sabato 17 settembre 2011

Tarantini e il “sogno” Bertolaso. Come nasce (e muore) un comitato d’affari









Lavorare con la Protezione civile e Finmeccanica: l'obiettivo di Gianpi e dei suoi compagni di avventura fallisce sul più bello dopo un laborioso corteggiamento
L’obiettivo di Gianpaolo Tarantini era chiaro: compiacere il premier per far entrare il suo comitato d’affari (composto dagli imprenditori “dalemiani” Enrico Intini e Roberto De Santis) nella short list della Protezione civile, ovvero l’insieme delle aziende chiamate a gestire le situazioni di emergenza e le grandi opere pubbliche. Lavori anche per un miliardo di euro, come quello – poi saltato come tutti gli altri – di un fantomatico satellite per Finmeccanica da realizzare con l’aiuto di Intini e De Santis, come si evince da un’intercettazione ambientale tra la moglie di Tarantini, Angela De Venuto, e il suo autista Dino Mastromarco.

Per realizzare il suo piano, il faccendiere si dà un gran daffare pur di stringere rapporti con Guido Bertolaso. Si tratta di un vero e proprio corteggiamento, peraltro confermato dallo stesso Tarantini negli interrogatori ai pm. “Gli ho solo chiesto di presentarmi il responsabile della Protezione Civile – ha raccontato Tarantini –  in quanto volevo che Enrico Intini, mio amico con il quale avevo stipulato un contratto di collaborazione, potesse esporre allo stesso Bertolaso le competenze del suo gruppo industriale nella prospettiva di poter lavorare con la Protezione Civile”. Dopo aver speso una fortuna per guadagnarsi la fiducia del premier, Tarantini riesce a chiudere il cerchio: “Una sera il presidente Berlusconi mi presentò Guido Bertolaso con il quale in seguito mi sono incontrato unitamente a Enrico Intini – ha spiegato ancora l’imprenditore barese – Bertolaso ci inviò a Finmeccanica ma poi, dopo i primi incontri con tale dottor Lunanuova, non è successo più nulla”.

Insomma, un buco nell’acqua. La cronistoria del fallimento però, merita di essere raccontata. In tal senso, appare centrale la figura di Totò Castellaneta, un avvocato di Fasano, nel brindisino. Il primo passo per la realizzazione del disegno di Gianpy, infatti, avviene tramite il coinvolgimento, attraverso Castellaneta, dell’imprenditore Enrico Intini, a capo dell’omonimo gruppo operante nel settore delle infrastrutture a livello nazionale e internazionale. L’incontro tra Tarantini e Intini si svolge a settembre 2008 nello studio di Totò Castellaneta, che subito dopo la riunione viene aggiornato sul fatto che Tarantini aveva illustrato a Silvio Berlusconi i progetti del Gruppo Intini.

Il comitato d’affari è ufficialmente nato, ma è necessario un ulteriore passaggio per arrivare al capo della Protezione civile. Per questo Tarantini chiede a Castellaneta informazioni ancor più approfondite su Intini, visto che Berlusconi si era mostrato molto interessato all’attività del gruppo. L’occasione per far soldi negli appalti pubblici è stata creata: per Tarantini ”quello è un ferro da battere caldo”. Per far ciò, Intini avrebbe dovuto produrre una brochure del suo gruppo, così Berlusconi lo avrebbe girato direttamente a Bertolaso. A questo punto, il faccendiere barese tira in ballo Roberto De Santis, imprenditore nel settore delle energie rinnovabili e immobiliarista legato a Massimo D’Alema. Per i magistrati De Santis è la persona che consigliava Tarantini “nei rapporti d’affari in contesti istituzionali (nazionali) in cui il giovane imprenditore non aveva maturato ancora la giusta esperienza per muoversi con disinvoltura”. Cosa ci avrebbe guadagnato dal progetto Gianpaolo Tarantini? Per gli inquirenti non ci sono dubbi: Tarantini avrebbe ottenuto ricche provvigioni per la sua opera di mediazione, ma per fare questo, come prospettato da Totò Castellaneta, era necessario costituire una società di consulenza, con l’aiuto del commercialistaFabrizio Pulpo.

Per il comitato d’affari pugliese, le cose si mettono bene il 5 novembre 2011, ovvero quando Tarantini informa Castellaneta che la sera prima, durante una cena a Palazzo Grazioli, il presidente del Consiglio aveva consegnato la brochure di Intini a Bertolaso, che in quel periodo si trovava a Napoli perché delegato dal governo per l’emergenza rifiuti in Campania. Bertolaso, in quell’occasione, aveva assicurato il premier che avrebbe chiamato Intini. La svolta arriva il 12 novembre, quando Berlusconi convoca Tarantini a Palazzo Grazioli, nel bel mezzo della notte, perché aveva necessità di vederlo per “un minuto”. L’incontro è il preludio per il tanto auspicato faccia a faccia con Guido Bertolaso. Il contatto arriva alle 18.15 del giorno successivo. Berlusconi è in macchina col capo della Protezione civile, chiama Tarantini e gli passa al telefono Bertolaso, preannunciandogli la possibilità di prendere accordi diretti e raccomandandosi di “fargli fare bella figura”: “Dottore buonasera, lieto di conoscerla”, dice Tarantini, con Bertolaso che fissa subito un appuntamento per l’indomani. “A che ora vuole venire a trovarmi?” risponde Bertolaso a un Tarantini che si mette a completa disposizione: “Se lei viene a trovarmi verso le quindici ci possiamo vedere senz’altro”. L’appuntamento è fissato: ore 15, via Ulpiano, sede della Protezione civile.

Ottenuto il contatto, il comitato d’affari festeggia: Tarantini a stretto giro di posta chiama suo fratello Claudio, Enrico Intini, Roberto De Santis e Totò Castellaneta, che gli ribadisce di affrettarsi a costituire la società di consulenza. Il 16 novembre, poi, Berlusconi chiama Tarantini per sapere l’esito dell’incontro. Tarantini è euforico: “Bertolaso ci disse che Finmeccanca aveva costituito una società mista con la Protezione civile e ci invitò ad andare da Finmeccanica. Fui io attraverso Rino Metrangolo (dirigente di Finmeccanica, dimessosi oggi, ndr), persona che avevo conosciuto attraverso Lea Cosentino (ex dirigente della Asl Pugliese, ndr) a prendere contatti con Lunanuova, dirigente della società mista”. Com’è andata la missione? Tarantini spiega ai pm: “Mi dissero che avremmo potuto partecipare all’interno di una Ati (associazione temporanea di imprese, ndr) nella quale avrebbe potuto trovare posto la Sma di Intini. Non si concretizzò nulla perché, sebbene il terremoto all’Aquila avrebbe consentito di realizzare opere stradali attraverso la Sma di Intini, la notizia pubblica della perquisizione da me subita determinò una presa di distanza da parte di Metrangolo e Lunanuova”.

Dopo un simile corteggiamento, il comitato d’affari non conclude nulla: un buco nell’acqua, tanto lavoro per nulla. Ora, però, è tutto scritto nelle carte. Dopo il fallimento, la beffa.


L'indennità - TRILUSSA




Adesso, ar Parlamento Nazzionale,
ogni rappresentante der Paese
sai quanto pija? Mille lire ar mese:
...dodici mila all'anno... nun c'è male!
Chi je le dà? nojantri: è naturale!
Ne la paga, però, ce so' comprese
l'opinioni politiche e le spese
po' sostené la fede e l'ideale.
Quelli che ne potrebbero fa' senza,
perché so' ricchi e c'hanno robba ar sole,
li spenneranno pe' beneficenza.
Er mio, defatti, pare che li dia
ar Pro-Istituto de le donne sole

Inchiesta Escort, le nuove intercettazioni.

L'aereo con a bordo il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in una immagine del 06 agosto 2011 sopra l'aeroporto di Olbia


BERLUSCONI: 'A TEMPO PERSO FACCIO PREMIER' - ''Vedi Marystell, io a tempo perso faccio il primo ministro''. Silvio Berlusconi lo dice al telefono a Marystell Polanco, una delle ragazze che frequentavano le residenze del premier, finita anche nella vicenda di Ruby Rubacuori. L'intercettazione e' allegata agli atti dell'inchiesta della procura di Bari, depositati ieri. ''Vedi Marystell - dice Berlusconi - io a tempo perso faccio il primo ministro e quindi me ne succedono di tutti i colori''
 
COSI' SI DOVEVANO VESTIRE LE RAGAZZE - Per entrare nelle residenze del premier le ragazze dovevano non solo essere "giovani ed esili" ma anche avere un abbigliamento preciso, una sorta di 'divisa'. Lo spiega Massimiliano Verdoscia (amico e socio di Giampaolo Tarantini, ndr) a Ioanna Visan, la rumena che ha partecipato a diverse serate, comprese quelle del 'Bunga Bunga'.
 
Secondo quanto scrive la Guardia di Finanza di Bari in un'informativa agli atti dell'inchiesta escort, Verdoscia "era a conoscenza dell'attività di prostituzione svolta dalla donna". Il 30 settembre del 2008 la contatta e ottiene il suo ok per andare dal premier il giovedì successivo (poi l'incontro salterà): "eh però mi raccomando eh - dice Verdoscia - fammi fare una bella figura capito?".
 
Ioanna risponde "sì sì, non ti preoccupare". I due si risentono poco dopo e l'uomo le dà, annota la Gdf, "le consuete indicazioni su che tipo di abbigliamento deve indossare e anche come comportarsi".
 
"Quando giovedì vai lì - afferma - eh, mi raccomando, voglio dire...vabbé...eh tanto ci sarà il mio amico (Tarantini, ndr) che ti accompagna, tranquillo tutto ok, senza nessun tipo di problema...però il look...capello sciolto, il trucco non troppo evidente, capito? Un vestito...un vestito sobrio, nero, che però metta in mostra...insomma...le tue forme...tu come...e poi tu sai il tuo charme quale è Va bene?".
 
Ioanna sembra preoccupata, perché chiede a Verdoscia se "mi fanno le domande?". "Come ti conosco quelle cose lì?". E Massimiliano risponde: "No, no, assolutamente, nessuna domanda, niente, zero, totale, massima riservatezza, niente, va bene".
 
 
'HO LA FILA DI RAGAZZE..'. - ''Ieri sera avevo la fila fuori dalla porta della camera...erano in undici...io me ne son fatte solo otto perche' non potevo fare di piu'...non si puo' arrivare a tutto...''. E' quanto dice il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a Giampaolo Tarantini il primo dell'anno del 2009, parlando della serata precedente. La telefonata e' contenuta negli atti dell'inchiesta sulle
escort che la procura di Bari ha depositato ieri.  Berlusconi e Tarantini parlano al telefono il primo dell'anno, alle 12.07: a chiamare e' Gianpi, che racconta il capodanno passato con Belen Rodriguez, Claudia Galanti e Manuela Arcuri. I due si scambiano gli auguri e poi iniziano a parlare di Belen.
Ecco il testo integrale della telefonata.
T: Belen ha fatto dei balli latino-americani...mamma mia
B: chi li ha fatti? Belen?

T
: Belen, si'
B: ma adesso e' libera? con chi sta?

T
: con nessuno. Glielo ho detto ieri infatti l'ho chiamata tante volte che volevo farle gli auguri perche' a destra mia Belen...a sinistra Claudia e di fronte Manuela.
B: mamma mia eri messo benissimo

T
: ho detto: ho fatto una fine dell'anno...migliore non potevo farla
B: eh ci credo con le tre donne piu' belle d'Italia
 
T: Claudia sta bene, Claudia le vuole bene...parla sempre bene...ci mancherebbe
B: Belen invece come si esprime?

T: nooo...forse...poi non ho tanta confidenza, perche' io sono amico di Marco (Borriello, ndr) molto...ma io penso che...
B: ma lei e' ancora innamorata di Marco?

T
: no...no...non credo
B: comunque lui non ha la testa giusta per una donna come Belen

T: la ci vuole un uomo serio
B: e' troppo semplice lui...deve andare con un piu' grosso...con un imprenditore...con uno come te

T: no con uno come lei stavo dicendo io
B: va bene senti io sono qua assediato da quando hanno visto che sono stato dichiarato da Playboy il politico piu' sexy sul libro che e' venuto fuori il trenta...ha riportato questa cosa qui...io non ho scampo con questi qua. Ieri sera avevo la fila fuori dalla porta della camera...erano in undici...io me ne son fatto solo otto perche' non potevo fare di piu'...non si puo' arrivare a tutto. Pero' stamattina mi sento bene sono contento della mia capacita' di resistenza agli assedi della vita...che cosa ci tocca fare la notte del primo dell'anno. Senti io ho qua tutti i letti occupati...non so come fare a dirti venite. Il due viene anche Emilio...queste non vanno via neanche con le cannonate...il prezzo e' buono, il vitto anche. Sai ieri sono state sulle automobile tre ore...hanno fatto le gare non le tiravi piu' giu.

T
: ma quante ragazze ci sono?
B: quaranta

T: tutte sono venute
B: no...tutte no! Erano 67 quelle...intanto ho comprato una casa qui vicino per ampliare i posti...dodici posti in piu'.
 
DONNE VOLARONO SU AEREO PRESIDENZIALE - Gianpaolo Tarantini propose al premier Silvio Berlusconi ''di volare tutti insieme sull'aereo presidenziale, dicendo che le ragazze (che aveva reclutato) abitavano a Milano e facendo credere che lui (Tarantini stesso, ndr) aveva un impegno di lavoro in citta' l'indomani mattina''. E' quanto si legge negli atti dell'inchiesta escort depositati ieri. I fatti si riferiscono al 26 novembre 2008 quando Berlusconi, che aveva organizzato una cena a Palazzo Grazioli, e' costretto ad andare a Milano. E alla fine le ragazze, secondo quanto è scritto negli atti dell'inchiesta, volarono con Gianpi sull'aereo presidenziale. Dice il premier a Tarantini: ''Devo purtroppo partire per Milano, perche' mi e' successo un guaio su la' devo essere domani mattina prestissimo e poi l'aereo c'e' solo stasera, quindi purtroppo ho cambiato tutti i programmi e parto per Milano. Se tu credi di poter arrivare qui adesso e che vi offro che so un gelato''. ''In questo frangente - annota la Guardia di finanza - Tarantini dimostrava di saper trarre il massimo vantaggio anche dalle situazioni apparentemente a lui sfavorevoli''. Dice Tarantini al telefono al premier: ''senno' veniamo insieme a lei a Milano (ride)''. Rivolgendosi alla escort Marysthell e ad altre donne propone: ''Andiamo a Milano, vi va? Con l'aereo con lui''. Le sue interlocutrici rispondono di si' e Gianpi comunica al Presidente, ''va bene, se ci da' mezz'ora, il tempo di fare la valigia, veniamo''. Il gruppo giunge effettivamente ''con l'aereo presidenziale a Milano'' ma - annotano gli investigatori - salta la possibilita' di ''passare la serata con il presidente Berlusconi''. Quindi, Tarantini trascorre la notte in un hotel milanese occupando una camera assieme a Maria Esther Garcia Polanco.
 
PREMIER, 'RAGAZZE SONO FORAGGIATISSIME' - Le ragazze che passavano la notte a palazzo Grazioli erano ''foraggiatissime''. Lo dice il premier Silvio Berlusconi nel corso di una telefonata con Giampaolo Tarantini. Un modo di dire che, secondo la Guardia di Finanza, allude al fatto che ''era stato dato loro il necessario''.
 
La telefonata e' del 17 ottobre 2010, alle 18.44 e a chiamare e' il capo del governo. ''Riferendosi alle ragazze che hanno trascorso la notte a palazzo Grazioli - riassume la Gdf - tra l'altro, sottolineava: 'guarda che hanno tutto per pagarsi tutto da sole queste qua eh', alludendo, evidentemente al fatto che era stato dato loro il necessario. Motivo per cui Tarantini non doveva sentirsi obbligato a corrispondere loro alcunche'''. Tarantini risponde cosi': ''Si, ma stia tranquillo, presidente, non c'e' problema''. E Berlusconi aggiunge: ''Eh, vabbe', ma non...non...coso...perche' hanno...sono...sono foraggiatissime''.
 
In un'altra intercettazione riportata negli atti dell'inchiesta di Bari, Berlusconi chiede a Tarantini: ''Per favore, non pigliamole alte...'', parlando delle ragazze che devono essere invitate nelle sue residenze. La telefonata e' del 5 ottobre 2010. E' il premier che chiama Gianpi, che poco prima l'aveva contattato senza ottenere risposta. Tarantini, scrive la Gdf, ''lo incalzava prospettandogli la possibilita' di organizzare un incontro con Manuela Arcuri per il mercoledi' successivo riuscendo ad ottenere l'invito a trascorrere la serata insieme e a portare con se alcune ragazze, ma rimandando ad altra serata l'incontro con l'attrice romana''.
Berlusconi a quel punto dice: ''Se tu hai una ragazza da portare, due ragazze, tre ragazze da portare...''
T: si'...si'...si...
B: per favore, non pigliamole alte come fa questo qui di Milano, perche'....noi non siamo alti...devono essere tutte come la Graziana (Capone, ndr)
T: va bene, io ne porto un paio, due o tre ne porto.
DEL NOCE-ROSSELLA 'ESCA'PER DONNE - Il premier Silvio Berlusconi utilizzo' Carlo Rossella e Fabrizio Del Noce ''per fornire alle ragazze lo stimolo a partecipare'' alla cena del 23 settembre 2008 a Palazzo Grazioli. E' quanto e' scritto negli atti giudiziari dell'inchiesta barese sulle escort depositati ieri.
''Che cosa dici - afferma al telefono Berlusconi parlando con Gianpaolo Tarantini - se chiamiamo anche Rossella che c'ha una ragazza che canta in Vaticano molto brava?'', ''magari invitiamo anche Fabrizio Del Noce, il direttore della fiction della Rete Uno della Rai?'', ''cosi' le ragazze sentono che c'e' qualcuno che ha il potere di farle lavorare''.
  In una successiva telefonata - annota la Guardia di finanza - ''il Presidente era poco equivoco: ''... Carlo Rossella, presidente di Medusa e Fabrizio Del Noce, direttore di Raiuno e responsabile di tutta la fiction Rai. Sono persone che possono far lavorare chi vogliono... ecco quindi le ragazze hanno l'idea di essere di fronte a uomini che possono decidere del loro destino. L'unico ragazzo sei tu gli altri sono dei vecchietti... pero' hanno molto potere''.
Non sono solo Fabrizio Del Noce e Carlo Rossella a rappresentare un' 'esca' per le ragazze portate da Tarantini dal premier. Nell'organizzare una cena a Palazzo Grazioli, il 2 dicembre 2008, l'imprenditore pugliese sollecita Berlusconi ad invitare anche Guido Bertolaso, il capo della Protezione civile con cui aveva gia' discusso di affari ai quali avrebbe voluto ''dare concretezza''.
''Vabbe' Presidente - dice Tarantini a Berlusconi in una delle telefonate intercettate - se ci riesce anche a chiamare Bertolaso, cosi' lo coinvolgeremmo''. E il premier risponde: ''..ecco, mi sembrava che ci fosse qualcuno da chiamare'', ''si si' appunto, ecco vedi... Bertolaso! Bertolaso, ecco. Va bene, chiamo Bertolaso!''

INCHIESTA ESCORT:ATTI; PREMIER A BERTOLASO,'TI PASSO GIANPI' - Silvio Berlusconi in auto con Guido Bertolaso chiama Gianpaolo Tarantini perché parli con il responsabile della Protezione civile. L'obiettivo perseguito dall'imprenditore pugliese, tramontato il progetto originario di candidarsi al Parlamento europeo nel 2009, è quello - si legge negli atti edll'inchiesta di Bari depositati ieri - di "entrare nel circuito dei lavori per le grandi opere pubbliche, in particolare far parte della short list del Dipartimento della Protezione civile".
In questo ben più redditizio obiettivo Tarantini, "per tramite dell'amico Salvatore Castellaneta", coinvolge Enrico Intini, imprenditore a capo dell'omonimo Gruppo di Noci (Bari), che opera nel settore delle infrastrutture. Il 4 novembre del 2008, all'indomani di una cena a Palazzo Grazioli, Tarantini riferisce a Castellaneta che Berlusconi ha lasciato la brochure informativa sul gruppo Intini a Guido Bertolaso. Il 13 novembre Berlusconi contatta Tarantini: Berlusconi: ..senti sono in macchina con il sottosegretario Bertolaso... ecco te lo passerei così vi mettete d'accordo direttamente".
Bertolaso: "eccoci buonasera" Tarantini: "buonasera lieto di conoscerla". I due si mettono d'accordo su quando vedersi e fissano l'incontro per le 15 del giorno successivo "a via Ulpiano, lì alla Protezione civile" dice Bertolaso. Poi Berlusconi riprende il telefono e raccomanda a Tarantini: "ecco fammi fare una bella figura eh". In una successiva telefonata il premier assicura a Tarantini il suo interessamento presso Bertolaso, cui ha passato la brochure del gruppo Intini: "ecco - dice - lui ha i tuoi depliant che..i tuoi che mi hai dato, no?".
Dopo l'incontro del 14 novembre a via Ulpiano a cui partecipa anche Enrico Intini, Tarantini racconta in varie telefonate al fratello e a Salvatore Castellaneta che la proposta di affari al gruppo Intini prevedeva la partecipazione al capitale di una società già in fase di costituzione fra Protezione civile e Finmeccanica spa. Tarantini: "ci ha proposto una bella cosa..di entrare..stanno preparando una società mista fra Protezione civile e Finmeccanica..che controlla tutte le tecnologie, una cosa seria una cosa enorme..". Il 16 novembre Berlusconi chiama Tarantini per sapere: "com'é andata..com'é andato l'incontro con Bertolaso?". A spiegare come sono andate effettivamente le cose è lo stesso Tarantini, nell'interrogatorio del 29 luglio 2009 davanti ai magistrati di Bari.
"Bertolaso ci disse che Finmeccanca aveva costituito una società mista con la Protezione civile... e ci invitò ad andare da Finmeccanica. Fui io attraverso Rino Metrangolo (dirigente di Finmeccanica, dimessosi oggi - ndr), persona che avevo conosciuto attraverso Lea Cosentino... a prendere contatti con Lunanuova, dirigente della società mista". Tarantini poi spiega che gli furono illustrate una serie di attività: "Mi dissero che avremmo potuto partecipare all'interno di una Ati (associazione temporanea di imprese, ndr) nella quale avrebbe potuto trovare posto la Sma di Intini. Non si concretizzò nulla perché, sebbene il terremoto all'Aquila avrebbe consentito di realizzare opere stradali attraverso la Sma di Intini, la notizia pubblica della perquisizione da me subita determinò una presa di distanza da parte di Metrangolo e Lunanuova".
TARANTINI A PREMIER,'BEVIAMO UN AMARO?' - 'Se lei vuole anche dopo cena stasera; ci beviamo un amaro, tanto io sono a cena con una amica che volevo presentarle'. Così - si legge in atti della Guardia di Finanza - Tarantini cerca di 'strappare' al presidente Silvio Berlusconi l'ennesimo invito a Palazzo Grazioli. Alla annunciata 'amica', Sara Tommasi, se ne sarebbe poi aggiunta un'altra, tale Marica. Entrambe new entry in casa del premier. Alla serata, era il 10 marzo 2009, partecipano anche altre due ragazze, invitate direttamente da Berlusconi che dice a Tarantini: 'Se voi venite qui alle nove e mezza c'e la cena, fai un po' tu da padrone di casa con queste fanciulle, ci sarà la Cinzia, e c'e la Silvia da Milanò. Dalle intercettazioni emerge che le due donne accompagnate da Tarantini hanno poi lasciato Palazzo Grazioli alle 03.30 del mattino. Negli atti ci sono anche le telefonate, tra Tarantini e le sue due amiche, preparatorie alla serata. 'Stasera sei convocata', 'cena dal capo', dice l'imprenditore barese a Marica. Poi le dà istruzioni sull'abbigliamento: 'vestitino nero, semplice, senza calze'. 'Senza gioielli, niente... pulita'. 'Nove e un quarto al De Russie, puntuale eh Marica'. Istruzioni simili a Sara Tommasi sul tipo di vestito, ma con una aggiunta: 'mettitelo scollato'.

Telefonata Lavitola-Berlusconi, premier: c'ho tutti contro.






Roma - (Adnkronos) - La conversazione avvenuta qualche giorno dopo il pronunciamento della Corte Costituzionale sul Lodo Alfano nel 2009: ''C'ho i giudici che mi odiano, che sono dei criminali'' e ''i fascisti''


Roma, 16 set. - (Adnkronos) - ''Eh, come sto, c'ho tutti contro e in più c'ho una cosa che pende sulla testa di 750 milioni e dall'altra parte c'ho i giudici che mi odiano, che sono dei criminalinel palazzo di giustizia di Milano che hanno già ricominciato a muoversi con la Corte Costituzionale che gli ha dato il via libera per tornare alla caccia all'uomo''.


E' quanto afferma il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel corso di una telefonata con Valter Lavitola, avvenuta qualche giorno dopo il pronunciamento della Corte Costituzionale sul Lodo Alfano nel 2009, anticipata sul sito di Repubblica.it.
Si tratta di una telefonata intercettata nell'ambito dell'inchiesta della procura di Pescara su una presunta evasione fiscale dell'imprenditore Giuseppe Spadaccini, finanziatore dell'Avanti. Lavitola, durante la conversazione, dice al premier: ''Ma che cosa ci si perde se si ripresenta la norma così come sta, senza andare poi a fare una legge costituzionale, così com'è con quelle modifiche del caso si riapprova e a questo punto devono sospendere tutto e riandando poi al parere alla Corte Costituzionale. Nel frattempo ci mettono due, tre mesi, ci sono le prescrizioni e si avvia nello stesso tempo una legge costituzionale. Se si ripresenta tale e quale il lodo Alfano?''. ''Non ho una maggioranza così completa'', replica Berlusconi. E Lavitola: ''Presidente mi scusi non mi sono spiegato, se si ripresenta il Lodo Alfano''. Berlusconi replica ancora: ''Sì ma non me lo approvano i fascisti, cioè Fini non ci sta''. E Lavitola: ''A ripresentare il Lodo Alfano?''. Berlusconi risponde di sì. Lavitola allora chiede al premier: ''Ma lei ci ha parlato?''. E Berlusconi: ''Ma no, non c'ho parlato''.


http://www.adnkronos.com/IGN/News/Politica/Telefonata-Lavitola-Berlusconi-premier-cho-tutti-contro_312456572327.html

Caso Tarantini, inchiesta sulle escort: ''Ragazze sull'aereo presidenziale''

Gianpaolo Tarantini

Bari - (Adnkronos) - Negli atti dell'inchiesta della Procura di Bari si legge che l'imprenditore, in una intercettazione, propone al premier di portare delle donne sull'aereo presidenziale. Berlusconi: ''Io non mollo, mai fatto nulla di cui vergognarmi''. I legali: "Dai pm solo con noi". Lunedì sarà in aula per il caso Mills. Telefonata Berlusconi- Lavitola, il Cavaliere: ho tutti contro. Psicologa: ''Voce di persona emotivamente provata''- Ascolta un estratto dell'AUDIO diffuso da Repubblica.it.Tremonti: ''Mai conosciuto Lavitola''. Putin difende Berlusconi: "Critiche per le donne? Solo invidia"


Bari, 16 set. (Adnkronos) - In una delle intercettazioni relative all'inchiesta sulle escort, Gianpaolo Tarantini propone al premier di portare delle ragazze sull'aereo presidenziale. E' quanto si legge negli atti dell'inchiesta della Procura di Bari.
Berlusconi dice a Tarantini di avere un impegno: "Devo purtroppo partire per Milano perché mi è successo un guaio su là... devo essere domani mattina prestissimo e poi l'aereo c'è solo stasera, quindi purtroppo ho cambiato tutti i programmi e parto per Milano. Se tu credi di poter arrivare qui adesso e che vi offro che so un gelato".
Tarantini dice poi al premier: "Ma no. Se no veniamo insieme a lei a Milano (ride)". Rivolgendosi alle donne, dice: "Andiamo a Milano, vi va? Con l'aereo con lui". Le sue interlocutrici rispondono di sì. E Tarantini comunica al presidente: "Va bene, se ci dà mezz'ora, il tempo di fare la valigia, veniamo". Alcuni dei maggiori quotidiani italiani hanno annunciato la pubblicazione integrale domani degli atti dell'inchiesta.


http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Caso-Tarantini-inchiesta-sulle-escort-Ragazze-sullaereo-presidenziale_312458102077.html

Escort a Tarantini “Chi paga? Chiediamo a lui o a te?”








E’ state depositato il rapporto della Guardia di finanza sulle escort che Gianpaolo Tarantini forniva al Presidente del Consiglio e altri esponenti della politica pugliese nella speranza di ottenere appalti. Qui di seguito la ricostruzione di quanto accaduto il 5 settembre del 2009 sulla base degli ascolti effettuati dagli investigatori

La serata del 5 settembre

E’ la prima occasione in cui Gianpaolo Tarantini, su richiesta di Sabina Beganovic, ha reclutato ragazze (sessualmente disponibili) da portare presso la residenza romana (Palazzo Grazioli) delPresidente Berlusconi.

Si rammenta che il rapporto tra Sabina e Gianpaolo si era consolidato nel corso dell’estate 2008, a Porto Cervo (OT). La donna aveva soggiornato per alcuni periodi nella villa che l’imprenditore barese aveva preso in affitto nell’estate dello stesso anno, ed era stata lei ad invitare i coniugi Tarantini e Verdoscia ad una cena organizzata dal Presidente Berlusconi presso la residenza estiva di Villa Certosa (OT), occasione in cui, si ha motivo di ritenere, l’imprenditore barese ebbe modo, tramite la stessa Beganovic e un’altra sua conoscenza, Eva Cavalli, di conoscere personalmente il Presidente “ma tu come l’hai conosciuto?. 

” Tarantini: “Quest’estate in Sardegna, con Eva Cavalli”, al quale aveva lasciato il proprio recapito telefonico in occasione del matrimonio, avvenuto il 12.09.2008, della sua amica Elvira Savino (deputato Pdl, ndr), al quale il Presidente Berlusconi aveva partecipato come testimone di nozze. La scelta, su precisa indicazione della Beganovic, doveva ricadere su donne che all’occorrenza non avrebbero dovuto avere difficoltà a prestarsi al “gioco”: “ci stanno al gioco?”.

Motivo per il quale Tarantini, per cercare di conquistare le attenzioni del Presidente Berlusconi:“Tutto ok….domani si innamorerà di me!”si rivolgeva alla già citata Sonia Carpentone e aVanessa Di Meglio, quest’ultima indicata dallo stesso imprenditore barese, in sede di interrogatorio, come persona disponibile a fornire prestazioni sessuali a pagamento“Vanessa Di Meglio è una mia carissima amica, che ho conosciuto per il tramite di mia moglie circa 10 anni fa. Da allora ho continuato a frequentarla invitandola a feste nelle quali la riempivo di attenzioni anche fornendole cocaina. Tendenzialmente la stessa non è una professionista del sesso ma all’occorrenza non disdegna di essere retribuita per prestazioni sessuali…. La Carpentone, su richiesta di Tarantini, invitava la sua amica Roberta Nigro.

Le tre donne partecipavano alla cena e trascorrevano la notte a Palazzo Grazioli, ospiti del Presidente Berlusconi, ricevendo l’indomani mattina dallo stesso un corrispettivo in denaro, non meglio quantificato, come si desume da uno scambio di messaggi e battute tra la Di Meglio e il Tarantini a notte conclusa:

DI MEGLIO: “chi paga, chiediamo a lui o te?”,
TARANTINI: “Ti ha fatto un regalo?” 
DI MEGLIO: “si, ma loro hanno chiesto. Io non ho detto niente. Stamattina, andando via, ha detto «ah, metti questo, metti questo in borsa» e io ho detto «no, guarda, non ti preoccupare, non ti sentire obbligato a..» «No, mi fa piacere!». Però io non ho chiesto assolutamente, assolutamente”

Per meglio delineare le condotte del reclutamento e favoreggiamento della prostituzione di Sonia Carpentone, Roberta Nigro e Vanessa Di Meglio, che possono essere ascritte a Gianpaolo Tarantini in concorso con Sabina Beganovic, si riportano alcuni stralci di conversazioni telefoniche ritenute di interesse investigativo:

• In data 30.08.2008 Gianpaolo Tarantini contattava Sabina Beganovic, la quale gli riferiva la sua intenzione di voler organizzare una cena con il Presidente Silvio Berlusconi. Tarantini le confermava la sua presenza accompagnato da alcune ragazze: “e si organizza che porto queste ragazze…ma falla più stretta Sabi, anche perché così lui capisce che sono una persona perbene, gli presento queste due…quando tu le conoscerai queste due, tu dirai «Gianpaolo non è possibile» sai proprio…proprio semplici, brave, educate tranquille, che hanno voglia di lavorare..bravissime”.

Ma la Beganovic, andando al sodo, chiedeva “Ci stanno al gioco?”, ricevendo dall’uomo risposta affermativa “Siiiii!”

In data 02.09.2008, alle ore 15:22, Gianpaolo Tarantini iniziava l’opera di reclutamento. Inviava un sms a Vanessa Di Meglio: “Mi chiami appena puoi”.

Due giorni dopo, il 04.09.2008, alle ore 10:26, Sabina Beganovic confermava a Gianpaolo Tarantini che l’indomani ci sarebbe stata la cena a Palazzo Grazioli una festa a sorpresa per il Presidente (aveva organizzato un incontro con George Clooney), per cui fervevano i preparativi:“tu, se sì fa, tu mi devi far portar queste due” . Tarantini rispondeva “Va bene, faccio l’impossibile” Beganovic: “Bravo, così le portiamo, vieni anche tu”.

Di conseguenza, l’imprenditore, dopo pochi minuti (ore 10:40), ricominciava l’attività di reclutamento, inviando prima un sms a Sonia Carpentone detta Monia “chiamami subito” e poi due sms a Vanessa Di Meglio, ove nel secondo scriveva: “Puoi venire a Roma con me domani ti faccio un bellissimo regalo”.

Alle ore 11:16 chiamava Sonia Carpentone, detta Monia, invitandola ad accompagnarlo a Roma. La donna, nonostante l’insistenza dell’imprenditore barese, rappresentava di essere impegnata, rendendosi, in un successivo Sms, disponibile ad indicare una sostituta: “Se vuoi può andare al mio posto l’amica italiana molto carina come me! Io purtroppo nn posso proprio…spero ci sia un’altra occasione!”

Tarantini, a questo punto le chiedeva se la donna in questione avesse avuto un sito internet, in modo da poter vedere la suo foto, ricevendo, sempre via SMS, la risposta “No ma ti do il numero. roberta, Marnala e mettili d’acc baci”.

Ad ogni modo, l’imprenditore insisteva perché Monia partecipasse anche lei alla serata, esortandola in questo senso “ti prego vieni..”. Alle ore 11:29, Vanessa Di Meglio rispondeva al messaggio di Tarantini “no grazie. Sono fidanzata da quest’inverno…..finite le stronzate!”.

Non vinto, il Tarantini le rispondeva: “lo so amore ma è importante….è un’occasione che ti capita poche volte nella vita….hai capito”.

Nei successivi contatti, Gianpaolo Tarantini, per reclutarla, esercitava sulla Di Meglio una forte pressione psicologica, prospettandole la possibilità di conoscere “B” e di venire a contatto con personaggi importanti come George Clooney “….vivrai un film….regalo pazzesco”.

Dopo una tenue resistenza, Tarantini riusciva a convincere la donna, impegnandosi seduta stante a pagarle il trasferimento aereo da Parigi, organizzato tramite la Transitalia Viaggi di Bari.

Alle ore 11:58, contento di aver portato a termine l’opera di reclutamento, comunicava alla Beganovic: “Tutto ok…domani si innamorerà di me”.

Alle ore 14:01, Pierluigi Faraone detto Peter – agente che operava a Milano nel campo della moda, al quale Tarantini si rivolgerà con assiduità, da qui in avanti, per reclutare ragazze da far prostituire in favore del Presidente Berlusconi – chiamava Gianpaolo Tarantini, con il quale discuteva sulle ragazze da portare a Palazzo Grazioli. Nel corso della conversazione Faraone consigliava tale Natalia, verso cui, però, Tarantini si mostrava critico perché riteneva non fosse “disponibile”:”non l’ho vista tanto disponibile”

FARAONE: “scusami allora, su quello c’è ne quante ne vuoi, voglio dire..”
TARANTINI: “eh, ma quello….”.

Alle ore 15:06 Tarantini comunicava a Sabina Beganovic che alla festa avrebbe portato una ragazza italo-francese di nome Vanessa, della quale Sabina chiedeva di conoscere le caratteristiche fisiche, insistendo, al contempo, sul fatto che avrebbe dovuto trovare un’altra ragazza. A tali pressioni l’imprenditore replicava: “Forse c’è un’altra mia amica che vuole venire, mo sto aspettando una risposta”, “non ti preoccupare la trovo….la trovo…”, una che, però non doveva essere, secondo la Beganovic “ma amore non una qualsiasi”, per cui Tarantini si impegnava a fare una scelta coerente la richiesta “devo chiamare una di quelle mie amiche che so io…”

La risposta che aspettava dalla Carpentone arrivava alle ore 16:38, quando contattata la donna, dopo ulteriori insistenze, riusciva ad avere la sua disponibilità per la serata del giorno dopo. Nonostante la stessa fosse già in possesso di un biglietto aereo per Roma, Tarantini le riferiva che l’avrebbe rifusa della spesa: “…poi ti do io i soldi, se lo hai già fatto, te lodo io i soldi del biglietto”

Alle ore 19:14, Gianpaolo Tarantini chiamava Monia, con la quale definiva i dettagli per la partecipazione alla cena del giorno dopo a Palazzo Grazioli. In particolare, alla domanda della donna su dove avrebbe trascorso la notte: “solo una cosa, se va tutto bene che resto lì, poi….resto lì a dormire? Noo…. in quel posto?”, Tarantini replicava: “Si, si, penso di si, penso che resterai là poi a dormire”.

Al contempo, Tarantini le impartiva indicazioni di indossare in occasione della cena “un vestito corto sì…sì corto però”

Alle ore 19:16 Tarantini chiamava Sabina Beganovic riferendole di aver detto alle ragazze di indossare un abito elegante corto, nel contempo la donna diceva a Tarantini che era necessaria una terza ragazza, una di cui “ci dobbiamo fidare entrambi”. Motivo, per cui, alle ore 20:11 Tarantini ricontattava Monia per accertarsi che la sua amica (Roberta Nigro) avesse le caratteristiche fisiche preferite dal Presidente.

In una successiva conversazione (ore 20.11) la Beganovic chiedeva all’amico Tarantini informazioni sulle caratteristiche della Carpentone: “Ma…Moni…come è fatta lei? Così se lui mi chiede”, esortandolo, al contempo, a trovare altre ragazze, anche se l’uomo avanzava alcune perplessità nell’estendere l’invito a persone non fidate “No, basta, amò Già…poi non mi fido, amò. Perchè quelle che conosco io, mi fido, su quelle che non conosco…” e nonostante tra gli invitati risultassero altre due donne, evidentemente non adatte allo scopo non palesemente denunciato dagli interlocutori, ma intuibile da una possibile soluzione che lo stesso Tarantini avanzava alla donna “scusa Linda falla venire anche se non fa niente, che fa” a cui la Beganovic rispondeva seccata “Per favore, Gianpaolo! Non dire a me che io faccio venire le persone! Se ti dico non va bene, non va bene!”.

Subito dopo (ore 20:14) Gianpaolo Tarantini contattava nuovamente Monia per chiederle di trovare un’altra ragazza, di confermare la partecipazione sua e della sua amica e, in ultimo, per conoscere le generalità di entrambe (Sonia Carpentone e Roberta Nigro), in modo da comunicarle alla persona che stava organizzando la festa; cosa che faceva immediatamente dopo.

In data 05.09.2008, alle ore 08:35, Monia inviava un sms a Gianpaolo Tarantini con il quale comunicava il numero di telefono dell’altra ragazza in predicato per la serata: “La terza ragazza è Marina Marnala”.

In una successiva conversazione l’imprenditore riferiva a Monia di aver contattato la ragazza, facendole intendere, però, di non aver avuto una buona impressione perché troppo curiosa, rispetto a quanto riferitole dall’amica Monia “l’ho chiamata ma questa voleva parlare, che cosa mi voleva dire?”, nonostante la Carpentone l’avesse già informata sul da farsi: “no, be..magari un po’ così in generale, però io già glielo ho spiegato ieri tutto, cioè.”. I successivi contatti tra i due vertevano sull’organizzazione del trasferimento a Roma.

Alle ore 10.17, Sabina Beganovic, chiedeva a Gianpaolo conferma della partecipazione di Vanessa Di Meglio, Monia CARPENTONE e Roberta NIGRO, oltreche della loro consapevolezza a dover trascorrere la notte a Palazzo Grazioli “senti, ma le ragazze dormono da noi?”. Aggiungeva, tra l’altro, “amore, ascolta confermami tutte, anche la quarta la quinta, ti prego..cioè”, insistendo sulla necessità di procurare altre ragazze “Amore ti prego pago io i biglietti faccio tutto io, cioèportami ragazze, ti prego”.

Alle ore 10:28, nella ricerca affannosa di altre ragazze, Gianpaolo invitava la sua amica barese Rosa DE FANO (detta Rossella), a cui prenotava il trasferimento aereo a Roma tramite la Transitalia Viaggi di Bari. Alle ore 10:34, Peter FARAONE, preoccupato che l’amico Gianpaolo non fosse riuscito a raggiungere il numero di ragazze richiesto, inviava il messaggio: “potevi chiamare Jennifer…”, da identificare, con ogni ragionevole certezza, in Jennifer Sophia RODRIGUEZ CHACIN, donna che, conosciuta, tramite l’attrice Manuela ARCURI, in occasione di una trasferta a Montecarlo, aveva frequentato la villa di TARANTINI in Sardegna durante l’estate dello stesso anno.

Alle ore 14:15, arrivata a Roma, Sonia CARPENTONE chiamava Gianpaolo TARANTINI, che le diceva di aspettarlo all’Hotel De Russie, aggiungendo “…..poi tanto tu devi dormire da quello lì”, CARPENTONE: “ah, ho la camera lì io?” TARANTINI: “Sì”

I successivi contatti tra le donne e TARANTINI, e tra questi e Claudio CECERE (n.m.i.), collaboratore del Presidente BERLUSCONI, erano tutti tesi a organizzare il trasferimento, in un primo momento, delle ragazze dai terminal dell’aeroporto all’hotel De Russie di Roma, poi, in serata, dall’albergo a Palazzo Grazioli su mezzo messo a disposizione dall’entourage del Presidente BERLUSCONI

In data 06.09.2008, alle ore 05:22, Vanessa DI MEGLIO inviava un sms a Gianpaolo TARANTINI“Chi paga? Chiediamo a lui o te?”, che, viste le citate dichiarazioni del TARANTINI sulla personalità della DI MEGLIO, non sembra lasciare spazio ad interpretazioni, dal quale però non otteneva alcuna risposta. Alle ore 10:28 la donna inviava un secondo sms con cui salutava l’amico “Tutto ok. Sto andando all’aeroporto. Grazie mille. Ci sentiamo più tardi. Baci”

Alle ore 10:39 Gianpaolo TARANTINI, contattava la DI MEGLIO, la quale, alla domanda dell’uomo “ueh, come è andata?”, riferiva “si, tutto a posto, tutto a posto. Le ragazze sono andate via alle sei, più o meno, qualcosa così. Hanno fatto un bordello …”, “Comunque tutto a posto. Ho fatto colazione con lui “. Quindi, Gianpaolo TARANTINI chiedeva: “ti ha fatto un regalo, si?”, “ti ha fatto un regalo?” e la donna riferiva “Si! ma loro hanno chiesto. Io non ho detto niente. Stamattina, andando via, ha detto «ah, metti questo, metti questo in borsa» e io ho detto «no, guarda, non ti preoccupare, non ti sentire obbligato a..» «No, mi fa piacere!». Però io non ho chiesto assolutamente, assolutamente”

Alle ore 12:17, Gianpaolo TARANTINI chiamava Sabina BEGANOVIC per commentare la serata, chiedendole, tra le altre cose, dove fosse “….ma dove sei tu, a casa tua o lì?”. La donna riferiva “….io sono tornata a casa mia, si alle dieci. No, perché, sai, lui voleva che io rimanevo lì a dormire…però, io non ho fatto un cazzo perché lui non mi mischia con loro”, quasi a rivendicare il ruolo di “ape regina”.

Alle ore 18:45 la BEGANOVIC inviava un accorato sms, con cui gli rammentava di essere molto prudente e di mantenere uno stretto riserbo qualsiasi cosa fosse accaduta “Io ti voglio tanto tanto bene…se non fossi così non ti porterei con me nel intimo. Ti ho dovuto tanto difendere per le mal lingue, ma ho bisogno che tu SÌ attento, io non posso permettere che si parla. Prometti che qualsiasi cosa accada non comentarne mai e con nessuno, perché la gente non ci mette niente a cercare di distruggere tutto. Chiunque vorrebbe essere li e ti invidiano. Bacio”, al quale TARANTINI replicava: “Amore ti ho già detto che non farei mai niente che possa farti del male…ti ho sempre voluto bene, ti ho sempre rispettato e lo farò sempre…ti voglio un mondo di bene…baci’.

Alle ore 19:28 Gianpaolo TARANTINI chiamava Sonia CARPENTONE per avere anche da lei un ritorno di come fosse trascorsa la notte a Palazzo Grazioli “..bhe come è andata?”, “…ma che ora avete fatto voi, poi?”, “….le sei?”, ricevendo poche laconiche risposte “oi, bene”, “più o meno”, lasciando intendere di non poter parlare perché in compagnia di altre persone.

• In data 10.09.2008, alle ore 16:43, TARANTINI, nel corso di una conversazione con Valentina MICHETTI, confidava di aver nascosto alla moglie Nicla di essere “…..andato da Berlusconi….e non avevo detto niente….un cazzo….che avevo portato due troie….due amiche” riferendosi, evidentemente, alla DI MEGLIO e alla CARPENTONE.



http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/09/16/escort-a-tarantinichi-paga-chiediamo-a-lui-o-a-te/157983/

B., una circonvenzione d’incapace. - di Peter Gomez







Dimenticatevi Patrizia D’Addario. Scordatevi le 35 escort, le attricette abbindolate con la presenza alle cene ad Arcore di Carlo Rossella o Fabrizio Del Noce: “le persone importanti” che servivano al premier per dare alle ragazze l’illusione di una carriera in Rai o in Medusa.

Tralasciate i racconti boccacceschi, le storie di notti insonni e sudate.

Quello che riportano le 200 e passa pagine del relazione della Guardia di Finanza sulle mirabolanti avventure di Gianpi Tarantini e di  Silvio Berlusconi, è altro. Non è né gossip, né voyuerismo. È invece la fotografia del disastro di un Paese: l’Italia.

Lì dentro, infatti, si narra di un presidente del Consiglio vecchio e senza amici, disposto a vendere la cosa pubblica in cambio di una (o più) scopate.

Per mesi e mesi Gianpi Taratantini, con sistematica metodicità, si è fatto vivo con il premier fornendogli donne su donne. Ha così conquistato la sua fiducia ed è stato ammesso nel gioco grande.

Berlusconi gli ha presentato il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso e i vertici diFinmeccanica. Ha spinto perché il suo “comitato d’affari”, composto da imprenditori pugliesi di stretta fede dalemiana, chiudesse contratti da centinaia di milioni di euro. Soldi sui quali Tarantini si aspettava una provvigione.

Solo l’esplosione dello scandalo D’Addario ha impedito che il progetto avesse successo. O forse il successo è arrivato e noi non lo sappiamo. Perché Tarantini finora dei suoi veri segreti non ha voluto parlare.

Ma ormai c’è poco da discutere. Non è più il tempo di analisi e ricostruzioni. È del tutto evidente che un premier così non può rimanere un minuto di più a Palazzo Chigi. E non per quello che ha fatto in privato, ma per quello che intendeva fare coi beni pubblici. Coi soldi dei contribuenti.

Certo, leggendo le intercettazioni e le carte degli investigatori, ci si rende conto che a Berlusconi almeno un’attenuante va concessa: l’incapacità d’intendere e di volere. Da oggi però restano senza alibi quegli esponenti della maggioranza ancora non coinvolti con le molte cricche che stazionano in Parlamento.

Per loro dare al presidente del Consiglio altro tempo vuol dire passare dalla categoria politica dei corresponsabili a quella dei complici. Vuol dire mandare il Paese a picco, avendo la certezza che non riuscirà più a rialzarsi.

Vuol dire rendere chiaro a tutti che i personaggi migliori di questa storia erano e resteranno per sempre le ragazze. Loro, almeno, vendevano solo le parti basse. Gli altri, quelli che ancora stanno accanto al premier, hanno venduto lo stomaco, il cuore e, sopratutto, il  cervello.



http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/09/17/berlusconi-una-circonvenzione-dincapace/157999/