martedì 10 maggio 2011

Renatino, ci si sente tra 400 giorni.



Oggi è il 9 maggio del 2011: e Brunetta ha detto che entro la metà del 2012 – avete letto bene: tra un anno e 40 giorni – tutte le scuole della Repubblica saranno coperte dall’Wi-Fi.

Adesso io mi metto un bel memo sul frigorifero. E ci rivediamo tra 400 giorni.

No, perché a me questa politica di annunci roboanti a puri fini mediatici inizia un filo a rompere.

Allora, Renatino, sperando di godere entrambi di buona salute ci si risente il 30 giugno del 2012.

Senza scuse, eh?

PS. Quasi quasi il memo lo appiccico vicino a quello che ho appeso l’anno scorso per ricordarmi che entro il 2013 il governo avrà sconfitto il cancro.


http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2011/05/09/renatino-ci-si-sente-tra-un-anno-e-20-giorni/




Parlamentari all'asta - Marco Travaglio





Commissione Vergogna. - di Massimo Giannini.



Il Giorno della Memoria è diventato il Giorno della Vergogna. Solo in un Paese che ha perso il senso della sua Storia e delle sue istituzioni può accadere che la commemorazione dei magistrati caduti sotto il piombo del terrorismo e della mafia si trasformi nella criminalizzazione delle toghe cadute sotto i colpi del presidente del Consiglio. Le parole che Silvio Berlusconi è tornato a pronunciare davanti al Tribunale di Milano feriscono simbolicamente come pallottole. Ripetere che certa magistratura è un "cancro da estirpare", proprio davanti ai ritratti 1 di Emilio Alessandrini, Guido Galli e Giorgio Ambrosoli, non è solo un oltraggio alle vittime, ma è anche e soprattutto un messaggio ai "superstiti". La guerra del premier non è finita, e finirà solo con l'annientamento del "nemico". Questo significa il rilancio della Commissione parlamentare d'inchiesta sull'operato dei giudici. Un atto di sfida, che in nessuna democrazia occidentale e normale troverebbe ascolto e cittadinanza, e che invece in Italia promana direttamente dal capo del governo.

Ora si scopre che un disegno di legge per l'istituzione della Commissione esiste già, ed è stato già depositato alla Camera il 4 febbraio scorso, ad opera di uno dei pasdaran del berlusconismo da combattimento, Giorgio Stracquadanio. La novità è che questa proposta di legge potrebbe essere messa in discussione a Montecitorio entro la fine di maggio. Con l'obiettivo di riscrivere la storia repubblicana, a partire da Tangentopoli, e di indagare sull'"uso politico della giustizia", come esige il presidente del Consiglio. "Ne ho parlato direttamente con lui", dice ora Stracquadanio, annunciando la concreta possibilità di accelerfare i tempi del dibattito. Sull'irresponsabilità e l'impudenza di questa iniziativa non c'è altro da aggiungere, dopo i duri moniti del Capo dello Stato. È chiaro a tutti che un'inchiesta parlamentare sull'operato della magistratura, se e quando dovesse partire, non approderebbe da nessuna parte, pena la completa distruzione del tessuto istituzionale e costituzionale che disciplina i rapporti tra i poteri dello Stato. Ma è altrettanto chiaro che Berlusconi, mentre utilizza l'invasione degli immigrati e la scossa all'economia come armi di distrazione verso l'opinione pubblica, intende usare la battaglia sulla giustizia come arma di intimidazione contro i pubblici ministeri.

Quelli che hanno indagato su di lui, nei processi Mills, Mediatrade e Mediaset. Quelli che indagano su di lui, nel processo Ruby. E quelli che potrebbero indagare su di lui, in chissà quali altri filoni di indagine. Sono tutti avvertiti. Il premier, investito della sacrale sovranità dal suo popolo fedele, può sospendere a proprio piacimento il principio di legalità per sottrarsi al suo giudice naturale. La sua forza di fuoco paralizza la legislatura da due anni e mezzo. Legge Alfano, legittimo impedimento, riforma della giustizia, ddl sulle intercettazioni, prescrizione breve, processo lungo. L'elenco delle leggi vergogna fatte o tentate mette paura. E potrebbe allungarsi ancora, se le amministrative di domenica prossima confermassero che il berlusconismo, ancorché in declino, non conosce tuttora alternative possibili. Un'eventualità che fa tremare i polsi, anche solo a immaginarla.



Previti radiato dall'albo degli avvocati . - di Francesco Machina Grifeo



La Cassazione conferma la radiazione di Cesare Previti dall'ordine degli avvocati. Al termine di una lunga vicenda giocata tra ricorsi e controricorsi, i giudici di piazza Cavour, con la sentenza 10071 (si legga il testo sul sito di Guida al diritto) hanno ritenuto legittima la misura più grave, sul piano deontologico, inflitta prima dall'ordine degli avvocati di Roma, e poi confermata dal Consiglio nazionale forense all'ex deputato di Forza Italia condannato in via definitiva per corruzione in atti giudiziari nella vicenda Imi-Sir.

Dalla interdizione alla radiazione
Il procedimento disciplinare era stato avviato nel 1999, a seguito della richiesta di rinvio a giudizio da parte del tribunale di Milano. L'ordine contestava al professionista «gli stessi fatti che costituivano oggetto della imputazione nel processo penale». Il procedimento veniva poi sospeso in attesa dell'esito dell'indagine giudiziaria, fino al 4 maggio 2006 quando si è arrivati alla sentenza di condanna definitiva della Cassazione. A quel punto il Consiglio dell'ordine ha chiesto dapprima di dare esecuzione alla pena accessoria dell'interdizione dalla professione per 5 anni, così come disposta dai giudici. E, successivamente, con una delibera del 6 febbraio 200, ha riaperto l'istruttoria, al termine della quale ha irrogato la sanzione della radiazione dall'albo. A questo punto Previti è ricorso al Consiglo nazionale forense, che però lo ha respinto, e quindi in Cassazione. Ma la porta si è chiusa anche a piazza Cavour. Per la Suprema Corte, infatti, tutti motivi sollevati dalla difesa di Previti sono da respingere e il ricorso rigettato.

La vicenda
La VI Sezione penale della Corte di cassazione, il 4 maggio del 2006, a conclusione del processo Imi-Sir, aveva condannato Previti a sei anni di reclusione per corruzione in atti giudiziari. L'accusa, ritenuta provata, è quella di avere pagato i giudici in modo da orientare la decisione delle sentenze. Con Previti vennero condannati anche Vittorio Metta (6 anni), ex magistrato, e gli avvocati Attilio Pacifico (6 anni e) e Giovanni Acampora (3 anni e 8 mesi).

http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2011-05-09/previti-radiato-albo-avvocati-181826.shtml?uuid=AaTQ0gVD


lunedì 9 maggio 2011

Pannelli solari a infrarossi: così le nanoantenne moltiplicheranno l’energia.


Un gruppo di ricercatori texani presenta una sperimentazione potenzialmente rivoluzionaria: speciali antenne in grado di catturare la luce infrarossa e di trasformarla in energia elettrica. Qualcosa di impossibile per il fotovoltaico tradizionale

Pannelli che catturano la luce infrarossa e la trasformano in energia. Altro che nucleare, il futuro è sempre più nel Sole. Almeno questo è ciò che si percepisce sbirciando nei laboratori di tutto il mondo. Più che lavorare sulle potenzialità artificiali dell’atomo, gli scienziati stanno cercando di ottimizzare al massimo la luce che arriva naturalmente sul nostro Pianeta, a tutte le lunghezze d’onda. E i primi risultati sono molto promettenti: solo qualche anno per passare dal laboratorio direttamente sui tetti delle nostre case. Un gruppo di ricercatori della Rice University presenta sulla rivista Science la sua ultima trovata: speciali nanoantenne in grado di catturare la luce infrarossa e di trasformarla in energia elettrica. Per i tradizionali pannelli solari, così come per altre applicazioni al silicio, la luce infrarossa è qualcosa di inafferrabile nonostante ne arrivi in grandissime quantità sul nostro pianeta: basti pensare che essa costituisce più di un terzo della luce che raggiunge la Terra dal Sole. Per il silicio, il materiale utilizzato per convertire la luce in elettricità nella maggior parte dei pannelli fotovoltaici, è praticamente impossibile catturare la luce a questa frequenza. Quando infatti la luce a infrarossi raggiunge i tradizionali semiconduttori non avviene alcuna interazione: il fascio attraversa il materiale, quasi come fosse un fantasma.

Tra l’infrarosso e questi materiali quindi c’è un enorme “gap di banda” che non permette di generare energia elettrica. Per superare questo ostacolo gli scienziati texani hanno realizzato una nanoantenna metallica tra i 110 e i 158 nanometri di lunghezza, specializzata proprio nell’interazione con la luce a infrarossi. Questa speciale nanoantenna cattura le onde ottiche, raccogliendo e concentrando la luce. Non solo. Allo stesso tempo è in grado di funzionare come un fotodiodo, convertendo la luce in una corrente di elettroni. “Il trucchetto – ha spiegato Ezio Puppin, presidente del Consorzio Interuniversitario Scienze Fisiche della materia al notiziarioClimascienza – sta proprio nell’utilizzare particelle metalliche piccole che permettono di sfruttare un meccanismo complicato che si basa sui cosiddetti ‘plasmoni di superficie’”.

Si tratta di particolari onde oscillanti di elettroni, chiamati plasmoni perché viaggiano sulla superficie del metallo: quando la luce colpisce l’antenna gli elettroni diventano “caldi” superano le barriere dell’interfaccia semiconduttore-antenna, e producono energia elettrica. “Fino ad oggi non c’era un modo per catturare gli infrarossi – ha spiegato Naomi Halas, scienziata che ha coordinato lo studio – ma noi abbiamo dimostrato invece che è possibile”. Ora che la tecnologia c’è. È arrivato il momento di passare all’applicazione. “Siamo ansiosi di vedere quanto aumenterà l’efficienza dei pannelli solari”, ha detto Halas. Le prospettive sono promettenti, molto più di quelle che riguardano altre fonti energetiche. “Questo tipo di sperimentazioni – sottolinea Puppin – si fanno facilmente. Sono cioè veloci, economiche e soprattutto poco pericolose”. Non c’è infatti nessun confronto con la realizzazione di un impianto nucleare, anche quello più innovativo. “Non ci sono paragoni”, esulta lo scienziato. “Per realizzare una centrale ad hoc ci vogliono all’incirca una quindicina di anni e diversi miliardi di euro, senza contare le implicazioni sulla sicurezza”.

Ma la nanoantenna non sarà destinata ad affiancare soltanto i pannelli fotovoltaici. “La gamma di potenziali applicazioni di questo dispositivo – ha detto Halas – è estremamente diversificata. Ad esempio, potrebbe trovare un ampio uso nel campo della fotonica del silicio sui chip, sulle tecnologie di imaging e su quelle di rilevazione della luce”.

di Valentina Arcovio




Milano, udienza Mills: contestatore trascinato via.



Il premier Silvio Berlusconi è appena arrivato al tribunale di Milano per l'udienza Mills, un esponente dell'associazione di avvocati Robin Hood è uscito dal palazzo di Giustizia gridando contro i sostenitori di Berlusconi ed è stato trascinato via dalla polizia fino a un palazzo vicino dove è stato trattenuto alcuni minuti. Identificato anche un giovane che si trovava con la macchina fotografica dalle parti del tribunale.
A cura di Francesco Cocco.


Chi è Pietro Paul Giovannetti?



Nucleare: Berlusconi vuole decidere per te. Con il referendum lo bloccheremo per sempre.


Lo stop del governo al nucleare è semplicemente un trucco per impedire ai cittadini di votare al referendum del 12 e 13 giugno e imporci le centrali nucleari domani. Berlusconi l’ha ammesso (guarda il video qui a destra).


Non è bastata Cernobyl e neanche Fukushima per capire che l’energia nucleare è troppo pericolosa e non ha futuro. È inaccettabile che a meno di due mesi dal referendum non sappiamo ancora se andremo a votare su un tema tanto importante.

Al referendum si deve votare. Fai la tua parte: impegnati ad andare a votare e attiva i tuoi amici se vuoi che in Italia i progetti nucleari vengano bloccati per sempre.

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