Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
giovedì 18 settembre 2025
mercoledì 17 settembre 2025
martedì 16 settembre 2025
CHI INVADE LA POLONIA MARCO TRAVAGLIO – IL FATTO – 14.09.2025
MA SI PUO’ ESSERE PIU’ DEFICIENTI ?
lunedì 15 settembre 2025
~ Sapendo di mentire ~ Marco Travaglio - Il Fatto Quotidiano 15 settembre 2025
Abbiamo ascoltato molte idee interessanti, anche diverse dalle nostre, e sfornato un bel po’ di notizie.
Pensavamo che, data l’autorevolezza della fonte, qualcuno dei media che sull’Ucraina raccolgono anche l’ultimo sospiro del più sfigato guerrapiattista la riprendesse e magari chiedesse al suo corrispondente a Parigi di interpellare l’Eliseo.
Invece, silenzio di tomba.
Del resto nel novembre 2019, mentre Macron e Merkel tentavano di convincere Zelensky a rispettare gli accordi di Minsk sull’autonomia e il cessate il fuoco per il Donbass per metter fine a cinque anni di guerra civile e i settori oltranzisti dell’Alleanza remavano contro e soffiavano sul fuoco antirusso annunciando l’ingresso dell’Ucraina e della Georgia, fu proprio il presidente francese a dichiarare la “morte cerebrale della Nato”.
E a battersi fino all’ultimo affinché Zelensky accettasse Minsk e rinunciasse alla Nato per scongiurare l’invasione russa.
Ora, nelle sue memorie appena pubblicate, la Merkel si vanta di aver detto no a Kiev nella Nato perché “sarebbe stato come dichiarare guerra a Putin”.
Anche la Meloni sa bene come e perché la guerra cominciò.
Infatti dopo l’annessione russa della Crimea e fino al 2022, si oppose alle sanzioni a Mosca e addirittura elogiò la Russia di Putin.
E il giorno dell’invasione russa (24.2.22) scrisse in chat ai suoi: “Ci sarebbero molte cose da dire su come questa vicenda è stata gestita, e fin quando abbiamo potuto le abbiamo dette. Quando tutto sarà finito la storia dirà che ancora una volta abbiamo avuto ragione: la strategia dei Democratici americani era sbagliata. I risultati parlano da soli. Ed era nostro dovere dirlo per cercare di evitare questo epilogo. Ma… ora che la guerra è iniziata non è più il momento dei distinguo: con l’Occidente e la Nato senza se e senza ma”.
Oggi solo Trump osa dire in pubblico ciò che tutti i leader europei sanno, ma dicono solo in privato.
Il guaio è che, persa la guerra, questi squilibrati cercano o fabbricano ogni giorno un casus belli per trascinarci in guerra.
Ecco perché la rivelazione di Sachs che li smaschera non deve conoscerla nessuno.
Come ha detto ieri Gustavo Zagrebelsky alla Festa del Fatto, nessun governante “fa” mai la guerra: la “fa fare” agli altri.
Cioè a noi.
Svegliamoci.
sabato 13 settembre 2025
Quest’uomo è l’unica ragione per cui siamo ancora vivi e respiriamo oggi…
Vasily Arkhipov (1926-1998) era un ufficiale della Marina Sovietica che pronunciò l’unico voto contro il lancio di un siluro nucleare da un sottomarino B-59 in risposta al lancio di cariche di profondità da parte degli Stati Uniti, nonostante si trovasse in acque internazionali durante la Crisi dei Missili di Cuba del 1962.
L’equipaggio sovietico non aveva contatti con Mosca da alcuni giorni e non era sicuro se fosse scoppiata la Terza Guerra Mondiale. Il capitano era convinto che la guerra fosse iniziata in superficie e voleva lanciare il siluro nucleare. La situazione peggiorava: le batterie del sottomarino stavano esaurendosi, l’aria condizionata non funzionava e la temperatura superava i 45°C (113°F). Molti membri dell’equipaggio iniziarono a svenire a causa dell’avvelenamento da anidride carbonica e dei bassi livelli di ossigeno, fattori che compromettevano seriamente il loro giudizio.
Secondo il protocollo, il lancio nucleare richiedeva l’approvazione solo del capitano e del commissario politico a bordo. Per fortuna, Arkhipov era il comandante di una flottiglia e si trovava a bordo di quel fatale sottomarino B-59. I comandanti di flottiglia di solito non erano presenti sui sottomarini nucleari, ma il loro rango permetteva di trasformare il voto da due persone a tre.
Arkhipov discusse con i due ufficiali superiori e riuscì infine a convincerli a emergere e contattare Mosca. La sua determinazione e la sua decisione evitarono una guerra nucleare e letteralmente salvarono il mondo.
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