Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
mercoledì 27 giugno 2012
"Abortire un bimbo gay è un atto di fede" Pronta denuncia contro pagina Facebook
Sul social network un gruppo invita a interrompere la gravidanza se al feto "viene diagnosticata l'omosessualità". Millantando tesi pseudo scientifiche e collegamenti con ospedali e ricercatori. Gli attivisti: "Istigazione all'odio e abuso della credulità"
Ci sono ignoranza, omofobia e misoginia dietro all'ennesima pagina creata su Facebook al solo scopo di insultare e umiliare una minoranza. In questo caso gli omosessuali, anche se non mancano le offese nei confronti delle donne, attraverso un uso meschino del tema dell'aborto e dell'omosessualità. "Abortire un gay è atto di fede" il titolo di questo scempio virtuale creato una settimana fa all'interno del popolare social network e ora rimosso. In pochi giorni ha raccolto quasi duemila commenti, in gran parte di critica e sdegno, e non solo da parte degli omosessuali.
Una pagina che, pur presentando tutte le caratteristiche del prodotto creato da un troll (vale a dire un personaggio virtuale dedito esclusivamente a provocazioni sterili e rabbiose), potrebbe ora essere denunciata da alcune associazioni all'autorità giudiziaria. Abuso di credulità popolare l'ipotesi di reato: si punta, infatti, alla diffusione di tesi pseudo-scientifiche che non hanno alcuna base di verità. A cominciare da quella contenuta in un annuncio, il giorno della creazione di questa pagina, il 19 giugno: "Troppe, troppe persone sono state traviate dalla falsa morale dei sodomiti ma ora, grazie ai miracoli della scienza, siamo in grado di impedire tutto ciò. Sì, lo so che è tremendo abortire i poveri bimbi affetti dai geni della sodomia ma è il male minore".
Nei diversi status si articola un delirio contro gli omosessuali, definiti come "malati" - nella peggiore tradizione omofoba - "fenomeni da baraccone", "offesa al Signore" e via dicendo, tra richiami religiosi e commenti di sedicenti mamme che avrebbero deciso di abortire i loro "feti omosessuali". L'aspetto più grave, però, è relativo ai collegamenti che i gestori di questa pagina vantano di avere con alcune strutture ospedaliere e ricercatori - al solo fine di rendere più credibili le loro bugie. "I feti che rimangono strangolati intorno al cordone ombelicale sono sicuramente i feti di carattere omosessuale - scrivono il 24 giugno - Questo lo dice l'Oms, e la Natura giustamente insegna. Questa è la testimonianza di uno stimato amico e collega ricercatore". E ancora, si fa riferimento a dei non meglio precisati "volontari", che opererebbero in alcune cliniche italiane: "Come vi sono sembrate le istruzioni dei nostri volontari nelle cliniche? Avete deciso anche voi di espellere il germe omosessuale?". Vengono anche riportate testimonianze inverosimili di donne che avrebbero deciso di abortire i loro "feti omosessuali": "Dopo che a mio figlio è stata diagnosticata l'omosessualità vagavo errabonda senza meta ed anelavo la morte sopra ogni cosa: meglio andare all'inferno che far corrompere gli altri bambini dal frutto del mio grembo. Dopo aver abortito il feto omosessuale sono rimasta nuovamente incinta. Mio figlio è sano, ho visto Dio, sono felice". "Lo so che è tremendo abortire i poveri bimbi affetti dai geni della sodomia ma è il male minore", recita un altro status omofobo.
Paola Concia, deputata del Pd, aveva minacciato una denuncia nell'ipotesi in cui la pagina non fosse stata chiusa. "A mio avviso sono ravvisabili gli estremi del reato di abuso della credulità popolare - articolo 661 del codice penale - laddove si cerca di ingannare la gente rappresentando ipotesi scientificamente false e del tutto infondate, sfruttando ignoranza e suggestione. Non bisogna poi sottovalutare il fatto che, a partire da queste ipotesi, c'è anche una istigazione pubblica all'aborto", osserva l'avvocato Daniele Stoppello, che si è occupato dei casi più eclatanti di omofobia. "Trovo semplicemente allucinanti le parole contenute in questa pagina, fuori da qualsiasi discussione civile - osserva la Concia - In questi casi, di fronte a queste affermazioni, mi metto sempre nei panni dei giovani ragazzi omosessuali giovani, costretti a leggere queste cose. Mi chiedo cosa ne pensino di queste frasi i cattolici contrari all'aborto. Sono d'accordo con questo tipo di aborto?".
"Da giorni riceviamo moltissime lamentele su questa pagina, che abbiamo già provveduto a segnalare a Facebook - dice Aurelio Mancuso, presidente di Equality - In questo caso, si legano la questione dell'omofobia, ma anche quella dell'incitamento all'aborto. E' un tema talmente delicato e doloroso per le donne, che non può essere usato in questi termini offensivi. Io non so se gli anonimi gestori della pagina siano realmente consapevoli di questo tremendo mix di misoginia, pregiudizio e omofobia". Ancora una volta, si sconta l'assenza di una legge contro l'omofobia: "In un altro Paese, una pagina del genere non solo sarebbe stata solo chiusa immediatamente - osserva ancora Mancuso - ma i suoi estensori sarebbero stati perseguiti penalmente". "E' un classico esempio della necessità di estendere la legge Mancino alle persone omosessuali. Siamo di fronte ad una istigazione all'odio, che dovrebbe essere perseguita d'ufficio dalle autorità. La legge Mancino, oggi, tutela le minoranze di razza e religione differente, e non prende in considerazione l'orientamento sessuale", fa notare Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center.
http://www.repubblica.it/cronaca/2012/06/27/news/facebook_abortire_gay-38041317/
Fornero al Wall Street Journal: il lavoro non è un diritto.
Signora Fornero, ripeta con me:
- l'art 1 della Costituzione recita così:
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
- l'art 4 recita così:
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.
*****
Ogni tanto un ripasso non le farebbe male, anzi, le eviterebbe di commettere errori madornali che non si addicono alla carica che riveste.
Con osservanza - nel senso che la osservo - Cetta.
(l'intervista è a questo link: http://www.rassegna.it/articoli/2012/06/27/89238/fornero-al-wall-street-journal-il-lavoro-non-e-un-diritto
martedì 26 giugno 2012
Esternazioni estemporanee.
E dopo aver ascoltato tutte le cialtronate dei politici:
- Casini che auspica, quando cesserà il mandato del governo tecnico, che si vada alle elezioni e che si voti la parte migliore del paese....(non credo si riferisse a sé o ai suoi alleati...)
- Berlusconi che vuole il 51% di adesioni per ripresentarsi...non come premier, fortunatamente,...(pfui!)...ma
- Bersani che, dopo aver ricevuto ordini dal suo capo, mr. D'Alema , decide di allearsi con Casini...longa mano del vatican-gate...(che con il suo misero 5% di consensi...più quello del vatican-gate che naviga in acque melmose dovrebbe essere già scomparso dalla scena politica)...
- Bossi che torna in cattedra per consigliare a Monti di tornare ad insegnare...(non s'è capito molto durante l'intervista, ma c'era il traduttore automatico)...
che vuoi di più dalla vita?
dò la buona notte a tutti...ron, ron, ron,....domani è un altro giorno...e si vedrà....(sob, sob, sob,...)
Cetta.
Morto il bambino di 11 anni in gita a monte Calvana.
Mi rifiuto di riportare gli articoli proposti da ansa e ing. perchè li trovo abominevoli.
La morte del piccolo passa in second'ordine e non si fa altro che elogiare la parrocchia ed il prete.
1- Si paventa un problema congenito del bambino prima ancora di fare un'autopsia.
2 - Una madre si affretta a scrive ad un giornale assicurando che "tutti quanti sono tornati in ottima forma, non erano disidratati come è stato detto dai giornalisti''.
3 - Ad una bambina hanno fatto dire che era stanca, si, ma si è divertita.
4 - I genitori hanno avuto anche parole di elogio e di apprezzamento per il parroco di San Martino a Paperino, don Carlo Gestri, che ha accompagnato i ragazzi nell'escursione.
5 - 'Dobbiamo ringraziare Don Carlo che tutti gli anni ci tiene i nostri bambini'', aggiunge la mamma, che manda ''un saluto in particolare" alla piccola vittima "
Non ho parole, mi dissocio.
Povero piccolo, tu hai pagato le conseguenze dell'incoscienza congenita degli accompagnatori....e la noncuranza del resto del mondo.
cetta.
Applausi per il Dalai Lama a Palazzo Marino Pisapia gli dona il «Sigillo della città»
Tante le persone ad attenderlo in piazza della Scala. Esponenti del Pdl espongono uno striscione contro il sindaco.
Una bimba offre al Dalai Lama un mazzo di fiori (Omnimilano)
MILANO - Applausi delle persone radunate in piazza della Scala. E ancora applausi per il Dalai Lama arrivato alle 10.15 a Palazzo Marino, accolto dal capo di gabinetto del sindaco di Milano, Maurizio Baruffi. Prima di entrare nella sede del Comune, una bambina gli è andata incontro con un mazzo di fiori: il leader spirituale del buddhismo tibetano l'ha ringraziata ed è entrato a Palazzo. All'esterno è andata in scena la protesta del Pdl e dei ragazzi della Giovane Italia contro il mancato conferimento della cittadinanza onoraria: una decina di militanti hanno alzato uno striscione con scritto «Pisapia vergogna, i diritti civili non si svendono». Molti dei presenti li hanno invitati ad andarsene.
LA PRIMA GIORNATA - È iniziata così la visita del Premio Nobel della pace a Milano. Il Dalai Lama, dopo un colloquio con il sindaco, Giuliano Pisapia, ha tenuto un discorso nell'aula del Consiglio comunale sulla felicità e la tolleranza. Lo hanno seguito nella Sala Alessi 200 persone, le «sole» riuscite ad entrare rispetto alle tante in fila dal mattino presto.
L'incontro privato con Pisapia (Ufficio fotografico Comune di Milano)
IL DISCORSO - «Uno dei grandi insegnamenti dell'India è la non violenza e l'armonia e il rispetto tra le religioni. Ma bisogna imparare anche il rispetto per i non credenti. Questa è una tendenza importante per i tempi moderni e per la quale mi impegnerò fino alla fine della mia vita», ha detto il Dalai Lama. E ha ricordato come sia «importante usare la nostra intelligenza per sviluppare le qualità positive della nostra mente e per migliorare la consapevolezza. Tramite il ragionamento possiamo sviluppare questi atteggiamenti, un ragionamento che tutti possono fare, perchè tutti hanno questa abilità. Il mio impegno - ha aggiunto - è lo sforzo per aiutare la gente a sviluppare questa consapevolezza, perchè la sorgente della felicità è dentro ognuno di noi».
LA CRISI - «Sbagliato» vedere «il buio davanti alla crisi»; certo, si è data un'«esagerata importanza allo sviluppo materiale», ma la via d'uscita esiste ed è quella di tornare a considerare i «valori interiori». È un messaggio di speranza e di ottimismo quello del Dalai Lama sul tema della crisi, ma anche un richiamo all'essenzialità. Nel suo discorso ha preso spunto dalle parole del sindaco: «Mi è piaciuto molto ciò che ha detto - ha spiegato -, ovvero che in fondo a questa crisi non vede il buio ma la luce dell'arcobaleno».
IL DONO DI PISAPIA - Il sindaco ha donato al Dalai Lama il «Sigillo della città». Si tratta di un'onorificenza discrezionale del primo cittadino, senza la necessità di un passaggio in consiglio comunale per la votazione, come invece deve accadere per la cittadinanza onoraria. «Lei oggi ci ha fatto un dono prezioso e in cambio non ci chiede niente», ha commentato Pisapia. «C'è una sua frase che mi piace moltissimo: "Ci sono solo due giorni all’anno in cui non si può fare niente: uno si chiama ieri e uno domani". Oggi è il giorno giusto, oggi grazie a lei sarà una grande giornata». E così ha chiuso il suo intervento di saluto al Dalai Lama. Il premio Nobel ha ringraziato il sindaco «per il caloroso benvenuto» e tutti i presenti lo hanno salutato con una standing ovation.
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