sabato 30 giugno 2012

LA CELIACHIA NON E' UNA MALATTIA; MA IL RISULTATO DI UNA MODIFICAZIONE GENETICA DEL FRUMENTO. - Claudia Benatti




E’ mai possibile che la diffusione pressoché «epidemica» della celiachia, cioè dell'assoluta intolleranza al glutine che può innescare anche gravi patologie conseguenti, possa essere dovuta ad una modificazione genetica approntata sul frumento? Questa ipotesi non è nuova e su di essa si sono spesso avventati, smentendola con ferocia, i sostenitori delle biotecnologie e dei cibi Ogm. Ma ora, grazie all'intuizione di uno scienziato di esperienza pluridecennale in campo medico, pare possa arricchirsi di ulteriori dettagli, chiarendosi all'opinione pubblica.

Un frumento nanizzato
Il professor Luciano Pecchiai, storico fondatore dell'Eubiotica in Italia e attuale primario ematologo emerito all'ospedale Buzzi di Milano, ha avanzato una spiegazione di questa possibile correlazione causa-effetto su cui occorrerebbe produrre indagini scientifiche ed epidemiologiche accurate. «E’ ben noto che il frumento del passato era ad alto fusto - spiega Pecchial - cosicchè facilmente allettava, cioè si piegava verso terra all'azione del vento e della pioggia. Per ovviare a questo inconveniente, in questi ultimi decenni il frumento è stato quindi per così dire “nanizzato” attraverso una modificazione genetica».
Appare fondata l'ipotesi che la modifica genetica di questo frumento sia correlata ad una modificazione della sua proteina e in particolare di una frazione di questa, la gliadina, proteina basica dalla quale per digestione peptica-triptica si ottiene una sostanza chiamata frazione III di Frazer, alla quale è dovuta l'enteropatia infiammatoria e quindi il malassorbimento caratteristico della celiachia.
«E’ evidente - ammette lo stesso Pecchiai - la necessità di dimostrare scientificamente una differenza della composizione aminoacidica della gliadina del frumento nanizzato, geneticamente modificato, rispetto al frumento originario. Quando questo fosse dimostrato, sarebbe ovvio eliminare la produzione di questo frumento prima che tutte le future generazioni diventino intolleranti al glutine». E non è da escludere che sia proprio questo uno degli scogli più difficili da superare.

400.000 malati in Italia
La riconversione della produzione, una volta che questa sia entrata a regime e abbia prodotto i risultati economici sperati, diviene impresa assai ardua e incontrerebbe senza dubbio molte resistenze. Di qui la probabile mancanza di interesse ad approfondire una simile ipotesi per trovarne l'eventuale fondamento.
D'altra parte, nessuno ancora ha trovato una spiegazione al fatto che l'incidenza della celiachia è aumentata in maniera esponenziale negli ultimi anni e l'allarme non accenna a rientrare. «Mentre qualche decennio fa l'incidenza della malattia era di 1 caso ogni mille o duemila persone, oggi siamo giunti a dover stimare 1 caso ogni 100 o 150 persone», spiega Adriano Pucci, presidente dell'Associazione Italiana Celiachia. «Siamo dunque nell'ordine, in Italia, di circa 400 mila malati, di cui però soltanto 55 mila hanno ricevuto una diagnosi certa e seguono una dieta che può salvare loro la vita».
In molti sostengono che l'aumento dei casi di celiachia sia una conseguenza del miglioramento delle tecniche diagnostiche, ma la spiegazione non convince, appare eccessivamente semplicistica e riduttiva. Fatto sta che, anziché cercare spiegazioni sulle cause, cosa che permetterebbe di provvedere poi alla loro rimozione, la ricerca oggi percorre direzioni opposte, ipotizzando e sperimentando ulteriori modificazioni genetiche del frumento stesso per «deglutinare», cioè privare del glutine, ciò che ne è provvisto o «immettere» nel frumento caratteristiche proprie di cereali naturalmente privi di glutine.

Il mistero del Creso
A proposito torna alla mente una questione dibattuta qualche anno fa alla quale non è mai stata fornita risposta e che rimane a tutt'oggi un problema apertissimo e attuale: il cosiddetto grano Creso. Nel 1974, all'insaputa dei più, viene iscritto nel Registro varietale del grano duro il Creso. Nove anni dopo, la superficie coltivata a Creso in Italia era passata da pochi ettari a oltre il 20% del totale, con 15 milioni di quintali l'anno per un valore, di allora, di circa 600 miliardi di vecchie lire.
Da una pubblicazione del 1984 si ricavò poi che quel grano era stato «inventato» e sviluppato presso il centro di studi nucleari della Casaccia. Nel lavoro, come ricordò nel 2000 anche il fisico Tullio Regge su Le Scienze, si sottolineava l'efficacia della mutagenesi e l'introduzione di nuovo germoplasma e di ibridazioni interspecifiche.
In sostanza, il Creso era il risultato dell'incrocio tra una linea messicana di Cymmit e una linea mutante ottenuta trattando una varietà con raggi X. Per altre varietà in commercio erano stati utilizzati neutroni termici. In che misura, per esempio, il consumo continuativo di questo frumento può avere influenzato l'organismo di chi lo ha ingerito? Non si sa, né pare che alcuno voglia scoprirlo. Lo stesso Regge si limitò ad affermare che comunque «lo hanno mangiato tutti con grande gusto».
E se la celiachia fosse il risultato di decenni di ripetuti e differenti interventi sulle varietà di grano che sta alla base della maggior parte del cibo che mangiamo? Chissà se a qualcuno, prima o poi, verrà voglia di capirlo.


Note
«Il miglioramento genetico dei frumento duro: bilancio di un ventennio di attività» su L’informatore Agrario, Verona 40, n. 29, 1984, di Bozzini, Mosconi, Rossi, Scarascia-Mugnozza.
Fonte: Disinformazione.it



http://www.free-italy.info/2012/06/la-celiachia-non-e-una-malattia-ma-il.html

venerdì 29 giugno 2012

Finlandia: Colosseo a garanzia di bond.



Helsinki propone emissione 'covered bond' per Italia e Spagna.

(ANSA) - BRUXELLES, 28 GIU - Dopo avere proposto il Partenone come garanzia per gli aiuti alla Grecia, la Finlandia propone a Italia e Spagna di emettere 'covered bond', titoli ad alta garanzia e a basso rischio, in funzione anti-spread. Lo riferiscono fonti finlandesi a Bruxelles. La proposta non prefigurerebbe per ora un ruolo di garanzia da parte del fondo salva stati Efsf e Esm, ma la messa in campo di attivi, asset e patrimoni (anche il Colosseo e la Sagrada Familia?) da parte dei singoli stati nazionali.

Tagli, auto blu ridotte dell’80% scure sulle società pubbliche.


Governo, lunedì il decreto sulla spesa. Per gli statali in esubero possibile pensione anticipata.


ROMA - Taglio dei consigli di amministrazione delle società pubbliche e soppressione di quelle create dagli enti locali (spesso doppioni di assessorati ed altre strutture); drastico ridimensionamento della spesa per auto blu; stretta anche su permessi e distacchi sindacali nell’ambito del pubblico impiego; possibilità di pensionamento con le regole precedenti alla riforma Fornero per i dipendenti pubblici in esubero. Il decreto sulla spending review si arricchisce di nuovi interventi, in attesa del confronto con parti sociali e con Regioni e Comuni che precederà il Consiglio dei ministri in calendario per l’inizio della prossima settimana.

Cda pubblici. È evidente la volontà dell’esecutivo di estendere a tutte le appendici della pubblica amministrazione norme rigorose in tema di assunzioni e remunerazioni. Si dovrebbe partire dai vertici: è previsto così che i consigli di amministrazione delle società non quotate a totale partecipazione pubblica, diretta e indiretta, siano composti da non più di tre persone: due rappresentanti dell’amministrazione che ha in portafogli la partecipazione ed una figura unica di presidente-amministratore delegato. In questa formulazione ampia la norma si applicherebbe anche a colossi come Poste o Fs.

Società locali. Esiste anche una miriade di società più piccole create dalle amministrazioni pubbliche (spesso locali) con l’obiettivo di fornire servizi in house, non all’utenza ma alle amministrazioni stesse. Queste entità, di fatto in molti casi una fabbrica di poltrone, dovranno essere sciolte entro il 31 dicembre 2013, oppure cedute tramite gara. Inoltre alle società che dal punto di vista contabile fanno parte del perimetro della pubblica amministrazione si applicano le norme sulle limitazioni delle assunzioni e il congelamento delle retribuzioni già in vigore per il resto del pubblico impiego.

Auto blu. Il tema, che ovviamente ha una forte valenza simbolica, è già stato affrontato in precedenti provvedimenti. Ma stavolta il governo sembra intenzionato a calare la scure: è previsto infatti che il prossimo anno la spesa complessiva sia ridotta al 20 per cento di quella sostenuta nel 2011, per acquisto, noleggio, esercizio, manutenzione ed anche per i buoni taxi. Il taglio è dunque dell’80 per cento. Le uniche deroghe potranno riguardare i contratti già in essere. Un intervento così drastico avrà ovviamente conseguenze anche sul personale: gli autisti dovranno essere assegnati a mansioni differenti.

Pubblico impiego. La riduzione degli organici dovrà essere del 20 per cento per i dirigenti e del 10 per il resto del personale. I dipendenti che risulteranno in soprannumero potranno essere riassorbiti oppure pensionati con le regole precedenti alla riforma Fornero (ma in questo caso la liquidazione sarà loro riconosciuta solo al conseguimento dei nuovi e più e più stringenti requisiti). Per coloro che non potranno essere salvati con queste soluzioni scatterà la messa in mobilità e dopo due anni la risoluzione del rapporto di lavoro. È confermato fino al 2014 ed esteso a tutta la pubblica amministrazione il vincolo in base al quale la spesa per nuove assunzioni non potrà superare il 20 per cento di quella sostenuta per i dipendenti in uscita. Come già previsto per il ministero dell’Economia, le assunzioni si concentreranno su personale munito di laurea. Altre novità riguardano l’obbligo per i dipendenti di fruire delle ferie, senza possibilità di percepire trattamenti economici sostitutivi.

Sindacati. È previsto un nuovo taglio di permessi e distacchi sindacali nella pubblica amministrazione, dopo quello già applicato da Brunetta: dovranno essere ridotti del 20 per cento.

Giorgio Gaber - La Democrazia



Attualissimo!

Anne Sinclair dice addio a Strauss-Kahn, separazione dopo 20 anni di matrimonio.

(Xinhua)


Parigi - (Adnkronos/Dpa) - La notizia giunge a oltre un anno dall'inizio dello scandalo che vide coinvolto Strauss-Kahn, accusato di violenza sessuale ai danni di una cameriera di un albergo di New York.
Parigi, 29 giu. - (Adnkronos/Dpa) - Dominique Strauss-Kahn e la moglie Anne Sinclair si separano dopo 20 anni di matrimonio. Lo scrive il periodico francese Closer, in un servizio esclusivo, nel quale riferisce che Sinclair, attualmente alla guida dell'edizione francese dell'Huffington Post, ha chiesto al marito, circa un mese fa, di lasciare la loro abitazione nel centro di Parigi. "Tutto è finito tra i due", scrive il periodico, che definisce l'ex direttore esecutivo del Fondo monetario internazionale "depresso" e "scosso" dalla separazione.
La notizia giunge a oltre un anno dall'inizio dello scandalo che vide coinvolto Strauss-Kahn, accusato di violenza sessuale ai danni di una cameriera di un albergo di New York. La vicenda costrinse l'ex ministro delle Finanze ad abbandonare la guida del Fmi e le sue ambizioni di correre per la Presidenza della Repubblica, quale candidato del Partito socialista.
Sincliair, in quella occasione, rimase al fianco del marito, sostenendolo durante i giorni più difficili della disavventura giudiziaria. Da allora, però, il nome di Strauss-Kahn non è più scomparso dalle pagine di cronaca dei giornali. Attualmente, l'ex direttore del Fmi si trova sotto inchiesta in Francia con l'accusa di aver partecipato a Lille, Parigi e Washington a una serie di festini con prostitute organizzati da alcuni suoi amici imprenditori.
L'ultima accusa in ordine di tempo riguarda una presunta violenza sessuale di gruppo ai danni di una escort.

“Libero” e “Il Giornale” vincono gli europei di giornalismo trash – Guarda le foto.



Mentre sul campo gli Azzurri battono la nazionale tedesca con stile e spirito sportivo nelle redazioni di Libero e del Giornale si lavora alacremente alle prime pagine con i pessimi risultati che potete vedere nelle foto in basso. Il registro è sempre quello: l’insulto, lo sfottò sulle caratteristiche fisiche della Merkel che viene definita “culona”. Ora, nemmeno a noi sta simpatica la Merkel ma questo modo di etichettarla non dà una bella immagine dell’Italia. Il giornale tedesco “Bild”, dal canto suo, ha definito “cretini” i direttori dei due quotidiani. Ecco le prime pagine di Feltri e Belpietro:


http://violapost.it/?p=9426

Cattivella, ma non troppo...




ITALIA IN FINALE, BUFFON ARRABBIATISSIMO.
IRONIA WEB: "AVEVA SCOMMESSO SUL 2-0"