venerdì 11 novembre 2011

Laboccetta, il giallo del computer I pm pronti a chiederlo alla Camera





La procura di Milano sta valutando passi ufficiali per ottenere il "portatile" sottratto dal parlamentare Amedeo Laboccetta (Pdl) durante le perquisizioni romane negli uffici di Bplus di Piazza di Spagna. La procura: "Un fatto senza precedenti"


MILANO - I sostituti procuratori Mauro Clerici e Roberto Pellicano stanno valutando l'eventualità di chiedere alla Camera l'autorizzazione per sequestrare il computer portatile che il parlamentare del Pdl Amedeo Laboccetta ha sottratto durante le perquisizioni 1condotte nell'ambito dell'inchiesta sulla Bpm, che vedono coinvolto l'ex presidente Massimo Ponzellini. 2

Quando le Fiamme Gialle hanno perquisito a Roma un ufficio in Piazza di Spagna nella disponibilità di Francesco Corallo 3, a cui è riconducibile la società Bplus (ex Atlantis) attiva nel gioco d'azzardo, Laboccetta è intervenuto di persona portando via un pc portatile di cui rivendicava la proprietà. Fino a quel momento, nel tentativo di evitarne il sequestro, Corallo aveva detto invece che il pc apparteneva a una donna sudamericana presente nell'appartamento al momento dell'arrivo dei finanzieri. Di fatto, il computer è stato sottratto all'autorità giudiziaria che ora sta valutando l'opportunità di chiedere attraverso la Camera dei deputati di poterne entrare in possesso.

In Procura si sottolinea come l'episodio che ha avuto protagonista Laboccetta rappresenti un "caso mai visto prima" e quindi le eventuali iniziative da prendere vengono studiate con cautela. In linea teorica, il deputato del Pdl rischia le accuse di favoreggiamento, resistenza e minacce alla polizia giudiziaria e sottrazione di corpo di reato. Nelle prossime ore i finanzieri esporranno ai magistrati gli esiti delle perquisizioni mirate soprattutto a verificare una delle ipotesi accusatorie, cioè che Massimo Ponzellini, indagato per ostacolo alle autorità di Vigilanza e associazione a delinquere, abbia tratto guadagni illeciti in cambio dei finanziamenti "anomali" concessi da Bpm al Gruppo Atlantis.

Dagli accertamenti in corso da parte della procura di Milano, intanto, è emerso che Bplus ha chiesto un altro finanziamento alla Banca Popolare di Milano e che la pratica è ancora pendente. La richiesta è arrivata all'istituto quando alla presidenza c'era ancora Ponzellini. I magistrati di Milano stanno anche valutando i rapporti con la Sisal, in quanto dalle indagini sarebbe emerso che Antonio Cannarile, possibile terminale di tornaconti economici insieme con Ponzellini, se ne sarebbe occupato in prima persona.



http://www.repubblica.it/economia/finanza/2011/11/11/news/laboccetta_il_giallo_del_computer_i_pm_pronti_a_chiederlo_alla_camera-24859277/?ref=HREC1-9

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