martedì 12 luglio 2011

Paolo Flores d'Arcais.




Il fatto è che i signori della Casta non godono solo del privilegio di non poter essere arrestati senza il consenso dei loro compari (consenso che non arriva mai, ovviamente), ma anche di avere ogni ufficio, abitazione, auto, cassetta di sicurezza, linea e tabulato telefonico, trasformati in altrettanti tabù, quali che siano i sospetti di reati, anche gravissimi. L’immunità dei parlamentari non riguarda la sola libertà personale (che pure andrebbe tutelata esclusivamente rispetto al fumus persecutionis), ma qualsiasi prova, indizio, traccia delle loro malversazioni. Altro che “legge eguale per tutti”: a differenza del cittadino normale, che se delinque sa di correre qualche rischio di indagine, i signori della Casta sanno di vivere in un perpetuo “diritto d’asilo”, come il criminale di rango nelle cattedrali medievali: inavvicinabile dalla giustizia.
Questi mostruosi privilegi vanno abrogati, altrimenti parlare di questione morale diventa indecente cachinno. Con un referendum si può.

Paolo Flores d'Arcais - 12 luglio 2011 -
Fonte: Il Fatto Quotidiano pdf


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