giovedì 1 settembre 2011

Milanese diceva: “Guardate pure le cassette di sicurezza”. Ma per i pm prima le svuotava.


Un'informativa della Digos, raccontata dal "Corriere della Sera", spiega come il deputato del Pdl avrebbe approfittato dell'immunità parlamentare per togliere di mezzo indizi imbarazzanti. Il 7 settembre la giunta della Camera valuterà la richiesta d'arresto per corruzione.


Appariva molto tranquillo Marco Milanese, parlamentare del Pdl sotto inchiesta per corruzione e altri reati, quando esortava la Camera ad autorizzare senza problemi la perquisizione delle sue cassette di sicurezza. Perché tanto le aveva già ripulite, di persona, da ogni possibile indizio imbarazzante.

Lo sostiene un’informativa della Digos, raccontata oggi dal Corriere della Sera in un articolo di Fiorenza Sarzanini: “Nell’informativa sono annotate tutte le volte che Milanese si è recato nei caveau degli istituti di credito”, si legge sul Corriere. “E si evidenzia come una delle ‘visite’ sia avvenuta il giorno successivo all’arresto di Paolo Viscione, l’imprenditore che poi si è trasformato nel principale accusatore del deputato Pdl raccontando di avergli consegnato soldi e gioielli”. In quell’occasione, sospettano gli investigatori, “Milanese potrebbe aver portato via denaro contante, ma anche documenti che avrebbero potuto dimostrare lo stretto legame finanziario che aveva proprio con Viscione”.

La Digos ha incrociato le date in cui l’ex braccio destro del ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha messo mano alle cassette di sicurezza con quelle delle presunte consegne di mazzette emerse dalle indagini. Il sospetto, scrive ancora il Corriere, è “che quei forzieri servissero proprio a nascondere i soldi ottenuti illecitamente e che siano stati ‘ripuliti’ poco dopo l’avvio delle indagini”. Tutto in forza dell’incarico parlamentare: Milanese era perfettamente consapevole che nessun investigatore avrebbe potuto mettere il naso nelle cassette senza essere preventivamente autorizzato da un voto parlamentare.

Il deputato avrebbe operato sulle cassette di sicurezza “almeno tre o quattro volte al mese”, si legge ancora sul Corriere, e in quelle occasioni “potrebbe aver movimentato soldi in contanti oltre ad aver occultato alcuni documenti che riguardavano gli accertamenti avviati sulla sua attività”.

Il 7 settembre la giunta per le autorizzazioni della Camera si pronuncerà sulla richiesta d’arresto di Milanese arrivata dalla Procura di Napoli. I membri della giunta presieduta da Pierluigi Castagnetti del Pd potranno così leggere nuovi verbali di interrogatorio, compreso quello dell’ex comandante della Guardia di Finaza Cosimo D’Arrigo. D’Arrigo è il testimone d’accusa che ha confermato ai magistrati come il ministro Tremonti avesse completamente delegato a Milanese, ufficiale della Finanza fino al 2002, tutti i rapporti con le Fiamme gialle. Un “errore”, una “distorsione” secondo D’Arrigo, un potere enorme di cui Milanese avrebbe approfittato per ottenere vantaggi personali e informazioni riservate.




http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/09/01/milanese-guardate-pure-le-cassette-di-sicurezza-ma-prima-le-svuotava/154617/

Estorsione a Berlusconi, arrestati Tarantini e moglie.



In carcere anche la moglie, Angela Devenuto. Latitante Valter Lavitola, direttore dell'Avanti!


NAPOLI - La Digos della Questura di Napoli, in collaborazione con quella di Roma, ha arrestato Giampaolo Tarantini, di 34 anni, e la moglie, Angela Devenuto, di 34, per il reato di estorsione ai danni del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. L'arresto è stato eseguito in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Napoli, Primavera.

L'inchiesta che ha portato all'arresto di Tarantini - l'imprenditore barese che nel 2008 aveva portato Patrizia D'Addario a palazzo Grazioli - era stata al centro di una anticipazione, il 24 agosto scorso, del settimanale Panorama. Secondo quanto riportato dal settimanale, la procura avrebbe iscritto nel registro degli indagati più persone: tra loro Valter Lavitola, direttore ed editore del quotidiano online Avanti!.

L'inchiesta è condotta dai sostituti procuratori Henry John Woodcock, Francesco Curcio e Vincenzo Piscitelli. Secondo Panorama, l'estorsione ai danni del Cavaliere sarebbe consistita in un versamento di 500 mila euro a Tarantini e in altre somme versate ogni mese. Il presidente del Consiglio ha negato di essere vittima di un'estorsione e a Panorama ha dichiarato: "Ho aiutato una persona (cioé Tarantini, ndr) e una famiglia con bambini che si è trovata e si trova in gravissime difficoltà economiche. Non ho fatto nulla di illecito, mi sono limitato ad assistere un uomo disperato non chiedendo nulla in cambio". L'ipotesi della procura di Napoli, secondo la ricostruzione di Panorama, è che Tarantini abbia ricevuto il compenso per continuare a dichiarare, nel processo barese in cui è indagato, che Berlusconi non sapeva di ospitare alle sue feste escort prezzolate dallo stesso imprenditore pugliese.

Secondo l'accusa, il mezzo milione sarebbe dovuto servire, soprattutto, a convincere Tarantini a scegliere la strada del patteggiamento in un procedimento in cui sarebbe l'unico imputato, evitando così un processo pubblico con la conseguente diffusione di intercettazioni telefoniche ritenute imbarazzanti per il premier. Gli inquirenti sospettano inoltre l'esistenza di un raggiro di Lavitola ai danni di Tarantini, con il primo che avrebbe trattenuto 400 dei 500 mila euro destinati al secondo.

PERQUISIZIONI IN CORSO. PROCURA: 'INDAGINI COMPROMESSE DA FUGA DI NOTIZIE' - Le indagini sulla presunta estorsione ai danni di Silvio Berlusconi "sono tuttora in pieno svolgimento, anche con perquisizioni domiciliari". Lo rende noto la procura di Napoli. Tutto ciò, si legge in una nota a firma del procuratore aggiunto Francesco Greco, malgrado le indagini stesse siano state "fortemente compromesse dalla criminosa sottrazione di numerosi e rilevanti contenuti della richiesta cautelare ad opera di ignoti, cui ha fatto seguito nei giorni scorsi la pubblicazione degli stessi su alcuni giornali nazionali". Il riferimento è alle anticipazioni uscite la settimana scorsa su Panorama, e poi riprese dagli altri media.

VALTER LAVITOLA LATITANTE - Il gip Amelia Primavera ha emesso una ordinanza di custodia cautelare in carcere anche nei confronti del direttore ed editore dell'Avanti, Valter Lavitola il quale, a quanto si è appreso, risulterebbe irreperibile e dunque latitante. Lavitola si troverebbe da diverso tempo all'estero. I coniugi Tarantini sono stati arrestati a Roma e saranno trasferiti in mattinata a Napoli. L'imprenditore sarà rinchiuso nel carcere di Poggioreale e la moglie in quello femminile di Pozzuoli.

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2011/09/01/visualizza_new.html_729706094.html


mercoledì 31 agosto 2011

Reddito di cittadinanza garantito in tutta Europa tranne in Italia e Grecia.




Default Italia, 71 Giorni al Fallimento: Nelle Mani di Imbecilli.


Prima la patrimoniale per tutti, poi quella ad personam, poi niente patrimoniale. Dentro pensioni, fuori iva e contributo di solidarietà, poi dentro l’iva e i contributi di solidarietà, ma solo per gli statali, non si sa per le le pensioni, poi di nuovo fuori le pensioni e dentro i contributi di solidarietà e l’iva.

Dite la verità, ma se aveste un po’ di quattrini da investire in titoli di stato, li mettereste nelle mani di questi imbecilli? E se foste dei cittadini tedeschi non mettereste le mani addosso alla Merkel se osasse spendere un altro euro per tenere in vita questa nazione di magnaccioni?

Che cosa ci vuole ancora per capire che abbiamo a che fare con degli incompetenti figli di puttana assolutamente incapaci di amministrare un condominio con una sola scala e senza garage?
E che sensazione si prova ad immaginare che degli assoluti fancazzisti, il cui unico scopo è quello di mantenersi nel bozzolo di privilegio che li nutre, viaggiano con la scorta, nelle loro auto tedesche di rappresentanza, si fanno chiamare onorevoli e parlano a nome dell’ITALIA?

Il rinnovo del sistema politico secondo DFC

E come dormite la notte pensando che questi signori e i loro amichetti bavosi stanno organizzando il futuro dei nostri figli, ma soprattutto quello delle nostre figlie?
Ci hanno inculato per venti anni con paroline come: democrazia, seconda repubblica, riformismo, liberismo,federalismo.
Non metteremo le mani nelle vostre tasche, ci accontenteremo dei vostri culi.

Mandarli a casa non basta più, se no non riusciremo mai a ripartire. C’è un tempo per ragionare, costruire, confrontarsi. E c’è un tempo per la corda.
Ancora indecisi su che giorno sia oggi? Bene, aprite la vostra paginetta su facebook e mettetevi a posto la coscienza. Ne riparliamo appena gli spread ritorneranno a 400 e per salvare il nostro culo merdoso non basterà nemmeno più la patrimoniale.
Sono certo che quando ci ritroveremo a lavare i vetri delle macchine agli incroci di Pechino, ci dispiacerà di non aver saputo capire che giorno fosse oggi.

http://www.mentecritica.net/default-italia-71-giorni-al-fallimento-nelle-mani-di-imbecilli/cuore-di-tenebra/cazzotti/dellefragilicose/21231/

Ma dove sta il limite? By ilsimplicissimus


Bersani dice che si è veramente passato il limite. E di certo l’ultima manovra è il prodotto avariato del berlusconismo, il verminaio di equilibri ormai insostenibili. E tuttavia quante volte volte è stato passato il limite senz’altro effetto che uno spostamento più in là dell’asticella dell’indignazione? E qual è il limite vero, il limite invalicabile oltre il quale c’è una rottura di fatto del patto sociale e costituzionale? Oltre il quale la ragionevolezza diventa priva di senso? Evidentemente dev’essere molto lontano se all’interno dello stesso Pd ci sono personaggi che arricciano il naso persino di fronte allo sciopero generale indetto dalla Cgil. Una cosa quest’ultima che davvero passa ogni limite di credibilità per un partito di opposizione.

Si sono passati i limiti non solo politici, ma anche quelli funzionali perché la manovra, con il suo codicillo tra le righe di aumento dell Iva, è il frutto di un’astuzia manovriera in formato elettorale, alimentata però da incapacità e cialtroneria: il prodotto di un declino senile sguaiato e incoerente come il sorriso del premier. Non servirà ad evitarci la tragedia greca. E tuttavia mi domando quale sia il limite che dev’essere superato perché l’indignazione delle parole diventi un fatto concreto e si traduca in un lotta ad oltranza fino alla caduta di questo governo e al ripristino della legalità sostanziale. Sembra che non si sia ancora a questo, che il limite sia sia spostato ancora più avanti e che per ora rimanga ancora un argomento per servizi giornalistici e per mugugni virtuali. E’ abbastanza naturale: a forza di cedere il livello di cedimento tende inconsapevolmente a crescere sempre di più.

Di certo le polveri sono ancora bagnate da quel po’ di euro che ancora consentono a molti di aggrapparsi a un della normalità indotta , fino a che le reti familiari reggeranno, finché si può resistere: meno si cambia e più si ha paura dei cambiamenti, persino di quelli invocati. E infatti è facile rendersi conto che molto della protesta non immagina e non cerca nemmeno un modello alternativo di Paese, ma pensa di poter correggere delle deviazioni che sono in realtà dentro la logica stessa dell’evoluzione liberista, sono la ovvia conseguenza del modello. Ma quando il rivolo dei risparmi si sarà asciugato sarà troppo tardi per recuperare terreno e temo anche troppo tardi per la democrazia perché ci saranno milioni di non rappresentati pronti a seguire qualsiasi bandiera e qualsiasi falsa promessa.

Ho la netta impressione che le variegate “rivoluzioni” più o meno dolci che serpeggiano in questi mesi in Italia e in Europa, si basino sull’espressione dei bisogni alienanti, cioè quelli che nascono dalle promesse non mantenute di una società dell’opulenza, piuttosto che da quelli più generali che affondano le loro radici nell’eguaglianza e nella solidarietà. Forse è una mia impressione, ma credo che la “felicità pubblica” sia ancora intesa, come un patchwork, una collezione di felicità private, quelle fatte balenare dal meccanismo economico e poi negate.

I bisogni indotti creano rivolte, ma pochi cambiamenti, forse l’avvicendamento di qualche faccia, ma non la sostanza: non c’è alcuna verità parziale dentro una bugia generale.

http://ilsimplicissimus2.wordpress.com/2011/08/31/ma-dove-sta-il-limite/#comment-3396


Sancta romana Cricca. By ilsimplicissimus




“Ecco tutti siamo di nuovo qui insieme! Per me è realmente una grande gioia”

E’ il dicembre del 2005 quando queste parole vengono pronunciate dal papa durante la sua prima visita pastorale in una parrocchia romana, Santa Maria Consolatrice. La grande gioia è dovuta all’incontro con il decano dei cerimonieri del vaticano, monsignor Francesco Camaldo, che nel ’77, era viceparroco della stessa chiesa assegnata all’allora cardinal Ratzinger.

Monsignor Camaldo è quello invitato alla “cena della cricca”, nel nuovo e misterioso elenco inviato dalla procura di Pescara a quella di Perugia e nel quale figura anche Berlusconi. Monsignor Camaldo che qualcuno chissà come ha confuso con un’inesistente Jessica, pare che privatissimo condivida con un’altro criccaro, il gentiluomo di sua santità Balducci, una passione per giovanotti palestrati e molto attivi. Non senza un forte profilo morale: un prelato che abitava nella sua stessa casa e che guidava la sua stessa auto alla ricerca dell’attivismo capitolino, disse indignato ai carabinieri che lo avevano fermato: “cercavo solo maggiorenni, non minorenni”. Questo sì che è vigore etico.

Sempre Monsignor Camaldo era stato molto amico di Giorgio Rubolino, legato all’ex ministro Dc Emilio Colombo, di ben noti costumi e implicato nella vicenda dell’assassinio del giornalista napoletano Giorgio Siani, prima di essere stroncato da un infarto. E sempre il monsignore è grande amico dei Savoia, noti massoni e tramite loro di esotici ordini cavallereschi dietro cui si nascondono logge segrete di sapore e filosofia piduista. Tanto che un tal Massimo Pizza riferì a Woodcock che Camaldo di sarebbe mosso per distruggere logge massoniche avversarie.

Oltre a quelle pontificie, Camaldo vanta altre frequentazioni con personaggi dello spettacolo, con stilisti (come Gai Mattiolo) e con il mondo della nobiltà: è cavaliere ufficiale dell’Ordine di San Giuseppe (l’Ordine dinastico degli Asburgo-Lorena di Toscana) e assistente ecclesiastico del Circolo di san Pietro, presieduto dal duca Leopoldo Torlonia.

Ed è inutile dire che fosse anche una pedina essenziale nel sistema Anemone e dei giri della protezione civile: l’architetto Angelo Zampolini rivelò che era lui che gestiva gli affitti e curava le assegnazioni degli stabili di proprietà della congregazione propaganda fide, mentre i contratti di vendita erano firmati dal Cardinale Sepe. Nel 2004 fu proprio lui a cedere all’allora ministro delle Infrastrutture Pietro Lunardi il palazzo di via dei Prefetti. Insomma amicizie strette tanto da farsi “prestare” da Balducci 280 mila euro dentro un complicato “giro” di affari, massoni e servizi segreti. Soldi in parte prelevati dallo Ior.

Ma monsignor Camaldo, a cui il papa telefona direttamente, è anche sempre il decano dei cerimonieri vaticani. Oltre che un trait d’union evidente con tutti gli intrecci opachi che vengono alla luce. Così non solo suonano fasulli i complotti massonici inventati da Avvenire, ma anche assai poco credibile il tentativo della Chiesa di mettersi alla testa di un’opera moralizzatrice dopo dieci anni di appoggio al Cavaliere. Ancor meno se quest’opera volesse raffazzonare un centro destra, nominalmente terzopolista, ma erede in toto del berlusconismo. E no, per noi non sarebbe davvero una grande gioia.

http://ilsimplicissimus2.wordpress.com/2011/08/31/sancta-romana-cricca/#comment-3395


L'angolo del Trota.





Il trota ha detto che lo chiamano scimunito perchè tutti gli anni va in montagna a sciare.


By FB.