Quindi i droni russi finiti in Polonia non erano russi, ma addirittura missili polacchi. Eppure quell’idiota di Zelensky diceva di avere le prove, e tutta l’armata Brancaleone della NATO parlava di attacco deliberato da parte di Putin e Lavrov.
Ovviamente stendiamo un velo pietoso sulla stampa di regime, che continua a scavare anche dove non è possibile scavare.
Ma comunque, hanno usato una casa polacca per dimostrare l’attacco russo, salvo poi scoprire che quella casa era stata colpita da un missile a stelle e strisce, lanciato da un F-16 polacco. Ma pensa te!
Ora, chi glielo dice a Mattarella che, immediatamente dopo questa ennesima bugia targata NATO, si era precipitato in paragoni con il 1914 e la Prima guerra mondiale? Chi glielo dice ai pennivendoli che hanno sprecato fiumi di inchiostro per scrivere l’ennesima bugia targata NATO? E chi glielo dice al Papa, che giusto ieri ha benedetto e assolto la NATO senza bisogno che essa passasse dal confessionale?
Ma soprattutto, chi glielo dice a Putin, Lavrov e ai dirigenti russi che quegli imbecilli della NATO si smentiscono da soli, a casa loro, senza che dal Cremlino muovano un dito?
Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
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giovedì 18 settembre 2025
Bugia targata NATO. - Giuseppe Salamone
martedì 16 settembre 2025
CHI INVADE LA POLONIA MARCO TRAVAGLIO – IL FATTO – 14.09.2025
MA SI PUO’ ESSERE PIU’ DEFICIENTI ?
Ci tagliamo gli zebedei da 3 anni per sostenere una guerra in Ucraina che massacra tutta l’Europa. Abbiamo visto le spese per la vita quotidiana aumentare progressivamente ed il nostro benessere progressivamente diminuire. Non paghi di veder sanguinare le nostre parti basse abbiamo accettato di spendere altri 800 MILIARDI per riarmare l’intera Europa dimenticando che siamo nel 2025 e la potenza contro cui ci armiamo ha oltre 6000 …SEIMILA testate nucleari. Prima ancora di approfondire come sono andate le cose con questi droni apparecchiamo la tavola per un conflitto dimenticando che vi sono paesi in guerra disposti a fare carte false perché l’Europa entri in guerra al loro fianco e si sconfigga l’odiata Russia!! Ma come si fa a dimenticare che in Ucraina, uno dei paesi più corrotti d’Europa, l’eroe nazionale del lato occidentale è un certo Stefan Bandera un nazista convinto a cui si sono ispirati interi reparti dell’esercito ucraino!!
CHI INVADE LA POLONIA
MARCO TRAVAGLIO – IL FATTO – 14.09.2025
Se la guerra che gli sgovernanti europei stanno preparando con ogni pretesto non fosse terribilmente seria, a sentirli parlare coi loro trombettieri ci sarebbe da scompisciarsi. Questo è Rutte, segretario della Nato, sullo sciame di droni caduti in Polonia (e in Bielorussia), curiosamente censurato dai giornaloni: “È un fatto pericoloso e inaccettabile, che sia stato intenzionale o meno. Non è la prima volta, è già accaduto in Romania. Si tratta in ogni caso di droni che arrivano dalla Russia. Certo poi se sarà un fatto intenzionale sarà rilevante”. Quindi, mentre Trump parla apertamente di “errore” e “incidente”, anche la Nato dubita che la Russia abbia attaccato la Polonia. Però scatena subito una contro-esercitazione al confine russo (la mitica “Sentinella a Est”, con tanto di scudo eurotedesco “Occhio di Odino”) senz’attendere di sapere cos’è successo. Tanto, anche se i russi avessero scagliato quei droni nell’Ucraina occidentale e l’apparato elettromagnetico di Kiev li avesse deviati sulla Polonia, sarebbe sempre colpa loro. E, se Kiev l’avesse fatto apposta, noi seguiteremmo ad armare un “alleato ” che organizza false flag per simulare attacchi russi alla Nato e trascinarci direttamente in guerra. Come già provò a fare nel 2022 attribuendo ai russi l’attentato ucraino ai gasdotti NordStream e i due missili ucraini in Polonia. Per fortuna siamo così abituati alle menzogne dei nostri“alleati ” che, nelle opinioni pubbliche occidentali, nessuno crede alla Russia che invade la Polonia: tutti avvertono quanto suoni falso lo sdegno di chi non fa nulla contro lo sterminio israeliano a Gaza (con droni ben più micidiali, missili, raid aerei e di terra) per 19 droni di cartone e compensato da 10 mila euro l’uno senza vittime né danni. Quindi, per sostenere l’insostenibile, ecco pronta la contraerea delle panzane. Sul Corriere il duo Fubini-Polito spaccia per “analisi” l’ennesimo spot all’industria delle armi per dimostrare che spendiamo troppo poco (quando Cottarelli, sullo stesso Corriere, ha già dimostrato il contrario): “Il costo (necessario) della difesa: per contrastare droni da 20 mila euro servono sistemi molto più costosi”. Oppure serve un negoziato molto meno costoso che ci riporti a quando con la Russia si conviveva e cooperava in pace. C’è pure l’ “analisi” dell’autorevole Nona Mikhelidze sul Foglio : “Putin vuole un’altra guerra. Non ha raggiunto nessuno degli obiettivi che si era dato, non ha nulla da presentare come una ‘vittoria’. Può solo ampliare gli attacchi, sconfinando oltre l’Ucraina . L’Occidente glielo permetterà?”. Pura logica cartesiana: siccome Putin le busca di brutto contro l’Ucraina, ora si pappa uno dopo l’altro i 27 Paesi europei e arriva finalmente a Lisbona. Fila, no?
lunedì 15 settembre 2025
martedì 16 ottobre 2012
FRONTEX, IL BRACCIO ARMATO DELL’UNIONE EUROPEA.
Nel 2004, l'Unione europea crea Frontex, l'agenzia europea delle frontiere, i cui comandi sono a Varsavia. Nel 2010 era fornita di «26 elicotteri, 22 aerei leggeri, 113 navi, 476 apparecchiature tecniche (radar mobili, video termici, sonde che misurano i tassi di gas carbonico emesso, detector del battito del cuore...)» scrive Claire Rodier. Frontex è conosciuta soprattutto per le missioni di sorveglianza nel Mediteraneo e per l'organizzazione di charter di migranti espulsi verso i paesi d'origine. Ma «in qualche anno Frontex è diventata lo strumento emblematico della politica di controllo migratorio dell'Unione europea». Lo svizzero Jean Iegler l'ha battezzata «organizzazione militare quasi clandestina».
Nel 2007, Frontex ha bloccato 53mila persone che volevano entrare clandestinamente in Europa: il costo è stato di 24.128.619 euro. Una spesa enorme, che però serve a Frontex anche per facilitare la vendita di tecnologie di punta a paesi terzi, grazie agli accordi di «esternalizzazione» dei controlli (conclusi i paesi dei Balcani, la Bielorussia, la Moldavia, l'Ucraina, la Russia, la Georgia, Capo Verde, la Nigeria, ma anche Usa e Canada, mentre sono in via di conclusione intese con Mauritania, Libia, Egitto e Senegal).
Il parlamento europeo ha chiesto spiegazioni, per un «rafforzamento del controllo democratico» dell'azione di Frontex. Dal 2011, Frontex può comprare o affittare materiale ed è quindi ormai «al centro di un sistema che associa gli industriali del settore della sicurezza all'amministrazione europea», scrive Claire Rodier. Il budget di Frontex è passato da 6 milioni di euro del 2005 a 86 milioni nel 2011. Per il periodo 2007-2013, Frontex ha ricevuto un finanziamento di 285 milioni di euro per il programma di «solidarietà e gestione dei flussi migratori».
Frontex gestisce anche Eurosur, un sistema europeo di sorveglianza delle frontiere, nato quest'anno e può attingere a piene mani ai fondi del programma europeo di ricerca e sviluppo FP7, dotato di 50 miliardi.
Frontex compra armamenti, ma facilita anche l'accesso agli industriali delle armi ai fondi di ricerca europei. Per esempio, Frontex si sta adoperando per lo sviluppo dell'uso civile dei droni, mercato per il momento dominato dall'industria statunitense e israeliana: nell'autunno del 2011 ha organizzato una dimostrazione in volo che ha permesso all'americana Lockheed Martin, alla spagnola Aerovision associata con la francese Thales, all'israeliana IAI di mostrare i rispettivi sistemi. Il mercato dei droni, che era di 3 miliardi nel 2009, dovrebbe decuplicarsi entro il 2020. E' dalla metà degli anni '90 che i droni sono utilizzati per controllare le frontiere (li hanno Austria, Svizzera, Algeria, evidentemente gli Usa, per il controllo della frontiera con il Messico, dove è usato il Predator B della General Atomics). «Colpo doppio per i mercanti d'armi - conclude Claire Rodier - nuovo orizzonte per la tecnologia della sicurezza, la lotta contro l'immigrazione clandestina sostiene anche lo sviluppo dell'industria di guerra».
Anna Maria Merlo
Fonte: www.ilmanifesto.it
14.10.2012
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=10948
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