mercoledì 19 febbraio 2025

I misteri di Cusco: il segreto delle mura Inca!

 

I misteri di Cusco: il segreto delle mura Inca!
Nel cuore delle Ande, la città di Cusco racconta la grandezza dell’Impero Inca attraverso le sue incredibili mura di pietra, ancora in piedi dopo secoli!
Passeggiando vicino a Plaza de Armas, si incontra il vicolo di Loreto, dove due mura leggendarie si ergono fianco a fianco: da un lato, l’Amarucancha, antica residenza dell’Inca Huayna Capac; dall’altro, l’Acllahuasi, la “Casa delle Donne Scelte”.
Ciò che lascia senza parole è la tecnica di costruzione: blocchi di pietra perfettamente incastrati senza malta, resistenti ai terremoti che hanno distrutto molte strutture spagnole. Gli Inca sapevano come sfidare il tempo e la natura!

martedì 18 febbraio 2025

Porta Nigra - Treviri - Germania.

 

La scoperta di tre o quattro piani sotterranei potrebbe sembrare sensazionale, ma in realtà si tratta della Porta Nigra, un’imponente struttura romana situata a Treviri, in Germania. Il suo nome, che in latino significa "Porta Nera", deriva dal colore scuro della pietra. Risalente al II secolo d.C., è una delle porte cittadine romane meglio conservate al mondo e rappresenta da secoli un simbolo della storia di Treviri. In origine faceva parte delle fortificazioni della città, ma nel corso del tempo fu trasformata in chiesa e subì diverse modifiche architettoniche.
L’interramento parziale della struttura è dovuto ai cambiamenti del paesaggio urbano nel corso dei secoli. Con l’espansione di Treviri, il livello del suolo si è progressivamente innalzato, fino a seppellire parte della porta. Oggi è visibile solo la sezione superiore, mentre i piani inferiori rimasero a lungo nascosti sotto strati di terra e sedimenti. Gli scavi archeologici hanno riportato alla luce l’intera costruzione, rivelando la sua reale estensione e restituendo al mondo una testimonianza straordinaria dell’architettura romana.
Oggi la Porta Nigra si erge maestosa, testimone dell’ingegneria romana e del passato glorioso di Treviri. I visitatori possono esplorare i suoi antichi corridoi e ammirare il panorama sulla città dalla sua sommità. La scoperta dei livelli sotterranei non fa che accrescere il fascino e il valore storico di questa straordinaria opera, offrendo uno sguardo unico sul passato e sul genio costruttivo dell’Impero Romano.

Xiaozai Tiankang, voragine naturale. Cina

 

La più grande e profonda voragine naturale del pianeta si chiama Xiaozai Tiankang.
Si trova nel cuore della Cina, Penji. Questo fantastico tombino è completamente naturale e raggiunge una profondità di 662 metri e una larghezza di 537 metri.
Ma la cosa più sorprendente è l'esplosione di vita che contiene. Ciò che confonde i geologi a causa degli effetti dell'acqua è Xiaozai Tiankang. In questo caso, si è formato in cima ad una grotta, dove un fiume sotterraneo, lungo 8,5 chilometri, sfocia in una magnifica cascata. Le sue enormi dimensioni lo rendono la voragine più profonda del mondo.
Ospita circa 1.300 specie di piante e fauna selvatica. Tra gli "inquilini" più affascinanti della foresta sotterranea c'è la pantera nebbiosa, conosciuta dai locali fin dall'antichità.

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Newgrange - Tomba neolitica. - Nicolas Kess Jighu

 

Immersa nell'incantevole paesaggio della contea di Meath, in Irlanda, si trova la maestosa Newgrange, una tomba neolitica che risale a circa il 3.200 a.C. Questa straordinaria struttura ha più di 5.200 anni, superando di ben 600 anni le maestose piramidi egizie e superando di un millennio l'iconica Stonehenge. Ma non è solo la sua età a catturare l'immaginazione; Newgrange vanta un magistrale design architettonico che riflette la straordinaria ingegnosità dei suoi creatori. Ogni solstizio d'inverno, al sorgere del sole, i suoi raggi dorati penetrano nella camera interna con una precisione mozzafiato, a testimonianza delle avanzate conoscenze astronomiche possedute da quegli antichi artigiani. Oggi, Newgrange è venerata come uno dei siti preistorici più significativi d'Europa, una sentinella silenziosa dei misteri e delle meraviglie di un lontano passato.

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Il mistero della Dighton Rock. - Nicolas Kess Jighu

 

Un'antica iscrizione che nessuno riesce a decifrare.
Nascosta nel fiume Taunton nel Massachusetts, la Dighton Rock è un masso da 40 tonnellate ricoperto di strane incisioni che hanno lasciato perplessi gli storici per secoli. I simboli e le iscrizioni mistiche, incise sulla superficie della roccia, sembrano raffigurare figure umane, animali, forme geometriche e scritture sconosciute, dando origine a infinite speculazioni sulle loro origini.
La prima menzione registrata della Dighton Rock risale al 1680, quando il reverendo John Danforth abbozzò le incisioni, descrivendole come un enigmatico mix di caratteri e pittogrammi. Da allora, gli studiosi hanno proposto molteplici teorie su chi le abbia create. Alcuni credono che i segni siano stati lasciati da tribù di nativi americani, forse dal popolo Wampanoag, come parte di un documento religioso o storico. Altri suggeriscono che i Vichinghi, gli esploratori portoghesi o persino gli antichi Fenici potrebbero aver lasciato il loro segno sulla pietra, suggerendo un contatto transatlantico precolombiano.
Una delle teorie più controverse sostiene che le incisioni siano la prova di una civiltà perduta, forse legata ai primi visitatori provenienti dall'Europa o dall'Asia molto prima che Colombo arrivasse nelle Americhe. Nonostante i numerosi tentativi di decifrare le iscrizioni, non è stato raggiunto alcun consenso e le vere origini della Dighton Rock rimangono sconosciute.
Oggi, la roccia è ospitata nel Dighton Rock State Park, dove continua ad affascinare ricercatori, storici e amanti del mistero. Che contenga la chiave per una parte sconosciuta della storia o rimanga un enigma irrisolto, la Dighton Rock è uno dei reperti archeologici più misteriosi del Nord America.

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lunedì 17 febbraio 2025

Simone Cristicchi - Quando sarai piccola - Sanremo

 

Quando sarai piccola ti aiuterò a capire chi sei,
ti starò vicino come non ho fatto mai.
Rallenteremo il passo se camminerò veloce,
parlerò al posto tuo se ti si ferma la voce.
Giocheremo a ricordare quanti figli hai,
che sei nata il 20 marzo del ’46.
Se ti chiederai il perché di quell’anello al dito
ti dirò di mio padre ovvero tuo marito.
Ti insegnerò a stare in piedi da sola,
a ritrovare la strada di casa.
Ti ripeterò il mio nome mille volte
perché tanto te lo scorderai.
Eeee… è ancora un altro giorno insieme a te,
per restituirti tutto quell’amore che mi hai dato
e sorridere del tempo che non sembra mai passato.
Quando sarai piccola mi insegnerai davvero chi sono,
a capire che tuo figlio è diventato un uomo.
Quando ti prenderò in braccio e sembrerai leggera
come una bambina sopra un’altalena.
Preparerò da mangiare per cena,
io che so fare il caffè a malapena.
Ti ripeterò il tuo nome mille volte
fino a quando lo ricorderai.
Eeee… è ancora un altro giorno insieme a te,
per restituirti tutto, tutto il bene che mi hai dato.
E sconfiggere anche il tempo che per noi non è passato.
Ci sono cose che non puoi cancellare, ci sono abbracci che non devi sprecare.
Ci sono sguardi pieni di silenzio che non sai descrivere con le parole.
C’è quella rabbia di vederti cambiare e la fatica di doverlo accettare.
Ci sono pagine di vita, pezzi di memoria che non so dimenticare
Eeee… è ancora un altro giorno insieme a te,
per restituirti tutta questa vita che mi hai dato
e sorridere del tempo e di come ci ha cambiato.
Quando sarai piccola ti stringerò talmente forte
che non avrai paura nemmeno della morte
Tu mi darai la tua mano, io un bacio sulla fronte
Adesso è tardi, fai la brava
buonanotte.

Lucio Corsi - Volevo essere un duro

 

Volevo essere un duro
Che non gli importa del futuro
Un robot
Un lottatore di sumo
Uno spaccino in fuga da un cane lupo
Alla stazione di Bolo
Una gallina dalle uova d’oro
Però non sono nessuno
Non sono nato con la faccia da duro
Ho anche paura del buio
Se faccio a botte le prendo
Così mi truccano gli occhi di nero
Ma non ho mai perso tempo
È lui che mi ha lasciato indietro
Vivere la vita
È un gioco da ragazzi
Me lo diceva mamma ed io
Cadevo giù dagli alberi
Quanto è duro il mondo
Per quelli normali
Che hanno poco amore intorno
O troppo sole negli occhiali
Volevo essere un duro
Che non gli importa del futuro no
Un robot
Medaglia d’oro di sputo
Lo scippatore che t’aspetta nel buio
Il Re di Porta Portese
La gazza ladra che ti ruba la fede
Vivere la vita
È un gioco da ragazzi
Me lo diceva mamma ed io
Cadevo giù dagli alberi
Quanto è duro il mondo
Per quelli normali
Che hanno poco amore intorno
O troppo sole negli occhiali
Volevo essere un duro
Però non sono nessuno
Cintura bianca di Judo
Invece che una stella uno starnuto
I girasoli con gli occhiali mi hanno detto
“Stai attento alla luce”
E che le lune senza buche
Sono fregature
Perché in fondo è inutile fuggire
Dalle tue paure
Vivere la vita è un gioco da ragazzi
Io
Io volevo essere un duro
Però non sono nessuno
Non sono altro che Lucio
Non sono altro che Lucio

Non vedo più Sanremo da anni ormai, ma ho voluto ascoltare, dopo averne seguito la recensione, questa canzone, che mi ha infuso speranza, mi ha confermato che c'è ancora chi vuole vivere la vita assaporandone tutti gli aspetti senza dover apparire come un prevaricatore e maturare con le esperienze vissute in prima persona, senza saltare gli ostacoli con le raccomandazioni, ma affrontandoli con determinazione e responsabilità. Onore e merito a Lucio Corsi.

cetta