domenica 16 settembre 2012

PER ALZATA DI MANO. - Ciuenlai







La crisi dei partiti e la loro emarginazione dalla scena politica è ormai un dato strutturale dell’Italia odierna. 


Mentre Mario Primo (Draghi) si confronta con americani e tedeschi e Mario Secondo (Monti) fa l’ambasciatore della finanza internazionale in mezzo mondo, Le forze politiche, “rinchiuse” nel Parlamento Italiano, continuano a subire “i compiti a casa”, che l
a troika stabilisce, di colta in volta, per il nostro paese. 


A suon di fiducie votano tutto, senza battere ciglio. E lo fanno mettendo in scena una specie di rappresentazione teatrale più volte ripetuta. Il Governo presenta un provvedimento, i Partiti (specialmente Pd e Pdl) alzano la voce e minacciano sfracelli. “Così non va, il paese non può sopportare una simile cura da cavallo, bisogna cambiare rotta e via recitando). Promettono “sostanziali modifiche in Parlamento”. 


Poi cambiate alcune virgole, le richieste di Monti passano senza colpo ferire, e l’indomani si ricomincia con la stessa farsa. 


Qualche volta si ribellano a questa vita da comparse e provano a chiedere elezioni anticipate, per formare un Governo Politico. 


Ma il Capo dello Stato li gela subito . “Volete votare? Si ma solo se fate una legge elettorale che lascia il mondo com’è” e cioè Monti e i rappresentanti dei finanzieri al Governo e i Partiti a fare da comparsa. 


Ecco spiegato perché gli scontri più roventi tra le forze politiche, non si svolgono sulle pensioni, sulle liberalizzazioni, sulle tasse, sui tagli ai servizi, sulla distruzione del sistema dei diritti, ma sulle nozze gay, sul semipresidenzialimo, sul senato federale, sulla legge elettorale ecc. 


Sulle cose che Napoletano gli ha appaltato, con scarsi risultati. Tutte cose importanti, che però non sono, in questo momento, gli argomenti più gettonati dalle famiglie e dalle persone. E così la “casta” diventata “castina”,si accontenta di sopravvivere a se stessa pagando il prezzo della sospensione della vecchia democrazia. Un prezzo che non li spaventa. 


Soprattutto quelli della Grande coalizione, che si sono subito adattati al nuovo sistema : la democrazia per alzata di mano. 


(E poi dicevano dei sovietici).
 

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Fiorito,Belsito,Lusi,Penati,Formigoni…e la giostra della politica.



http://triskel182.wordpress.com/2012/09/16/fioritobelsitopenatilusiformigonie-la-giostra-della-politica/

Cura McDonald's.



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In Germania il furto dei dati degli evasori vale almeno 3 miliardi. - Giorgio Faunieri


credit suisse interna nuova


Mentre in Italia si tratta ancora sull'accordo bilaterale con Berna, il land Nord Reno-Westfalia fa i conti con l'incasso portato dai cd con le situazioni patrimoniali di 6989 clienti di banche elvetiche trafugati dai dipendenti infedeli via servizi segreti.

Oltre 3 miliardi di euro sono passati dai forzieri delle banche elvetiche al Land tedesco del Nord Reno-Westfalia. Mentre il governo Monti è ancora alle prese con la definizione di un accordo con la Svizzera per stanare gli evasori italiani, la Germania sta infatti già contando i soldi che le sono entrati in cassa grazie alla sua aggressiva politica di lotta all’occultamento dei capitali oltrefrontiera. Una politica realizzata, in prima istanza, con l’aiuto dei servizi segreti che hanno acquistato i dati degli evasori da dipendenti infedeli degli istituti di credito.
Solo adesso, poi, è stato firmato un accordo bilaterale fra i due Paesi, che deve ancora essere approvato dal Parlamento. L’acquisto dei cd con i dati degli evasori è costato alcune decine di milioni di euro, mentre fra tasse finalmente riscosse e sanzioni comminate sono stati recuperati diversi miliardi. I dati ufficiali sono al momento disponibili solo per il Land Nord Reno-Westfalia, la più popolosa regione della federazione tedesca, ma sono più che indicativi.
Un portavoce del ministero delle Finanze di Dusseldorf (ogni Land dispone di tale ministero che in alcuni casi, come in quello dell’acquisto dei cd, si è mosso in totale autonomia rispetto al ministero delle Finanze del governo centrale di Berlino) ha detto che l’acquisto dei dati è costato 10,3 milioni, grazie ai quali sono già stati recuperati più di 3 miliardi, una cifra pari a un terzo del gettito Imu di giugno (solo che l’Imu è a livello nazionale e non regionale).
I 10,3 milioni sono ovviamente la somma lorda pagata ai dipendenti infedeli delle banche svizzere, i quali hanno dovuto pagarci sopra le tasse. “Al netto delle imposte l’acquisto dei dati è costato al Land 8,9 milioni”, ci ha tenuto a precisare davanti al parlamento regionale il ministro delle Finanze del Nord Reno-Vestfalia, Norbert Walter-Borjans. Dal 2010 a oggi il Land ha comprato complessivamente 6 cd pieni di dati di Credit SuisseJulius Baer e probabilmente anche Merrill Lynch, entrando talvolta in conflitto anche con il governo di Angela Merkel che stava trattando con Berna.
Nei dischetti erano presenti le situazioni patrimoniali di 6989 clienti degli istituti svizzeri, 2624 dei quali hanno subito un processo nei tribunali tedeschi. L’offensiva del Nord Reno-Vestfalia non è però finita qui. Questa settimana il primo ministro Hannelore Kraft ha detto di voler proseguire la propria azione per stanare nuovi evasori. Per la Kraft l’evasione fiscale è una truffa ai danni della società: “Continueremo a perseguire con decisione chi evade le tasse portando i capitali all’estero”.
La Kraft e lo stesso Walter-Borjans hanno inoltre criticato l’accordo siglato dalla Merkel con Berna perché, a loro modo di vedere, “gli evasori se la caverebbero con poco”. La Kraft è convinta che l’accordo non supererà l’esame del Bundesrat (la camera alta dell’ordinamento tedesco dove siedono i rappresentanti dei Laender e dove l’esecutivo della Merkel non ha la maggioranza). L’accordo bilaterale siglato da Germania e Svizzera prevede che in cambio del mantenimento del segreto bancario (mitigato, di recente, su richiesta dell’OCSE) e di importanti facilitazioni per l’accesso delle banche svizzere in territorio tedesco, la Svizzera a partire dall’anno prossimo si impegni ad applicare, a vantaggio dell’Erario tedesco, un’imposta annuale – anonima – del 26,375% sui redditi finanziari prodotti dai patrimoni dei cittadini tedeschi, un prelievo che copre interamente le imposte che si sarebbero applicate in Germania sui medesimi redditi.
Per il passato, l’accordo prevede un prelievo forfetario una tantum – una vera e propria imposta patrimoniale – che inciderà pesantemente sullo stock dei depositi (e non sui soli flussi) con aliquote che, in ragione degli anni di deposito e dell’ammontare delle consistenze, oscillano tra il 21 e il 41 per cento. Per quel che riguarda l’Italia, invece, niente ancora è stato deciso. Si è parlato di una cedolare secca del 20% ma la “delicata” diplomazia di Monti potrebbe arrivare a partorire qualcosa quando i capitali italiani saranno ancora nei forzieri delle banche svizzere ma nelle filiali del sud-est asiatico.

Idiozie...



"Per la cultura non servono troppi soldi, vanno sostenute le iniziative che hanno un valore durevole, non quelle che valorizzano l'effimero".

Roberto Cota
Presidente di Regione Piemonte, Lega Nord


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Nubifragio a Lipari.






Potere della Disinformazione in Italia: tacciono i telegiornali, tacciono le radio, nessuna immagine, nessuna notizia. O si tratta di una gigantesca bufala oppure si tratta del più grande "scandalo della censura" mai verificato in Italia. 

Dietro il crollo del tessuto idro-geologico dell'isola ci sono interessi molto forti, e le proprietà e i rogiti di gran parte della classe politica italiana, ancora oggi prima in classifica. (per la serie Campionato del Disastro Italiano). L'elenco sarebbe lunghissimo, c'è addirittura chi si è fatto costruire piccole piste di atterraggio per l'elicottero spianando zone che non dovevano essere toccate, alterando il paesaggio, costruendo porticcioli privati abusivi. Spero che i messinesi (è una loro provincia) si facciano sentire rompendo l'omertà, soprattutto oggi che siamo in campagna elettorale per le regionali.





Sergio Di Cori Modigliani.





Ferdinando Imposimato.



Non ci libereremo mai di Berlusconi se non ci liberiamo di Massimo D'Alema. Il governo di centro sinistra si pronunciò per l'eleggibilità di Berlusconi per l'ambizione di D'Alema che mirava ai voti del premier per stravolgere la Costituzione introducendo il Presidenzialismo.

Fu Massimo D'Alema - lo diciamo da anni- che diede a Silvio Berlusconi, nel 1994, l'assicurazione che il suo impero mediatico non sarebbe stato toccato. Ignorava l'allora capo della opposizione che il 69,3% degli italiani decide come votare guardando la TV. La verità la confessò Luciano Violante nel febbraio 2002, quando disse, nello stupore del Paese: “L'on Berlusconi sa per certo che gli è stata data garanzia piena nel 1994 che non sarebbero state toccate le televisioni. Voi ci avete accusato, nonostante non avessimo fatto la legge sul conflitto di interessi e dichiarato eleggibile Berlusconi nonostante le concessioni” E ciò in violazione della legge 30 marzo 1957, ignorando l'appello di Giorgio Bocca, Paolo Sylos Labini e Giuseppe Laterza. Non c'era stata ignoranza ma un consapevole patto scellerato tra D'Alema e il suo amico di Arcore.

Un regime nato e cresciuto sui rapporti con la mafia stragista, sui servizi deviati alleati della mafia, sui poteri occulti, sulle ingiustizie sociali, sui potentati economici, sulla umiliazione della scuola pubblica e dell'Università.

https://www.facebook.com/FImposimato/posts/10151013980471750