Nelle carte della procura di Perugia spunta una nota, ritrovata a casa di Fabio De Santis, di persone invitate a una cena. Tra i partecipanti molti degli indagati per lo scandalo del G8 alla Maddalena. E c'è anche il nome Berlusconi.
PERUGIA - Alla procura di Perugia, tra le carte dell'inchiesta sulla "cricca" del G8, c'è un nuovo documento. Un documento inviato un anno fa ai magistrati umbri da un'altra procura, quella di Pescara. Si tratta di una lista con nomi e cognomi, scritta a penna e trovata durante una perquisizione - e legata a un'altra vicenda penale - a casa di Fabio De Santis, provveditore delle Opere Pubbliche della Toscana (prima dello scandalo). "Fabietto" per l'imprenditore Diego Anemone e gli altri della "cricca"."Una lista - scrivono gli agenti della polizia giudiziaria pescarese nella informativa inviata ai colleghi perugini - da valutare attentamente e con il giusto grado di oggettività poiché sono citati nomi di personaggi che ricoprono importanti incarichi istituzionali e elevate cariche imprenditoriali oltre che alti dirigenti di Ministeri".
"Berlusconi". Questo è uno dei nomi "pesanti" della lista, assieme a quello del capo di gabinetto del ministero della Giustizia, Rino Nebbioso, e quello di "don Camaldo", cerimoniere del Papa. E basta leggere le carte dei carabinieri del Ros di Firenze (dove ebbe origine l'indagine sullo scandalo del G8 alla Maddalena) per capire di che lista di tratta. Ci sono quasi tutti gli arrestati e gli indagati della "cricca", ma anche altri nomi che comunque sono stati lambiti dalle indagini perché "toccati" dalle intercettazioni, dai colloqui telefonici avuti con gli indagati.
Insomma, una cena tra la "cricca" e la sua rete di amicizie nei ministeri e nel Vaticano, sostiene la procura di Pescara. Una cena per festeggiare. Festeggiare la nomina di Fabio De Santis a provveditore delle Opere Pubbliche della Toscana. Proprio quella nomina che - secondo la procura di Firenze - Verdini avrebbe "raccomandato" per aiutare l'amico e socio in affari Riccardo Fusi (imprenditore fiorentino).
E ci sono, del resto, anche i nomi di Verdini e Fusi tra gli inviati, come ci sono quelli di Angelo Balducci (presidente del consiglio superiore Lavori Pubblici), degli imprenditori Anemone e Francesco De Vito Piscicelli (l'uomo che rideva al telefono la notte del terremoto, ndr), i funzionari ministeriali Mauro Della Giovampaola (Lavori Pubblici) e Maria Pia Forleo (Infrastrutture), e Guido Cerruti, avvocato e consulente ministeriale. Tutti indagati nello scandalo del G8 alla Maddalena.
Accanto ai loro nomi ne emergono altri, nuovi (rispetto a quelli già emersi dalle intercettazioni), sulla lista inviata dalla Procura di Pescara. Su tutti spunta, appunto, il nome "Berlusconi", ma non è l'unico. C'è anche il nome e il cognome del capo di gabinetto del ministero della Giustizia, Rino Nebbioso, come c'è il nome di "don Camaldo", il cerimoniere del Papa, del "questore di Firenze" e della "Iurato" (nome che compare anche nella lista favori di Anemone e riconducibile all'attuale prefetto dell'Aquila).
E poi ci sono anche Patrizio Cuccioletta (provveditore alle Opere Pubbliche del Veneto) e del fratello Paolo. Due nomi che interessavano alla Procura di Pescara. Scrive in una nota la polizia giudiziaria pescarese: "Emblematica risulta la partecipazione alla cena dei signori Cuccioletta n.43 e n. 44 della lista che permette di valutare in un'ottica diversa l'affidamento della consulenza per la risoluzione delle interferenze della statale SS.81 alla Archingroup srl (società oggetto delle indagini del magistrato pescarese Gennaro Varone, ndr). Fino a oggi questo risultava un affidamento voluto solo da Carlo Strassil (arrestato dalla Procura di Pescara per presunte tangenti e coinvolto anche nello scandalo della ricostruzione) mentre, con molto probabilità, era un favore di De Santis Fabio all'amico Cuccioletta Paolo".
Conclude la nota in allegato, redatta dal Nucleo investigativo del Corpo forestale dello Stato di Pescara: "Rinvenuto nell'abitazione di De Santis, si trasmette in allegato l'estratto conto relativo al conto corrente bancario intestato a Fabio De Santis della Banca Unicredit Banca di Roma che, alla data del 31.03.2010, ha un saldo attivo di euro 872.658,77". Da un anno questa informativa e la relativa lista di inviati alla cena della "cricca" si trova a Perugia.
Spetta agli inquirenti umbri chiarire chi degli invitati poi effettivamente partecipò (di certo si sa che non andò alla cena Verdini, come emerge dalle intercettazioni) e quali fossero i legami tra la cricca e gli invitati speciali. "E' tutta gente che conosci ... tranquillo (...) - racconta De Santis, intercettato dai Ros di Firenze, ad un inviato un giorno prima della cena - ... tutti amici ... guarda sono tutti amici ... e poi non ci stanno stronzi ... diciamo".