L’ultima polemica alla vigilia dell’addio alla presidenza della Regione siciliana di Raffaele Lombardo riguarda il Cas (Consorzio autostrade siciliane) costituito nel 1997 dalla unificazione dei tre distinti Consorzi concessionari Anas operanti in Sicilia per la costruzione e gestione delle autostrade Messina-Catania-Siracusa, Messina-Palermo e Siracusa-Gela.
Ieri, infatti, nell’ultima corsa alle nomine era stata avanzata la proposta di mettere a capo del consorzio Nino Gazzara un fedelissimo del governatore ex Pdl e ora all’Mpa che avrebbe posto fine al commissariamento della società. Che la gestione dell’enorme patrimonio del Cas, pari a 36 milioni di euro, faccia gola è dimostrato dal fatto che anche il gruppo Benetton starebbe trattando per concorrere alla privatizzazione delle autostrade siciliane.
L’azienda veneta, che fa capo ad Alessandro Benetton, avrebbe già pronto un capitale finanziario da investire nel campo delle infrastrutture, con azioni che punterebbero ad aeroporti, porti (per le autostrade del mare) ma anche al sistema stradale. Da qui l’interesse per la rete viaria che appartiene al Consorzio siciliano, dove qualche tempo fa Benetton ha incrementato la presenza della catena Autogrill e dove ora medita di mettere radici anche sull’asfalto.
Sulla privatizzazione del consorzio delle autostrade siciliane è in corso da tempo un dibattito accesso: si cerca di monetizzare il valore del patrimonio autostradale dell’ente a partecipazione regionale che comprende i 181 chilometri della Messina-Palermo, i 76 della Messina-Catania e i 41 della Siracusa-Rosolini che dovrebbe arrivare fino a Gela.
Il Cas succede in tutti i rapporti giuridici posti in essere dai tre diversi Consorzi autostradali Messina-Palermo, Messina-Catania-Siracusa e Siracusa-Gela. Attualmente, la sua natura giuridica è di ente pubblico regionale non economico sottoposto al controllo della Regione Siciliana.