approvare lo Ius culturae (altra denominazione assurda) e il suicidio assistito tutto d’un colpo, per la gioia di Salvini e Meloni che non vedono l’ora di farci la campagna elettorale per le Regionali. I diritti sono cruciali, ma nel 2019, con le destre al 45%, un governo d’emergenza dovrebbe prima rassicurare la maggioranza degli italiani su troppe tasse, poco lavoro, immigrazione clandestina incontrollata ecc. e poi dedicarsi alle minoranze. Sabrina Ferilli, donna di sinistra coi piedi ben piantati a terra, lo ripete sempre: “Uno chiede un cappotto e quelli gli parlano dell’àsola”.
Ma, siccome c’è anche quello di tagliare le tasse sul lavoro (sciaguratamente chiamato “cuneo fiscale”) e le coperture non ci sono, Conte e il Tesoro vorrebbero aumentare l’Iva dell’1-1,5% a chi paga in contanti oltre una certa soglia: per dare più soldi ai lavoratori e incentivare i pagamenti con carta (a costo zero), disincentivare il cash e recuperare evasione.
L’aumento sarebbe volontario: se tutti pagano “tracciabile”, l’Iva non sale per nessuno. Apriti cielo.
Risultato: chi pensava di lucrare per il suo ego e la sua bottega ha convinto milioni di italiani che il neonato governo sia già in crisi e regalato a Salvini&C. il pretesto per strillare al “governo delle tasse”, mentre gli onesti ne pagheranno un po’ meno e i disonesti un po’ di più.
È il morbo della “salvinite”, perché il re della sparata da titolo è Salvini, che però fa solo quelle che gli portano consensi, mentre i giallorosa sono specializzati in quelle che portano consensi a lui. O perché dicono cazzate, o perché dicono cose anche sensate, ma nei tempi e nei modi sbagliati. Fioramonti si candida a nuovo Toninelli con le trovate di tassare le merendine e levare i crocifissi dalle scuole. Che possono avere un senso in tempi normali, ma buttate lì senza prepararle né spiegarle, nel mondo dell’istruzione che ha ben altre urgenze, sono autogol da 2 a 0 per Salvini. Idem per Letta che lancia il voto ai sedicenni, subito cavalcato da 5S, Pd e Lega: davvero bastano un milione di studenti ambientalisti in piazza per abbassare l’età elettorale? Poi c’è l’auto-tripletta di Pisapia, che intima al governo di abolire i dl Sicurezza, approvare lo Ius culturae (altra denominazione assurda) e il suicidio assistito tutto d’un colpo, per la gioia di Salvini e Meloni che non vedono l’ora di farci la campagna elettorale per le Regionali. I diritti sono cruciali, ma nel 2019, con le destre al 45%, un governo d’emergenza dovrebbe prima rassicurare la maggioranza degli italiani su troppe tasse, poco lavoro, immigrazione clandestina incontrollata ecc. e poi dedicarsi alle minoranze. Sabrina Ferilli, donna di sinistra coi piedi ben piantati a terra, lo ripete sempre: “Uno chiede un cappotto e quelli gli parlano dell’àsola”.