giovedì 17 novembre 2011

Francesco Profumo.

Francesco Profumo


ROMA - Francesco Profumo entra nella squadra di Governo dopo una lunga carriera accademica. Ligure (è nato a Savona il 3 maggio del '53), Profumo, ingegnere e docente universitario, dallo scorso 13 agosto e' Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Sposato, tre figli, ha iniziato la carriera nel 1978 in Ansaldo a Genova come ingegnere progettista. Nel 1985 si è trasferito a Torino dove ha intrapreso la carriera di ricercatore universitario e nel 1995 è diventato Professore Ordinario di Macchine e Azionamenti Elettrici nello stesso Ateneo. Ha quindi assunto la carica di Presidente della Prima Facoltà di Ingegneria del Politecnico dal 2003 al 2005; dal primo ottobre del 2005 è diventato rettore dello stesso ateneo (scadenza del mandato a settembre 2013). Il suo rettorato è stato caratterizzato da una forte spinta verso la collaborazione con diverse aziende internazionali (come Microsoft, Motorola) e con una apertura della didattica verso l'Estero.
E' stato "Visiting Professor" al Dipartimento di Ingegneria Elettrica dell'University of Wisconsin-Madison (USA) nel periodo 1986-88, al Dipartimento di Ingegneria Elettrica della Nagasaki University (Giappone) nel periodo 1996-97, al Dipartimento di Ingegneria Elettrica della Czech Technical University-Prague (Repubblica Ceca) nel 1999 e alla Facoltà di Ingegneria dell'Università di Cordoba (Argentina) nel 2004 e nel 2005. Accanto alla carriera nella propria Università, Profumo è stato molto attivo in molti gruppi di lavoro internazionali, con numerosi riconoscimenti in tutto il mondo e tante pubblicazioni. Nel 2011 ha dato la sua disponibilità alla candidatura di Sindaco di Torino per il Partito Democratico, ma in seguito ha ritirato la candidatura. Presidente di Columbus, del Forum Torino ha fatto anche parte di un Panel del Comitato di Indirizzo per la Valutazione della Ricerca (Civr) del ministero dell'Istruzione. Già membro del Consiglio di Amministrazione di Reply, di Fidia SpA, Unicredit Private Bank, il 12 aprile 2011 è stato nominato membro del Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia e ha svolto ruolo di Consigliere per Il Sole 24 Ore e per Pirelli.

Governo, Ministero della Coesione al posto di quello del Federalismo.

Roberto Calderoli

Cinquantuno minuti: dalle 13.38 alle 14.29. È il tempo che passa dalla nomina del nuovo ministro della Coesione territoriale Fabrizio Barca e la durissima nota di Roberto Calderoli che boccia senza riserve il governo Monti: "Se il buongiorno si vede dal mattino allora è notte fonda", tuona l'ex responsabile della Semplificazione normativa. Il primo atto del professore, la presentazione della lista, viene visto come una provocazione dai lumbard: nessun riferimento al federalismo e, in particolare, la scomparsa del ministero delle Riforme.

Nasce il dicastero della Coesione Come se non bastasse, il dicastero retto da Umberto Bossi fino a qualche giorno fa, viene sostituito da un nuovo ministero con un nome che non lascia spazio ad equivoci e la dice lunga sulle idee del neo-premier in merito: Coesione territoriale. È troppo per il Carroccio. "Significa aver creato il ministero del centralismo. Sarò felice di votare contro la fiducia al prossimo Esecutivo", annuncia Calderoli per il quale "il Nord non potrà accettare questo ennesimo schiaffo". La Lega è in fermento, particolarmente critica nei confronti del nuovo esecutivo. Il capogruppo alla Camera Marco Reguzzoni si fa portavoce del sentimento della base. Punta il dito contro "la presenza ingombrante delle grandi banche" e sottolinea che "l'80% dei ministri è composto da docenti universitari, funzionari pubblici e burocrati di alto rango che prendono lo stipendio dallo Stato" e poi "chiedono i sacrifici alla povera gente". "Sentiremo che cosa dirà domani il governo ma quello che vediamo adesso lascia pensare molto", spiega Reguzzoni. È tutta la Lega ad insorgere contro il nuovo governo. "La nomina di Monti equivale ad un colpo di Stato, messo in atto sotto gli occhi di tutti", dice il deputato Corrado Callegari. Anche il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota esprime un "giudizio politico non positivo". "Se Monti voleva la certezza del nostro voto contrario al suo governo ha fatto tutto il possibile", sintetizza il parlamentare Paolo Grimoldi.

A rischio alleanza Pdl-Lega La svolta all'opposizione della Lega mette a rischio l'alleanza dei lumbard con il Pdl, che invece appoggia il governo Monti. Ieri, l'ex ministro Roberto Maroni lo ha detto chiaramente. Oggi, Calderoli lo ribadisce con toni più morbidi: "Pdl e Pd non lo hanno ancora capito ma saranno loro i primi ad essere danneggiati dal nuovo governo - dice - Bella operazione di masochismo". Intanto, ci si prepara all'opposizione. L'appuntamento è per il 4 dicembre per la riapertura del parlamento padano (probabilmente a Vicenza ma la sede deve ancora essere stabilita). La 'lunga marcià delle 'camicie verdì inizia lì.

Governo Monti giura al Quirinale Sedici ministri, nessun politico.



Roma - (Adnkronos/Ign) - Il neo presidente del Consiglio - che mantiene la delega all'Economia - annuncia i nomi dei nuovi ministri: tutti tecnici, tre donne (VIDEO).Passera allo Sviluppo e Infrastrutture. "L'assenza di politici non ostacolerà ma agevolerà". Ecco la nuova squadra (LISTA). Il giuramento (FOTO). Il capo dello Stato: "Dalla Ue segnali positivi". Juncker: "Buona notizia per Italia e Eurozona". Il programma di Monti. Berlusconi: "Siamo in buone mani".Bersani: "La svolta c'è stata"Fini: "Scelta dei ministri per competenza e valore". Annarella in trasferta al Quirinale: "A chi tocca nun s'engrugna". Il professore riservato ma intransigente dallo humour anglosassone.Monti giura al Quirinale e Piazza Affari prende quota.


http://www.adnkronos.com/IGN/News/Politica/Governo-Monti-giura-al-Quirinale-Sedici-ministri-nessun-politico_312650210740.html

LA LISTA DEI MINISTRI.



Ecco la squadra di governo Monti, neo presidente del Consiglio con delega all'Economia. Antonio Catricalà sarà proposto come sottosegretario alla Presidenza.


(Xinhua)


Mario Monti, neo presidente del Consiglio, presenta la squadra di governo. Antonio Catricalà sarà proposto come sottosegretario alla Presidenza.


MINISTRI CON PORTAFOGLIO:
Mario Monti, neo presidente del Consiglio, tiene l'interim all'Economia
Giulio Terzi di Sant'Agata, ambasciatore a Washington, agli Esteri
Anna Maria Cancellieri, la donna prefetto, agli Interni
Paola Severino, vice rettore dell'Università Luiss 'Guido Carli' di Roma, alla Giustizia
Corrado Passera, consigliere delegato e Ceo di Intesa Sanpaolo, allo Sviluppo economico, Infrastrutture e Trasporti
Gianpaolo di Paola, presidente del comitato militare della Nato, alla Difesa
Elsa Fornero, vicepresidente del Consiglio di sorveglianza di Intesa SanPaolo, al Lavoro e politiche sociali
Lorenzo Ornaghi, rettore della Cattolica, alla Cultura
Francesco Profumo, presidente del Cnr, all'Università e Istruzione
Renato Balduzzi, presidente dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), alla Salute
Mario Catania, capo del Dipartimento delle politiche europee e internazionali del Mipaaf, all'Agricoltura
Corrado Clini, direttore generale del dicastero di Via Cristoforo Colombo, all'Ambiente
MINISTRI SENZA PORTAFOGLIO:
Enzo Moavero Milanesi ministro degli affari europei; Piero Gnudi ministro del Turismo; Fabrizio Barca ministro per la Coesione territoriale; Piero Giarda ministro per i Rapporti con Parlamento e Andrea Riccardi ministro della Cooperazione.



http://www.adnkronos.com/IGN/News/Politica/LA-LISTA-DEI-MINISTRI_312650846446.html

mercoledì 16 novembre 2011

Ran Raffaele, in corso perquisizioni. Un fermo. Don Verzè indagato per bancarotta.






L’inchiesta sulle vicende del San Raffaelegiunge a un punto di svolta. Dalle prime luci dell’alba sono in corso perquisizioni in una ventina di uffici, anche della presidenza, di alcuni degli indagati nell’inchiesta milanese sullabancarotta di oltre un miliardo che coinvolge i vertici dell’ospedale fondato da don Luigi Verzè. Le toghe puntano a fare luce sull’esistenza di presunti fondi neri e anche il prete-manager è finito sotto la lente degli investigatori per concorso in bancarotta.

Gli uomini della Guardia di Finanza sono al lavoro per acquisire materiale e documenti utili alle indagini che, nelle ultime ore, hanno portato ad allungare la lista degli indagati e a far scattare le manette per Piero Daccò, l’intermediario per consulenze e rapporti d’affari dell’ospedale, accreditato come molto vicino a Comunione e Liberazione. Il suo fermo è stato trasformato nella notte in arresto per pericolo di fuga. Anche lui, come don Verzè e gli altri è indagato di concorso in bancarotta. Gli investigatori stanno cercando di ricostruire i movimenti che hanno portato alla voragine finanziaria di oltre un anno e mezzo, a a partire dai movimenti di denaro ritenuti sospetti. Come svela il Corriere della Sera, ciò che per il momento è chiaro alla procura di Milano è il meccanismo: la Fondazione San Raffaele paga (molto) più del dovuto i suoi fornitori che in un secondo momento restituiscono parte della somma in contanti. Così la Fondazione si sarebbe procurata enormi somme di denaro nero che l’ex barccio destro di don Verzè Mario Cal (il vicepresidente che il 18 luglio, durante i giorni della bufera giudiziaria, si è suicidato) avrebbe consegnato proprio a Daccò. Per destinazioni ancora sconosciute alla stampa.

Tra gli indagati, sempre per il meccanismo delle restituzioni in nero al San Raffaele, figurano anche i due costruttori Pierino e Giovanni Luca Zammarchi (padre e figlio) che hanno avuto lavori in appalto dalla struttura sanitaria per decine di milioni di euro. I due sono stati interrogati a lungo ieri dai titolari delle indagini.

Così, dopo circa sette mesi da quel 23 marzo, quando venne dichiarata la crisi finanziaria dell’istituto, le indagini sembrano arrivare a un punto di svolta dopo la decisione del Tribunale di Milano che il 28 ottobre, al posto del fallimento del colosso finanziario, ha optato per il concordato preventivo accettando (seppure con molti distinguo) il piano di risanamento presentato dallo Ior(la banca del Vaticano) e dall’imprenditore genovese Vittorio Malacanza.



http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/11/16/raffaele-corso-perquisizioni-fermo-verze-indagato-bancarotta/171050/

La Calunnia The Barber of Seville. - Simone Alaimo.



GRANDISSIMO SIMONE!
Il brano sembra composto per lui.

martedì 15 novembre 2011

Napolitano: su lavoro alt raccomandazioni e favoritismi.




'Assunzioni siano trasparenti, Italia offra a giovani opportunita''.


Giorgio Napolitano


ROMA - L'Italia ''deve diventare il piu' rapidamente possibile un Paese aperto ai giovani, deve offrire opportunita' non viziate da favoritismi e creare per il lavoro sistemi assunzione trasparenti'' che smentiscano ''la convinzione che le raccomandazioni servano piu' dell'impegno personale''. Lo ha detto il presidente Napolitano.

Bisogna ''creare per il lavoro - ha detto Napolitano - sistemi assunzione trasparenti che creino un vero ascensore sociale smentendo cosi' la convinzione che le raccomandazioni servano piu' dell'impegno personale''. Bisogna, ha concluso, ''smontare la convinzione secondo cui le occasioni siano riservate a certi ambienti''.

Mettere al bando le raccomandazioni, riconosce l'impegno personale, mettere ''al centro delle politiche il riconoscimento del merito e' necessario, non significa solo proporre equita', significa crescita'', ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano incontrando i ''nuovi cittadini italiani''. Occorre dare ai giovani ''opportunita' non viziate da favoritismi'', da raccomandazioni, far vedere che le buone occasioni non sono riservate ''a certi ambienti''.
IMMIGRATI CI AIUTANO A PORTARE FARDELLO DEBITO  - Gli immigrati, i loro figli che diventano italiani aiutano l'Italia a "portare il fardello del debito pubblico, che senza di loro sarebbe ancora più difficile sostenere", ha detto Giorgio Napolitano in una cerimonia al Quirinale. Il presidente della Repubblica ha ricordato che senza di loro l'Italia oltre ad essere più vecchia "avrebbe meno potenzialità di sviluppo". I figli di immigrati nati in Italia sono oltre mezzo milione, quelli che studiano nelle nostre scuole sono 700 mila, ma ancora pochi ottengono la cittadinanza.
Giorgio Napolitano ha chiesto più comprensione per "I bambini nati in Italia che fino ai 18 anni si trovano privi della cittadinanza di un paese al quale ritengono di appartenere, e se ne dispiacciono, se ne meravigliano, perché si sentono italiani come i loro coetanei. Lo stesso sentimento - aggiunge il capo dello Stato - provano coloro che sono arrivati in Italia da piccoli: ritengono di avere diritto ad un trattamento che riconosca il loro percorso di vita ed educativo". C'é ormai, fa osservare, un'ampia disponibilità dell'opinione pubblica a fare questo passo. "Questa dei bambini e dei ragazzi è la principale questione che rimane aperta all'interno dei vari progetti di riforma della legge sulla cittadinanza" ha detto Napolitano al Quirinale durante la cerimonia annuale riservata ai 'nuovi cittadini''. Negli ultimi venti anni, ha detto, il numero di stranieri residenti in Italia è aumentato di dodici volte, ma gli immigrati che hanno ottenuto la cittadinanza sono rimasti "relativamente pochi", anche se negli ultimi dieci anni il ritmo è aumentato. Per fortuna ormai nella comunità nazionale "i figli degli immigrati non contano solo per il numero, ma anche per le capacità che esprimono". Erano già pochi e sono sempre meno coloro che considerano negativa la presenza dei figli degli immigrati a scuola con i loro figli. Quasi tutti, ha concluso Napolitano, hanno compreso che in realtà "si tratta di una sfida e di una fonte di stimoli fruttuosi".