Ferie renziane - In viaggio a Formentera, il nuovo Giglio magico combatte la povertà (a modo suo).
L’ estate sta finendo, come da citazione dei Righeira. Gli sgoccioli di agosto portano con sé un senso di struggente malinconia. Il crepuscolo è particolarmente intenso per una banda di amici che ha preso il nome di Italia Viva: estate dopo estate la durata della legislatura si accorcia, l’orizzonte politico si restringe, la prospettiva personale e collettiva si fa asfittica. Del doman non c’è davvero certezza, in questo caso. Ma come sempre, chi vuol esser lieto, sia: Italia Viva è più di un partito, è una confraternita. I suoi affiliati sono pochi ma hanno i pensieri lunghi e la mente fina.
Sono quelli che odiano il reddito di cittadinanza. Che lo ritengono una misura “diseducativa”, una distorsione delle savie dinamiche del mercato, un sussidio che impedisce agli imprenditori di trovare forza lavoro a condizioni cripto schiavistiche: i pelandroni, incredibile, preferiscono starsene a casa a farsi pagare dallo Stato. Il reddito è “una vita in vacanza”, per citare un’altra canzone cara alla compagnia. I giovani invece devono essere forgiati negli stenti, “devono imparare a soffrire”. Parola di Matteo Renzi.
In effetti loro – quelli di Italia Viva – soffrono. Soffrono tanto e in genere soffrono insieme. Come quella volta che si fecero un selfie di gruppo in vacanza su un motoscafo. Era la prima estate in pandemia.
Quest’agosto niente natanti, ma c’è un senso di rinascita, si torna a viaggiare all’estero. Si va a Formentera. Luciano Nobili, Francesco Bonifazi, Federico Lovadina (il pistoiese piazzato da Renzi alla presidenza di Sia, la società di Cassa depositi e prestiti) e il coordinatore romano Marco Cappa: tutti insieme per un grande viaggio spirituale.
Ci sarebbe piaciuto poter ignorare la circostanza, ma come si fa? Sarà pure bassa sociologia, antropologia d’accatto, ma è soprattutto una questione estetica. Il diario di viaggio è su Instagram e le foto sono di una bellezza sconcertante. A metà tra Muccino e Vanzina: un po’ tardo adolescenti romantici, un po’ vitelloni italiani alla conquista delle Baleari.
Come si può ignorare il selfie abbacinante di Lucianone Nobili dopo la passeggiata al faro? Occhiali da sole, sorriso sfrontato e maglietta “Politics is like sex”. Erotismo e potere, fascino e mistero. Una foto da ammirare a specchio con quella di un Bonifazi languido, in camicia di lino e lenti scure, sullo sfondo si intravedono morbide dune e il mare celeste.
In quei giorni c’era la crisi afghana, certo. C’era Renzi che simulava un ritorno lampo in Senato, per presidiare le istituzioni in una fase tanto delicata sul piano internazionale, d’accordo. Ma non rompeteci le scatole.
I renziani in vacanza sono una “Band of brothers” (hashtag #Summer2021), come scrive Nobili. Una didascalia piena d’amore sotto una grande foto di gruppo. Si respira fratellanza, malgrado il commento goliardico di Marco Agnoletti (ex portavoce di Renzi): “Il Lovadina sembra sotto l’effetto di droghe pesanti: ma forse è solo la vicinanza del Nobili a fare questo effetto”.
Si va a cena tutti insieme al ristorante “A mi manera” e si aggiunge anche Andrea Ruggieri di Forza Italia. Confessiamo una certa invidia – qui è quasi ora di cena – per le bistecche da 70 euro (ma solo per i palati esigenti che scelgono la carne di Wagyu, volendo c’è un più abbordabile menù fisso da 90 euro a persona, bevande escluse).
I nostri ci regalano selfie, abbracci, foto in spiaggia, momenti di relax casalingo mentre studiano le prossime scorribande, ma il momento catartico della vacanza è senza dubbio il video insieme all’attore spagnolo che interpreta “Arturito”, il personaggio un po’ infamello della Casa di carta. Arturito, apparentemente a poche bracciate dal collasso etilico, inizia a intonare “Bella Ciao”. “O partigianooo, portami viaaa”. Subito dietro di lui si fanno spazio nell’inquadratura due figure imponenti, sono Cappa e Nobili: “O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciaooo”. È una scena che si può descrivere in un solo modo: raggelante. Ma non preoccupatevi, non c’è niente di politico, è solo Netflix.
Sappiamo bene di essere dei moralisti: non c’è niente di male a divertirsi in vacanza. Però viene in mente una frase del socialdemocratico svedese Olof Palme (non a caso molto amata da Walter Veltroni): “Il nostro dovere è combattere la povertà, non la ricchezza”. Quelli di Formentera combattono i poveri e la ricchezza la esibiscono.
ILFQ