mercoledì 5 settembre 2012

La borsa teme delusioni da Bce ma lo spread è ottimista. - Ilaria Ammendola



Alla vigilia del meeting Bce, nervosismo e cautela hanno fatto da padroni sulle borse del Vecchio Continente. Il Ftse Mib ha chiuso a 15.128 punti, in calo dello 0,62%, e il Ftse 100 dello 0,25% a 5.657 punti. Positivi invece Dax e Cac, che hanno archiviato la seduta in rialzo rispettivamente dello 0,46% a 6.964 punti e dello 0,2% a 3.405 punti, invariato l’Ibex (+0,08%).

Nemmeno la notizia anticipata da due fonti dell’Eurotower, secondo la quale il piano per l'acquisto di bond in preparazione a Francoforte prevede acquisti illimitati di titoli del debito pubblico, che verranno sterilizzati, è riuscita a smuovere molto le borse. Sembra che gli investitori preferiscano guardare coi loro occhi come sarà articolato il piano della Bce prima di festeggiare.

Diversa la reazione sul mercato obbligazionario. La sola anticipazione è infatti bastata per raffreddare il differenziale Btp-Bund, che si è portato ai minimi da luglio a 404 punti base. D’altronde i rendimenti avevano già preso questa direzione dopo che, oggi, la Germania è rimasta a bocca asciutta in un asta che è andata tecnicamente scoperta. La cancelliera tedesca non ha perso tempo per smorzare i toni ottimisti: Angela Merkel sarebbe contraria all’acquisto illimitato di bond da parte della Bce.

Il Tesoro ha infatti collocato 3,61 miliardi di Bund settembre 2022 (tasso 1,42%) a fronte di un’offerta totale di 5 miliardi. Anche il differenziale spagnolo ne ha beneficiato ed è tornato sotto la soglia psicologica dei 500 punti base a 493 punti base. L’euro ha testato i minimi intraday dopo la lettura deludente del Pmi dell'area euro, sceso a 46,3 punti, ma si è poi rafforzato oltrepassando di nuovo quota 1,26.

Secondo Citigroup il nuovo Smp della Bce sarà caratterizzato da volumi "probabilmente senza limiti", con l'Eurotower che "deve essere deliberatamente vaga sulla questione ma deve anche promettere di fare qualsiasi cosa necessaria”. La condizionalità sarà probabilmente specifica per ogni programma, e potrebbe consistere o nel blocco degli acquisti o nella vendita dei bond nel caso in cui uno Stato non ne rispettasse i termini. Quanto al tetto su spread/rendimenti, per la banca d’affari questo "probabilmente non sarà pubblico, visto che fornirebbe un impegno implicito verso acquisti illimitati", mentre la Bce non manterrà lo status di creditore privilegiato.

Oltreoceano i listini azionari statunitensi scambiano al rialzo complice l’aumento della produttività che negli Stati Uniti è passata da +1,6% a +2,2%. Il Dow Jones guadagna lo 0,35%, lo S&P 500 lo 0,18% e il Nasdaq lo 0,13%.

A Piazza Affari Stm ha pagato il doppio taglio di rating e ha chiuso a 4,388 euro in calo del 5,31%: Ubs ha abbassato il giudizio da neutral a sell ed Exane Bnp Paribasda neutral a underperform. I motivi sono diversi: per il primo broker il titolo ha corso troppo dai minimi di luglio e, comunque, la joint venture resta il principale problema del gruppo; per il secondo il core business si sta deteriorando e il secondo semestre sarà più difficile del previsto. Male anche Seat (-9,65% a 0,0103 euro) e Finmeccanica, che ha archiviato la seduta a 3,642 euro (-2,57%) sui timori di possibili tagli alla difesa Usa nel caso di mancato accordo ai tagli del budget.

Buone performance invece per il comparto bancario: Ubi Banca (+3,44% a 2,77 euro), Mps (+1,3% a 0,226 euro), Bper (+2,48% a 4,538 euro) e Bpm (+1,98% a 0,428 euro). Non si è fermata la corsa di Rcs MediaGroup (+29,21% a 2,57 euro). La società ha perfezionato la cessione di Flammarion. Il beneficio finanziario della cessione, "che si prevede sia destinato alla riduzione dell'indebitamento del Gruppo Rcs", è pari a circa 239 milioni di euro, a fronte di un versamento pari a 184,2 milioni effettuato oggi da Madrigall, la controllante di Gallimard, oltre al rimborso dei debiti.


http://www.milanofinanza.it/news/dettaglio_news.asp?id=201209051719187191&chkAgenzie=TMFI&titolo=La%20borsa%20teme%20delusioni%20da%20Bce%20ma%20lo%20spread%20%C3%A8%20ottimista

Canada: elezioni macchiate di sangue in Quebec.




È stato arrestato l’uomo che nella notte a Montreal, in Canada, ha ucciso una persona e ne ha ferita un’altra. Armato di carabina è entrato nella sala concerti Metropolis, dove gli indipendentisti del Quebec stavano festeggiando la vittoria alle elezioni politiche, e ha aperto il fuoco. L’uomo, di circa sessant’anni, avrebbe anche appiccato un incendio nel retro dell’edificio.
Nella sala Pauline Marois, leader del partito, stava iniziando a pronunciare il suo primo discorso da premier del Quebec, quando l’attentatore ha iniziato a sparare. Immediato l’intervento della sua scorta per portarla via dal palco e metterla in salvo.
Nelle elezioni anticipate di martedì gli indipendentisti della provincia a maggioranza francofona, hanno sconfitto i liberali guidati da Jean Charest, al potere dal 2003 per tre mandati consecutivi. Il premier aveva chiesto lo scioglimento dell’Assemblea Nazionale dopo che vari settori della pubblica amministrazione erano stati accusati di corruzione. Ora il Parti Quebecois formerà un governo di minoranza guidato proprio dalla Marois che succederà Charest, diventando così la prima donna premier del Quebec.

Canada: Quebec, la polveriera francofona.


(AGI) - Roma, 5 set. - Con poco piu' di 8 milioni di abitanti
per un territorio grande quesi tre volte la Francia, il Quebec
e' un'enclave nel Grande Nord canadese. Unica provincia
francofona, con l'idioma di Moliere come unica ufficiale dal
1977, occupa la scena nazionale con i suoi dibattiti su
identita' e sovranita'. Il motto del Quebec, "Je me souviens"
(mi ricordo), sottolinea il legame con la Francia di cui era
stata colonia per due secoli e l'emblema, il fiordaliso, il
simbolo della corona francese. La sua popolazione e' un quarto
di quella canadese.
   
 - REFERENDUM: Due quelli indetti per rivendicare la
separazione da Ottawa, nel 1980 e nel 1995, entrambi falliti,
anche se il secondo con un margine minimo. La "prochaine fois",
promessa dall'allora premier Rene Levesque dopo la sconfitta
del primo referendum, difficilmente si concretizzera' a breve
in un terzo plebiscito popolare: la vincitrice alle elezioni,
la premier Pauline Marois che ha riportato i separatisti al
potere dopo nove anni di governo liberale, ha promesso di
indirlo solo se la vittoria e' data per certa. 
 - SONDAGGIO: secondo un recente rilevamento, solo il
28% degli abitanti del Quebec vuole l'indipendenza dal resto
del Canada. 
 - TERRORISMO: l'ultimo grave fatto di sangue nel Quebec
risale alla cosidetta Crisi di ottobre nel 1970 quando il
Fronte di liberazione del Quebec (Flq), un gruppo terroristico
autore negli anni '60 di diversi attentati contro i quebecchesi
anglofoni, rapi' il ministro provinciale del Lavoro, Pierre
Laporte, insieme al diplomatico britannico, James Cross.
   
Laporte venne trovato pochi giorni piu' tardi, strangolato con
il suo stesso rosario. (AGI)

http://www.agi.it/dalla-redazione/notizie/201209051558-cro-rt10162-canada_quebec_la_polveriera_francofona

Uomini coraggiosi.



PARALIMPIADI LONDRA 2012

Oro ad Alex Zanardi.
Solo grazie per l' esempio che ci dai !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!


https://www.facebook.com/photo.php?fbid=413924348655278&set=a.152964164751299.42499.108180412563008&type=1&theater

Costa Rica, sisma di magnitudo 7,6.


Mercado San Josè - Costa Rica

Diramato anche un allarme tsunami, poi rientrato. Al momento nessuna notizia di morti o feriti, paesi isolati.

NEW YORK
Un sisma di magnitudo 7,6 ha appena colpito il Costa Rica. Nella capitale, San José, si sono registrati blackout. Scene di panico nei centri commerciali e nei luoghi di lavoro. I residenti hanno visto l'elettricità mancare a ridosso della scossa e le piscine straripare. Il terremoto è stato avvertito anche a Managua, capitale del Nicaragua. Su Twitter la "presidenta" Laura Chincilla ha spiegato che ci sono difficoltà nei sistemi di comunicazione del Paese.

L'epicentro del terremoto è stato localizzato 80 chilometri a sud della città di Liberia, in Costa Rica, a una profondità di 12,4 chilometri. Al momento non ci sono notizie di morti o feriti. L'ultimo grande terremoto che ha colpito il Costa Rica era stato di magnitudo 6,1: in quell'occasione morirono 40 persone.

Sui media locali sono apparse le prime testimonianze. Il sindaco della città di Hojancha, vicino all'epicentro, ha riferito che alcune case sono crollate e due strade sono state bloccate da frane. "Al momento però - ha aggiunto - non abbiamo notizie di vittime. La gente è scesa in strada terrorizzata: nessuno ricordava un terremoto così forte".

Douglas Salgado, della Commissione Nazionale per le Emergenze (Cne) ha dichiarato che vi sono comunque problemi a raggiungere le zone colpite, e che sono stati mandati velivoli sull'area per accertare danni alle zone abitate e alle vie di grande comunicazione. Nella zona, comunque, sono saltate molte linee telefoniche.

E' stato anche diramato un allarme tsunami, poi rientrato, secondo quanto dichiarato dalla portavoce della Commissione Nazionale per le Emergenze (Cne), Rebeca Madrigal, citata dal quotidiano locale La Nacion. Madrigal ha aggiunto che un centro operativo è stato appena istallato nella sede del Cne, dove si attende l'arrivo imminente  della presidente Laura Chincilla.

Paura in Francia per un incidente nucleare.


La centrale nucleare di Fessenheim
La centrale nucleare di Fessenheim

Due persone sono rimaste ferite in modo leggero nell'incidente di natura chimica avvenuto oggi pomeriggio nella centrale nucleare piu' vecchia del parco francese, quella di Fessenheim, nella regione di Strasburgo (est della Francia).

Secondo EDF, che gestisce gli impianti nucleari francesi, l'incidente e' stato risolto. "Due persone sono rimaste leggermente ustionate nonostante l'uso di guanti", ha detto un portavoce del gruppo energetico francese, secondo il quale si e' trattato di un inconveniente durante la manipolazione di un prodotto chimico, il perossido di idrogeno, noto come acqua ossigenata.

 "Non e' stato un incendio", ha confermato la prefettura locale, secondo la quale "c'e' stata una fuga di vapore di acqua ossigenata prodotta dopo che in un serbatoio e' stato iniettato perossido che ha reagito con l'acqua". Una cinquantina di pompieri sono tuttora sul posto.

L'incidente della centrale di Fessenheim, nell'est della Francia, non ha interessato la "sicurezza nucleare" dell'impianto ha confermato il ministero dell'Ecologia francese.

Strage in Siria: morti 25 bambini. Erdogan: “regime siriano è uno stato terrorista”.



Bilancio complessivo provvisorio di almeno 115 morti. Dall'Egitto Morsi invita Bashar al-Assad al cambiamento. Stati Uniti "delusi" dal veto di Russia e Cina all'intervento del Consiglio di Sicurezza. Ma la Cina replica: nessun intervento armato esterno.

Strage in Siria. E questa volta colpisce 25 bambini, con un bilancio provvisorio complessivo di almeno 115 morti di cui 45 vittime di vere e proprie esecuzioni sommarie.  Ma le cifre continuano ad aumentare secondo quanto riportano i comitati di coordinamento locale anti-regime. Per il gruppo di opposizione, gran parte delle vittime si registrano ad Aleppo, dove le forze fedeli a Bashar al-Assad conducono una feroce offensiva. Notizia confermata dalla Lega siriana per i diritti umani, che parla di “massacro” ad Aleppo e nella sua provincia, sostendo che la maggioranza delle vittime sono minori. Il massacro sarebbe stato eseguito con un raid dell’esercito condotto tra la notte e le prime ore dell’alba contro alcune aree residenziali della provincia di Aleppo, alcune delle quali sarebbero state completamente distrutte. Il corrispondente della Cnn ad Aleppo conferma il bombardamento aereo sulla città e ha documentato in un video la strage di bambini: 9 di loro, tra i 4 e gli 11 anni, sono morti quando le bombe hanno distrutto una abitazione nel quartiere al-Sharaa. I comitati locali parlano di altri 7 bimbi uccisi nel quartiere di Marjeh.
Durissime le reazioni del primo ministro turco Tayyip Erdogan che ha riconosciuto il “regime” di Bashar al-Assad uno “stato terrorista” affermando che “i massacri in Siria prendono forza dall’indifferenza della comunità internazionale e continuano ad aumentare”.
Anche dal mondo arabo la voce dei Mohamed Morsi ha lanciato un invito a Bashar al-Assad a lasciare il potere per mettere fine alle violenze in Siria. “E’ il momento di cambiare”, ha affermato intervenendo al Cairo a una riunione dei ministri degli Esteri della Lega araba. Morsi ha messo in guardia il regime di Damasco dal “fare il passo giusto nel momento sbagliato, perchè sarebbe il passo sbagliato”. Il presidente egiziano ha anche sferzato gli altri Paesi arabi, affermando che “il sangue siriano che scorre giorno e notte è una nostra responsabilita’”. Da qui, l’invito ai “ministri degli Esteri arabi a lavorare intensamente per trovare una soluzione urgente alla tragedia in Siria”. Morsi si era già scagliato contro il regime siriano al vertice del Movimento dei Non Allineati a Teheran, la settimana scorsa, provocando la dura reazione della delegazione di Damasco che aveva abbandonato la sala. In quell’occasione, il presidente egiziano aveva invocato la destituzione di Assad affermando che il suo e’ un “regime oppressivo che ha perso la legittimità” al-Assad a lasciare il potere per mettere fine alle violenze in Siria.
E gli Stati Uniti si dichiarano “delusi” dall’azione di veto opposto da Russia e Cina al ricorso del Consiglio di Sicurezza dell’Onu per il regime siriano. Hillary Clinton ha commentato così il veto che Pechino e Mosca hanno applicato all’eventualità di adottare risoluzioni più aspre per porre fine alle violenze in Siria. A seguito di colloqui col ministro degli Esteri cinesi, Yang Jiechi, il segretario di Stato americano ha dichiarato che la diplomazia dei due Paesi “sta discutendo su nuovi possibili modi” per fermare le violenze in Siria. Tuttavia, per la Clinton, “la miglior linea di azione è tenere unito il Consiglio di Sicurezza dell’Onu”. Ma la Cina continua a difendere la sua imparzialità rispetto alla crisi siriana, e resta contraria a un intervento armato esterno per mettere fine al conflitto. “Lasciatemi sottolineare che la Cina non è dalla parte di un individuo o di un partito”, ha detto il capo della diplomazia cinese durante la conferenza stampa con il Segretario di Stato Usa. Il leader del Cremlino Vladimir Putin ha criticato la politica occidentale di sostegno all’opposizione siriana facendo un paragone con detenuti della prigione Usa a Guantanamo: “allora bisogna aprire le porte di Guantanamo e inviare tutti i prigionieri da Guantanamo in Siria, che si battano, è esattamente lo stesso tipo di gente”, ha detto in una intervista alla tv filo Cremlino in inglese Russia Today.

LA BARCLAYS HA GUADAGNATO MEZZO MILIARDO CON LE SCOMMESSE SULLA CRISI ALIMENTARE. - Tom Bawden



E rivela senza vergogna di essere tra i più efficienti degli speculatori, mentre milioni di esseri umani muoiono di fame.

Tom Bawden 1 Settembre 2012 - La Barclays ha guadagnato almeno mezzo miliardo di sterline in due anni speculando su generi di prima necessità come grano e soia, confermando le accuse che le banc

he traggono profitti profumati dalla crisi alimentare globale.
La Barclays è la banca britannica, più coinvolta nel commercio di materie prime alimentari ed è una dei tre maggiori attori globali, insieme ai giganti bancari americani Goldman Sachs e Morgan Stanley, che investono nella ricerca del “World Development Movement”.
La scorsa settimana il gigante commerciale Glencore è stato attaccato per aver detto che la crisi alimentare globale e l’aumento dei prezzi sono una "buona" opportunità di business.
Il grado di coinvolgimento della Barclays nella speculazione alimentare è venuto alla luce guardando i numeri della Banca Mondiale che dimostrano che i prezzi degli alimentari, a livello mondiale, hanno toccato il massimo storico nel mese di luglio, a causa degli scarsi raccolti negli Stati Uniti e in Russia e hanno registrato un aumento senza precedenti, del 10% in un solo mese.
Il fatto che anche una sola banca sia coinvolta nei mercati agricoli fa crescere le preoccupazioni che la speculazione alimentare potrebbe contribuire a spingere i prezzi base tanto in alto da innescare un'ondata di rivolte nei paesi più poveri del mondo, perché i prezzi raggiungerebbero livelli non più alla portata delle loro popolazioni.
E nemmeno il Regno Unito è sfuggito all’aumento dei costi dei prodotti alimentari. Secondo l'Ufficio Nazionale di Statistica, negli ultimi sette anni i prezzi dei prodotti alimentari sono aumentati in media del 37,9 per cento, per il presentarsi di una domanda sempre più ricca e crescente di alimentazione da parte di una popolazione mondiale in aumento.
Oli e grassi sono aumentati del 63 % nel Regno Unito in questo periodo, i prezzi del pesce del 50,9 %, pane e cereali del 36,7 %, la carne del 34,5 % , e le verdure del 41,3 %. Nel mese di aprile, la media dei prezzi dei prodotti alimentari britannici è aumentata del 4,2 % cento rispetto a un anno prima.
Rob Nash, consulente del settore privato di Oxfam, ha dichiarato: "Il mercato alimentare sta diventando un parco giochi per gli investitori, piuttosto che un luogo di mercato per gli agricoltori. La tendenza dei grandi investitori a scommettere sui prezzi alimentari sta trasformando il cibo in un asset finanziario, che può esasperare il rischio di picchi dei prezzi che colpiscono i più poveri."
Il Rapporto sul Movimento dello sviluppo mondiale stima che nel 2010 e nel 2011 la Barclays ha guadagnato 529 milioni di sterline dalle sue "attività speculative sugli alimentari". La Barclays ha guadagnato 340 milioni nel 2010, per le sue speculazioni sui prezzi al rialzo di prodotti agricoli di base come mais, frumento e soia sono. L'anno dopo, la banca ha guadagnato meno - solo 189 milioni – perché i prezzi sono scesi - ha detto il WDM.
Le entrate di Barclays e di altre banche, che derivano da negoziazione di qualsiasi cosa, dal grano e mais al caffè e cacao, si prevedono in aumento anche quest'anno, con prezzi ancora una volta in rialzo. I prezzi del mais sono aumentati del 45 % dall'inizio di giugno e il grano ha fatto un salto del 30 %.
La Barclays fa la maggior parte delle sue "speculazioni alimentari" con la creazione e la gestione di fondi che raccolgono e investono il denaro dei fondi pensione, delle compagnie di assicurazione e di gente facoltosa per comprare una varietà di prodotti agricoli pagando in cambio tutte le spese e le commissioni. La banca ammette di non investire denaro proprio in questi prodotti.
Da quando la deregolamentazione nel 2000 ha permesso la creazione di questi fondi, gli istituti come la Barclays hanno incanalato complessivamente la sorprendente cifra di US$ 200 miliardi (£ 126bn) di denaro contante verso investimenti in prodotti agricoli - secondo la Commissione Commodity Futures Trading US.
Il predominio della Barclays nel commercio di materie prime è dovuto al suo ex amministratore delegato Bob Diamond, che era il banchiere più pagato in Gran Bretagna fino a quando non è stato costretto a dare le dimissioni il mese scorso a seguito di una multa di £ 290 milioni per il tentativo di manipolare il tasso di interesse Libor. Come capo della Barclays Capital ha potenziato il commercio in prodotti agricoli.
Trattare con il riconosciuto mal di testa che provocano le speculazioni ad alto livello sul cibo sarà un altro lavoro già contenuto nel gonfio portafoglio di Antony Jenkins, che, giovedì scorso, è stato promosso alla successione di Diamond.
Christine Haigh, responsabile politica delle campagne del World Development Movement e uno degli analisti-ricercatori, hanno dichiarato:
"Non c'è dubbio che il più grande giocatore sui mercati delle materie prime di tutto il Regno Unito speri che quest'anno possa fare più utili con l'aumento dei prezzi alimentari anche se il suo comportamento rischia di alimentare una bolla speculativa che provoca fame e povertà per milioni di persone tra le più povere del mondo."
Le banche e i fondi speculativi in genere sostengono che la speculazione non fa quasi nessuna differenza sulla volatilità dei prezzi dei prodotti alimentari e che, su questa relazione, non è stato provato nessun collegamento definitivo. La Barclays ha rifiutato di fare commenti su quanto denaro ha già guadagnato con il commercio di prodotti agricoli.
La banca ha difeso il suo operato, sottolineando che il commercio dei cosiddetti “future” - un accordo per acquistare o vendere una certa quantità di un prodotto, ad un prezzo determinato in una data convenuta - ha aiutato le parti, come agricoltori o panettieri a coprirsi dal rischio di salita o di discesa dei prezzi. "I nostri clienti sono società di investimento, produttori e consumatori, che, tra le altre cose, cercano il nostro aiuto per gestire i rischi."
La Barclays ha anche rifiutato di commentare se ha pensato che enormi speculazioni possano spingere i prezzi e la volatilità verso l’alto. Un portavoce ha detto: "Ci rendiamo conto che c'è una percezione che l’entrata nei mercati dei future agricoli da parte di alcuni attori interessati possa influenzare indebitamente i prezzi delle materie prime. Infatti, continuiamo a monitorare attentamente le tendenze del mercato e le ricerche in atto su questo tema".
Analisti di Barclays Capital hanno ammesso, in una nota ai clienti nel mese di febbraio, che la speculazione ha spinto in alto i prezzi. La Barclays ha detto: "Il secondo driver chiave è che gli investitori sulle materie prime hanno ricominciato a mettere soldi nelle commodities delle materie prime quando all'inizio del 2012 il settore era pesantemente sottoesposto." Gli altri driver sono lo stato della "salute dell'economia globale" e "il tempo e la geopolitica".

Fonte:
 http://www.independent.co.uk/news/business/news/barclays-makes-500m-betting-on-food-crisis-8100011.html