Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
domenica 10 febbraio 2013
L'Ultima Parola : Faccia a Faccia con Vittorio Sgarbi e Andrea Scanzi.
E' strano sentire Sgarbi concordare con Scanzi.
venerdì 8 febbraio 2013
Corte dei Conti all'attacco dei derivati «I comuni annullino i contratti onerosi».
Il presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino
«Per gli amministratori è colpa grave».
«I rischi sono molti e imprevedibili»: la Corte dei Conti punta i fari sui derivati. In un dossier della procura generale arriva un monito: gli enti dovrebbero adottare «doverose iniziative volte alla risoluzione di contratti eccessivamente onerosi». Altrimenti - avverte la Corte - per gli amministratori c'è «colpa grave».
La Corte fa presente che gli enti, che hanno utilizzato i derivati per ristrutturare il debito o farne dei nuovi, possono contare sulle «notevoli aperture» sia del giudice ordinario, che concede la nullità del contratto per mancanza di causa, che, soprattutto, del giudice amministrativo (legittimità dell'annullamento d'ufficio in via di autotutela del contratto potenzialmente dannoso per l'ente). Altrimenti - avverte la Corte - «la condotta degli amministratori potrebbe essere censurata sotto il profilo della colpa grave».
Insetto foglia di Gray, Phyllium bioculatum.
Insetto foglia di Gray, Phyllium bioculatum, è un insetto a forma di foglia (Phylliidae) nativo dell'ovest Malesia. È stato inizialmente descritto da George Robert Gray nel 1832, che era la suo primo fasmide che aveva scoperto. Insetti foglia sono molto appiattiti, e i corpi di forma irregolare.. Essi sono chiamati insetti foglia, perché le loro grandi ali anteriori coriacee, le vene che sembrano simili a vene alle vene di foglie. Il suo nome polacco è liściec dwuoki, che deriva dai due punti situati sul ventre solo in questa specie, così come il nome scientifico (che significa bioculatum "due occhi").
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=453597057994077&set=a.444404262246690.96468.134877533199366&type=1&theater
Il Comune presenta il conto a Vignali: un miliardo di euro. - Mario Robusti
PARMA - La gestione disinvolta delle risorse pubbliche in voga nell’era Vignali avrebbe provocato un danno erariale di un miliardo di euro al Comune di Parma. La stima è frutto del lavoro dell’assessore Gino Capelli, che sta preparando una corposa documentazione per la Corte dei Conti: un conto alquanto salato che potrebbe essere presentato ai vertici amministrativi della precedente giunta. Sul tavolo dei giudici di Bologna sono già arrivati gli atti dell’inchiesta Public Money , che ha portato all’arresto di Vignali, Villani, Costa e Buzzi. Il procuratore Laguardia ha inviato la documentazione quando è scattata l’operazione ed è caduto il segreto istruttorio: l’indagine potrebbe aiutare a fare luce su come si è generato lo spaventoso debito del Comune di Parma.
Da Bologna sono già arrivate richieste al Comune di Parma per ottenere documentazioni contabili relative agli anni 2009, 2010 e 2011. Il danno erariale stimato dal Comune di Parma è superiore al solo debito (Circa 870 milioni di euro) perché per danno si intendono anche le spese non legittime o le entrate non acquisite.
Chi sarà chiamato a pagare questo conto alquanto salato? Le responsabilità saranno ovviamente attribuire al termine di un procedimento giudiziario, nel quale gli amministratori dell’era Vignali potranno fornire la loro versione dei fatti. Accertare nei tribunali di chi siano le responsabilità del dissesto finanziario è un passaggio di verità molto importante per la città di Parma, soprattutto ora che il bilancio 2013 (e probabilmente non solo quello) prevede lacrime e sangue per rimettere i conti in ordine. Le responsabilità politiche sono già chiare. Ora manca la certificazione della Corte dei Conti.
Da Bologna sono già arrivate richieste al Comune di Parma per ottenere documentazioni contabili relative agli anni 2009, 2010 e 2011. Il danno erariale stimato dal Comune di Parma è superiore al solo debito (Circa 870 milioni di euro) perché per danno si intendono anche le spese non legittime o le entrate non acquisite.
Chi sarà chiamato a pagare questo conto alquanto salato? Le responsabilità saranno ovviamente attribuire al termine di un procedimento giudiziario, nel quale gli amministratori dell’era Vignali potranno fornire la loro versione dei fatti. Accertare nei tribunali di chi siano le responsabilità del dissesto finanziario è un passaggio di verità molto importante per la città di Parma, soprattutto ora che il bilancio 2013 (e probabilmente non solo quello) prevede lacrime e sangue per rimettere i conti in ordine. Le responsabilità politiche sono già chiare. Ora manca la certificazione della Corte dei Conti.
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