giovedì 19 gennaio 2012

Milano, perquisizioni della Guardia di finanza negli uffici di Standard & Poor’s



La visita delle Fiamme Gialle disposta dalla Procura della Repubblica di Trani, che indaga sulle agenzie di rating con le ipotesi di reato di aggiotaggio, manipolazione del mercato e abuso di informazioni privilegiate.



Standard&Poor's
Aggiotaggio, manipolazione del mercato e abuso di informazioni privilegiate: sono queste le ipotesi di reato a carico delle principali agenzie di rating internazionali sulle quali si concentrano le indagini della Procura della Repubblica di Trani e che stamattina hanno portato la Guardia di Finanza a compiere verifiche nella sede milanese di Standard & Poor’s. Due, in particolare, i procedimenti paralleli in corso, entrambi a firma del sostituto procuratore di Trani Michele Ruggiero.

Il primo procedimento è stato aperto nell’estate di due anni fa dopo la denuncia di Adusbef Federconsumatori e riguarda l’agenzia Moody’s. Gli inquirenti stanno indagando sul report del 6 maggio del 2010 – a mercati aperti – e nel quale l’agenzia affermava che il sistema bancario italiano, in seguito alla crisi greca, era tra quelli a rischio. La diffusione del documento, che la Procura riteneva basato su “giudizi infondati e imprudenti”, provocò il crollo del mercato dei titoli italiani.

Il secondo procedimento, invece, è ancor più recente: avviato durante la scorsa primavera – sempre sulla base di denunce delle due associazioni per la tutela dei consumatori – sta scandagliando i giudizi espressi sul sistema italiano in tre differenti circostanze dall’agenzia Standard & 
Poor’s. In uno questi report, emesso il primo luglio 2011, l’agenzia espresse giudizi negativi sulla manovra finanziaria aggiuntiva che il governo Berlusconi stava preparando. Giudizi diffusi, però, quando i mercati erano aperti e – soprattutto – prima ancora che esistesse un testo definitivo della manovra e che questo venisse presentato al Consiglio dei ministri.

Gli altri due report al centro delle indagini della Procura di Trani sono quelli espressi da S&P il 20 e il 23 maggio 2011, con giudizi ancora una volta negativi sul debito pubblico italiano. In quella circostanza, le valutazioni dell’agenzia di rating determinarono – almeno a sentire gli inquirenti – “la svendita dei titoli del mercato bancario e di quelli pubblici”. Nell’ambito di queste indagini la Procura di Trani ha sentito vari esponenti delle istituzioni italiane, tra cui l’ex premier Romano ProdiMario Draghi (quando era governatore di Bankitalia) e Giulio Tremonti, quando era ministro.

Sempre nel luglio 2011, il pm Ruggiero, accompagnato da alcuni ufficiali della Guardia di Finanza, si recò a Roma nella sede della Consob, per raccogliere dati e informazioni sul confronto che la stessa Autorità di Borsa aveva avviato con le agenzie di rating dopo la diffusione dei report. Dopo le valutazioni negative di Standard&Poor’s dellla primavera estate 2011, infatti, la Consob aveva chiamato i vertici italiani delle agenzie di rating per chiedere chiarimenti e valutazioni.

Per quanto riguarda la ‘visita’ di oggi negli uffici milanesi di S&P, insieme con i militari della guardia di finanza, c’è anche il pm inquirente, Michele Ruggiero, che secondo indiscrezioni starebbe indagando anche sull’ultimo declassamento del rating diffuso da S&P il 13 gennaio scorso, ovvero la scorsa settimana. “Non ho nulla da dire, non parlo” ha detto il procuratore della Repubblica i Trani Carlo Maria Capristo a proposito delle perquisizioni di oggi a Milano.

Diversa la posizione dell’agenzia di rating, che tramite l’avvocato Giuseppe Fornari (il quale rappresenta la società insieme ai legali Alleva e Golino – che lo hanno avvisato da Roma) ha confermato l’azione delle Fiamme Gialle. ”So solo che è una inchiesta della Procura di Trani, che si tratta di perquisizioni e sono stato avvertito dai miei colleghi romani. Per il resto non so nulla” ha detto il legale di S&P ai giornalisti fuori dalla sede di Standard & Poor’s.

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