L'aggressione avvenne il 20 maggio scorso in via Gorizia. I due agenti, entrambi 24enni, erano fuori servizio. La vittima ha riportato lesioni permanenti. Il gip: sfrontati e tracotanti.
Non solo hanno "fracassato" la faccia a un anziano, ma lo hanno anche denunciato per resistenza a pubblico ufficiale, riempiendo gli atti con un "castello di menzogne". Un mix di violenza, "sfrontatezza e tracotanza" che li rende "un pericolo pubblico per la collettività". E' così che vengono descritti dal gip che ha firmato il loro arresto, due poliziotti che poco più di un mese fa, di notte in una zona della movida milanese, hanno brutalmente pestato fino a sfigurargli il volto un uomo di 63 anni, 'reo' soltanto di essere "un po' molesto" e "ubriaco". I due giovani agenti dell"ufficio volantì, entrambi di 24 anni e originari della Sicilia, sono finiti in carcere con l'arresto eseguito dai loro stessi colleghi e con l'immediata sospensione dal servizio decretata dal questore di Milano, Alessandro Marangoni.
Secondo il gip Alessandra Clemente, che ha accolto la richiesta del pm Tiziana Siciliano e dell'aggiunto Alfredo Robledo, per Federico Spallino e Davide Sunseri è necessaria la custodia in carcere perché "il fatto di essere poliziotti rende ancora più concreto il pericolo di reiterazione", trattandosi di due persone incapaci di "contenere le loro pulsioni violente". Incapacità per loro "facilmente occultabile". Stando alle indagini, infatti, i due - che sono accusati di concorso in lesioni gravissime, falso ideologico e calunnia - dopo aver aggredito con una "reazione fredda ma bestiale" l'anziano, lo hanno anche denunciato scrivendo nella relazione di servizio che era stato lui ad aggredirli e poi era caduto "di faccia". A inchiodarli però, come scrive il gip, è stata "una intuizione, uno scrupolo derivante dall'esperienza del pm", che ha letto nei referti medici un'espressione, "fracasso di faccia", che riassumeva la quarantina di fratture che l'uomo, Luigi Vittorino Morneghini, aveva nel volto.
E a incastrarli è stato soprattutto un video, quello di una telecamera di sorveglianza che ha registrato tutto ciò che è successo nella notte fra il 20 e il 21 maggio, verso le 3, in viale Gorizia (zona Darsena): "La telecamera non mente", scrive il gip, e mostra una "violenza inspiegabile oltre che disumana". Pochi minuti, spiega il pm nella richiesta, di "drammatiche immagini rese ancor più crude dalla indifferenza del mondo circostante". Era tardi sì, ma quella è una zona di divertimento e perciò nel video si vedono alcune persone che camminano e non si fermano. Il pm chiarisce anche che quella sera tra i due agenti e l'uomo, che era assieme alla sua compagna, c'è stato "un incontro casuale". La vittima ha messo a verbale che i due "tenevano in mano dei fiori che agitavano continuamente davanti alle ragazze che passavano" e per questo lui si sarebbe innervosito.
Le immagini mostrano i due agenti che a un certo punto stanno per andarsene dopo aver parlato con l'anziano e "attraversano la strada". L'uomo, "certamente alterato da assunzione di alcol", compie un "gesto tanto insensato quanto risibile", si "toglie la giacca" e segue i due, "rimanendo poi fermo al centro della carreggiata". Per il pm non si può sapere cosa l'anziano "abbia detto, possiamo ipotizzare che fossero le frasi sconclusionate e, perché no?, provocatorie di un ubriaco un po' molesto". Quello che "nemmeno un pubblico ministero con anni di esperienza, quale chi scrive, avrebbe mai potuto immaginare è la reazione fredda ma bestiale dei due", che dovrebbero essere "rappresentanti dell'ordine". Prima un "pugno" quando l'uomo è ancora in mezzo alla strada, poi "un calcio in pieno volto di violenza inaudita" da parte dell'altro poliziotto.
"Nel lieve sobbalzo del corpo - si legge ancora nella richiesta - le cui immagini la telecamera impietosamente ci trasmette, sembra poter percepire il rumore delle ossa che si frantumano". L'uomo "esanime" viene "trascinato" dall'altro lato della strada, sempre nell'indifferenza generale. I due, chiarisce il gip, dopo l'accaduto mettono anche in atto "condotte che potrebbero definirsi in senso lato intimidatorie" nei confronti della compagna. Che in una prima versione del suo verbale non dice la verità, "intimorita dalla presenza dei due agenti". Due poliziotti che secondo il gip hanno agito come delinquenti "da strada", abusando della "loro divisa". Soggetti, conclude, che "potrebbero esplodere" ancora "per un nonnulla nei confronti di chiunque".
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