Celle solari di nuova generazione che possono produrre elettricità caricandosi in presenza di illuminazioni interne. Presto entreranno nel nostro quotidiano.
“Il vantaggio è che funziona sia in ambienti interni che esterni. Per questo non è una cella solare tradizionale”, spiega Paul Rebhan, manager della britannica G24i. L’azienda è la prima a mettere in commercio queste innovative celle fotovoltaiche sensitivizzate da coloranti.
“In casa o in ufficio i livelli di luminosità raggiungono circa i 300 lux”, spiega Mark Spratt guidandoci all’interno dei laboratori della G24i, “In queste condizioni possiamo alimentare tastiere wireless, sistemi di controllo remoto e tendaggi automatizzati”.
“Piuttosto che lavorare come il tradizionale fotovoltaico, queste celle si comportano in maniera molto simile alla fotosintesi, mimando ciò che fanno le piante”, racconta ancora Spratt, “Prendiamo una lamina di metallo, la rivestiamo con biossido di titanio a cui applichiamo un colorante. Infine aggiungiamo un elettrolita e concludiamo con un contro-elettrodo che faccia da conduttore trasparente “.
Il primo a studiare il meccanismo è stato il professor Michael Grätzel del Politecnico di Losanna nel 1990. È con lui che l’azienda britannica ha lavorato nel quadro di un progetto europeo.
“Lavorare con il professor Grätzel e il Collegio Imperiale, fra gli altri, ci ha permesso di identificare i coloranti con maggiore stabilità, al fine di migliorare la solidità chimica del sistema e determinare i contro-elettrodi che possono essere più robusti”, dice Spratt, “Allo stesso tempo ci ha permesso di identificare materiali meno costosi”.
Ogni sorta di prototipo è stato creata per mostrare il potenziale di questa tecnologia.
Una cella produce circa mezzo volt: non abbastanza per alimentare ad esempio televisori, ma sufficiente per caricare altri oggetti di uso quotidiano.
Paul Rebhan ci mostra una e-book cover realizzata con le nuove celle solari ed una borsa rivestita delle stesse: “Può catturare la luce anche in ambienti interni”, spiega, “E se si collega la presa di un cellulare, si potrà avere il telefono perennemente caricato”.