Il nome originale è Bagolaro e più che un frutto è una piccola bacca, tanti anni fa costituiva un passatempo per i ragazzi i quali succhiavano la dolce e nera pellicina esterna e lanciavano il seme grosso come un cece attraverso una cannuccia di pari diametro che faceva da cerbottana. Matura in agosto. Era solito vederli vendere in strada la domenica quando si usciva dalla chiesa. Il termine, curioso, con il quale è indicato nella Sicilia orientale, ha una sua origine prettamente greca, derivando da melas-coccos, cioè bacca nera ed ancora da mini-coccos, piccola bacca. Nella Sicilia occidentale invece è più noto col nome caccamo, termine proveniente dal bizantino kakkabos.
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