Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
martedì 19 giugno 2012
NANOTECNOLOGIE MILITARI: L'INCREDIBILE ZANZARA DRONE.
E' l'ultimo "giocattolino" dell'esercito americano, già in produzione. Un insetto drone, controllabile a grande distanza e dotato di telecamera, microfono e siringa. Secondo le autorità è in grado di prelevare DNA o iniettare dispositivi RFID di localizzazione nella persona-obiettivo, provocando una sensazione di dolore quasi impercettibile, paragonabile a quello provocato dalla puntura di una normalissima zanzara. Ovviamente gli utilizzi a cui potrebbe essere destinato dai servizi segreti sono molteplici: può essere utilizzato come spia, essendo dotato di telecamera e microfono, ma anche come "silenzioso sicario", iniettando nella vittima prescelta, al posto del chip RFID uno dei potentissimi veleni disponibili nel mercato, in grado di provocare arresti cardiaci, facendo pensare a un decesso naturale. La "zanzara drone" può penetrare in una villa sorvegliatissima, eludendo guardiani e sistemi di allarme, passando a fianco degli addetti alla sorveglianza, penetrando attraverso una finestra o una semplice fessura, per poi magari essere "parcheggiata" sopra un armadio fino a quando la vittima non se ne va a dormire, pungerla e abbandonare l'ambiente senza lasciare traccia e destare sospetti. Le tecnologie militari sono avanzatissime, ed è obbligatorio considerare che la maggioranza di queste sono mantenute segrete. Negli ultimi anni hanno "svelato" qualche scoperta, ma sulle tecnologie più importanti è mantenuto lo stretto segreto militare. Sappiamo che è stato persino approntato un "lettore di onde cerebrali" i cui utilizzi potrebbero essere molteplici, armi "psicotroniche" e chissà quali altri marchingegni in grado di uccidere.
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Sonia Topazio, dai set porno ai terremoti: “Sì, mi ha raccomandato un politico”. - Thomas Mackinson
I precari dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia protestano contro il capo ufficio stampa, ex attrice di film erotici passata anche sulla copertina di Playboy. Lei contrattacca: "Sono qui perché qualcuno mi ha segnalato, esattamente come loro".
“Vi dico il nome del politico che mi ha raccomandata se mi dite chi sono i precari che tentano di ancora di screditarmi tirando fuori il mio passato osé. La loro è solo invidia, ma non sono diversi, sono messi lì dai baroni universitari. La differenza è che io ho un grande passato e posso riciclarmi, loro fuori dall’istituto non contano un cazzo”. Dopo la nomina a direttore generale dei vulcanologi di un insegnante di educazione fisica raccomandato dalla Gelmini si apre il caso dell’ufficio stampa con trascorsi di film erotici e copertine di Playboy.
Si chiama Sonia Topazio ed è l’unico terremoto d’Italia che si può prevedere. Il centro del sisma, del resto, è sempre lo stesso: il suo passato senza veli che riaffiora ciclicamente. Potentina, classe 1969, da dieci anni è la voce e l’immagine del prestigioso Istituto di geofisica e vulcanologia, dove da un decennio svolge le funzioni di capo ufficio stampa. Ma per alcuni è ancora e sempre “Topazio”, bella e talentuosa attrice di film erotici e soft-porno. Topazio oggi è una “vulcanologa” tra due fuochi. A tirar fuori i suoi trascorsi bollenti sono alcuni tra i 400 riceratori precari dell’Istituto che da anni lottano per avere un contratto stabile. Non riescono proprio a darsi pace di quell’incarico (e di quel curriculum) che, per molti, è un attentato costante all’immagine e alla credibilità dell’ente pubblico.
Comunque sia qualcuno ha iniziato a postare brandelli della sua carriera hard conditi da commenti non sempre gentili. Il più gettonato è il cortometraggio del 1999 “Benedetta trasgressione”: Topazio è con tre uomini nello spazio angusto di un ascensore che non arriva mai al piano. Dopo 4 minuti di ardore arriva il lettone, e la benedetta trasgressione si fa maledetta: sesso violento, con tanto di corde e coltello piantato alla gola che va giù giù giù. Poi ci sono i calendari osé, i servizi su Excelsior e perfino una copertina di Playboy del 2001 dal titolo “La dottoressa si spoglia”. L’ufficio stampa dell’Istituto nazionale di geofisica messo a nudo.
La polemica non coglie di sorpresa la diretta interessata, che non si tira indietro. Così la bella Sonia più che giustificarsi attacca: “Ma cosa credi, i precari dell’Ingv che continuano a tirar fuori questa storia non sono diversi da me. Anche loro sono dei raccomandati, mica sono entrati per concorso. Sono lì solo perché conoscevano qualche barone dell’università”. Magari hanno fatto un PhD o un dottorato o qualcosa del genere. “La loro è solo invidia: io ho avuto un grande passato che non rinnego affatto, ero bella come il sole, che male c’è? Sono stata un’atleta nazionale, attrice di teatro e cinema, scrittrice e giornalista. Questo è il problema, io se voglio mi riciclo altrove come ho sempre fatto, loro invece fuori dall’istituto non contano un cazzo”.
Forse sono solo stupiti di quell’incarico piovuto dal cielo che fa il paio con la nomina di un direttore generale laureato in scienze motorie. Che cosa ne pensa? “Non giudico nessuno prima che sia messo alla prova”. I suoi accusatori hanno scritto sul web che quel posto lo hai avuto davvero grazie a una relazione con il presidente Enzo Boschi? “Se proprio lo vuoi sapere sono arrivata lì nell’unico modo possibile nelle amministrazioni statali, per segnalazione di un politico. C’era un posto libero nella didattica e divulgazione e così ho avuto il contratto. E poi diciamolo, ma anche se avessi avuto una storia con il presidente, che male c’è? Che cos’è questo puritanesimo? Anche se avessi avuto una simpatia, diciamo così, con un collega nessuno potrà dire che ho avuto qualche vantaggio, visto che sono stata precaria a 1.500 euro al mese e per averne 2mila mi sono dovuta rivolgere all’ordine. Non è un granché per un incarico di responsabilità come il mio”.
Chi era il politico? “Si dice il peccato, non il peccatore. Facciamo così, ti dico il suo nome se tu mi dici i nomi dei precari che insistono ancora con questa storia”.
Rockfeller prevede 13 mila vittime alle Olimpiadi di Londra (prima parte). - Gianni Lannes
David Rockfeller
Terrore infinito per dominare il mondo?
Ecco cosa riserva il futuro, ormai presente: massoni da quattro soldi in affari con i paperoni dello zio Sam, che tentano di conquistare il mondo assoggettando definitivamente l’umanità. E noi ad applaudirli pure. Per la cronaca di stretta attualità: si stanno annettendo definitivamente l’Italia, allungando impunemente le grinfie sul patrimonio storico, previa incetta delle riserve aurifere (2.700 tonnellate), ed a seguire Eni, Finmeccanica, acqua pubblica e quant’altro con gli ampi poteri legislativi concessi recentemente dal Parlamento al golpista per conto terzi Monti Mario. Giocano a carte scoperte o bleffano?
Fatto sta che la Fondazione Rockefeller ha sfornato nel 2010 un documento denominato “Scenarios for the Future of Technology and International Development”. Non è opera degli anarchici, vale a dire del solito capro espiatori buono per tutte le stagioni a giustificare crimini istituzionali d’ogni genere.A pagina 11 è scritto: «In 2012, the pandemic that the world had beenanticipating for years finally hit. Unlike 2009’s H1N1, this new influenza strain – originating from wild geese – was extremely virulent and deadly. Even the most pandemic-prepared nations were quickly overwhelmed when the virus streaked around the world, infecting nearly 20 percent of the global population and killing 8 million in just seven months, the majority of them healthy young adults». Mentrealla 34 silegge: «The years 2010 to 2020 were dubbed the “doom decade” for good reason: the 2012 Olympic bombing, which killed 13,000, was followed closely by an earthquake in Indonesia killing 40,000, a tsunami that almost wiped out Nicaragua, and the onset of the West China Famine, caused by a once-in-a-millennium drought linked to climate change».
Insomma, la Rockefeller Foundation annuncia che il decennio 2010-2020, sarà denominato «Il Decennio della Distruzione», a causa dell’ondata di attacchi terroristici, di disastri naturali, di rivolte civili e di disastri finanziari. Gli anni dal 2010 al 2020 saranno definiti «Decennio della Distruzione» per diversi motivi: le bombe ai giochi olimpici del 2012 – che uccideranno 13 mila esseri umani – saranno seguite subito dopo da un terremoto in Indonesia che ne ucciderà 40 mila, con uno tsunami che spazzerà via il Nicaragua, e con lo scoppiare della carestia nella Cina occidentale a causa di una siccità di quelle che capitano una volta in mille anni, dovuta ai cambiamenti climatici. Poi, il documento predice anche che nel 2015 la gran massa della forze armate Usa sarà richiamata da Paesi come l’Afghanistan per stabilirsi nei confini americani.
Autoritarianesimo – La prima terrificante previsione inizia nel 2012 quando, «la pandemia che era stata anticipata da anni al mondo» alla fine colpirà, infettando quasi il 20 per cento dell’umanità ed uccidendo 8 milioni di persone.
Così la Rockefeller Foundation tiene a sottolineare che i popoli daranno il benvenuto ad un governo più autoritario e ad un più stretto controllo su tutti gli aspetti della vita, incluso un chip biometrico ID di identificazione per tutti i cittadini.Nel 2015, appunto,il governo Usa ricollocherà una larga parte della propria compagine offensiva per impegni nazionali, ritirandola dall’Afghanistan – dove gli insorti talebani recupereranno nuovamente il potere.
Curiosità attuale? Il report descrive come le nazioni perderanno il potere sui propri bilanci a causa di massicci debiti, lasciando apparentemente la propria sovranità finanziaria nelle mani dei tecnocrati.Ma i licantropi, pardon “filantropi” nordamericani non si occupano solo di queste tematiche. La Rockefeller Foundation anticipa anche la crescente sfiducia nei vaccini, affermando che a causa della corruzione – sia negli enti nazionali che in quelli dell’Organizzazione Mondiale della Sanità – vaccini adulterati porteranno a stragi di massa.
Stando al documento, un gran numero di genitori non faranno vaccinare i figli, il che farà salire la mortalità infantile a livelli mai visti dagli anni ’70.Nel contesto di un sistema sanitario indebolito, di corruzione e di disattesa degli standards - sia per cause interne alle nazioni che per colpa di istituzioni mondiali come l’Organizzazione mondiale per la sanità - nel sistema sanitario pubblico di numerose nazioni africane, entreranno vaccini avariati. Nel 2021, 600 bambini moriranno a causa di un vaccino per l’Epatite B avariato, che sembrerà nulla a confronto delle morti di massa che avverranno pochi anni dopo causate da un farmaco antimalarico avariato.
Le morti e gli scandali che ne deriveranno, mineranno la fiducia nelle vaccinazioni, i genitori – non solo in Africa ma anche altrove – inizieranno a non far vaccinare i propri figli, e non ci vorrà molto prima che i tassi di mortalità infantile e neonatale schizzino a livelli che non si vedevano più dagli anni ’70.Nel Decennio della Distruzione, la tecnologia farà sempre più parte del campo di battaglia, con il cyberterrorismo e la pirateria mafiosa organizzata che saranno sempre più diffuse.
Una terrificante e delineata predizione nel documento, riguarda la «bio-pirateria»: OGM e la biotecnologia-fai-da-te spingeranno avanti la passione dei Globalizzatori per il Trans-umanesimo. Comunque, non tutta la pirateria sarà negativa. Le sementi geneticamente modificate (OGM), e le biotecnologie-fai-da-te (DIY), diventeranno delle attività diffuse nei garages privati, producendo dei significativi progressi.
Nel 2017, un gruppo di scienziati africani ribelli rientrati nei propri Paesi dopo aver operato presso multinazionali occidentali, diffonderanno il primo di una serie di nuovi OGM che faranno espandere a dismisura la produzione agricola del continente africano.
Proprio come da secoli nei desiderata dei Globalizzatori, il mondo occidentale inizierà a precipitare all’indietro, nel feudalesimo, con la distanza fra ricchi e poveri che raggiungerà livelli che non si vedevano da centinaia di anni, mentre la classe di mezzo si estinguerà.I ricchi si rifugeranno dentro strutture simili a fortezze, mentre i poveri si ritroveranno nei ghetti. Il documento prosegue delineando che, alla volta del 2030, non sarà più rilevante – né evidenziabile – la differenza fra nazioni sviluppate e nazioni in via di sviluppo.
Norme antiriciclaggio, lo Stato vaticano bocciato otto volte su sedici. - Marco Lillo
E' quanto emerge dal rapporto Moneyval, il comitato di esperti europei, consegnato giovedì scorso agli Stati membri dalla segreteria dell’organismo del Consiglio d’Europa. Rispettate solo la metà delle raccomandazioni prescritte per l’inserimento nella cosiddetta 'lista bianca' dei Paesi virtuosi.
Il Vaticano è stato bocciato giovedì scorso agli esami scritti in una materia che storicamente pratica poco: l’anti-riciclaggio. E ora confida negli orali che si terranno a Strasburgo dal 2 al 6 luglio prossimo, per agguantare almeno una sufficienza risicata (il 4 luglio sarà esaminata la posizione del Vaticano). Il Fatto Quotidiano è in grado di anticipare le linee principali del rapporto Moneyval, il comitato degli esperti anti-riclaggio europei, consegnato giovedì scorso agli Stati membri dalla segreteria dell’organismo del Consiglio d’Europa. Sulle 16 raccomandazioni fondamentali in materia di anti-riciclaggio prescritte dagli organismi europei per l’inserimento all’interno della cosiddetta lista bianca degli Stati virtuosi, lo Stato Vaticano è stato bocciato otto volte su sedici.
La valutazione è stata effettuata sulla base delle 40 raccomandazioni sull’anti-riciclaggio e sulle nove raccomandazioni relative all’anti-terrorismo. Per ognuna di esse la disamina della situazione del Vaticano si conclude con un voto che può essere positivo, nel senso del rispetto della raccomandazione Gafi, il Gruppo di Azione Finanziaria Internazionale costituito a Parigi dal G7 per lottare contro il riciclaggio e il terrorismo, con due gradazioni (compliant, cioè conforme, o addirittura largely compliant) oppure negativo con due gradazioni (non compliant; partially compliant). Il rapporto è stato consegnato anche a Giuseppe Maresca, direttore dell’ufficio V del ministero dell’Economia e Finanze, per la “prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario a fini illegali”. Lo Stato della Città del Vaticano, come un qualsiasi paradiso fiscale alla ricerca di una migliore reputazione, aveva chiesto e ottenuto nell’aprile 2011 di essere sottoposto alla valutazione di Moneyval. Lo scopo della Santa Sede era quello di essere posizionato nella “lista bianca” dei paesi affidabili per le loro procedure e normative. Una valutazione positiva permette infatti maggiore fluidità nei rapporti internazionali e avrebbe quindi favorito l’attività delle istituzioni finanziarie come lo IOR.
Il rapporto è stato stilato da cinque esperti dei vari paesi più due membri del segretariato Moneyval e la parte più importante della valutazione è quella che riguarda le 16 raccomandazioni fondamentali sulle 49 complessive. La valutazione di otto delle 16 previsioni core and key, come le definisce il rapporto, è negativa cioè “non conforme” o solo “parzialmente conforme”. Ora, l’inclusione della Città del Vaticano nella lista grigia dei paesi poco affidabili durante l’assemblea plenaria di Strasburgo che si terrà dal 2 al 6 luglio, sembra sempre più probabile. A nulla sono serviti i trattamenti di riguardo agli ispettori quando sono venuti a Roma per studiare sul campo lo Ior: erano stati alloggiati nella residenza Santa Marta, all’interno della Città del Vaticano, dove i cardinali sono ospitati durante il conclave. Ma la pace delle suite color pastello dell’ex convento ristrutturato alla fine degli anni Novanta e il silenzio dei giardini vaticani non sono riusciti a mettere di buon umore gli esperti europei al punto da ribaltare il verdetto negativo. Il rapporto raffronta le procedure in vigore all’interno dello IOR, l’Istituto per le Opere Religiose che tutti chiamano banca del Vaticano, anche se in realtà si comporta come una fiduciaria che scherma i suoi clienti, con le 49 raccomandazione elaborate dal Gafi.
Il Moneyval è il fratello minore del Gafi che si occupa di dare le pagelle agli Stati del Consiglio d’Europa o anche esterni (come Israele) che però chiedono di essere valutati da Moneyval per poi essere ammessi alle procedure semplificate al fine di snellire le operazioni bancarie dei loro istituti. Per questa ragione, nell’aprile del 2011 il Vaticano, che è un osservatore del Consiglio d’Europa anche se non ne fa parte, ha chiesto di essere valutato. L’obiettivo era quello di incassare i meriti della legge anti-riciclaggio voluta da Benedetto XVI in persona approvata nel dicembre del 2010 ed entrata in vigore proprio nell’aprile 2011. La valutazione era partita sotto i migliori auspici anche perché quella normativa istituiva un’autorità anti-riciclaggio interna al Vaticano, l’Aif, che avrebbe dialogato con l’italiana Uif e le altre omologhe autorità anti-riciclaggio degli Stati membri e che avrebbe potuto raccogliere informazioni grazie ai suoi autonomi poteri di ispezione sullo Ior. Peccato che con una legge successiva del gennaio 2012, il Vaticano ha fatto una brusca marcia indietro. Così l’Aif, presieduta dal cardinale Attilio Nicora, ha perso i suoi poteri ispettivi a beneficio della Segreteria di Stato, diretta dal cardinale Tarcisio Bertone. I poteri congelati, secondo la nuova legge del 25 gennaio scorso, sarebbero stati riattribuiti dalla Commissione Pontificia con un regolamento che però non è mai stato emanato. Inoltre, con un’interpretazione caldeggiata dall’avvocato Michele Briamonte dello studio Grande Stevens e dal presidente del Tribunale del Vaticano, Giuseppe della Torre del Tempio di Sanguinetto, è stato stabilito che lo Ior non fornirà alcuna indicazione sui movimenti dei conti dei suoi clienti antecedenti all’aprile 2011.
Una retromarcia che avrà fatto piacere agli illustri correntisti che hanno potuto così chiudere i conti prima della data fatidica dell’aprile 2011 (come ha raccontato anche Ettore Gotti Tedeschi ai magistrati) e che così hanno ottenuto per sempre il segreto sui loro affari, ma che però è costata molto cara al Vaticano. Almeno 4 delle 8 bocciature Moneyval potrebbero essere state influenzate proprio dalla nuova legislazione meno rigida. In particolare, il Vaticano è stato bocciato in cooperazione internazionale e non è un mistero che il flusso di informazioni tra le autorità finanziarie anti-riciclaggio del Vaticano e italiane (Aif e Uif) si è fermato; anche la bocciatura sulla supervisione dell’Aif sullo Ior è stata influenzata dalla cancellazione dei poteri ispettivi autonomi che ha di fatto impedito all’Aif di rispondere in modo esaustivo sui movimenti dei conti che interessavano alla Procura di Roma. E pure la bocciatura in “adeguata verifica” cioè le informazioni che devono essere richieste dagli intermediari finanziari per identificare i propri clienti e l’origine dei loro fondi potrebbe essere figlia delle modifiche normative, come anche la bocciatura sulla segnalazione delle operazioni sospette. Ora il Vaticano spera nella riunione plenaria di Strasburgo per convincere gli ispettori a modificare almeno qualcuna delle 8 bocciature.
SCHEDA – MONEYVAL: l’organismo che valuta le misure degli Stati
Il “Select Committee of experts on the evaluation of anti-money laundering measures” detto Moneyval, è stato costituito nel settembre del 1997 dal Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa per la valutazione delle misure anti-riciclaggio adottate dai paesi aderenti allo stesso Consiglio (in tutto 49), ma non membri del Gafi, il Gruppo di Azione Finanziaria Internazionale formato a Parigi dal G7 per lottare contro il riciclaggio e il terrorismo. Si tratta, in particolare, di paesi dell’Est europeo e dell’ex Unione Sovietica, nonché di Malta, Andorra, Cipro, Liechtenstein, San Marino e, da ultimo, Monaco e Montenegro.
Moneyval nel 2011 è stato elevato al rango di organismo indipendente che opera sotto il coordinamento del Comitato dei ministri dell’Economia all’interno del Consiglio d’Europa e che è composto da un board in carica fino al 2014, che vede un russo alla presidenza (Vladimir Nechaev) e quattro membri: Anton Bartolo, vicepresidente (Malta), Alexandru Codescu (Romania), Elzbieta Francow-Jaskiewicz (Polonia), Nicola Muccioli (San Marino). Il Comitato si riunisce a Strasburgo in assemblee plenarie due volte l’anno. Dal 2 al 6 luglio, nell’assemblea di Strasburgo alla quale parteciperà la delegazione dello Stato Vaticano, si deciderà la sorte della Santa Sede.
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Giorgio Clelio Stracquadanio. - Nonciclopedia
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Giorgio Clelio Stracquadanio (2006 – vivente, ancora per poco) è un animatore di programmi televisivi italiani. Si è distinto per affermazioni pregne di logica come«È assolutamente legittimo che per fare carriera ognuno di noi utilizzi quel che ha, l'intelligenza o la bellezza che siano.» oppure «L'Aquila era un città che stava morendo indipendentemente dal terremoto», o ancora «Non trovo strano mangiarmi le unghie dei piedi». Attualmente, il suo compito nel governo è quello dell'interruttore, ossia quello che nei dibattiti televisivi interrompe gli interventi degli altri al solo scopo di creare un'allegra caciara e rendere il programma inguardabile. Ultimamente ha maturato competenze nella distruzione delle telecamere[1].
Stracquadanio è il risultato di un esperimento segreto che aveva lo scopo di creare in provetta un individuo con la faccia da saputello di Tremonti, l'antipatia diBrunetta, l'isteria rompicoglioni di Vittorio Sgarbi e la corerenza etica di Wanna Marchi. Viene alla luce a Milano nel 2006, dato che prima non si hanno notizie della sua esistenza.
A scuola si distingue per le puttanate che dice con la sua aria da saputello costipato, come «Le invasioni barbariche sono state mandate dalla sinistra» oppure «Nerone era un immigrato comunista» o ancora «La rivoluzione russa è stata fatta da una manica di froci fricchettoni che si ammazzavano di canne».
Nel 2007 ottiene il diploma di giornalista con i punti della Q8 e comincia a scrivere per testate indipendenti come Il Tempo e Libero. I suoi articoli trattano per lo più di supercazzole notturne. Nel frattempo si impegna a pubblicare libri come Storia della sinistra italiana: da Nosferatu alle BR.
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Nel 2008 riesce a entrare in Parlamento con il ruolo di Galoppino di Corte. Entra nell'Ordine dei Tappetini di Uolter Lavitola ed è più volte insignito con il premio Linguetta Umida. Tra i suoi compiti c'è quello di difendere a spada tratta Silvio Berlusconi con argomentazioni improbabili e giochi di prestigio, di modo che l'attenzione pubblica si concentri su di lui anziché sul Cavaliere.
Le principali controversie associate all'"onorevole" Squacquaragno sono legate alle stronzate ad alcune anomale dichiarazioni che ha rilasciato nei talk show televisivi:
- Ha detto che a Fini andrebbe riservato il trattamento Boffo[2]. Successivamente ha dichiarato di essere stato vittima di un misunderstanding: lui avrebbe chiesto di riservare a Fini il trattamento Buffo, ossia vorrebbe far vestire da clown tutti gli esponenti di FLI per fare una gradita sorpresa al Presidente della Camera il giorno del suo compleanno.
- Ha dichiarato in Senato che L'Aquila «era una città che stava morendo, indipendentemente dal terremoto e il terremoto ne ha certificato la morte civile»[3]. Ha poi rettificato l'affermazione sostenendo che si riferiva al grave problema dell'estinzione delle aquile in Abruzzo.
- Malato di protagonismo, pur di farsi notare ha dichiarato che è normale per una donna prostituirsi per fare carriera in politica[4]. Ha poi smentito con queste parole di distensione: ma è chiaro che stavo scherzando, basta guardare Rosy Bindi...!.
- Ha sostenuto che i referendum e le amministrative del 2011 sarebbero state perse dal centrodestra grazie alla propaganda fatta sulla rete dagli impiegati dell'amministrazione pubblica, notoriamente tutti di sinistra, che alle 2 del pomeriggio staccano dal lavoro e hanno tutto il tempo di stare a casa sul web a parlar male del governo[5]. Subito dopo si è recato di corsa in Parlamento per un importante impegno di lavoro a video poker con il suo i-Pad[6].
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Dal 13 marzo 2012 ricopre l'incarico di vicecomandante generale dell'Arma dei Carabinieri.
(wikipedia)
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