Nel giugno del 2009 il sindaco di Palermo avrebbe chiesto alcuni impiegati della Gesip di ripulire la strada - via Salita del Convento - vicina alla chiesa in cui doveva tenersi il battesimo della figlia. Ora il pm Laura Vaccaro ha chiesto il rinvio a giudizio per abuso d'ufficio.
Secondo gl'inquirenti nel giugno 2009 il sindaco di Palermo avrebbe chiesto ad alcuni impiegati della Gesip di ripulire la strada - via Salita del Convento - vicina alla chiesa in cui doveva tenersi il battesimo della figlia. Adesso il pm Laura Vaccaro ha chiesto il rinvio a giudizio per Diego Cammarata, per l'ex direttore della Gesip e per due funzionari della ex municipalizzata che si occupa del verde pubblico, Stefano Mangano e Antonio Catania. Cammarata, Mangano e Palazzolo sono accusati di abuso d'ufficio, Catania di favoreggiamento.
Per l'accusa la condotta integrerebbe l'abuso in quanto Cammarata avrebbe "distolto" gli operai dal loro lavoro per fini privati. Catania avrebbe tentato di coprire i funzionari, che rispondono di abuso d'ufficio: da qui l'accusa di favoreggiamento. Cammarata a maggio è stato rinviato a giudizio per un'altra vicenda relativa alla Gesip: avrebbe utilizzato come skipper della sua barca un operaio durante l'orario di lavoro.
Eletto Sindaco, Cammarata non rinunciò neppure all'indennità da parlamentare, infrangendo una prassi di incompatibilità intesa, tra l'altro, nell'art.122 della Costituzione. In riferimento al caso, nel 2002 la Giunta delle elezioni della Camera dei deputati affermò per la prima volta che non sussistevano motivi che ostassero al cumulo degli incarichi di sindaco di grande città e di parlamentare (cosiddetta "giurisprudenza Cammarata")[1]. Da allora altri sedici parlamentari ricevono una doppia indennità pubblica: una da deputato nazionale e una da amministratore locale [2].
Nelle consultazioni del 2007 è stato rieletto sindaco di Palermo, con il 53,5% dei voti, nonostante la forte opposizione rappresentata da Leoluca Orlando che ha denunciato la presenza di forti brogli elettorali.[3] Il 28 marzo 2008 sono stati arrestati due presidenti di seggio che, nelle elezioni del 2007, avrebbero falsificato 580 schede favorendo una lista che appoggiava Cammarata.[4] Nell'ottobre 2008 vengono arrestati altre tre persone appartenenti alla lista Azzurri per Palermo, che sosteneva il sindaco Cammarata, per aver falsificato 450 schede elettorali[5]: un numero comunque irrilevante di schede false rispetto all'esito del voto amministrativo.
Il 22 luglio 2008 è stato eletto presidente dell'ANCI in Sicilia.[6]. Nel frattempo, il TAR Sicilia bocciava il piano che istituiva la ZTL a Palermo, dando luogo ad una indagine dell'Authority di vigilanza sui contratti pubblici e all'interessamento della Corte dei Conti per accertare i derivanti danni all'erario e gli eventuali reati [7].
Nel 2009, l'Amministrazione comunale guidata da Cammarata è stata investita dagli scandali relativi alla precedente gestione dell'Amia, azienda ex municipalizzata per la raccolta dei rifiuti cittadini passata in breve tempo da un bilancio in attivo ad un buco di centinaia di milioni di euro, e da quello rivelato da Striscia la notizia relativo ad una barca di proprietà del sindaco, che sarebbe stata "custodita" da un dipendente della Gesip, un'altra ex società comunale, ed affittata in nero a terzi.[8] Sulle due vicende la magistratura ha aperto altrettante inchieste.
Il 13 ottobre 2009 il presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo e l'assessore Nino Strano comunicavano che la città di Palermo era candidata ad ospitare le Olimpiadi del 2020. Cammarata dichiarava di non essere a conoscenza della candidatura [9], esprimendo la propria contrarietà alla proposta pochi giorni dopo [10].
Nel 2010, Cammarata viene indagato per la terza volta in seguito a una inchiesta sulla discarica palermitana di Bellolampo, in base alla quale è stato accusato di truffa, abuso d'ufficio, disastro colposo, inquinamento delle acque e del sottosuolo, gestione abusiva di discarica, gestione non autorizzata di rifiuti speciali e traffico di rifiuti [11].
Spesso fatto oggetto di duri rilievi durante il suo secondo mandato al Comune di Palermo, ha inoltre destato particolare scalpore la notizia del suo viaggio ai Campionati del Mondo di Calcio inSudafrica, criticata anche da esponenti della sua maggioranza [12] e colleghi di partito come Stefania Prestigiacomo [13].
Nel febbraio 2011 è indagato per abuso d'ufficio, dopo che degli operai del Comune di Palermo furono impegnati nella pulizia di una strada privata, che conduceva nel posto in cui si sarebbe tenuto ilbattesimo della figlia del Sindaco[14].
Nel marzo 2011 viene disposta l'imputazione coatta di Diego Cammarata per violenza privata, in merito ad una denuncia dell'estate precedente di Mario Emanuele Alvano, ex segretario dell'ANCI Sicilia[15].
Nel maggio 2011 viene rinviato a giudizio per la vicenda dell'utilizzato a fini personali dell'operaio comunale Franco Alioto, anch'esso mandato sotto processo[16]. (Wikipedia)