Dozzine di collane di perle, bracciali di diamanti, ciondoli d'oro, Rolex e altri orologi con la scritta 'Per Silvio'. E tante buste piene di contanti. Dalle perquisizioni sono saltati fuori, uno per uno, tutti i 'regali' con cui il premier ricompensava le ragazze
(10 febbraio 2011)Clicca sui nomi delle ragazze e leggi l'elenco completo degli oggetti sequestrati il 14 gennaio 2010
Iris Berardi
Imma e Eleonora De Vivo
Ioana Visan
Aris Espinosa
Barbara Faggioli
Barbara Guerra
Maria Esther Garcia Polanco
Elisa Toti
Mentre la crisi infuria, la disoccupazione aumenta, debiti e tasse continuano a salire e milioni di italiani fanno sempre più fatica ad arrivare a fine mese, un gruppo di super fortunate sguazza tra gioielli, buste di banconote da 500 euro, feste presidenziali, auto e case in regalo. Sono le ragazze di via Olgettina 65, il residence milanese delle "Papi girls": otto prorompenti fanciulle, per lo più stelline televisive, che secondo l'accusa erano le più fidate tra le tante bellezze pagate dal presidente del consiglio per partecipare a orgiastiche feste notturne nell'ormai famosa sala del "bunga-bunga" di Arcore.
Non sono indagate, ma sono state intercettate e perquisite perché rappresentano, per così dire, i "corpi del reato": prove viventi delle accuse di induzione e favoreggiamento della prostituzione, anche della minorenne Karima detta Ruby, contestate a Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti.
Nelle loro telefonate, le ragazze di via Olgettina hanno regalato alla storia dell'Italia berlusconiana frasi memorabili, come «io non lavoro ma guadagno tanto», «Papi è la nostra fonte di lucro», «il Presidente è il nostro futuro, la nostra garanzia»; proteste incresciose sui soldi versati da Silvio alle altre sexy-reginette di Arcore, come «stasera quella faccia di m... mi ha dato solo duemila euro»; e perfino compromettenti confronti economici con la minorenne marocchina diventata loro rivale: «Due a noi e a Ruby 60! Ma ti rendi conto? Ora diamo tutto a lei...».
Il 14 gennaio 2010, mentre Silvio Berlusconi si vedeva notificare il suo primo atto d'accusa per i reati di concussione ai danni della questura e utilizzo di prostituzione minorile, la polizia ha perquisito le abitazioni delle otto ragazze mantenute dal premier in via Olgettina. Gli agenti cercavano i riscontri alle intercettazioni: gioielli, soldi (in particolare banconote da 500 euro), conferme scritte o fotografiche dei rapporti con Berlusconi.
Ecco i risultati delle perquisizioni, con un'avvertenza: i «tesori» qui elencati sono costituiti soltanto dai beni che erano in possesso delle ragazze nel giorno (e nel luogo) del controllo, per cui rappresentano solo una piccola parte del monte-premi totale intascato dalle "Papi girls".
Iris Berardi
Imma e Eleonora De Vivo
Ioana Visan
Aris Espinosa
Barbara Faggioli
Barbara Guerra
Maria Esther Garcia Polanco
Elisa Toti
Mentre la crisi infuria, la disoccupazione aumenta, debiti e tasse continuano a salire e milioni di italiani fanno sempre più fatica ad arrivare a fine mese, un gruppo di super fortunate sguazza tra gioielli, buste di banconote da 500 euro, feste presidenziali, auto e case in regalo. Sono le ragazze di via Olgettina 65, il residence milanese delle "Papi girls": otto prorompenti fanciulle, per lo più stelline televisive, che secondo l'accusa erano le più fidate tra le tante bellezze pagate dal presidente del consiglio per partecipare a orgiastiche feste notturne nell'ormai famosa sala del "bunga-bunga" di Arcore.
Non sono indagate, ma sono state intercettate e perquisite perché rappresentano, per così dire, i "corpi del reato": prove viventi delle accuse di induzione e favoreggiamento della prostituzione, anche della minorenne Karima detta Ruby, contestate a Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti.
Nelle loro telefonate, le ragazze di via Olgettina hanno regalato alla storia dell'Italia berlusconiana frasi memorabili, come «io non lavoro ma guadagno tanto», «Papi è la nostra fonte di lucro», «il Presidente è il nostro futuro, la nostra garanzia»; proteste incresciose sui soldi versati da Silvio alle altre sexy-reginette di Arcore, come «stasera quella faccia di m... mi ha dato solo duemila euro»; e perfino compromettenti confronti economici con la minorenne marocchina diventata loro rivale: «Due a noi e a Ruby 60! Ma ti rendi conto? Ora diamo tutto a lei...».
Il 14 gennaio 2010, mentre Silvio Berlusconi si vedeva notificare il suo primo atto d'accusa per i reati di concussione ai danni della questura e utilizzo di prostituzione minorile, la polizia ha perquisito le abitazioni delle otto ragazze mantenute dal premier in via Olgettina. Gli agenti cercavano i riscontri alle intercettazioni: gioielli, soldi (in particolare banconote da 500 euro), conferme scritte o fotografiche dei rapporti con Berlusconi.
Ecco i risultati delle perquisizioni, con un'avvertenza: i «tesori» qui elencati sono costituiti soltanto dai beni che erano in possesso delle ragazze nel giorno (e nel luogo) del controllo, per cui rappresentano solo una piccola parte del monte-premi totale intascato dalle "Papi girls".