sabato 2 giugno 2012

Persone a carico.



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E come se la ridono...



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Sua sfarzosità....e sua povertà.



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Le vergogne italiane.


Ma poi, una parata militare può mai rappresentare la festa della Repubblica? La Repubblica siamo noi! Noi l'abbiamo creata, noi la manteniamo.

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“Voglio che tu sappia che mi fate schifo”, lo sfogo di una militante Pd contro la Finocchiaro.


Giorni convulsi per i senatori Pd, travolti dalle proteste all’indomani del voto che, di fatto, cancella l’articolo 18. I militanti del Pd non perdonano loro di aver fatto passare al Senato la controriforma del lavoro di Elsa Fornero. La più contestata è la senatrice Anna Finocchiaro (da 28 anni posto fisso in Parlamento) che, dopo il voto al Senato, ha dichiarato con entusiamo: “Penso che questo sarà utile all’Italia”. Non la pensano così i militanti storici del Pd. Abbiamo selezionato il messaggio di una di loro, Paola Castro:

Parata del 2 giugno... come dovrebbe essere.



In effetti, il 2 giugno dovrebbe essere la nostra festa, noi siamo la Repubblica, noi la manteniamo, che centrano le forze armate?

venerdì 1 giugno 2012

Sardegna, poligono militare: indagati gli specialisti della morte.




Dal 1956 a Perdasdefogu in Sardegna ha sede il poligono sperimentale militare più grande d’Europa. Negli ultimi anni la convivenza con la popolazione locale si è incrinata in seguito all’aumentata insorgenza di tumori e malformazioni congenite.

QUIRRA (CAGLIARI) – Intorno al Poligono Interforze del Salto di Quirra (PISQ) si registra unastrana moria di persone e bestiame. Il poligono è destinato alla sperimentazione di arsenale bellico, ed è a disposizione di aziende private e dell’esercito. Poco distante sorge una discarica militare anch’essa coinvolta in un’inchiesta giudiziaria. Non solo morti: nella stessa area le nascite sono ammorbate da malformazioni congenite e le informazioni riguardanti la pericolosità delle scorie latitano. Per questo motivo, in una regione che vive essenzialmente di pastorizia, accade che gli allevatori usino il materiale residuo delle esplosioni per accendere il fuoco firmando inconsapevolmente la loro condanna a morte. Le peregrine indagini condotte dal procuratore di Lanusei Fiordalisi procedono a singhiozzo; venti le persone coinvolte tutte appartenenti ad alti ranghi istituzionali, circostanza che turba non poco il normale iter processuale. Il fine della presunta condotta criminale sarebbe stato quello di occultare la pericolosità delle operazioni del PISQ.
Le ipotesi di reato, che vanno dall’omicidio plurimo all’omissione d’atti d’ufficio, si basano, secondo la procura, su un perverso e corrotto intreccio di interessi fra imprenditoria e pubblici ufficiali: la sperimentazione selvaggia di armi e materiali bellici e civili non avrebbe trovato ostacoli, anzi sarebbe stata appoggiata da chi avrebbe dovuto controllarne la regolarità. Sul tema si è  pronunciata persino la Commissione parlamentare d’inchiesta sull’Uranio fornendo vaghe rassicurazioni. Tuttavia escludere la presenza di uranio non basta a soddisfare la domanda di chiarezza e di giustizia della popolazione locale; esistono infatti svariate altre sostanze di comprovata tossicità che sono state riscontrate nelle analisi effettuate. Poniamo pure che gli indagati vengano tutti prosciolti e che i reati non sussistano, a quel punto rimarrebbe da chiedersi se sia giusto continuare sulla strada di uno sviluppo industriale guerrafondaio. Quante vite umane può valere il collaudo di un nuovo tipo di ordigno bellico? In cuor mio rispondo nessuna, ma l’attuale classe politica non sembra essere dello stesso avviso.